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 SPAGNA - SPAGNA - L'uso precoce di cannabis porta all'insuccesso scolastico
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Notizia 
22 ottobre 2009 14:42
 
Il legame tra cannabis e insuccesso scolastico si chiarisce sempre meglio. La sostanza incide su due aree del cervello (ippocampo e amigdala) che sono collegate alla memoria, alla concentrazione e alla capacità d'associare i concetti. Così, la quota dei ripetenti è quasi doppia in coloro che consumano abitualmente la sostanza rispetto a chi non la usa: il 36% contro il 20%. Questo dato e la sua spiegazione sono tra le novità della guida Cannabis II, presentata dalla delegata governativa per il Plan Nacional sobre Drogas, Carmela Moya. Con cio' non si chiude il cerchio né si risolve al 100% il quesito su cosa venga prima -il consumo di droghe o la difficoltà scolastica- ma si poggia su una base biologica che permette d'affermare come in alcuni casi la sostanza preceda l'insuccesso. Il caso estremo di questo legame lo si nota nei figli di donne che hanno assunto cannabis in gravidanza o durante l'allattamento. Anche in loro è stata rilevata una diminuzione di capacità quali la memoria o la pianificazione di un lavoro, ha spiegato Amparo Sanchez del Comitato clinico del Piano nazionale antidroghe.
L'insistenza sugli effetti della cannabis negli adolescenti è giustificata dai dati. Malgrado il calo del consumo registrato dal 2004, un minorenne su cinque dai 14 ai 18 anni assume abitualmente cannabis, e il 2,2% (40.000 ragazzi e ragazze) sono "consumatori problematici", dice Sanchez. Ossia, hanno avuto problemi d'intossicazione acuta (attacchi d'ansia, psicosi) o a lungo termine, come appunto l'insuccesso scolastico. Sanchez ha anche citato studi internazionali, secondo cui solo il 2% delle persone che hanno iniziato da giovanissimi (l'età d'inizio in Spagna è a 14,6 anni) consegue un titolo universitario, mentre tra chi non fa uso di nessuna sostanza si arriva al 38%.
Di fronte a queste cifre, uno degli obiettivi della commissione è quello di smontare il luogo comune dell'innocuità della cannabis, soprattutto tra i giovani. Ma qui i dati sono contraddittori. Sebbene sia aumentata la quota delle persone coscienti che l'uso abituale fa male (lo dice l'88,3%), sono ancora più numerosi coloro per i quali fumare un pacchetto di sigarette al giorno è peggio (88,8%). Nel 2004 le quote erano rispettivamente l'83,7% e l'80,3%.
La percentuale di alunni ripetenti è particolarmente alta tra chi, oltre alla cannabis, fa uso di alcol e tabacco. L'aspetto del policonsumo è stato illustrato dalla delegata Moya, che ha parlato di cannabis anche in termini di "porta d'entrata" per altre droghe illegali. Ha chiarito: al di là della genetica che predispone alla dipendenza, cio' che lega la cannabis a cocaina ed  eroina è il fatto d'essere tutte gestite dal mercato illegale.
La guida Cannabis II dedica anche 4 delle sue 80 pagine ai "possibili usi terapeutici dei cannabinoidi".
 
 
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