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Ue. Frattini sulle droghe occorre un approccio equilibrato
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Notizia 
26 gennaio 2006 18:36
 
Una risposta equilibrata, un approccio che sia bilanciato fra "prevenzione, educazione e cura" da un lato, "vigoroso rafforzamento della legge contro la produzione e il traffico di droga" dall'altro: questa la ricetta di Franco Frattini, vicepresidente della Commissione europea, per combattere contro il dilagare degli stupefacenti. Per Frattini, commissario alla Giustizia, Libertà e Sicurezza, "se vogliamo che la lotta contro il traffico della droga sia efficace, dobbiamo agire in modo eguale per una riduzione della domanda di droghe vietate nelle nostre società e aiutare quei cittadini colpiti, insieme a quelli che stanno loro intorno, dalla dipendenza dalle droghe. Frattini è intervenuto a una conferenza organizzata a Bruxelles sul tema "Società civile e droghe", precisando subito che "il tema della droga è una delle preoccupazioni più gravi per milioni di europei", gli stupefacenti sono "una delle attività economiche più vaste al mondo, a livello del petrolio e del commercio di armi in termini di incassi. E i margini di profitto di questa 'industria' sono diventati così alti che il valore delle vite umane ha perso significato". Nessun paese è al riparo da questo flagello che muta continuamente forma e vie di propagazione, nessun paese può pensare di lottare da solo contro un fenomeno che riguarda l'Europa, ma nasce anche molto lontano: "nell'Unione europea ci sono oltre due milioni di consumatori di droga", c'é "un'incidenza in aumento di aids fra di loro" e "ogni anno muoiono per questo 8.000 persone, per lo più ragazzi fra i 20 e i 30 anni". L'uso della cocaina è in costante crescita fra i giovani, mentre non c'é segnale di diminuzione nel consumo di altre droghe. Di fronte a questo quadro drammatico, Frattini propone "stretta cooperazione fra le autorità degli stati membri e gli altri partner attivi nel settore, compresi quelli che fanno parte della società civile". E l'equilibrio indispensabile nella lotta ai trafficanti e nell'aiuto ai dipendenti riflette un indispensabile punto d'incontro fra "salute pubblica e strumenti di polizia": "questo è un bilanciamento che deve essere mantenuto in ogni società civile fra i diritti della gente e la salute e sicurezza pubbliche".
 
 
 
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