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 ITALIA - ITALIA - Tossicodipendenza malattia curabile. Dpa: no a legalizzazione
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Notizia 
3 giugno 2011 20:27
 
La tossicodipendenza e' una malattia prevenibile, curabile e guaribile e la legalizzazione del commercio delle sostanze stupefacenti non puo' essere la soluzione alla diffusione delle droghe nel mondo: la posizione del Governo italiano viene ribadita, in un documento ufficiale del Dipartimento politiche antidroga, in relazione alle dichiarazioni della Global Commission On Drug Policies sulla legalizzazione delle sostanze stupefacenti.
Dopo aver sottolineato che "non puó essere minimamente condivisa la proposta della legalizzazione del commercio e dell'uso delle droghe quale principale soluzione alla diffusione della droga nel mondo", il documento prosegue affermando che "l'assumere sostanze stupefacenti non puó essere considerato come facente parte dei diritti individuali della persona, proprio per le conseguenze che questo comportamento puó avere anche sui diritti degli altri".
Il documento torna tra l'altro anche sulla questione della "riduzione del danno", affermando che "tutte le cure debbano essere fortemente orientate al recupero integrale della persona e debbano sempre essere associate alla prevenzione delle patologie correlate quali l'infezione da Hiv, le epatiti, la Tbc e le overdose. La politica di riduzione del danno, se applicata da sola e al di fuori di un contesto sanitario orientato alla cura, alla riabilitazione e al reinserimento delle persone, risulta, nel lungo termine, fallimentare e di scarso effetto preventivo, oltre al fatto che è in grado di cronicizzare lo stato di tossicodipendenza".
Secondo il Dpa, la legalizzazione delle sostanze stupefacenti "porterebbe a un piú facilitato accesso a tutte le droghe, soprattutto da parte delle giovani generazioni, accompagnato dallo sviluppo e dal mantenimento della percezione che l'uso di tali sostanze è comunque socialmente tollerato" e ció provocherebbe "una riduzione del fattore 'disapprovazione', cosí importante e in grado di condizionare l'uso di sostanze da parte dei giovani". "Non esiste alcuno studio n‚ evidenza scientifica - prosegue il documento - che dimostri che la legalizzazione sia in grado di ridurre efficacemente gli introiti delle organizzazioni criminali. Pertanto, allo stato attuale, questa resta solamente un'utopica soluzione". "Oltre a questo, non è pensabile di rendere disponibili alla popolazione generale senza alcun controllo o regolamentazione, legalizzandole, tutte le sostanze, per le gravi conseguenze, scientificamente provate e ampiamente documentate, che esse provocano sulla salute fisica, mentale e sociale delle persone. Le sostanze stupefacenti sono sempre sostanze fortemente tossiche e questo non va mai dimenticato".
 
 
 
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