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 ITALIA - ITALIA - Processo Pellegrini. Azione di sostegno
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Notizia 
12 maggio 2011 12:55
 
Egregi Sigg.ri Giudici,
Vorrei anzitutto esprimere la mia indignazione per l’ennesima condanna inflitta a Fabrizio Pellegrini, questa volta da parte della Corte di Appello di L'Aquila, poiché ritengo che ogni persona, in piena coscienza e responsabilità, abbia il diritto di scegliere insieme al suo medico la terapia che ritenga più idonea per superare i disagi provocati dalle malattie di cui soffre, come del resto è previsto dalla legge. Allo Stato Italiano, a tutti noi, questa decennale persecuzione di un malato sta costando molto di più, in termini economici ed etici, che non erogare la cura prescritta, per non parlare delle conseguenze sull’attività lavorativa e sulla vita familiare e di relazione del malato. A questo proposito voglio riportare quanto garantito dalla nostra Costituzione:
Art. 32.
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Ora che la sentenza di Appello è già stata emessa lo scorso 29 Aprile, invito i Sigg.ri Giudici a voler coerentemente e consapevolmente applicare, sin dal prossimo Appello verso una sentenza di primo grado contro il paziente Pellegrini, previsto il prossimo 13 Maggio presso lo stesso Tribunale, quanto previsto dalla Costituzione della nostra Repubblica, cioè l’invalicabile rispetto per ogni persona umana ed il suo stato di salute; ed a considerare la pertinenza degli articoli 51 e 54 del nostro Codice di Procedura Penale, che prevedono la non punibilità per reati commessi nell’esercizio di un diritto primario, o in stato di necessità, e dell'art. 62 n.1 c.p. relativa ai "motivi di particolare valore morale e sociale", per la scelta del malato di non alimentare il mercato della droga (in mano alla criminalità). Inoltre, vorrei far presente alla Spett.le Corte che nella cd. coltivazione domestica per uso personale, oltre alla pressoché inesistente offensività del fatto, manca del tutto, per definizione, la dimensione offensiva del "pericolo di aumento della sostanza stupefacente in circolazione". Per tutti questi motivi, mi associo all'appello per un trattamento fondato su semplice buon senso ed umanità verso Fabrizio Pellegrini, e se ciò non fosse possibile, per una Vostra richiesta alla Corte Costituzionale, di pronunciarsi riguardo questa materia.
Non ritengo consono al concetto di Giustizia, continuare a creare inutili problemi a persone che vivono già in condizioni di difficoltà, ed auspicando l'affermazione del buonsenso auguro, per il bene di tutta la collettività, che vengano al più presto limitati gli effetti discriminatori, repressivi e socialmente devastanti, causati dalla 309/90 e resi più feroci dalla legge "Fini-Giovanardi", dei quali è emblematico il caso del pianista teatino affetto da fibromialgia.

Vi ringrazio per l’attenzione.

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