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 ITALIA - ITALIA - Prevenzione e informazione droghe. Iniziativa Cgil
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Notizia 
1 settembre 2015 17:35
 
Cosa fare e a chi rivolgersi quando 'si rimane sotto' per un eccesso di droga o alcol? Quali interventi fare, come agire e reagire, dove andare e con chi parlare? A queste domande, a queste esigenze, - mai sopite ed esplose dopo la tragica morte di Lamberto Lucaccioni, il giovane sedicenne deceduto lo scorso luglio dopo una serata alla discoteca Cocorico' di Riccione, causata dall'assunzione di Mdma - tenta di rispondere un progetto che la Fp Cgil sta elaborando con le associazioni studentesche: l'Unione degli universitari e la Rete degli Studenti. Allo studio e' infatti un progetto che usando le nuove tecnologie possa parlare ai giovani e aprire loro le porte dei servizi. "Un modo per i giovani di individuare i servizi territoriali, interloquire con loro, rilanciando la loro funzione attraverso politiche di riduzione del danno finalizzate al benessere delle persone che utilizzano sostanze, ed alla prevenzione dei rischi legati all'abuso", come spiega Denise Amerini, responsabile dipendenze della Fp Cgil Nazionale. L'occasione per discutere di questo progetto e, piu' in generale, del tema dell'uso delle sostanze si e' registrata qualche settimana fa in occasione di un incontro al 'Revolution Camp' tra la Funzione Pubblica, Udu e Rete. Partendo dal caso della morte del giovane a Riccione, Amerini ha osservato come: "Troppo e' stato detto, spesso a sproposito, fino alla morte accettata come logica conseguenza ('se l'e' cercata'), e l'unica iniziativa messa realmente in campo e' stata la chiusura del locale, in quella logica sbrigativamente repressiva e giustizialista che ormai pervade la politica, "la tolleranza zero". Ma non e' questa la risposta di cui abbiamo bisogno. A partire dalla banale considerazione che chiudere un locale o vietare un festa non elimina di certo il problema in quanto si consuma comunque, di nascosto con un aumento dei fattori di rischio se nessuno ti puo' soccorrere".
Secondo la dirigente sindacale della Fp Cgil, inoltre, "se e' vero che e' aumentato l'uso di sostanze, non solo illegali, fra i giovani, e' altrettanto vero che questo non porta sempre alla dipendenza, ma che necessitano approcci finalizzati alla prevenzione ed al contenimento dei rischi, insieme ad un sistema di cura efficace e differenziato, in grado di fornire una pluralita' di interventi". Un approccio pero' che si scontra con le politiche sanitarie degli ultimi anni che, spiega ancora Amerini, "si sono basate su tagli, il piu' delle volte lineari, che hanno penalizzato in maniera drammatica soprattutto i servizi territoriali, per quanto riguarda sia le risorse che il personale. Il blocco del turn over ha fatto si' che le dotazioni organiche si siano sempre piu' impoverite, e che le sostituzioni, laddove effettuate, siano state sempre fatte ricorrendo a personale precario: i dati ci parlano di un 50% circa di sostituzioni avvenute ricorrendo a personale precario". Per la responsabile dipendenze della Fp Cgil "e' estremamente difficile, se non impossibile, elaborare e praticare forme diverse di intervento, come servizi di prossimita' (drop in, attivita' di strada, centri a bassa soglia), piu' appropriati e piu' efficaci, mortificando la professionalita' degli stessi operatori: gli interventi efficaci non sono soltanto quelli che portano alla completa astensione, ma anche quelli che permettono alle persone di vivere le loro scelte in maniera consapevole, sicura, e che rispettano la loro autonomia e la loro dignita', senza pregiudizi".
 
 
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