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 ITALIA - ITALIA - No a depenalizzazione coltivazione cannabis. Dpa risponde ad associazione Ascia
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Notizia 
23 marzo 2011 20:50
 
La proposta di permettere la coltivazione domestica della cannabis, "oltre a non essere compatibile n‚ con la nostra legislazione n‚ con i trattati internazionali, e' totalmente inaccettabile": cosi' il Dipartimento antidroga replica all'associazione Ascia, che propone la depenalizzazione della coltivazione in casa della marijuana.
Il Dpa smentisce anche quanto affermato dall'Ascia e dall'Associazione radicale antiproibizionista in merito agli effetti sulla salute del consumo di questa sostanza: vuol dire, secondo il Dipartimento, "non voler prendere atto delle evidenze scientifiche sempre piú chiare relativamente alla pericolosità di questa sostanza". "Nessuna manipolazione quindi - aggiunge il Dpa - n‚ tantomeno falsificazione di dati (accuse gratuitamente diffamatorie che invitiamo fortemente a circostanziare), ma solo la diffusione di verità che derivano esclusivamente dalla ricerca piú avanzata e accreditata. Proprio la ricerca scientifica piu moderna mette in luce inequivocabilmente i danni alla salute psichica correlati all'uso di cannabis (Kuepper R. e altri 2011) e la capacità di dare dipendenza (Melis e altri 2005, Robinson e Kolb 2004; Alan J. e altri 2003). Vari studi inoltre evidenziano che, non solo l'uso di questa sostanza accelera il processo di comparsa di disturbi psicotici soprattutto nei giovani, ma che evitando il consumo si possa ritardare o, in alcuni casi, prevenire l'insorgenza di gravi psicosi. Per le persone vulnerabili, inoltre, la cannabis si è dimostrata sostanza in grado di attivare e agevolare un percorso verso sostanze quali la cocaina e l'eroina con sviluppo di una ulteriore dipendenza".
Quanto alla proposta di permettere l'autocoltivazione, il Dpa sottolinea che non è possibile autorizzare la coltivazione non strettamente regolamentata e controllata di una sostanza tossica. "Non si possono confondere peraltro i piani medici di potenziale utilizzo del Thc (principio attivo della cannabis, ndr) come farmaco per alcune patologie con quello di un'autocura, magari autoprescritta e senza alcun controllo, fuori da qualsiasi prescrizione medica, sulla base di una precisa diagnosi. La coltivazione domestica quindi resta totalmente da rifiutare come idea illegale e inaccettabile anche da un punto di vista medico" conclude il Dpa.
 
 
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