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 ALBANIA - ALBANIA - Narcotraffico. Divieto espatrio per ex-ministro Interno
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Notizia 
13 dicembre 2017 11:42
 
La Corte per i reati gravi di Tirana ha accolto oggi la richiesta della Procura per impedire all'ex ministro dell'Interno albanese, Saimir Tahiri, di lasciare il paese. Tahiri, considerato un "delfino" del premier di centro sinistra Edi Rama, e' finito sotto inchiesta perche' sospettato di collusione con un gruppo di narcotrafficanti albanesi, che fanno parte di un'organizzazione criminale italo-albanese dedita al traffico della marijuana, sgominata lo scorso mese di ottobre dalla procura di Catania. Uno degli arrestati a Catania per traffico di marijuana, Moisi Habilaj, e' risultato essere cugino dell'ex ministro albanese. Secondo le intercettazioni effettuate in Italia, e' stato proprio Moisi Habilaj ad aver citato il nome di Tahiri piu' volte nelle conversazioni con i membri del suo gruppo. Tahiri stesso si e' difeso dichiarando di non aver avuto legami di alcun tipo con "i miei cugini di decimo grado".
Ad ottobre, la procura aveva chiesto al parlamento l'autorizzazione a procedere all'arresto di Tahiri. Con i soli voti della maggioranza di centro sinistra, la richiesta e' stata respinta poiche' ritenuta di aver "uno sfondo politico" dal momento che secondo la maggioranza, "gli inquirenti non hanno presentato alcuna prova". Il parlamento ha pero' autorizzato la procura a procedere alla perquisizione della sua abitazione ed anche al divieto di espatrio dall'Albania, procedura messa in pratica solo adesso. "La richiesta della procura ed anche la decisione della Corte e' ridicola. Non e' stata presentato nessun elemento nuovo che lo possa giustificare", ha dichiarato Maksim Haxhia, legale di Tahiri. 
 
 
 
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