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 MESSICO - MESSICO - Narcoguerra. Indignazione diffusa per l'assassinio di Valdez
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17 maggio 2017 10:08
 
Centinaia di persone, familiari e amici, hanno dato ieri sera l'ultimo saluto al giornalista Javier Valdez, 50 anni, che ha pagato con la vita la sua volontà di informare sul narcotraffico in Messico. La salma di Valdez sarà cremata, hanno fatto sapere i familiari, e le sue ceneri deposte nel cimitero di Culiacan. Prima del funerale, i media e le ong in difesa dei diritti umani hanno sfilato per il centro di Culiacan per protestare contro l'onnipresente minaccia ai media e per chiedere al governo del Paese di fare di più nella lotta per catturare i killer del giornalista. Valdez è il quinto e più conosciuto giornalista ucciso solo quest'anno in Messico dalle gang della droga. Ieri le prime pagine di tutti i quotidiani messicani avevano il ritratto del reporter, collaboratore da oltre dieci anni dell'agenzia France Presse, abbattuto a colpi di pistola in pieno giorno a Culiacan, nello stato nord-occidentale di Sinaloa. E il presidente Enrique Pena Nieto ha ordinato "un'inchiesta per fare luce su questo crimine odioso", promettendo di difendere la libertà di stampa, "pilastro della nostra democrazia". L'ong Articulo 19 ha spiegato che è la prima volta che Pena Nieto reagisce pubblicamente all'ondata di omicidi di giornalisti. L'assassinio ha scatenato una reazione molto decisa da parte dei gruppi per i diritti umani, che hanno rivolto accuse dirette alle autorità, accusandole di inerzia, collusione e corruzione. "Per quanto tempo ancora ci saranno omicidi impuniti e senza pietà?", ha scritto il settimanale per cui lavorava Valdez, Riodoce. "Impunità assassina", titolava l'editoriale su La Jornada, giornale nazionale per cui Valdez ha lavorato come corrispondente da Sinaloa. Alcuni media a Sinaloa hanno annullato le edizioni di martedì in segno di protesta. "Questa ondata di violenza mostra lo stato di emergenza in cui vivono giornalisti messicani", ha dichiarato Emmanuel Colombie, direttore latinoamericano di Reporters Senza Frontiere. "Il governo messicano deve agire in modo proporzionato alla gravità della situazione e rafforzare la protezione dei giornalisti il prima possibile". Numerosi media e organizzazioni per i diritti umani tra cui Amnesty International hanno chiesto un'indagine imparziale e accusano le autorità di non aver perseguito i responsabili di omicidi avvenuti in pieno giorno, a volte davanti alle loro famiglie. Secondo Articulo 19, 105 giornalisti sono stati uccisi e altri 23 sono scomparsi dal 2000 in Messico. Di tutti questi casi, il 99,7 per cento è rimasto irrisolto. 
 
 
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