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 MESSICO - MESSICO - Narcoguerra. Governo Usa sconsiglia viaggi nello Stato di San Luis Potosi
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Notizia 
19 febbraio 2011 12:59
 
Il governo degli Stati Uniti ha impedito ai suoi funzionari di viaggiare nello stato messicano di San Luis Potosi teatro dell'aggressione, martedi', compiuta da ignoti a due dipendenti Usa dell'agenzia delle frontiere. E un invito a evitare trasferte nella stessa regione e' stato inoltrato dal consolato degli states a Monterrey. Segnali che confermano la preoccupazione di Washington sulla situazione nella delicata frontiera binazionale. Sull'agguato di martedi', saldatosi con l'uccisione di un funzionario e il ferimento di un altro addetto, e' tornata anche la segretario di Stato Usa per la sicurezza nazionale, Janet Napolitano. La quale ha testimoniato "l'indignazione" degli Stati Uniti per il gesto i cui autori, ha promesso, "saranno portati dinanzi alla giustizia". Napolitano ha poi detto che Washington continuera' ad assistere il Messico nella lotta alla criminalita' organizzata, autentica "piaga" per il paese.
L'alta temperatura alla frontiera estende i suoi effetti anche nel dibattito politico interno agli Usa. Il procuratore generale Eric Holder ha detto in una conferenza stampa che i tecnici stanno ragionando sull'ipotesi di modificare il divieto a portare armi che hanno gli agenti statunitensi che operano sul territorio messicano. E l'intera materia fornisce spunti critici alle opposizioni al governo di Barack Obama. Poche ore prima dell'aggressione, la delegazione dei repubblicani al Congresso degli states aveva chiesto conto ad Arturo Valenzuela - sottosegretario del dipartimento di Stato Usa con delega all'America Latina - di una politica di contenimento della violenza alla frontiera, giudicata molto insufficiente. Promettendo un fitto calendario di udienze parlamentari sul tema, l'esponente della commissione Esteri Connie Mack, ha chiesto un maggiore coinvolgimento di Washington nella lotta al narcotraffico e alla criminalita' organizzata nella regione: piu' fondi e interventi piu' incisivi per coadiuvare l'azione di controllo delle autorita' messicane e per incrementare la vigilanza al confine. Secondo un rapporto del Gao (Government Accountability Office, noto come il braccio inquirente del Congresso), almeno il 19 per cento dei 3.200 chilometri di frontiera sarebbe privo della vigilanza necessaria per evitare attivita' illegali.
 
 
 
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