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 MESSICO - MESSICO - Narcoguerra. Ferme iniziative del Governo federale dopo il caso Iguala
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22 ottobre 2014 10:55
 
Il governo federale messicano è intervenuto con il pugno di ferro, sospendendo oltre 1.500 agenti ed assumendo direttamente la gestione della sicurezza in 13 comuni, dopo che il caso dei 43 studenti "desaparecidos" - svaniti nel nulla lo scorso 26 settembre a Iguala, nello stato meridionale di Guerrero - ha messo in evidenza i legami di complicità fra molti poteri locali e le organizzazioni del narcotraffico. Iguala è stato infatti il primo comune nel quale le forze federali - gendarmeria e militari - hanno sostituito la polizia locale. Delle 50 persone arrestate finora nel quadro dell'inchiesta sugli studenti "desaparecidos", 30 sono agenti municipali e 17 presunti sicari del clan narco Guerreros Unidos: l'ipotesi è che la polizia locale ha consegnato ai sicari i giovani manifestanti, sui quali non si è più saputo nulla. La scoperta nella cittadina di varie fosse comuni nelle quali sono state trovati i resti di almeno 28 persone tuttora non identificate - ma che non sono gli studenti "desaparecidos" - ha confermato a sua volta l'attiva collaborazione del sindaco locale, José Luis Abarca, con i Guerreros Unidos. Abarca è tuttora latitante, così come il capo della polizia di Iguala. Qualcosa di simile è successo a Taxto, una località turistica di Guerrero, dove i militari federali sono sbarcati senza preavviso nella caserma della polizia municipale, disarmando gli agenti, ma il loro capo Erubiel Salado, sospettato anche lui di essere complice dei Guerreros Unidos, è riuscito a fuggire ed è in clandestinità. Il forte intervento del governo del presidente Enrique Pena Nieto è arrivato in risposta al clamore che ha suscitato nell'opinione pubblica la vicenda degli studenti "desaparecidos" di Iguala, un'ondata di scandalo e protesta che ha investito anzitutto il Partito della Rivoluzione Democratica (Prd), principale forza dell'opposizione di sinistra messicana. Il sindaco Abarca, infatti, appartiene al Prd, così come il governatore di Guerrero, Angel Aguirre: la richiesta delle dimissioni immediate di Aguirre, accusato di aver tollerato che nel suo stato le autorità municipali fossero a poco a poco infiltrate dai narcotrafficanti, è diventata la principale rivendicazione delle manifestazioni di piazza che si moltiplicano in tutto il Paese. La protesta, del resto, non si esprime solo in piazza: due notti fa un gruppo di uomini mascherati ha fatto irruzione in una sede del governo locale a Chipancingo, la capitale di Guerrero, e dopo aver cacciato il guardiano notturno ha dato fuoco al palazzo. Non è stato necessario lasciare nessun messaggio di rivendicazione: il messaggio era chiaro a tutti. Nel frattempo, però, all'avvicinarsi della scadenza di un mese dalla misteriosa sparizione degli studenti a Iguala (o sono già morti o sono il gruppo più numerose di sequestrati che si ricordi nella storia della guerra ai narcos) la Procura Federale ha offerto una ricompensa di 1,5 milioni di pesos (poco meno di 95 mila euro) a chiunque offra informazioni utili a ritrovare i "desaparecidos".
 
 
 
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