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 MESSICO - MESSICO - La narcoguerra al festival del cinema di Cannes
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20 maggio 2015 10:39
 
La guerra del narcotraffico al confine tra Stati Uniti e Messico, in "una terra di lupi" senza legge dove vige solo la regola della violenza, irrompe al festival di Cannes. Oggi in concorso passa 'Il sicario' di Denis Villeneuve con Benicio Del Toro. "E' una realta' di cui in America non si parla - afferma in conferenza stampa l'apprezzato regista canadese di 'Prisoners' - tutti conoscono la violenza di quel luogo su cui vige pero' una cappa di silenzio. La violenza e' orribile, ma il silenzio e' ancora peggio. Come regista - aggiunge - non me la sono sentita di non raccontare questa realta'. 'Sicario' non parla tanto di Messico quanto delle responsabilita' dell'America".
In una zona di confine tra Stati Uniti e Messico un'agente dell'Fbi dell'Arizona, Kate Macer (Emily Blunt), viene arruolata dall'agente speciale Matt Graver (Josh Brolin) in una task force governativa contro i cartelli messicani della droga. Con loro a guidare l'iniziativa c'e' anche il consulente colombiano Alejandro (Benicio Del Toro) dal passato misterioso. La squadra parte per un viaggio clandestino che portera' a galla lo scopo sotterraneo di Alejandro, costringendo Kate a mettere in discussione le sue certezze morali. "Avevo capito subito che il mio personaggio combattesse col fuoco - afferma Benicio Del Toro che di terra messicana se ne intende - ho lavorato spesso in film che trattavano questo argomento ('Le belve', 'Traffic' ecc. ndr), ma qui Denis dice qualcosa di nuovo attraverso il mio personaggio, si confronta con i temi della giustizia e della vendetta. Il film non da' risposte, si interroga se il fine giustifica i mezzi - prosegue l'attore premio Oscar per 'Traffic' -. Il regista aveva le idee molto chiare: raccontare la realta'. Piu' deciso ancora il collega Josh Brolin: "Questo e' un film sul futuro dell'America". L'unica donna nel film e' Emily Blunt che interpreta un personaggio tutto d'un pezzo che si ritrova a combattere, oltre che con i trafficanti di droga, anche con i propri dubbi morali. "Kate e' una donna forte e allo stesso vulnerabile - afferma la Blunt, che aveva gia' lavorato al fianco di Del Toro in 'Wolfman' - ho parlato con delle donne che lavorano nella Swat (unita' speciali anti-terrorismo Usa, NdR) cercando di interrogarle sulla loro vita personale, su cosa c'e' sotto quella pelle apparentemente dura. Non si puo' essere catalogate dure solo perche' impugni una pistola. Le donne forti sono ovunque". Per la Blunt lavorare con un cast totalmente maschile non ha costituito un problema. "Capita spesso - dice l'attrice di 'The Young Victoria' - comunque mi sono divertita sul set nonostante sia un film molto cupo". "Era come stare alla asilo", le fa eco ironicamente il regista.
 
 
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