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 MESSICO - MESSICO - Narcoguerra. 43 studenti: polemiche con presidente Uruguay
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Notizia 
24 novembre 2014 11:09
 
Il Messico ha convocato il proprio ambasciatore in Uruguay per colloqui a seguito delle dichiarazioni del presidente uruguayano Jose Mujica, che in un'intervista all'edizione latinoamericana della rivista Foreign Affairs ha definito il Messico una sorta di "Stato fallito" a proposito del caso dei 43 studenti scomparsi. In una nota, il ministero degli Esteri messicano esprime "sorpresa e categorico rifiuto" per le dichiarazioni di Mujica e afferma che proseguirà le indagini sulla scomparsa degli studenti con trasparenza e chiarezza "come fatto finora". "Guardando a distanza si ha la sensazione che questo sia una specie di Stato fallito, in cui le autorità pubbliche hanno completamente perso il controllo", aveva affermato Mujica nell'intervista, rispondendo a una domanda sul caso degli studenti. Domenica sera però, a seguito della reazione messicana, Mujica ha pubblicato sul sito della presidenza uruguayana una dichiarazione in cui abbassava i toni, dicendo che il Messico non è uno Stato fallito.
I 43 studenti sono scomparsi lo scorso 26 settembre a Iguala, nello Stato messicano meridionale di Guerrero. Secondo i procuratori, la polizia locale che lavorava per una gang della droga ha probabilmente consegnato gli studenti al clan, che potrebbe averli uccisi. Nei nuovi commenti pubblicati domenica sera Mujica si è espresso come segue: "Le notizie che ci giungono sulle conseguenze del traffico di droga in Paesi come Guatemala, Honduras e ora Messico ci urlano una lezione di vero dolore che potrebbe mostrarci il nostro futuro" ma questi Paesi "non sono né saranno Stati innocui o falliti". Mujica ha espresso poi solidarietà al Messico, al suo sistema politico e al suo governo per la scomparsa dei 43 ragazzi a Iguala, che ha sollevato molte proteste.
 
 
 
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