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 FILIPPINE - FILIPPINE - Lotta alla droga. Presidente minaccia legge marziale
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15 gennaio 2017 12:32
 
Il presidente filippino Rodrigo Duterte ha minacciato d'imporre la legge marziale per proseguire la sua guerra contro la droga, una campagna che ha fortemente inquietato le organizzazioni per i diritti umani perché caratterizzata da un ampio uso della violenza poliziesca e da un susseguirsi di uccisioni extragiudiziali. "Se voglio e questa situazione (il problema della droga, ndr.) peggiorerà in qualcosa di davvero virulento, dichiarerò la legge marziale. Nessuno potrà fermarmi", ha detto in un discorso. Il leader ha detto di voler "preservare il popolo filippino e i giovani di questa terra". Duterte ha vinto le elezioni a maggio 2016 e, da allora, ha avviato una compagna sanguinosa che ha lasciato morte qualcosa come 5.700 persone, molte delle quali uccise in esecuzioni extragiudiziali. Questa condotta è stata considerata fuori dalle regole civili da molti osservatori stranieri, a partire dallo storico alleato statunitense, dal quale un irritato Duterte ha annunciato un improbabile divorzio. Duterte aveva già minacciato in passato d'imporre la legge marziale, ma l'ultimo discorso rappresenta la minaccia più diretta. L'ultima volta che la legge marziale è stata adottata è stato durante 30 anni di regime dell'ex dittatore Ferdinando Marcos, scacciato nel 1986 da una rivoluzione e accusato di aver rubato miliardi di dollari in risorse dello stato filippino. La costituzione adottata nel 1987 prevede l'imposizione della legge marziale da parte del presidente solo per fermare un'invasione o una ribellione e per una durata massima di 60 giorni. Il parlamento, inoltre, puà revocarla entro 48 ore, mentre la Corte suprema ne può contestare la legalità. Tuttavia Duterte appare refrattario a certe regole e, parlando con gli uomini d'affari, ha spiegato che potrebbe ignorare i limiti costituzionali. "I 60 giorni non conteranno", ha detto. "E vi dico: se dichiarerò la legge marziale non sarà per un'invasione, per un'insurrezione o per un pericolo. La dichiarerò per preservare la mia nazione".
 
 
 
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