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 U.E. - U.E. - Lotta alla droga Ppe in campo
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8 dicembre 2010 20:34
 
La nuova strategia dell'Unione europea per la lotta alla droga e alle dipendenze in genere deve avere un approccio piu' coerente e deciso. E' l'invito rivolto dagli europarlamentari del gruppo popolare (Ppe), che hanno oggi lanciato il dibattito a Bruxelles guidati dal vicepresidente della commissione liberta' civili del Parlamento europeo Salvatore Iacolino (Pdl), insieme al coordinatore Ppe della stessa commissione Simon Busuttil e al vicepresidente del Ppe Manfred Weber.
"E' evidente che l'Ue deve fare di piu' per ridurre l'impatto dei problemi sociali e sanitari causati dall'uso di droga, e un'attenzione particolare dovrebbe essere dedicata ai gruppi vulnerabili e alla prevenzione dell'uso combinato di sostanze illecite e lecite, in particolare alcol", hanno spiegato Iacolino, Busuttil e Weber durante un'audizione pubblica a Bruxelles, organizzata del Ppe in preparazione del nuovo piano d'azione antidroga dell'Ue.
Secondo gli ultimi dati disponibili citati dagli europarlamentari, il numero totale di europei che fanno ricorso a droghe, o che occasionalmente ne hanno fatto uso, e' stimato a 75,5 milioni per la cannabis (22,5% degli adulti europei), almeno 14 milioni per la cocaina (4,1%), 11 milioni per l'ecstasy (3,3%), e 12 milioni per le anfetamine (3,7%), mentre sono almeno mezzo milione le persone in terapia sostitutiva per uso di droghe come l'eroina.
"Crediamo che il nuovo piano d'azione e la futura strategia antidroga dell'Ue debba definire un piano che abbracci tutte le dipendenze, creando nuovi modelli gestionali per un approccio multidisciplinare", hanno sostenuto gli eurodeputati del Ppe, aggiungendo che "sara' necessario rafforzare la cooperazione con gli stati membri, cosi' come con le regioni, le autorita' locali e la societa' civile". In particolare, hanno continuato Iacolino, Busuttil e Weber, "riteniamo che sia fondamentale rivedere l'attuale politica dell'Ue, anche attraverso un sistema di coordinamento piu' efficace e diretto a garantire la circolarita' delle informazioni fra le direzioni generali e delle buone pratiche a livello Ue e di stati membri".
Infatti, l'attuale strategia antidroga di Bruxelles copre un periodo di otto anni che va dal 2005 e terminera' nel 2012, nel cui ambito sono state realizzate 80 azioni specifiche previste nel Piano antidroga dell'Ue (2009-2012). Il nuovo Piano d'azione Ue, quindi, secondo i responsabili in materia del Ppe, dovra' avere invece un "approccio globale", che includa "la prevenzione, la riabilitazione, il trattamento, la riduzione del danno e la cooperazione tra forze dell'ordine". Per contrastare la produzione e il traffico di droga, invece, bisognerebbe "sfruttare appieno le capacita' di Europol, Eurojust e delle altre strutture dell'Unione, basandoci sull'attivita' di intelligence degli stati membri", hanno proposto Iacolino, Busuttil e Weber.
In sostanza, si tratta di attuare "piu' prevenzione e informazione per una Strategia antidipendenze 2013-2020 che tuteli la famiglia e, in particolare, il giovane nel suo processo di crescita sano e consapevole", ha concluso Iacolino, ricordando che la lotta alle droghe e' una delle priorita' del programma politico del gruppo del Partito popolare europeo.
 
 
 
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