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 FILIPPINE - FILIPPINE - Lotta alla droga. Polizia pagata con incentivi per uccidere narco?
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Notizia 
21 aprile 2017 12:38
 
Non c'è niente di vero nelle accuse secondo cui la polizia filippina riceve incentivi in denaro per giustiziare sospetti narcotrafficanti nella "guerra alla droga" lanciata da Rodrigo Duterte. Lo ha dichiarato oggi l'ufficio dello stesso presidente rispondendo a un articolo pubblicato sul sito della Reuters e largamente basato su un comunicato preparato da almeno un ufficiale della polizia filippina e sulla base di 17 agenti diventati fonte, in cui vengono descritte in dettaglio una serie di pratiche illecite delle forze dell'ordine. "I due cosiddetti ufficiali intervistati devono vivere in un film", ha scritto l'ufficio presidenziale rispondendo alla notizia, aggiungendo che la polizia "non impiega assassini" e negando l'esistenza stessa di tale rapporto. Ieri, tuttavia, un portavoce della polizia filippina aveva esortato le fonti del rapporto a "comportarsi da uomini" invece di "nascondersi dietro a un velo", invitandoli in sostanza a uscire dall'anonimato. Il portavoce ha anche annunciato un'indagine sui possibili motivi che hanno portato le fonti del rapporto, cinque dei quali sono in pensione, a muovere tali accuse. Secondo il documento, che non contiene prove, la polizia viene ricompensata con somme fino a 200 dollari per qualsiasi "piantagrane" ucciso, non solo spacciatori ma anche "stupratori, borseggiatori, truffatori, membri di gang e alcolizzati". Spesso le retate di narcotrafficanti vengono precedute dalla messa fuori uso delle telecamere di sicurezza nel quartiere, che consente ai poliziotti di fabbricare le prove collocando quantità di stupefacenti vicino alle persone uccise. La guerra alla droga, iniziata subito dopo l'entrata in carica di Duterte lo scorso 30 giugno, ha causato quasi 9mila morti, parte dei quali imputata a vigilantes che però, secondo il rapporto in questione, in molti casi sono gli stessi poliziotti. A fine gennaio, in seguito all'uccisione di un businessman sudcoreano da parte della polizia, Duterte aveva temporaneamente sospeso la crociata contro il narcotraffico con l'esigenza di debellare la corruzione tra le forze dell'ordine. Le operazioni sono però ricominciate a marzo. 
 
 
 
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