I responsabili delle politiche antidroga dei Paesi dell'Organizzazione degli Stati Americani (OEA), hanno approvato ieri in Peru' la formazione di un gruppo di lavoro sullo sviluppo alternativo integrale e sostenibile, cosi' come fa sapere una fonte ufficiale peruviana. La decisione e' stata presa nell'ambito di una ordinaria sessione della Commissione interamericana per il controllo dell'abuso di droghe (CICAD) della stessa Oea, che si e' tenuta a Trujillo dall11 al 13 novembre. Il presidente del Consiglio nazionale per lo sviluppo e una vita senza droga (Devida) del Peru', Alberto Otrola, ha detto in un comunicato che il gruppo di lavoro e' stato confermato grazie agli esperti in sviluppo alternativo, presieduto dal Peru'. Otrola ha spiegato che si tratta di uno spazio tecnico di alto livello per prendere in considerazione le esperienze di ogni singolo Paese, nonche' i principi, le nuove tendenze, le minacce e i problemi relativi allo sviluppo alternativo. Inoltre ha difeso lo sviluppo alternativo come strategia di integrazione sociale per costruire capitale umano e sociale mediante lo sviluppo di progetti produttivi che contengano criteri di sostenibilita' economica, ambientale, politica e sociale. “Dobbiamo pensare a strategie di carattere trasversale che promuovano uno sviluppo integrale e che offrano alle popolazioni a rischio delle opportunita' per una stabilita' e creare degli introiti all'altezza delle proprie comunita'”. “Questo contribuisce a ridurre al massimo la disoccupazione giovanile che oggi e' una condizione che favorisce l'arruolamento da parte del narcotraffico”.
La direttrice del Dipartimento di Sicurezza Pubblica e segretaria ad interim della Sicurezza Multidimensionale dell'Oea, Paulina Duarte, ha elogiato i risultati ottenuti di recente in Peru' con la riduzione delle coltivazioni illegali della foglia di coca. “Abbiamo verificato che le politiche che danno maggiori risultati in termini di diminuzione di consumo di droghe, sono quelle integrali, che si occupano di tutti gli aspetti del problema”. La funzionaria dell'OEA, ha indicato che queste politiche integrali devono comprendere il controllo delle coltivazioni illegali, la repressione del narcotraffico, lo sviluppo alternativo, la cooperazione internazionale, la decentralizzazione e, soprattutto, le politiche di prevenzione.
La CICAD ha visto la partecipazione di 35 Paesi americani.