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 ITALIA - ITALIA - Legalizzazione cannabis. Proposta di risoluzione al Comune di Firenze
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Notizia 
25 gennaio 2014 9:48
 
Andrea Pugliese, consigliere comunale fiorentino del Partito Democratico, ha depositato alla Presidenza del Consiglio Comunale una  risoluzione che verrà portata ai prossimi Consigli Comunali che ha per Oggetto: per la depenalizzazione del consumo, della coltivazione per uso personale e della cessione di piccoli quantitativi della cannabis indica e dei suoi derivati.
Segue il testo
Premesso che i rapporti dell’Onu e la relazione dell’Unione Europea 2012 segnalano un continuo aumento della diffusione e del consumo di cannabis e derivati; in particolare l’Italia è il Paese con la prevalenza più alta di consumatori rispetto alla popolazione generale: il 32% degli italiani ha provato marijuana almeno una volta nella vita;

Constatato che questi dati evidenziano il fallimento delle politiche proibizioniste che anche sul fronte dell’offerta hanno ottenuto il solo effetto di concentrarla in pochissime e potentissime organizzazioni internazionali rendendo chiaro che considerare illegale una merce che è consumata da milioni di persone produce solo un aumento di prezzo e crea mafie potenti in grado di comprarsi banche, grandi e piccole imprese, patrimoni immobiliari, media e condizionare partiti, parlamenti e governi;

Considerato che il fallimento del proibizionismo genera costi giganteschi in termini finanziari, sociali, civili, criminali ed etici;

Ricordato che nel nostro Paese la situazione si presenta drammatica anche per la vigente Legge 21 febbraio 2006, n. 49 che ha equiparato l’hashish e la marijuana a cocaina ed eroina e reprime penalmente la coltivazione domestica di cannabis ed il possesso di quantità medie per il consumo personale;

Fatto presente che questa legislazione di intransigente proibizionismo grava di costi considerevoli le finanze pubbliche in quanto assorbe risorse enormi di polizia, giudiziarie, carcerarie, genera il sovraffollamento delle nostre carceri e priva di introiti fiscali lo Stato per la mancata tassazione di un commercio tanto imponente (si calcola che lo Stato potrebbe incassare fino a 8 miliardi di euro e risparmiare somme enormi investite per la repressione del fenomeno);

Rilevato che la Commissione globale per le politiche sulle droghe, guidata dall’ex segretario dell’Onu Kofi Annan, dopo anni di ricerche ha stabilito che non è con la repressione e la criminalizzazione che si combatte il traffico di stupefacenti e si è espressa per “incoraggiare i governi a sperimentare modelli di regolamentazione legale di droghe (per la cannabis, ad esempio) che siano finalizzati a minare il potere della criminalità organizzata e a salvaguardare la salute e la sicurezza dei cittadini”. Depenalizzare il consumo delle droghe leggere è inoltre lo strumento giusto per colpire le filiere di spaccio e “concentrare le azioni repressive sulle organizzazioni criminali violente”, come si legge nel rapporto 2011 di quella stessa Commissione;

Considerato che a livello mondiale è in atto una significativa inversione di tendenza rispetto alle politiche e legislazioni proibizioniste come attestato dalle recenti scelte operate dall’Uruguay, da molti Paesi del Centro e Sud America, dal Portogallo, Australia e dagli Stati di Washington e Colorado che hanno legalizzato attraverso un referendum popolare il consumo personale di marijuana (già consentito per scopi terapeutici in 18 Stati);

Ritenuto che nel nostro Paese sia necessario intervenire intanto con alcune urgenti e limitate modifiche che maggiormente hanno mostrato limiti di efficacia e palesi irrazionalità, per introdurre un principio di graduazione del diverso livello di pericolosità dei comportamenti e per concentrare l’azione di contrasto sulle sostanze e sulle condotte di maggiore pericolosità;

Ritenuto che, in tale contesto, sia necessario escludere dalla fattispecie del reato e dalla punibilità la detenzione, la coltivazione e la cessione a terzi di quantità di cannabis o di prodotti da essa derivati per piccoli quantitativi destinati all’uso personale ed immediato, salvo che il destinatario sia un minore;


CHIEDE

- Al Parlamento di iniziare un percorso per superare i limiti dell’attuale impianto di tipo proibizionistico che caratterizza la legislazione italiana, prendendo spunto dal Disegno di Legge presentato dal senatore Luigi Manconi per modificare l’art. 73 e 75 del Decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, in materia di coltivazione e cessione della cannabis indica e dei suoi derivati escludendo dalla fattispecie del reato e dalla punibilità la detenzione, la coltivazione e la cessione a terzi di quantità di cannabis o di prodotti da essa derivati per piccoli quantitativi destinati all’uso personale ed immediato, salvo che il destinatario sia un minore;

DECIDE

- Di inviare la presente risoluzione al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Sanità, al Ministro degli Interni, al Ministro della Giustizia, ai Presidenti di Camera e Senato, ai Parlamentari toscani, al Presidente della Giunta Regionale della Toscana, al Presidente del Consiglio Regionale della Toscana.
 
 
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