In prima fila nella lotta contro il tabagismo e difensore della sigaretta elettronica Bertrand Dautzenberg ha deciso, proprio oggi, di gettare una nuova sfida per una depenalizzazione della cannabis in un ambito normativo. Le sue proposte saranno dibattute in occasione del 20mo congresso di pneumologia di lingua francese che si tiene a Lille.
In una intervista al Parisien-Aujourd'hui-en-France, il medico che dirige il Pitié-Salpetrip di Parigi, motiva la sua posizione con l'inefficacia del proibizionismo totale su questa droga, in vigore fin dal 1970: “Prendo atto che il consumo di cannabis presso i giovani e' in aumento, che la Francia e' il primo Paese in Europa col 45% di giovani che l'anno provata, rispetto ad altri Paesi, come i Paesi Bassi, dove la cannabis e' legale e il tasso di consumo tra i giovani e' del 29%. Piu' si vieta e' maggiormente aumentano i consumatori”. Secondo il professore il consumo globale in tutti i Paesi e' aumentato del 20% rispetto al 1991.
Il medico cita diversi Stati americani che hanno modificato la propria legislazione su questo punto. I prodotti venduti e consumati sono “piu' sani” -insiste: “Oggi la cannabis in Francia e' come l'alcool ai tempi del proibizionismo”.
Pur difendendo la minimizzazione dei pericoli di questa droga, il professore insiste sulla necessita' di un mercato controllato, e auspica per il momento che ci sia una regolamentazione non sul piano penale, che consenta di attivare un “dialogo sereno nelle famiglie”, favorendo l'organizzazione di un efficace processo di prevenzione, auspicando a breve una “calo dei consumi”.