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Italia. Oltre 700mila giovani a rischio per abuso di alcolici
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13 agosto 2009 11:58
 
"Oltre 740 mila minori sono consumatori a rischio. Tra i ragazzi 11-15enni, 1 ragazzo su 5 e' un consumatore a rischio; tra i 16-17enni, 14 minorenni su 100 bevono secondo modalita' rischiose. Inoltre la quota delle ragazzine a rischio 11-15enni al di sotto dell'eta' legale (16,8 %) supera il valore della media nazionale delle consumatrici a rischio (7,8 %) . Oltre 700.000 18-24enni sono a rischio". E' quanto si legge in una nota con dati elaborati dalla COIRAG - confederazione di organizzazioni italiane per la ricerca scientifica sui gruppi - che emergono dal report Consumi di alcol e impatto alcol correlato elaborato da Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS, Istituto Superiore di Sanita' e Centro OMS Ricerca Alcol nell'ottobre 2008. Secondo i dati raccolti tutti i comportamenti a rischio "sono piu' diffusi tra i maschi che non tra le femmine".
All'allarme per la tendenza al consumo eccessivo di alcol, soprattutto da parte dei giovani, il Coirag aggiunge un'analisi della situazione e rilancia il metodo della educazione fra pari: L'adolescente "e' un soggetto alla ricerca di un'identita' ma allo stesso tempo vuole scappare dal limite che assumere un'identita' comporta. In questo percorso evolutivo, l'uso di sostanze psicoattive illegali puo' assumere il significato di rinforzo delle difese narcisistiche: l'uso sperimentale si protrae quanto piu' si percepiscono gli effetti rinforzanti della sostanza assunta. L'alcol diviene cosi', agli occhi dell'adolescente, un mezzo efficace per proteggere e rinforzare l'autostima, regalare la sensazione di un dominio sulle proprie ansie sociali e sui sentimenti depressivi, e appare anche talora in sintonia con alcune caratteristiche del nostro tempo e del nostro modo di vivere la vita (velocita', consumismo, efficienza, rischio)". Il gruppo, "gioca un ruolo determinante". La costruzione dei legami diviene un patto che ha uno straordinario potere decisionale sulla vita psichica dei suoi membri e nasce dal bisogno di compiere in compagnia il "viaggio" della crescita. Il gruppo di pari allenta i vincoli familiari e costruisce la nuova famiglia sociale di riferimento. Uno dei compiti primari degli adulti nei confronti degli adolescenti puo' allora essere sostenere la speranza e promuovere le competenze. "In una societa' adulta dove sembra venire a mancare ogni paradigma valoriale di riferimento - ha dichiarato il presidente della C.O.I.R.A.G., Claudio Merlo - ci sono metodi alternativi che insegnano ai nostri ragazzi a costruire e progettare insieme il proprio percorso di vita.
Senza paura". L'educazione tra pari "rappresenta uno dei piu' significativi modelli di lavoro con e per gli adolescenti: di questa metodologia, di disagio adolescenziale e metodi di prevenzione del rischio si discutera' al 17mo Congresso Internazionale Gruppi in Tempo di Conflitti che si terra' a Roma dal 24 al 29 agosto 2009. Esperti ed ospiti di livello internazionale affronteranno le grandi questioni globali che hanno una diretta influenza sui singoli individui e sulle societa', analizzando quelle istanze sociali e culturali e i loro effetti sulla vita di tutti i giorni".
 
 
 
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