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Italia. Lazio. Approvata mozione a favore della marijuana terapeutica
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28 giugno 2006 18:34
 
Dopo un acceso dibattito, fra le contestazioni dei rappresentanti dei malati e caratterizzato dalle divisioni interne alla maggioranza di centrosinistra, il Consiglio regionale del Lazio ha approvato, oggi, una mozione contenente azioni finalizzate a favorire l'utilizzo del farmaco Bedrocan e al sostegno di una disciplina legislativa per la sperimentazione terapeutica della Cannabis.
La delibera, approvata con 15 voti a favore e 14 contrari, ha spaccato in due la maggioranza e ha causato diversi malumori. Contro il provvedimento, infatti, si sono schierati i gruppi della Margherita, il cui voto negativo e' stato annunciato dal capogruppo Mario Di Carlo, dell'Udeur. Assente Donato Robilotta della Rosa nel Pugno. Favorevoli, invece, i Ds, i Verdi, Rifondazione Comunista e il Pdci. A farsi promotrice della delibera e' stata la consigliera Anna Evelina Pizzo, di Rifondazione. "Vorrei -e' stata la sua raccomandazione prima delle votazioni- che si affrontasse questo argomento togliendo di mezzo gli steccati ideologici e le appartenenze culturali, pensando che queste medicine sono indispensabili per malati afflitti da malattie gravissime".
La precisazione di Pizzo (Prc) era d'obbligo, visto che il farmaco in questione, il Bedrocan, indispensabile per la cura di determinate malattie come sclerosi multipla o Hiv, e' a base di sostanze stupefacenti.
Nonostante cio', in molti in Consiglio regionale del Lazio hanno votato contro il provvedimento. In particolare, il centrodestra e' risultato compatto per il 'no'.
"Non ho la competenza ne le capacita' scientifiche per potere esprimere un giudizio di questo tipo -ha detto nello specifico Rodolfo Gigli, capogruppo dell'Udc- non credo che questo sia il luogo adatto a simili decisioni, quindi annuncio il nostro voto contrario". Stesse parole usate anche da Antonio Cicchetti, di Alleanza nazionale, il quale ha annunciato il voto contrario rilanciando una serie di audizioni per approfondire meglio il problema.

"Questa sperimentazione rappresenta un passo laico verso l'utilizzo della cannabis a fini terapeutici". Cosi' Riccardo De Facci, responsabile tossicodipendenze del Cnca, il coordinamento nazionale delle comunita' di accoglienza, rispetto all'approvazione da parte del Consiglio regionale del Lazio di una mozione che una legge favorevole alla sperimentazione dell'uso del farmaco Bedrocan (fiori di marijuana).
"Ma attenzione la sperimentazione della cannabis per alcune categorie di malati va nettamente distinta dalla lotta contro l'abuso della droga, confondere i due piani vuol dire fare una lotta ideologica laddove e' invece necessario unicamente un approccio scientifico".
Secondo il responsabile del Cnca, che con la quasi totalita' del mondo delle comunita' di recupero tossicodipendenti fa parte del cartello "Non incarcerate il nostro crescere", infatti, "per anni le sperimentazioni con la cannabis sono state bloccate per motivi ideologici, mentre invece dati europei e sperimentazioni anche qui in Italia hanno dimostrato che scientificamente ci sono dei risultati positivi per la terapia del dolore con questo tipo di medicine".

"Presentare la cannabis come un farmaco dalle portentose proprieta' terapeutiche e' il cavallo di Troia, lucidamente individuato dalla sinistra antiproibizionista, per arrivare alla legalizzazione di hashish e marijuana. Che sono droghe, nient'affatto leggere. Si vuole insomma raggiungere un obiettivo meramente ideologico ammantandolo di aspetti medico-scientici". Cosi' l'onorevole Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di AN per le politiche della famiglia, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa e membro dell'esecutivo politico nazionale del partito, commenta l'approvazione, da parte del Consiglio regionale del Lazio, della mozione presentata dalla sinistra a favore dell'uso cosiddetto terapeutico della cannabis. "Il fatto che delle droghe, che in quanto tali provocano danni gravissimi e scientificamente dimostrati alla salute psicofisica delle persone, possano poi avere anche degli effetti benefici per alcuni tipi di patologie, effetti che comunque il mondo scientifico sta ancora valutando, non vuol dire che queste droghe cessino di essere tali e diventino delle medicine. L'eventuale utilita' terapeutica di alcune droghe, come la cannabis, non puo' e non deve far pensare che siano innocue: il loro uso e' sempre da condannare". "Del resto l'eroina -fa notare l'esponente di AN- e' uno dei migliori analgesici che si conoscano, ma tutti sanno che e' anche la droga peggiore e nessuno si sogna di presentarla come un farmaco. E poi e' tutto da dimostrare che gli eventuali effetti benefici di queste droghe siano superiori a quelli di altre sostanze, esse si' classificate come medicine".

Questa la dichiarazione di Francesco Piobbichi, responsabile Droghe del Prc:
"Il voto del Consiglio Regionale del Lazio favorevole alla mozione sull'utilizzo terapeutico dei fiori di Marijuana rappresenta un passo importantissimo per sconfiggere la cultura ideologica che si è sviluppata attorno ad una pianta le cui proprietà sono ben diverse da chi in questi anni ha sparso attorno al suo utilizzo veleni di ogni genere. Questo pronunciamento inoltre lancia un chiaro messaggio anche alle multinazionali del farmaco che hanno tentato senza grossi risultati di brevettare i farmaci di sintesi del THC, e fa di una pianta che cresce libera in natura un farmaco disponibile per alleviare le sofferenze e curare determinate malattie. Da sottolineare inoltre la coincidenza di questo voto con le dichiarazioni del Ministro della Sanità Livia Turco che si è detta favorevole a riconoscere l'utilità di queste cure naturali con un atto di propria competenza come prescrive la legge, in Italia finalmente le cose cominciano a cambiare, speriamo presto che cambi anche l'intero impianto della 309".

"Una scelta certamente utile dal punto di vista terapeutico". Nunzio Santalucia, tossicologo medico, tra i fondatori del Forum droghe, commenta cosi' la mozione approvata dal Consiglio regionale del Lazio sull'uso terapeutico della cannabis e sul farmaco Bedrocan.
"Il Bedrocan e un derivato naturale della cannabis- spiega- e, a differenza dei sui equivalenti sintetici, puo' essere utilizzato, ad esempio, anche da chi si sottopone a chemioterapia e accusa nausea e vomito". Inoltre, aggiunge, garantisce "un'efficacia maggiore, perche' non contiene solo il Thc, ma ben 60 cannabinoli".
 
 
 
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