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 ITALIA - ITALIA - Incidenti stradali e droghe. Radicali: l'inutile allarmismo
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Notizia 
3 gennaio 2011 18:30
 
Sono stati resi noti ieri i dati del Dipartimento di Protezione Pubblica sugli incidenti stradali rilevati nel 2010 da Polizia e Carabinieri ma anche sui controlli antidroga effettuati, che sono stati ben 1.643.135, il 3,3% in più rispetto al 2009. Risultati: 40.721 guidatori hanno ricevuto sanzioni perché erano in stato di ebbrezza alcolica, 4.244 conducenti sono stati denunciati per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Nei fine settimana i controlli effettuati sono stati 321.781; 24.593 i guidatori positivi all’alcool, 814 quelli denunciati per guida sotto effetto di stupefacenti.
Mario Staderini (segretario di Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani) hanno rilasciato la seguente dichiarazione:
“Una premessa è d’obbligo: i radicali sono sempre stati favorevoli a un aumento dei controlli stradali, a garanzia della sicurezza dei cittadini. Occorre, semmai, discutere sull’efficacia reale dei controlli. Innanzitutto, i numeri smentiscono radicalmene la caccia alle streghe costantemente portata avanti da Giovanardi e dalla compagine proibizionista, tendente a descrivere le strade italiane in balia di milioni di guidatori strafatti dalle droghe. La percentuale di conducenti denunciati per guida sotto effetto di sostanze stupefacenti è pari allo 0,25 del totale; tale percentuale “sale” allo 0,58 se consideriamo solamente i weekend. Rispetto alle sanzioni relative all’alcool (droga legale), il rapporto è rispettivamente di poco meno di un decimo e, nei weekend, di 1 a 30.
E per l’ennesima volta siamo costretti a ricordare (visto che questo dato non è comunicato ai cittadini che non frequentano i siti radicali) che la maggior parte dei conducenti denunciati sono stati consumatori di derivati della cannabis, i cui metaboliti rimangono nelle urine per svariati giorni se non settimane. Pertanto, l’esame delle urine rileva un consumo passato di sostanze e non un’intossicazione attuale, e pertanto pericolosa per sé e per gli altri se si guida, quella che rileva, per esempio, l’etilometro rispetto all’alcool.
Anche nell’anno passato, dunque, i controlli stradali rispetto alle sostanze stupefacenti sono serviti in gran parte a perseguire cittadini non per la pericolosità dei loro comportamenti ma per il mero fatto di assumere sostanze illegali.
E’ troppo richiedere l’adozione generale da parte delle forze dell’ordine di metodi e strumenti di analisi che verifichino la pericolosità reale e attuale dei conducenti fermati, qualunque sia la sostanza da essi assunta?”.
 
 
 
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