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 AFGHANISTAN - AFGHANISTAN - Guerra alla droga, i marines chiudono un occhio sulle coltivazioni di oppio
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Notizia 
22 marzo 2010 19:17
 
I marines e le truppe della Nato stanno ''chiudendo un occhio'' sui campi di papavero da oppio pronti per il raccolto attorno alla roccaforte talebana di Marjah. Lo scrive il New York Times sottolineando che quella dei militari americani e' una scelta tattica destinata a guadagnare consenso tra gli abitanti della zona, dove la coltivazione del papavero e' l'unica risorsa economica e che produce da sola oltre il 50% dell'oppio mondiale. Secondo un ufficiale della Nato citato dal New York Times, le truppe al comando del generale Stanley McChrystal hanno l'ordine di non distruggere le piantagioni. ''Marjah e' un caso speciale - ha detto al Nyt il comandante Jeffrey Eggers, membro del gruppo di consulenza strategica del generale McChrystal - Noi non calpestiamo i mezzi di sostentamento di coloro che stiamo cercando di battere''. Secondo testimonianze citate da Reuters la nuova strategia e' quella di offrire ai coltivatori il pagamento del raccolto e di distruggerlo in un secondo momento. I comandi afghani sono pero' contrari a questa impostazione, Molti esponenti del governo afghano sostengono che i campi dovrebbero essere distrutti perche' quello e' l'unico segnale per convincere i produttori a cambiare atteggiamento nei confronti dei talebani. ''Sono i talebani quelli che traggono profitto dall'oppio - ha detto al New York Times Zulmai Afzali, portavoce del Ministero Antinarcotici - In questo modo finanziamo il nostro nemico''. La posizione ufficiale del governo americano prevede lo sradicamento dei campi. L'obiettivo della nuova impostazione nella zona di Marjah e' quello di contrastare il commercio di stupefacenti, vera risorsa economica dei ribelli, conquistando nello stesso tempo il supporto dei contadini, per i quali la coltivazione dell'oppio e' l'unica fonte di vita. Secondo il racconto fatto da un coltivatore citato dalla Reuters, Mohammad Hanif, i marines si sono presentati alla sua fattoria offrendo l'acquisto del prossimo raccolto e di trasformare le coltivazioni nei suoi campi usando semenze fornite dal governo afghano. ''Sono felice per questo programma - ha detto Hanif - perche' mi rida' i soldi per i danni''. Ed un suo vicino, Mohammad Gul, ha aggiunto: ''Pensiamo che sia un buon programma, perche' non abbiamo piu' nulla e dobbiamo sfamare i nostri figli. Se il governo distrugge tutto, non resta nulla per noi. Cosi' invece e' un'altra cosa''.
 
 
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