In un prolungato scontro a fuoco avvenuto verso la mezzanotte di ieri nei pressi del municipio di Zuazua, Stato di Nuevo Leon, nel nord del Messico, uomini dell'esercito hanno ucciso 'El Coreano', uno dei capi degli 'Zetas', il gruppo di sicari che domina il Cartello del Golfo, e cinque suoi complici. Lo hanno reso noto fonti militari locali, precisando che i narcotrafficanti stavano effettuando un trasporto di droga, e che hanno attaccato i soldati quando si sono visti scoperti.
L'episodio fa seguito al colpo grosso perpetrato l'altro ieri quando, a Cuernavaca, e' stato ucciso Arturo Beltran Leyva, definito il 'capo di tutti i capi', che gestiva con ferocia il traffico di stupefacenti in 13 dei 33 municipi dello Stato di Morelos.
Intanto, mentre nessuno ha ancora reclamato il suo cadavere, fonti della giustizia hanno avvertito oggi che e' imminente 'una guerra' tra le diverse fazioni del suo Cartello per prenderne il posto.
I media, invece, si chiedono come mai, a scoprirne nascondiglio e ad attaccarlo, siano stati uomini della Marina, in un'operazione quasi inedita e segreta, e non dell'esercito e della polizia federale da quattro anni impegnati nella lotta al narcotraffico.
Si fanno diverse ipotesi una delle quali, sarebbe il miglior rapporto della Marina con gli Usa. E non si scarta che, alla luce dei pochi risultati raggiunti dai primi, il governo centrale, conscio che militari e federali sono infiltrati dai narcos, abbia scelto i 'marines' e sia ora pronto ad affidare loro un ruolo di rilievo nella 'guerra' contro i Cartelli.