Il governo della Bolivia ha inaugurato oggi, alla presenza dell'Esercito e della Polizia, la campagna annuale di eradicazione di almeno 10.000 ettari di piantagioni illegali di foglia di coca, piantagioni che sono base per la produzione di cocaina. Lo fa sapere l'agenzia di Stato Abi. Il ministro Jorge Perez, e il vice-ministro Felipe Ceres, vi hanno preso parte presso il municipio di Puerto Villarroel nella regione centrale di Cochabamba. Circa due centinaia di poliziotti e militari hanno iniziato a distruggere gli arbusti a colpi di machete, quindi a mano, che viene considerata la forma piu' efficace per eliminare queste piantagioni. “Ne distruggiamo la meta rispetto all'impegno su 10.000 ettari, e speriamo che i nostri sforzi e gli accordi con specifiche organizzazioni sociali, ci consentano di eradicare l'altra meta'”, ha detto Perez. Il ministro ha fatto presente che il Governo non consentira' la coltivazione nei parchi nazionali e nelle riserve, come invece chiedono alcuni sindacati di contadini. Il comandante delle Forze Armate, generale Omar Salinas, ha fatto presente che le istituzioni sarebbero in grado di eradicare tutto, ma non lo fanno perche' c'e' un accordo della Bolivia con la comunita' internazionale. Nel 2014, le forze antidroga in Bolivia hanno individuato e distrutto 11.000 ettari di piantagioni illegali di foglia di coca ed hanno sequestrato 21 tonnellate di cocaina.
A meta' dello scorso anno l'ufficio Onu sulle droghe (Unodc) ha certificato che la Bolivia ha circa 23.000 ettari di coca, 12.000 dei quali sono legali. Peru', Colombia e Bolivia sono i principali Paesi produttori di foglia di coca, che viene utilizzata per vari usi legali nelle industrie di infusione, liquore ed energetiche, nonche' per ragioni culturali e religiose.