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 ITALIA - ITALIA - Droghe, Relazione annuale: calano i consumi del 25%... grazie alla crisi economica
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22 giugno 2010 13:21
 
In Italia nel 2009 i consumatori di sostanze stupefacenti sono diminuiti del 25,7% rispetto all'anno precedente. Nel 2008 erano 3.934.450, nel 2009 sono scesi a 2.924.500. In calo anche i consumi di tutte le sostanze stupefacenti. Si inverte cosi' una tendenza che durava da anni. E i motivi sono probabilmente legati alla crisi economica, che ha ridotto la disponibilita' di denaro. E' quanto si evince dalla Relazione annuale al Parlamento sull'uso di sostanze stupefacenti e sullo stato delle tossicodipendenze, presentata oggi a Palazzo Chigi dal sottosegretario Carlo Giovanardi. Il calo dei consumi vale sia per la popolazione generale, che per quella studentesca (15-19 anni) ed e' ''spalmato'' su tutte le sostanze stupefacenti. Guardando l'andamento temporale negli ultimi 12 mesi, e' da rilevare una diminuzione particolarmente significativa (-9%) del consumo della cannabis nella popolazione generale, mentre per gli studenti diminuiscono tutti i consumi tranne quello di stimolanti. Per entrambe le categorie, si conferma la forte tendenza al ''policonsumo'' (piu' droghe o droga insieme ad alcol). Piu' in particolare, gli studenti consumano piu' cocaina rispetto alla popolazione generale (l'1,6% l'ha consumata negli ultimi 30 giorni contro lo 0,4%) e molta piu' cannabis (12,3% contro 3%). Il consumo di spinelli cresce con l'eta' dai 15 ai 19 anni. Per quanto riguarda la popolazione generale, per l'eroina cala il consumo occasionale mentre resta stabile quello frequente o quotidiano; cala anche il consumo occasionale di cocaina

La droga diventa sempre piu' interattiva: sul web si acquistano sostanze, si vendono farmaci senza prescrizione, si chiedono e si danno consigli su rischi e sugli effetti dell'assunzione.  Negli ultimi anni, si legge nel documento, si sta registrando un sempre piu' marcato spostamento dell'offerta di commercializzazione di sostanze illecite attraverso Internet.
"Tutto questo", ha sottolineato il sottosegretario con delega alle Politiche antidroga, Carlo Giovanardi, "costituisce una nuova realta' da prendere in seria considerazione e sulla base della quale il governo ha attivato strategie e specifici progetti per il controllo e la prevenzione, finalizzati a proteggere le giovani generazioni, molto inclini all'utilizzo delle tecnologie informatiche e quindi maggiormente esposte ai 'rischi droga' presenti anche sulla rete".

''Le buone notizie sul calo dei consumi di stupefacenti in Italia premiano l'impegno del Governo e in particolare del sottosegretario Giovanardi, in un campo decisivo per il futuro del nostro Paese'': lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un messaggio in occasione della presentazione della Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze. Secondo il premier ''e' grazie a questi risultati che si migliora la qualita' della vita, liberando anche ingenti risorse pubbliche da investire per settori importanti quali assistenza, sanita' e ricerca''. ''Meno consumo di droga - prosegue Berlusconi - significa anche togliere ingenti risorse alla criminalita' organizzata e al terrorismo internazionale, diminuire il numero degli incidenti stradali e dei reati commessi sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, salvare i giovani dalle morti per overdose e da lunghi e difficili percorsi riabilitativi''.

A diminuire, in quest'ultimo anno, sono stati soprattutto i consumi occasionali di droga piu' che quelli cronici: lo ha detto il capo del Dipartimento nazionale antidroga, Giovanni Serpelloni, presentando a Palazzo Chigi la Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze. L'unico dato in crescita, ha sottolineato Serpelloni, riguarda l'uso di stimolanti da parte degli studenti: i ragazzi, cioe', consumano meno eroina, cocaina e cannabis ma piu' ecstasy. "E' una tendenza da tenere d'occhio" ha avvertito il capo del Dpa, che ha anche sottolineato come nei giovani il policonsumo sia piu' diffuso rispetto alla popolazione generale. Anche il consumo di bevande alcoliche nei piu' giovani preoccupa, ha aggiunto, perche' e' in crescita soprattutto nei fine settimana nella modalita' dei cosiddetti binge drinking (grandi quantita' tutte insieme). Buone notizie invece sui decessi per overdose (continua la tendenza al calo), un dato che probabilmente deriva anche dal fatto che l'eroina sempre piu' spesso viene inalata invece che iniettata. E bisognera' capire come mai, ha detto, l'Umbria sia la regione con il tasso di mortalita' piu' alto non solo dell'Italia me dell'Europa. Cosi' come, ha aggiunto, "andra' indagato come mai in Piemonte si sia registrato un picco dell'uso iniettivo di morfina". I sequestri, ha detto Serpelloni, sono aumentati ma e' diminuita la quantita' di sostanze sequestrata e quindi circolante: "ce n'e' meno perche' la gente compra meno". "Quanto ai prezzi, la Relazione ha confermato la tendenza al ribasso "per tutte tranne che per hashish e marijuana".

La drastica diminuzione dei consumatori di droga non sembra trovare grandi riscontri nell'esperienza dei Sert (i servizi pubblici per le dipendenze) e di alcune comunita'. Che invece segnalano numeri invariati delle richieste di cura e i nuovi arrivi di chi abusa di psicofarmaci e alcol.
"I servizi sono in grande difficolta' - spiega Fausto D'Egidio, segretario nazionale di Federserd e direttore del Sert di Pescara - io comunque non ho constatato alcuna diminuzione delle richieste di cura, anzi... Attualmente nel mio Sert ho circa 650 persone in carico, ma ho dovuto introdurre il numero chiuso perche' sommersi dalle richieste. C'e' tanta gente in mezzo alla strada senza cure perche' mancano risorse e personale. Non ce la facciamo". "Quello che posso dire come tendenza generale - aggiunge - e' il balzo del gentil sesso: le donne sono ormai leader nella spinta al divertimento sfrenato e senza limiti e trascinano i maschi. E poi il fatto che i giovani non vengono ai Sert, perche' non pensano alle conseguenze e agli effetti collaterali del loro divertimento".
Per Achille Saletti, leader di "Saman" che gestisce una decina di comunita' sul territorio nazionale, i dati "non quadrano": "le crisi di solito fanno aumentare e non diminuire i consumi di sostanze" dice, e secondo la sua esperienza aumentano sia le droghe legali che quelle illegali, ma soprattutto le prime. "In Lombardia ad esempio la domanda di cura non e' affatto diminuita ma e' aumentata, e ora arrivano anche i consumatori che abusano di psicofarmaci e di alcol".

"La spudoratezza di Berlusconi e Giovanardi non ha limiti: usano anche un tema delicato come quello della droga per fare propaganda e intestarsi un risultato che non c'è e un'azione inesistente". Lo afferma Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.
"Purtroppo le cifre - prosegue - dicono che non c'è nessun calo nell'uso delle droghe; piuttosto, a causa della crisi economica, c'è stato uno spostamento verso l'alcol i cui danni possono essere anche peggiori". "La lotta alle droghe è sparita dall'agenda del governo e anche da quella del Paese. Invece delle chiacchiere, Giovanardi pensi a rilanciare la battaglia e la prevenzione contro le droghe e ad aiutare i servizi sociali e le comunità che sono sul lastrico per i tagli del governo" conclude l'ex ministro della sanita'.

'I risultati ottenuti in tema di contrasto delle droghe sono positivi, sia per cio' che concerne l'uso che per cio' che riguarda i traffici'. Lo afferma Maria Rita Munizzi, presidente del Moige - Movimento Italiano Genitori e membro della Consulta per le politiche anti-droga presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
'La strada intrapresa ci sembra buona ed ora e' necessario continuare ad andare avanti, soprattutto per tutelare i giovanissimi, e con un'attenzione particolare alla diffusione della cannabis, i cui effetti sono spesso sottovalutati.
Auspichiamo quindi che questi risultati siano la base per continuare a perseguire l'obiettivo di riuscire a rendere la droga off limits, in particolare nelle scuole e in tutti quei luoghi che rappresentano un punto di incontro e di socializzazione dei ragazzi', conclude la nota.

'Non mi pare proprio che ci sia una contrazione dell'abuso di stupefacenti e di disagio nell'affrontare il futuro': per questo il responsabile della comunita' di San Patrignano, Andrea Muccioli, vorrebbe 'capire bene i sistemi e le metodologie' dei 'fantomatici' dati sul consumo di droga presentati ieri. C'e' piuttosto 'un'espansione del disagio'.
Intervenendo a un convegno in occasione della giornata mondiale contro la droga, al quale ha partecipato anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi - che ieri ha presentato la Relazione annuale al Parlamento sulle droghe - Muccioli ha denunciato come 'l'aumento di coloro che fuggono dalla realta' non sia accompagnato da un progressivo aumento dell'aiuto ai giovani'. Le comunita' sono 'profondamente in crisi e 'discariche sociali in cui vengono mandate persone in regime di mantenimento farmacologico, non per cambiare ma per sopravvivere', ha sottolineato, ricordando che negli ultimi 15 anni hanno chiuso oltre 300 comunita' e che il numero delle presone che vi risiedono si e' dimezzato negli ultimi 10 anni, cosi' come si sono ridotti gli invii in comunita' dal carcere. Muccioli intravvede una crisi 'della vocazione educativa', che si accompagna 'all'impoverimento delle risorse e al fatto che i contributi sono versati a distanza di 2/3 anni. Questo non e' frutto del caso ma di una scelta precisa: controllare il problema attraverso trattamenti sostitutivi piuttosto che educativi'.

Un milione di consumatori in meno? Beato chi ci crede. Sicuramente non ci credono i parlamentari radicali Marco Perduca e Donatella Poretti che contestano i dati forniti ieri dal sottosegretario Carlo Giovanardi nella relazione annuale sulle tossicodipendenza. "Come ogni anno -raccontano i due esponenti radicali- stavamo accingendoci a stampare le 487 pagine della Relazione sulle tossicodipendenze, presentata oggi dal sottosegretario Giovanardi al Parlamento, quando ci e' caduto l'occhio sul primo dato che compare nella sintesi della relazione: i consumatori di sostanze stupefacenti sono passati da 3.934.450 a 2.924.500: un milione di consumatori in meno (-25,7%)".
"Leggendo le altre tabelle riportate -proseguono Perduca e Poretti- i decrementi di consumatori sono ancor piu' 'stupefacenti': -35,9% per l'eroina; -57,1% per la cocaina; -63,6% per la cannabis; -70,3% per gli stimolanti; -66,2% per gli allucinogeni. L'unica spiegazione di queste incredibili variazioni che Giovanardi ci propina e' che c'e' la crisi economica, si spende di meno, magari ci si butta sugli alcoolici, 'piu' accessibili e meno costosi e comunque in grado di dare effetti fortemente psicoattivi'. Un produttore di grappe -commentano- non avrebbe potuto scrivere meglio!".
"Leggeremo tutta la Relazione e grazie all'aiuto di Giulio Manfredi, tenteremo di individuare problemi e di proporre riduzioni al danno prodotto dal regime proibizionista. Ma di fronte a cifre cosi' incredibili, ci chiediamo e chiediamo a Giovanardi: era proprio necessario -concludono Perduca e Poretti- dare simili numeri per supportare la tesi che il governo Berlusconi, salito al potere nell'aprile 2008, fa miracoli anche fra i tossicodipendenti? Non bastava Don Gelmini con la sua 'cristoterapia'?".

Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca) giudica sorprendenti i dati contenuti nella Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze, presentati ieri dal Governo. E si augura che questo imprevisto "successo" non sia l'alibi per continuare a non investire nel sistema dei servizi pubblici e del privato sociale.
"I dati della Relazione annuale - dichiara Lucio Babolin, presidente del Cnca - lasciano esterrefatti noi come la gran parte degli operatori del settore. Non ci risulta una decrescita dei consumi cosí rilevante, e in tempi cosí rapidi poi. chiaro, tuttavia, che se anche questa discesa ci fosse stata, non sarebbe certo merito del Governo". "Solo in queste settimane infatti - prosegue - sono stati assegnati dal Dipartimento Nazionale Antidroga i finanziamenti per i progetti di intervento nel campo delle tossicodipendenze, a due anni dall'insediamento. Il merito sarebbe piuttosto delle migliaia di operatori, pubblici e del privato sociale che da anni si impegnano con competenza e passione per aiutare le persone tossicodipendenti".
"Non vorremmo, poi - continua Babolin - che questi dati, presentati in modo trionfalistico, venissero usati come alibi per continuare a non investire nel sistema dei servizi, che resta invece in ginocchio: l'Intesa Stato-Regioni è ancora inattuata, i Dipartimenti per le dipendenze non sono stati istituiti in molte parti del paese, le rette per le comunità restano bassissime e i soldi arrivano con ritardi insostenibili, i servizi pubblici soffrono forti carenze d'organico. E i tagli previsti in Finanziaria potrebbero aggravare ulteriormente la situazione. Altro che 'non c'è problema'". "Per questo ci preoccupano - conclude - le dichiarazioni rilasciate in merito dal presidente del Consiglio che, dopo essersi rallegrato per i dati della Relazione, ha affermato che allora si possono liberare risorse da investire altrove. questo che dobbiamo aspettarci? Ancora meno fondi di oggi?"
 
 
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