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 ITALIA - ITALIA - Droga, a Milano discoteche chiuse e funzionari Comune arrestati
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Notizia 
26 luglio 2010 11:39
 
Il Gip del Tribunale di Milano ha emesso un'ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 5 persone: 3 collegate collegate alla proprieta' delle note discoteche milanesi "Hollywood" e "The Club", per agevolazione dell'uso di sostanze stupefacenti e le altre 2 ad un funzionario ed un componente di una commissione comunale per concussione, corruzione e falsita' materiale: la Squadra Mobile di Milano, nelle prime ore della giornata, ne ha eseguite 4. Le indagini, avviate nel maggio del 2007, si sono sviluppate in due distinti filoni: il primo ha riguardato lo spaccio di droga all'interno dei locali notturni nei quali i tre destinatari della misura cautelare consentivano il consumo di cocaina nelle aree riservate; il secondo filone ha, invece, documentato episodi di concussione, corruzione e falsita' materiale commessi dal funzionario comunale e dal componente la commissione per favorire i proprietari in occasione dei controlli amministrativi. Ulteriori dettagli verranno forniti nel corso della conferenza stampa che si terra' alle ore 11.30 presso gli Uffici della Squadra Mobile di Milano.

"Io parlo con tutti come atto di cortesia, ma non ho esercitato nessuna pressione a favore di **** nei confronti di chicchessia, ne' politici ne' tecnici, rispetto a qualunque tipo di pratica amministrativa legata a locali da ballo".
Cosi' Pasquale Salvatore, capogruppo dell'Udc in consiglio comunale a Milano, e' intervenuto all'inizio della seduta del consiglio in merito a un suo presunto coinvolgimento sull'inchiesta che ha portato a cinque ordine di custodia cautelare e al sequestro delle discoteche Hollywood e The Club.
"Non ho mai frequentato -sottolinea- discoteche a Milano in vita mia ne' tantomeno i locali di cui si parla nell'indagine". Secondo quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare del gip, Giulia Turri, di fronte alle resistenze del vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, a rinnovare le autorizzazioni di alcuni locali, ****, presidente del sindacato dei locali da ballo finito ai domiciliari, avrebbe chiede aiuto all'esponente dell'Udc.

I vip coinvolti nell'inchiesta milanese sono consumatori e quindi da curare: lo ha detto il sottosegretario con delega alle tossicodipendenze, Carlo Giovanardi, intervistato da CNRmedia, che ha voluto fare distinzione tra questa vicenda e quella del cantante Morgan.
"Il caso Morgan nasce dal fatto che Morgan è andato in tv a incitare i giovani a usare la cocaina - ha precisato Giovanardi - sostenendo che aveva delle proprietà terapeutiche: è il caso di chi ha usato i media per propagandare in qualche modo l'uso della droga. Non corrisponde al caso di chi è vittima della droga. Qui bisogna guardare ai comportamenti dei vip coinvolti nell'inchiesta milanese".
"E' chiaro che se in quei locali viene fornita droga in quella maniera, la prima cosa che gli inquirenti devono fare è perseguire penalmente per spaccio coloro che forniscono queste sostanze. Nel nostro ordinamento è noto che il consumatore non puó essere penalmente perseguito, ma sicuramente gli possono essere applicate sanzioni amministrative, come il ritiro della patente o del passaporto, e sono cose che gli inquirenti devono fare".
"Sono due fattispecie totalmente diverse - ha insistito Giovanardi riferendosi a Morgan - un conto è avere un problema, una malattia o un vizio, cioè essere succubi della droga, quindi essere in una situazione di dipendenza, e un altro è essere promotori, divulgatori dell'uso della droga. Quindi da una parte abbiamo una persona che va aiutata, mentre dall'altra parte abbiamo una persona che assume atteggiamenti che rischiano diffondere il problema".
 
 
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