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 USA - USA - Droga e immigrazione, Obama: confine Messico è priorità
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Notizia 
13 agosto 2010 11:36
 
Rendere sicuri i confini con il Messico e' una delle 'priorita'' del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in vista di una riforma 'organica e bipartisan' dell'immigrazione.
In questi termini Obama - con una dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca - ha commentato il passaggio della nuova legge, approvata oggi dal Congresso, che stanzia 600 milioni di dollari per un rafforzamento della frontiera tra Usa e Messico.
'La mia amministrazione ha dedicato risorse che non hanno precedenti per combattere le organizzazioni criminali transnazionali che trafficano droga, armi, denaro e persone lungo il confine col Messico' ha detto Obama, sottolineando che 'la decisione di oggi del Congresso risponde alla mia richiesta di sostenere il lavoro essenziale della polizia di frontiera'.
'Questa nuova legge, oltre a rafforzare la capacita' di proteggere le comunita' che vivono lungo il confine, rafforzano la nostra partnership col Messico facendo della lotta alle bande criminali che operano lungo il confine un obiettivo comune'.
Nella dichiarazione, Obama precisa poi che la sua amministrazione continua a lavorare per arrivare ad una riforma organica dell'immigrazione che possa contare su un sostegno bipartisan del Congresso.

Quattro milioni di bambini hanno papà o mamma clandestini - Circa 430.000 dei 4,3 milioni di bambini nati ogni anno negli Stati Uniti hanno almeno un genitore immigrato clandestino. Lo rivela uno studio pubblicato dal Pew Hispanic Center, gruppo di ricerca indipendente di Washington, e ripreso dal New York Times.
In virtú del 14esimo emendamento della costituzione americana, chi nasce sul suolo americano ha diritto alla cittadinanza e questo vale ovviamente anche per i figli degli immigrati clandestini. Nel 2008, 4 milioni di bambini americani avevano almeno un genitore entrato nel paese irregolarmente. Secondo il censimento del marzo 2009, i figli di genitori clandestini costituivano il 7 per cento della popolazione americana con meno di 18 anni. Di questi ragazzi, circa il 79 per cento erano cittadini americani.
Lo studio del Pew Center si inserisce in un dibattito che sta infiammando la capitale americana su un'eventuale modifica del 14esimo emendamento che regola l'acquisizione della cittadinanza secondo lo `jus soli'. La controversia è scaturita dalle dichiarazioni del senatore della Carolina del Sud, Lindsey Graham, che accusava i clandestini di attraversare i confini con l'intento principale di partorire sul suolo americano e assicurare cosí ai propri figli la cittadinanza statunitense.
La ricerca del centro di Washington sembra smentire il senatore, dimostrando che l'80 per cento delle madri clandestine hanno vissuto nel paese per piú di un anno prima di partorire. Mark Krikorian, direttore esecutivo del Centro per gli studi sull'immigrazione, gruppo di ricerca che mira a ridurre l'immigrazione, sostiene che "l'attenzione dovrebbe essere posta sul ridurre la popolazione irregolare e sul prevenire l'entrata di altri clandestini prima di ipotizzare modifiche alla costituzione".
 
 
 
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