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 ITALIA - ITALIA - Droga. Farà Pil anche se proibita
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22 agosto 2014 9:52
 
E' una piccola rivoluzione statistica ma che puo' avere profondi impatti sui conti nazionali, e quindi sulle scelte dei governi europei. Il varo del Sec 2010, il nuovo sistema per la produzione di dati di contabilità nazionale nell'Ue, portera' infatti a una revisione delle cifre sulle quali si calcolano, ad esempio, il rapporto decifit/Pil e il rapporto debito/Pil (i cosiddetti Parametri di Maastricht).Ma non solo: il Pil pro capite regionale, ad esempio, viene impiegato per l'attribuzione dei fondi strutturali alle regioni dell'Unione europea.
La revisione delle regole di contabilita' e' in corso in tutta l'Unione Europea (gli Usa lo hanno gia' fatto lo scorso anno), ma per sapere le modifiche che riguardano l'Italia bisognera' attendere il 22 settembre, quando l'Istat rendera' noti i nuovi dati. L'appuntamento era stato fissato al 3 ottobre ma e' stato anticipato per permettere al ministero dell'Economia di presentare il nuovo Def (la cui definizione e' appunto legata ai parametri di Maastricht). L'impatto non e' stato ancora definito, ma potrebbe aggirarsi intorno all'1-2% del Pil (che in questo modo crescerebbe di una cifra intorno ai 30 miliardi di euro).
Le principali novita' riguardano metodo di misurazione e fonti. In particolare, viene rivista la capitalizzazione delle spese in 
Ricerca e Sviluppo che sono considerate come spese di investimento (mentre prima erano una componente dei costi intermedi) e che quindi hanno un effetto positivo sul Pil.
Inoltre, le spese per armamenti (perlomeno quelli utilizzati ripetutamente per oltre un anno) vengono riclassificate da spese per consumi intermedi a spese per investimento: in questo caso pero' l'effetto sul Pil sarà limitato agli ammortamenti, in quanto questa spesa era registrata nei consumi finali (collettivi) delle amministrazioni pubbliche. Altra modifica - anche qui con effetti limitati - riguarda la metodologia di stima degli scambi con l'estero di merci da sottoporre a lavorazione, per i quali si registra il valore del solo servizio di trasformazione e non più quello dei beni scambiati. Inoltre, quanto alle fonti il Sec2010 rivede la lista delle unità che appartengono alle Amministrazioni Pubbliche. Ma la modifica piu' interessante - e con l'impatto potenzialmente maggiore sul Pil italiano - e' quella che riguarda l'inserimento nei conti di alcune attività illegali e per l'esattezza traffico di droga, prostituzione e contrabbando. 
 
Con la revisione dei criteri Istat per il calcolo del Pil, "non si fa altro che rendere il prodotto interno lordo un indicatore più aderente al circuito dell'economia". Così Enrico Giovannini, ex presidente Istat e promotore della rivalutazione delle voci che compongono la ricchezza nazionale, in un'intervista al Corriere della Sera.
"E' un'operazione concordata a livello internazionale", spiega. "L'obiettivo è quello di migliorare la qualità dei dati e delle informazioni che se ne ricavano". E cita l'esempio degli Stati Uniti: "Hanno già inserito nel Pil le spese di ricerca e
sviluppo e quelle militari".
"L'effetto più importante deriverà dall'inclusione delle spese per la ricerca, che prima erano considerate dei costi, e di quelle militari, prima escluse". Ma "non è scontato" il fatto che la revisione migliori il rapporto con debito e deficit: "Con questa revisione si stabiliscono nuovi criteri anche per definire l'appartenenza di un ente alla pubblica amministrazione, alcune società, oggi fuori, potrebbero essere riportate nell'alveo dello Stato. E, se vanno male, i loro numeri impatteranno sul deficit e sul debito".
Sul calcolo nel Pil delle attività illegali, rifiuta la possibilità che questo ne disincentivi il contrasto: "E perché? Avere una sua stima aiuta solo a capire se l'economia illegale cresce o si riduce". Sugli effetti sul Pil di una legalizzazione di droga e prostituzione commenta invece: "Dipenderebbe dall'effetto finale sui prezzi e sui consumi". 

"Illusionismi economici di fine estate. Ad ottobre il Pil crescera' di almeno due punti. Come? Introducendo nel suo calcolo i proventi dell'economia criminale. Lo prevede una normativa europea che impone di includere droga, prostituzione e contrabbando nel Pil". Cosi' Danilo Toninelli, deputato M5s, membro della commissione Bilancio, firma un post sul blog di Grillo. "Che significa tutto questo? 1) che Renzi si vedra' aumentato il Pil di almeno due punti percentuali e dira' che per merito suo l'economia italiana e' ripartita", spiega. "2) che si potra' tirare il fiato per qualche mese dalla morsa asfissiante dei vincoli europei. La dimostrazione che la politica europea imposta dalla Germania sia totalmente fallimentare ma che la Merkel non la voglia modificare ma solo parzialmente aggirare con modalita' folli come questa", continua. "3) soprattutto che viene di fatto statalizzata l'economia criminale, invece che combatterla o, in settori come quello della prostituzione e delle droghe leggere, legalizzarla. Chi si avvantaggia di questa scelta folle? I capi di stato e di governo e per niente i cittadini. Diciamolo in giro", conclude.
 
Inserire nel calcolo del Pil attività illegali come la prostituzione e il traffico di droga è aberrante. Lo afferma il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, a SkyTg24, aggiungendo con una battuta che a questo punto ci manca solo il premio di produzione.
"Mi sembra incredibile, perchè da una parte è difficile calcolare l'ammontare dei business criminali e dall'altra non si fa nulla per reprimerli. Ci mancherebbe solo la proposta di dargli un premio di produzionè'. "Spero di non arrivare a pensare di essere fuori dal mondò'.
 
"Per gonfiare il Pil ora si calcoleranno anche i proventi del traffico di droga e di altre attivita' illegali. Una scelta ignobile e vergognosa mentre Equitalia mette in ginocchio migliaia di artigiani onesti. A quando Matteo Messina Denaro al posto di Padoan? Assumero' iniziative parlamentari contro questi nuovi disgustosi parametri economici. Siamo alla follia totale. Va cancellata questa decisione aberrante e immorale". Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia). 
 
 
 
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