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 MESSICO - MESSICO - Disastri del proibizionismo; polizia in fuga, città in mano ai narcos
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Notizia 
25 giugno 2010 12:39
 
Agenti di polizia 'scomparsi', funzionari dell'amministrazione civile fuggiti in luoghi piú sicuri. In alcune località del nord del Messico amministratori e rappresentanti delle forze dell'ordine hanno fatto perdere le loro tracce, dopo le ripetute minacce ricevute da esponenti dei cartelli del narcotraffico locale che hanno già fatto piú di 60 vittime dall'inizio del 2010.
A Herreras, una cittadina di 1.800 abitanti ad un centinaio di chilometri di Monterrey, "contava fino a due settimane fa appena tre agenti di polizia, ma quando hanno ricevuto minacce hanno lasciato il lavoro e non credo proprio che ritorneranno", ha spiegato un responsabile locale della Sicurezza, Luis Carlos Trevino. E almeno un'altra decina di località si trovano nelle stesse condizioni, ha sottolineato. "A Los Adalma, ad esempio, non ci sono piú poliziotti dal 7 aprile, quando è stato assassinato il capo degli agenti locali, assieme ad altri due uomini", ha detto ancora Trevino.
Almeno 61 agenti di polizia sono stati uccisi, ad esempio, nello stato di Nuevo Leon, di cui Monterrey è la capitale amministrativa. In totale, in questa regione del Messico, 251 persone sono morte a seguito di attacchi dei narcotrafficanti dall'inizio del 2010
I regolamenti di conti tra narcos, insieme ai conflitti a fuoco con le forze di sicurezza Messicane, hanno fatto 23.000 morti in tutto il Paese dal dicembre del 2006, con l'arrivo al potere del presidente Felipe Calderon.
 
 
 
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