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 ITALIA - ITALIA - Confesercenti: le mafie continuano a guadagnare grazie al traffico di droga
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Notizia 
27 gennaio 2010 11:52
 
 La "Mafia Spa" non teme e non conosce crisi, con un fatturato complessivo oltre i 135 miliardi di euro e un utile che sfiora i 70 miliardi al netto di investimenti e accantonamenti. A sostenerlo e' il XII Rapporto annuale "Sos impresa", presentato stamane dalla Confesercenti.
"Dalla filiera agroalimentare - denunciano gli autori del Rapporto - ai servizi alle imprese e alla persona, dagli appalti alle forniture pubbliche, al settore immobiliare e finanziario la presenza criminale si espande e le conseguenze sono ancora pesanti per gli imprenditori: 1.300 reati al giorno, 50 l'ora, quasi uno al minuto".
Il traffico di droga, da solo, fattura 60 miliardi (il 45% del totale), ma il settore maggiormente in crescita appare, in tempi di crisi economica e di difficolta' di accesso al credito, l'usura che nel 2009 ha toccato "un vero e proprio boom: oltre 200mila i commercianti colpiti con un giro di affari intorno ai 20 miliardi di euro (ma le posizioni debitorie ammontano a circa 600mila, indice di indebitamenti con piu' strozzini)". Con una differenza: l'usuraio isolato punta ai soldi della vittima, la criminalita' organizzata ai beni e alle aziende e alle opportunita' di riciclaggio di "denaro sporco". Esplode l'usura di giornata, "con soldi prestati il mattino e ritirati con una maggiorazione del 10% la sera, mentre capita che l'usuraio si presenti anche davanti ai cancelli di una fabbrica in attesa di clienti".
Resta esiguo, rispetto alla pericolosita' del fenomeno, il numero delle denunce, sebbene il 2007 segni un leggero incremento (+12%) sull'anno precedente, trend confermato nel 2008. Invariato il racket delle estorsioni, che pero' resta di notevoli proporzioni: i soldi versati nelle "bacinelle" (o "pignatuni") hanno superato i 9 miliardi di euro, di cui 6 a carico dei soli commercianti (il numero dei taglieggiati oscilla intorno alle 150mila unita').
"Il fenomeno non aumenta - si legge nel documento - solo perche' si registra un netto calo degli esercizi commerciali e l'aumento di quelli di proprieta' mafiosa". Il "pizzo", ramificato in tutte le regioni, si trasforma - sotto l'incalzare dell'azione delle forze dell'ordine e della magistratura - mettendosi "in maschera, con i picciotti che aprono 'partita Iva' ovvero camuffano il racket offrendo beni o servizi legali: gadget costosi ed inutili come calendari, penne, agende. Ma anche imponendo merci, servizi e manodopera (modo brevettato per eliminare ogni tipo di concorrenza)".
 
 
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