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 ITALIA - ITALIA - Conferenza Onu/Aids. Impegno del Forum e soddisfazione del Dpa
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13 giugno 2011 19:11
 
Dimezzare la trasmissione per via sessuale dell'Hiv entro il 2015; dimezzare la trasmissione dell'Hiv tra le persone che si iniettano droghe; garantire che nessun bambino nascerà sieropositivo e portare a 15 milioni il numero delle persone in trattamento antiretrovirale (dai poco piú di 6 milioni attuali). E' l'impegno sottoscritto dal Vertice delle Nazioni Unite per la lotta contro l'Aids. Lo rende noto il Forum della societa' civile italiana per la lotta all'Hiv/Aids, che pero' parla di "tante belle parole ma zero fatti".
Questa Dichiarazione, spiega in una nota il Forum, "arriva in un momento in cui l'assistenza internazionale per la lotta contro l'Aids è drasticamente calata, nonostante la maggior parte dei Paesi piú duramente colpiti dalla pandemia dipenda ancora largamente dal sostegno dei paesi donatori. Gli Stati membri - aggiunge il Forum - si sono quindi impegnati a colmare entro 4 anni il deficit finanziario per combattere l'Aids, che ammonta secondo l'Unaids a circa 6 miliardi di dollari l'anno".
Al vertice, riferisce il Forum, "l'Italia ha presentato una relazione. Che dice che la lotta all'Aids è una delle priorità del nostro Paese, enfatizzando il ruolo del 'Fondo Globale per la lotta a Aids, Tubercolosi e Malaria'. "Peccato che fra i maggiori responsabili delle attuali difficoltà economiche del Fondo - afferma il Forum - vi sia proprio l'Italia, che non paga la propria quota annuale dal 2009 (per un ammanco di 280 milioni di Euro) e che alla conferenza di rifinanziamento del Fondo per gli anni 2011-13 ha fatto scena muta". Con la cifra dovuta dall'Italia, secondo lo stesso Fondo Globale, si potrebbero fornire farmaci salvavita a oltre 100mila persone che vivono con l'Hiv, o 284mila persone con tubercolosi, o fornire 8 milioni di zanzariere per proteggere le famiglie dalla malaria. Il Forum comunque esprime soddisfazione perche' la definizione di riduzione del danno, nel documento conclusivo del meeting, risulta immodificata "grazie all'attivita' di mediazione" del ministero degli Esteri.

Alla chiusura del vertice ONU, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha emanato la nuova dichiarazione relativa alla lotta contro l'Aids, dove grazie alla proposta Italiana,  condivisa  da tutta l'Europa e successivamente dai 192 stati delle Nazioni Unite,- dice una nota stampa diffusa dal Dpa- finalmente accanto al termine "riduzione del danno" (harm reduction)  è stato inserito, a coniugare e specificare quindi meglio questa parola, quello di "riduzione del rischio" (risk reduction) che,  sottolinea e connota la necessità di spostare l'asse degli interventi verso una politica maggiormente orientata alla prevenzione che non al solo contenimento dei danni successivi all'infezione. La sola riduzione del danno quindi è stata fortemente  modificata ed integrata con la  riduzione del rischio ma soprattutto con dei riferimenti tecnici che escludessero le "camere del buco".
Il DPA, ha da subito presentato questa proposta, mettendo sul piatto la richiesta che in caso di non accettazione di queste innovative condizioni si cancellasse anche la parola riduzione del danno,  convinto che (anche sulla base delle evidenze scientifiche) fosse arrivata l'ora di puntare molto di più su questi aspetti con interventi attivi e non solo contenitivi del danno. Tutto questo, un altro grande risultato ottenuto grazie alla perfetta collaborazione tra tutte le amministrazioni Centrali coinvolte (DPA, Ministero degli Esteri, il Ministero della Salute che hanno condiviso la posizione e la tattica negoziale espressa), è stato quella di esigere un preciso riferimento tecnico - scientifico che elencasse le azioni di prevenzione  e di riduzione dei rischi e dei danni a cui i vari paesi si dovrebbero attenere. Queste Linee guida tecniche, peraltro fortemente condivise e volute anche dagli Stati Uniti, sono state redatte dalle più importanti organizzazioni mondiali in tema di prevenzione in materia di AIDS (Organizzazione Mondiale della Sanità, UNAIDS, UNODC). In tale documento vengono finalmente elencate le azioni  e le misure di prevenzione ritenute efficaci ed indicate per la lotta all'infezioni di HIV/AIDS. Vale la pena di sottolineare che in tali linee tecniche non è inclusa l'apertura delle "camera del buco", in quanto, oltre tutto, sarebbero in violazione delle Convenzioni Internazionali esistenti.
Il DPA ha dichiarato: "Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti e  soprattutto del ruolo importante che ha giocato l'Italia nell'aprire una nuova prospettiva anche nella lotta alle infezioni dell'HIV/AIDS, che va ben oltre la semplice riduzione del danno. In Italia infatti ha avuto uno scarso impatto nel contenimento dell'epidemia. A New York abbiamo avuto l'occasione di ribadire  comunque che i buoni risultati ottenuti in Italia nel contenimento delle infezioni oltre che delle morti per overdose, sia per i tossicodipendenti che per gli altri gruppi sociali ad alta vulnerabilità di infezione, sono sicuramente da mettere in relazione soprattutto all'ottima  offerta delle terapie antivirali presenti su tutto il territorio nazionale, oltre alle contemporanee terapie per la tossicodipendenza, basate su un approccio fortemente orientato (per quanto riguarda proprio i tossicodipendenti) alla cura, alla riabilitazione e al recupero totale della persona".
 
 
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