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 ITALIA - ITALIA - Carcere Torino. Piu' della meta' dei detenuti e' dentro per droga. Ispezione dei Radicali
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Notizia 
17 marzo 2010 13:08
 
Questa mattina il senatore Marco Perduca (Radicali/Pd), accompagnato da Bruno Mellano e Giulio Manfredi (rispettivamente presidente e membro del Comitato nazionale Radicali Italiani), ha visitato la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino.
All’uscita dell’istituto sono stati forniti i dati sulle presenze: oggi sono detenute ben 1.586 persone, rispetto a una capienza ottimale di 994; i cittadini italiani sono 699, i non italiani 843. 569 reclusi stanno scontando una sentenza definitiva (solo un terzo del totale); 507 sono in attesa di giudizio, 246 sono ricorrenti in Appello e 95 sono ricorrenti in Cassazione. Ben 740 soggetti sono in carcere per violazione dell’art. 73 DPR 309/90 (spaccio); 64 sono reclusi per violazione dell’art. 74 DPR 309/90 (associazione a fini di spaccio); 38 per associazione a delinquere di stampo mafioso; 234 per furto; 356 per rapina.
Il personale di Polizia Penitenziaria assegnato all’istituto è pari a 990 unità; gli agenti effettivamente in servizio in istituto sono 609; altri 201 sono assegnati al Nucleo Trasferimenti.
Mellano e Manfredi hanno cosi' commentato: 
“Ci occupiamo di problemi del carcere da almeno un decennio; abbiamo sempre detto che le 13 carceri piemontesi non dovevano essere considerate mondi a parte, posti extraterritoriali, ma erano e sono parte integrante della città e della regione. Anche oggi ci siamo comportati di conseguenza, sincerandoci, come militanti radicali e anche come candidati alle prossime elezioni regionali, delle condizioni di vita degli abitanti di questo quartiere speciale di Torino. E abbiamo anche verificato se tali abitanti, quei  pochi perlomeno provvisti ancora dei diritti elettorali, fossero stati messi in condizione di esercitarli; abbiamo verificato che la Direzione del carcere aveva avvisato per tempo i detenuti sulla possibilità di poter votare in carcere per le prossime elezioni regionali.
Rispetto alla situazione generale, è innegabile che il direttore Pietro Buffa e i suoi collaboratori, gli agenti di polizia penitenziaria, cercano ogni giorno di ridurre il danno prodotto da un’ “emergenza carceri” che ormai è considerata da chi ci governa normale e accettabile, tanto da peggiorare la situazione –determinata, ricordiamolo, in gran parte dalla legge proibizionista sulle droghe – con il reato di immigrazione clandestina.
Se la Lista Bonino-Pannella riuscirà ad avere almeno un eletto in Consiglio Regionale, sarà possibile riprendere il grande lavoro svolto dai consiglieri radicali fra il 2000 e il 2005 (oltre cento visite ispettive nelle 13 carceri piemontesi, raddoppio del numero degli educatori, predisposizione della proposta di legge sul garante regionale delle carceri, diventata legge in questa legislatura, scoperta e successiva incentivazione dell’istituto della Cassa delle Ammende per il finanziamento di progetti lavorativi dentro e fuori il carcere), a partire dalla nomina del garante regionale, che la legge regionale n. 28 del 2009 prescrive di compiere entro il 5 giugno 2010”.
 
 
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