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 URUGUAY - URUGUAY - Cannabis legalizzata. Lo stato dell'arte
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1 agosto 2015 16:49
 
Il Presidente della Junta Nacional de Drogas (JND), Juan Andrés Roballo, ha fatto sapere che oggi l'Uruguay, grazie alla ricerca, e' in grado di produrre una “variante nazionale” della marijuana che “puo' essere ben identificata”, nella sua origine e nel suo processo produttivo, si' da tenere “tranquilli” gli altri Paesi della regione e del mondo. Nell'ambito di un incontro a Montevideo, per il programma “Cuidàndote Vos, Disfrutamos Todos", una campagna sui rischi e danni del consumo problematico di alcool e droghe, Roballo ha fatto riferimento alla legge che disciplina produzione e compravendita di marijuana, approvata a dicembre del 2013 durante il mandato di José Mujica (2010.2015). “Tutta l'Uruguay e tutto il mondo ci sta guardando per questo motivo, non possiamo fallire”, ha detto Roballo. “Gli accordi di cui il Paese si e' fatto carico in ambito internazionale, vanno rispettati”, e quindi la produzione nazionale di marijuana, controllata dallo Stato, deve essere “ben identificata”. Roballo si e' riferito al meccanismo di licitazione in vigore per l'assegnazione della produzione di marijuana a varie imprese, produzione che poi viene venduta attraverso le farmacie, un meccanismo che si trova in una “fase finale”. Facendo riferimento ai ritardi nell'attuazione di questa parte della legge, Roballo ha evidenziato che si e' trattato di un “meccanismo difficile” e che sono stati “molto attenti” a “blindare” tutte le difficolta' che si sono presentate nel meccanismo di licitazione.
Il segretario generale della JND, Milton Romani, ha fatto riferimento al recente meccanismo di licitazione ed ha detto all'agenzia stampa Efe, che sono stati dati alle imprese “termini piu' lunghi perche' non ci siano errori”, poiche' “anche un solo problema potrebbe portare a dover buttare via tutto”. La legge e' stata creata per regolamentare produzione e compravendita di marijuana e cercare di combattere il business del narcotraffico, ed ha trasformato l'Uruguay nel pioniere di questa lotta contro la droga. A partire dalla meta' dello scorso anno e' cominciata la coltivazione domestica, con le persone che si devono registrare per coltivare marijuana in casa, cosi' come per i cosiddetti cannabis club, una sorta di cooperative per la coltivazione collettiva da parte di un limitato numero di persone. Una alternativa alla marijuana che, prodotta dallo Stato, viene venduta nelle farmacie. Quindi, una volta approvate le licitazioni, le imprese di devono installare in una zona -proprieta' dello Stato- che e' stata individuata nel dipartimento di San José (sud), per piantare la cannabis, che poi sara' venduta alle farmacie che avranno ottenuta la relativa autorizzazione. Un meccanismo di vendita che, secondo Roballo, potra' partire nei prossimi mesi.
 
 
 
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