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 ITALIA - ITALIA - Cannabis. Gli effetui sul cervello degli adolescenti. Seminario Dpa/Nida
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14 marzo 2012 11:17
 
L'uso abituale della cannabis nei giovani tra i 15 e i 21 anni ha effetti anche a lungo termine sul cervello, modificandone stabilmente il "modellamento cognitivo e simbolico". E' quanto ha reso noto ieri, durante il seminario tra esperti e autorita' italiane e statunitensi promosso dal dipartimento Antidroga della presidenza del Consiglio, la ricercatrice americana Merelyn Huestis. Oltre all'effetto "classico" a breve termine, l'uso abituale di Thc creerebbe secondo diversi test sia tossicologici sia psicologici un'alterazione strutturale dell'encefalo, come difficolta' di memorizzazione e apprendimento, di coordinamento motorio, di percezione della realta', calo di motivazione nell'affrontare i problemi.
"Si tratta di caratteristiche e abilita' che una volta perdute non tornano piu' -sottolinea il capo del dipartimento, Giovanni Serpelloni-, si vede il mondo con occhi diversi nel resto della vita".
Finora si pensava che l'effetto svanisse con la metabolizzazione, ma in realta', riassume Serpelloni, non e' cosi': "il cervello ricorda a lungo, l'effetto permane se si continua ad assumere thc".
Cio' portera' anche ad effetti pratici sulla vita quotidiana, avverte Serpelloni: solo cambiando il tipo di analisi sui consumatori di cannabis, da quelle del sangue a quelle delle urine, si potra' verificare l'abitualita' dell'assunzione e dunque un sanzionamento in caso di guida anche fuori dal primo effetto a breve termine, il cosiddetto "stoned and stranged". "Noi proporremo -afferma il capo del dipartimento- di riconsiderare il tipo di esame per il ritiro della patente".


 
 
 
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