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 ITALIA - ITALIA - Ascia e Antiproibizionisti radicali: i dati di Giovanardi sono manipolati
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Notizia 
25 marzo 2011 11:53
 
Ascia (Associazione sensibilizzazione canapa autoprodotta) e Ara (associazione radicale antiproibizionista, rispondono al sottosegretario Carlo Giovanardi che, in base ai prori dati, le ha accusate di non dire le cose come sono, soprattutto sulla innocuita' della cannabis.

Qui la nota dell'Ascia:
Ringraziamo il DPA per aver voluto rispondere alle nostre argomentazioni, ma molto probabilmente o il DPA o L'ASCIA e l'ARA possiedono informazioni diverse e contrastanti sulla Canapa, in quanto, a fronte dei testi citati nella nota, potrebbero essere citati centinaia di trattati che confutano e smentiscono quanto affermato nelle ricerche presentate dal DPA.
Giusto per citarne alcuni:
"La Canapa come medicina" Franjo Grotenhermen e Renate Huppertz collaboratori del Nova-Institute di Colonia.
"Marijuana Reconsidered" Lester Grinspoon
"Marijuana la medicina proibita" Lester Grinspoon & James Bakalar Editori riuniti
"Cannabis Uso e Abuso" Giancarlo Arnao
"Quattro chiacchiere sull'anandamide" Intervista a Raphael Mechoulam e Herbert Schuel
"Il sistema cannabinoide" del Dr. Robert J. Melamede Ph. D. Docente del Dipartimento di Biologia dell¹Università del Colorado. Dirigente di ricerche scientifiche sui Cannabinoidi
Questo per sostenere le nostre tesi da un punto di vista terapeutico, ma vorremmo precisare che la conferenza stampa verteva sull¹assurdo e ingiustificato accanimento contro i possessori di poche piante ad uso personale, un accanimento che, ripetiamo, otre a devastare le vite di migliaia di famiglie, utilizza con sprechi enormi le forze dell'ordine per reprimere una criminalità inesistente, causando un inconcepibile affollamento delle carceri e il conseguente ingolfamento nei tribunali.
L¹ASCIA terrà la sua prima Assemblea Nazionale il 3 aprile a Bologna, alla quale hanno aderito ENCOD, ARA, PIC, ALC e che ha trovato il sostegno di ricercatori eminenti come il Prof. Gianluigi Gessa, di operatori sociali di provata esperienza come Don Gallo e di artisti impegnati socialmente come Jacopo Fo.
Invitiamo il DPA a partecipare ai lavori dell¹Assemblea per un civilecontraddittorio su un problema che prima o poi dovrà essere risolto, perché, indipendentemente dalla rigida posizione del DPA, noi non riusciamo a sentirci criminali!

Qui la nota dell'Ara:
Ringraziamo il Dipartimento Politiche Antidroga per il comunicato, che ci legittima come interlocutori, e costituisce una ulteriore motivazione per rafforzare la nostra battaglia e la nostra iniziativa.
Porto personalmente la responsabilità di aver affermato che i dati forniti dal DPA sono manipolati e falsificati, e ben volentieri lo circostanzio, limitandomi per sintesi a due esempi: uno riguarda il milione di assuntori in meno sbandierato come risultato dell’ ultima modifica alla legge sugli stupefacenti, la cosiddetta legge Fini Giovanardi. Dato del quale non si dice che deriva da un cambiamento dell’ istituto incaricato della rilevazione e della metodologia usata, rispetto all’ anno precedente; questo, di per sé, è fuorviante. L’altro dato, che la dice lunga sulla superficialità e il pressapochismo delle dichiarazioni rese ai cittadini, è quello che il sottosegretario Giovanardi ha millantato pochi giorni dopo l’approvazione del nuovo codice della strada, nel settembre 2010. In quella occasione si è citato una riduzione del 43% degli incidenti stradali, cifra che è in realtà riferita al periodo 2001 – 2009 e niente ha a che fare con il massiccio uso di drug test e con l’obbligo dello stesso drug test per chi consegue o rinnova la patente. Solo due esempi, che spero servano a chiarire quanto poco diffamante sia il termine “manipolati”.
Altro metodo di falsificazione viene usato sugli studi scientifici; grande rilievo non appena esce uno studio che dimostra alcune conseguenze negative dell’ uso di cannabis, nessuna diffusione per tutti gli altri che dimostrano il contrario. Non disponendo di personale, soldi pubblici e mezzi, a differenza del DPA, non sento la necessità di fare qui un elenco di evidenze scientifiche; la verità è palese a chiunque si occupi seriamente e senza pregiudizi dell’argomento, e fare terrorismo psicologico sui ragazzi serve solo a far sì che non si fidino delle informazioni che vengono loro date, e, magari, di conseguenza, possano sottovalutare anche la vera pericolosità di altre sostanze. Sul percorso cannabis – droghe pesanti, poi, veramente troppa letteratura è stata spesa; è un argomento ridicolo che non merita più confutazione.
Nessuna persona di buon senso affermerebbe che sia un bene abusare di cannabis in età adolescenziale, questa è una ovvietà. La conferenza stampa di martedì si è concentrata sul paradosso che prevede sanzioni penali per l’uso personale, se derivante da coltivazione domestica; l’uso personale è stato depenalizzato con referendum popolare, e incentivare il mercato nero della droga introducendo una aggravante per la coltivazione non è compatibile con nessuna legislazione e con nessun principio di diritto. Tirare in ballo i trattati internazionali non è pertinente, infatti in molti paesi le legislazioni prevedono la possibilità di coltivazione di un limitato numero di piante per il consumo personale, fatto che toglie alle mafie, in quei paesi, una buona percentuale di introiti. Non si tratta di autorizzare la coltivazione, più semplicemente di non sanzionarla penalmente, di non entrare nelle case alla ricerca di una pianta, e non di una sostanza, sul balcone.
Claudia Sterzi, segretaria dell' Associazione Radicale Antiproibizionisti
 
 
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