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Arabia Saudita. Il proibizionismo fa sul serio: gli spacciatori continuano a perdere la testa
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19 aprile 2008 2:38
 
Quattro persone sono state decapitate a colpi di scimitarra in Arabia Saudita, tra cui due siriani condannati per traffico di stupefacenti. Lo ha annunciato il ministero degli Interni, citato dall'agenzia ufficiale Spa.  I due cittadini siriani, Firas Faycal al Aghbar e Firas Hussein Maktabi, sono stati giustiziati nella città di Tabouk, ha indicato il ministero in un comunicato ripreso da Spa. Erano stati riconosciuti colpevoli di aver partecipato alla consegna di un carico di droghe allucinogene. Non sono stati forniti altri dettagli.  Abdoul Rahmane al Zahrani e Abdoul Rahmane al Fifi, due soldati sauditi, sono stati inoltre giustiziati a Riad rispettivamente per violenza sessuale e complicità in violenza sessuale su una cittadina straniera di 20 anni, secondo Spa. Erano stati riconosciuti colpevoli di avere sequestrato la vittima, che si trovava in auto insieme con suo padre. Costretto a scendere, il padre era stato tenuto a bada sotto la minaccia di un'arma da parte di al Fifi, mentre Al-Zahrani si era messo al volante prima di stuprare la ragazza in un altro luogo.  Sale così a quarantanove il numero delle esecuzioni annunciate in Arabia Saudita dall'inizio del 2008. Il record è stato raggiunto lo scorso anno con 153 esecuzioni, rispetto alle 37 del 2006. Il primato precedente (113 esecuzioni) risaliva del 2000. La violenza sessuale, l'omicidio, l'apostasia, la rapina a mano armata e il traffico di droga fanno parte dei reati punibili con la pena capitale nel regno saudita che applica rigidamente la sharia (legge islamica). Le esecuzioni avvengono generalmente in pubblico.    
 
 
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