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 ITALIA - ITALIA - Alleanza narcos sudamericani/'ndrangheta vuole controllare Stato. Seminario di studio
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28 novembre 2013 17:25
 
L'evoluzione delle alleanze strategiche tra 'ndrangheta e organizzazioni sudamericane del narcotraffico. Sono i temi del seminario in corso alla Link Campus University e dal titolo 'La nuova alleanza criminale: la 'ndrangheta e i cartelli sudamericani del narcotraffico', al quale partecipano, tra gli altri, Vincenzo Scotti, gia' ministro dell'Interno oggi presidente di Link Campus University, Luigi Sergio Germani, direttore del Centro Studi 'Gino Germani', Rosario Aitala, consigliere del presidente del Senato e Ricardo De Souza Soares della polizia speciale di Rio de Janeiro. "Questo seminario- dice Scotti- fa parte e si inscrive in un lavoro che l'Universita' ha incardinato negli anni e siamo convinti che lo studio dei pericoli che queste tipologie di criminalita' rappresentano per gli stati sovrani sia fondamentale". Una criminalita', quella organizzata, che nelle parole di Scotti "non ha come obiettivo quello di distruggere gli stati, ma di indebolirli quanto basta per assoggettarli ai propri interessi. E proprio per questo vi e' una necessita' di omogeneita' di risposta a livello internazionale. Omogeneita' che oggi manca e non aiuta alla cooperazione tra Paesi". Per Germani questo deficit e' dovuto anche al fatto "che dopo l'11 settembre si e' spostato l'obiettivo dell'intelligence verso il terrorismo a scapito degli illeciti della criminalita' internazionale. La lobby criminale, sta diventando sempre piu' potente e la scienza politica non dovrebbe studiare solo il potere legale ma anche quello illegale".
In Italia poi, continua Germani, "il rischio della penetrazione delle mafie e' reale non solo nelle istituzioni, ma anche nei movimenti sociali, anche in quelli antiusura". Per Aitala, "proprio per la sua complessita', non e' piu' possibile ed esaustivo trattare il fenomeno solo in chiave di ordine pubblico" questo perche' "alcune organizzazioni nel mondo agiscono da veri e propri agenti geopolitici: determinano conflitti, cambiano i confini degli stati e cercano il dominio culturale tra le popolazioni". Ecco perche' Aitala e' "critico sul 416-bis, troppo ritagliato su 'Cosa nostra' e non sulle altre tipologie di mafia". De Souza Soares si sofferma invece sulla situazione del suo Paese, il Brasile "dove pur essendoci una bassissima produzione di droga, risulta essere una delle piu' grandi piattaforme internazionali di spaccio: solo a Rio de Janeiro le organizzazioni del narcotraffico possono contare su un fatturato di 900 milioni di euro e, per questo, le sinergie internazionali risultano fondamentali per il contrasto del fenomeno".
 
 
 
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