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 ITALIA - ITALIA - Aids/Tossicodipendenti. Croce Rossa e Mezzaluna Rossa: promuovere riduzione del danno
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30 novembre 2010 18:45
 
'Le evidenze scientifiche sono cosi' clamorose che la Federazione internazionale della Croce rossa e Mezzaluna rossa ha ritenuto di dover rompere il suo tradizionale riserbo, invitando le 186 societa' nazionali a promuovere nei rispettivi paesi le pratiche di riduzione del danno tra i tossicomani come modo migliore ed efficace di celebrare la giornata mondiale sull'Aids, al di la' della retorica e delle frasi fatte abituali in tale occasioni'. Cosi' Massimo Barra, fondatore di Villa Maraini e dirigente del Movimento internazionale della Croce rossa e della Mezzaluna rossa.
Nel suo rapporto 'Out of harm's way', che sara' presentato domani a Ginevra alla presenza del board, del corpo diplomatico e delle istituzioni delle Nazioni unite, la Federazione afferma che 'l'accesso insufficiente alla prevenzione dell'hiv, al trattamento e al supporto per i consumatori di droga per via endovenosa viola i diritti umani. Negare l'accesso ai servizi di riduzione del danno ai tossicomani contribuisce alla trasmissione dell'hiv'.
'Se la percentuale di tossicomani che contraggono l'hiv - aggiunge Barra - e' scesa in Italia dal 74,6% di tutti i nuovi casi nel 1985 al 7,7% nel 2008, il merito e' delle pratiche di riduzione del danno (terapia sostitutiva, unita' di strada, scambio di siringhe, educazione tra pari, centri di pronta accoglienza) che Villa Maraini ha introdotto per prima in Italia, quando ancora questa terminologia non era entrata nell'uso comune, nel disinteresse fino al boicottaggio da parte delle competenti autorita''. 'La stigmatizzazione e la discriminazione contro i tossicomani nel nostro paese - conclude Barra - sono malattie infettive che colpiscono anche chi si prende cura di loro'.

Mario Staderini (segretario di Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani) hanno dichiarato:
Diamo atto a Massimo Barra di aver promosso la “riduzione del danno” in Italia già negli anni ’80 del secolo scorso, quando solamente Giancarlo Arnao, i radicali e pochi altri ponevano, accanto (non in sostituzione) alla richiesta di politiche antiproibizioniste anche la necessità ed urgenza di prassi concrete di “harm reduction” (in un tempo in cui lo stesso metadone era negato agli utenti dei Sert).
Il fatto di essere passato dalla guida di Villa Maraini al vertice della Croce Rossa internazionale non ha impedito a Barra di continuare a propugnare la “riduzione del danno” e l’inequivocabile presa di posizione di oggi della federazione internazionale della Croce Rossa testimonia che chi ha ben seminato ben raccoglie.
Un bello schiaffo morale a coloro, in primis il sottosegretario Giovanardi, che hanno tentato addirittura di proibire l’uso del termine “riduzione del danno”, consolidato ormai da trent’anni di studi scientifici e di buone pratiche.



 
 
 
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