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Droga illegale e cessione. Mi serve un parere, perfavore!
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Lettera 
19 marzo 2014 0:00
 
Buonasera, sono un ragazzo di 19 anni e vivo in provincia di Varese. Settimana scorsa dovuto recarmi presso la stazione della Polizia di Stato a seguito di una notifica portata personalmente a casa, dalla polizia giudiziaria. Mi è stata mostrata una conversazione di Facebook, dove un ragazzo (da poco arrestato per spaccio) mi chiedeva se poteva passare a casa mia per parlarmi, dicendomi di ''essere in 15''. A seguito dell'incontro, la conversazione è continuata così: ''se mi tratti bene come oggi, ti porterò molti altri clienti. Ed io: ''più me ne porti e meglio ti tratto''. Oltre a questa conversazione, priva di riferimenti espliciti, c'erano alcuni tabulati di chiamate ricevute dal ragazzo. La conversazione risale a novembre 2012, io ero ancora minorenne, avrei compiuto i 18 anni il mese successivo. Data la vecchiaia delle conversazioni, io ho collaborato rispondendo a tutte le domande e confermando di aver effettuato la piccola cessione. Ho specificato la mia estraneità dalle circostanze da più di un anno, avvalorata dal fatto di essermi trasferito a vivere in un'altra città. Per giustificare le altre 2/3 chiamate ho affermato di aver effettuato altre 2/3 piccole cessioni nell'arco dei successivi 5-6 mesi. (E' specificato nel verbale che sono piccole cessioni, avvenute per ''gioco'' e per motivi NON ECONOMICI ma ludici, causati dall'immaturità). Sono tornato a casa con un verbale in cui è scritto che sono indagato per spaccio di sostanze stupefacenti, con la necessità di un avvocato d'ufficio e con un futuro incontro con il magistrato e l'avvocato. I miei genitori l'hanno presa molto male, e io ho la sensazione di essermi fregato da solo. Ho delle domande da porle:
1) il magistrato può decidere di farmi processare senza prove materiali (ho la fedina penale pulita, non ho mai avuto problemi in vita mia) ma solo con una dichiarazione eccessiva che ho fatto? (A breve incontrerò l'avvocato penale che mi aiuterà a ritrattare le mie dichiarazioni.) Il mio scopo è quello di far archiviare il caso dal magistrato, sostenendo che si tratta di sporadici episodi avvenuti 1 anno e mezzo fa, e di non aver mai ricevuto i pagamenti promessi dai clienti (5 o 10 euro).
2) Vogliono solo spaventarmi per fare capire la lezione e farmi ricevere solo un ammonimento dal magistrato? Il magistrato dovrebbe fungere da filtro nella selezione dei processi importanti e non, per alleggerire il carico dei tribunali. Il mio processo non è assolutamente necessario!! Ringrazio in anticipo per la risposta!!
Andrea, da Pavia (PV)

Risposta:
sebbene i fatti che hanno portato all'apertura delle indagini nei suoi confronti non ci sembrino gravi, è possibile che un magistrato giunga ad un verdetto di condanna, seppur con tutte le attenuanti del caso. Tuttavia, trattandosi di reato che dovrà esser giudicato dal Tribunale per i Minorenni, la corte valuterà di certo l'opportunità di chiudere la sua vicenda nel modo più indolore possibile. Crediamo, in tale ottica, che le sue confessioni possano agevolare un percorso in tal senso, perché ha dimostrato di voler collaborare a pieno con gli inquirenti. Ritrattare delle dichiarazioni, poi, non è semplice e spesso comporta una valutazione negativa della persona che ritratta. Ne parli approfonditamente col suo legale di fiducia.
 
 
 
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