====== NOTIZIARIO DROGHE ================== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito da Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze URL: http://droghe.aduc.it NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. 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Arrestato maresciallo aeronautica militare http://droghe.aduc.it/notizia/spaccio+cocaina+arrestato+maresciallo+aeronautica_126754.php -ITALIA/Cannabis medica. Toscana verso la produzione del farmaco? http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+medica+toscana+verso+produzione+farmaco_126753.php -FRANCIA/Figli maggiorenni spacciatori di droga? Ai genitori viene levata la casa popolare http://droghe.aduc.it/notizia/figli+maggiorenni+spacciatori+droga+ai+genitori_126752.php -BRASILE/Crack. Ricovero coatto per consumatori di Sao Paulo http://droghe.aduc.it/notizia/crack+ricovero+coatto+consumatori+sao+paulo_126749.php -USA/Marijuana. Governatore New York per depenalizzazione http://droghe.aduc.it/notizia/marijuana+governatore+new+york+depenalizzazione_126748.php -MESSICO/Narcoguerra. Governo promulga legge di aiuto a vittime http://droghe.aduc.it/notizia/narcoguerra+governo+promulga+legge+aiuto+vittime_126741.php -ITALIA/Tossicodipendenti in carcere. Giovanardi versus Grasso http://droghe.aduc.it/notizia/tossicodipendenti+carcere+giovanardi+versus+grasso_126740.php -ITALIA/Carceri fatiscenti. Ex-ministro Giustizia: va analizzata popolazione e tossicodipendenti http://droghe.aduc.it/notizia/carceri+fatiscenti+ex+ministro+giustizia+va_126735.php -ITALIA/Cannabis social club. Nasce a Racale (Le) il primo in Italia http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+social+club+nasce+racale+primo+italia_126733.php -USA/Cannabis medica. Giudice salva il piu' grande dispensario http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+medica+giudice+salva+piu+grande_126732.php -ARABIA SAUDITA/Decapitato trafficante di droga. Prima esecuzione 2013 http://droghe.aduc.it/notizia/decapitato+trafficante+droga+prima+esecuzione+2013_126728.php -ITALIA/Giovanardi, le carceri affollate e la legge sulle droghe http://droghe.aduc.it/notizia/giovanardi+carceri+affollate+legge+sulle+droghe_126727.php -ITALIA/Minorenne con spinello arrestato a scuola http://droghe.aduc.it/notizia/minorenne+spinello+arrestato+scuola_126726.php -ITALIA/Carceri. Corte Strasburgo condanna Italia: viola i i diritti umani http://droghe.aduc.it/notizia/carceri+corte+strasburgo+condanna+italia+viola_126725.php -ALGERIA/Resina cannabis. Esercito ne sequestra tre tonnellate http://droghe.aduc.it/notizia/resina+cannabis+esercito+ne+sequestra+tre_126724.php -HONDURAS/Narcoguerra. Sequestrato kalashnikov narco di oro e diamanti http://droghe.aduc.it/notizia/narcoguerra+sequestrato+kalashnikov+narco+oro_126723.php IL PREZZO DEL PROIBIZIONISMO dalle cronache locali gli effetti della legge vigente dati dal 25/12/2012 al 14/01/2013 sequestri droghe leggere (kg) 400 droghe pesanti (kg) 600 dosi droghe sintetiche 600.000 piante di cannabis 600.000 flaconi di metadone 250 vittime morti 1 arresti 480 giorni di reclusione 150 riepilogo settimanale dal 08/01/2013 al 14/01/2013 sequestri droghe leggere (kg) 150 droghe pesanti (kg) 200 dosi droghe sintetiche 250.000 piante di cannabis 400.000 vittime morti 1 arresti 250 giorni di reclusione 80 dati 2012: 20/12/11 - 24/12/12 * sequestri - droghe leggere: Kg 11.270 - pesanti: Kg 15.730 - sintetiche: dosi 11.825.000 - cannabis: piante 22.170.000 - metadone: flaconi 250 * vittime - morti: 45 - arresti: 9.335 - giorni di reclusione: 7.950 ------------------------------------------- ARTICOLI 13-01-2013 11:35 Cannabis. Coltivazione per uso personale offende salute individuale e pubblica? NO! Fare l’elemosina a un uomo nudo, per strada, non esaurisce gli obblighi dello Stato, che deve assicurare a tutti i cittadini la sopravvivenza, il nutrimento, un vestire dignitoso, e un modo di vivere che non contrasti con la sua salute. Montesquieu, De l’esprit des lois, Livre XXIII, chap. XXIX (1748) La legge è uguale per Tutti: non dimentichiamo le decine di processi persecutori contro Pierpaolo Pasolini il quale sapeva che le conquiste di libertà sono fragili se la denuncia delle molte illibertà che ancora rimangono non viene continuamente riproposta con intransigenza! Pierpaolo Pasolini non rientrava nell’uomo medio, perché sapeva bene quel che c’è dietro l’uomo medio, e lo scrive al tempo de La Ricotta: “un mostro, un pericoloso delinquente, razzista, conformista, schiavista, colonialista, qualunquista”. La qualificazione di “criminale”, quindi, è ritorta contro i suoi stessi persecutori. E allora, basta diseguaglianze nell’applicazione di norme in materia di stupefacenti oramai prive di un substrato di realtà! Basta condanne per coltivazione identificando il cittadino come uno spacciatore! Basta umiliazioni di ogni sorta e genere (non solamente processuali) per i coltivatori! E’ arrivato il momento di presentarsi dinanzi ai Tribunali italiani con una valida questione di legittimità costituzionale e non limitarsi più a profili formali di mancata attuazione di disposizioni normative prive, peraltro, di efficacia diretta. E’ arrivato il momento di reagire di fronte agli arbitri giudiziari presentando con coraggio giuridico la questione di legittimità che entri nel merito della problematica della coltivazione! Nei processi che stanno per iniziare e in cui avremo l’onore di assumere la difesa di piccoli coltivatori in proprio, si affermerà la libertà di coltivare dell’individuo e di esprimersi nella società: il coltivatore (e il consumatore) non dovrà più essere giudicato come un potenziale spacciatore ovvero come qualcuno che possa offendere il bene astratto della salute pubblica. Se è vero che il Legislatore, nell’esercizio della sua discrezionalità, non può agevolare comportamenti propedeutici all’approvvigionamento di sostanze stupefacenti per uso personale, tale obiettivo non può essere perseguito attraverso sanzioni penali privative della libertà personale. La tutela della salute individuale, infatti, non può essere presidiata da pene che limitano ovvero comprimono la stessa libertà dell’individuo. Quanto alla presunzione della maggiore pericolosità della condotta di coltivazione, per l’incertezza circa la quantità di sostanza estraibile, la decisione della Corte Costituzionale del 1995 appare superata dalla più recente giurisprudenza costituzionale in tema di offensività. L’applicazione di tale principio, quale requisito imprescindibile della punibilità, che il Giudice delle leggi ha operato nel ’95, a ben vedere, è molto lontana dagli approdi a cui è giunta la successiva dottrina e giurisprudenza. Le più recenti decisioni della stessa Consulta sono tutte volte a non limitare la valutazione dell’offensività al mero reato impossibile, ma ad estendere l’indagine al grado di offesa in concreto arrecata al bene. Il richiamo al principio di necessaria offensività, intanto ha un senso in quanto è in grado di sottrarre all’area dei fatti penalmente rilevanti, fatti che, altrimenti, alla stregua del solo principio di tipicità formale vi sarebbero inclusi. Non si tratta, dunque, di escludere l’offensività solo quando il fatto concreto sia impossibile perché “inidoneo” (art. 49, co. 2 codice penale), ma anche quando la fattispecie, in astratto integrata, per le concrete circostanze dell’azione non ponga in pericolo il bene tutelato. Il confine del penalmente illecito della nozione di “coltivazione” deve essere tracciato, allora, nel rispetto del principio di necessaria offensività (artt. 25, co. 2 e 27 commi 1 e 3 Costituzione), che costituisce imprescindibile parametro interpretativo per il giudice ordinario, il quale deve sempre in concreto verificare, non solo l’inidoneità assoluta, ma anche il grado dell’offesa arrecata. Ciò considerato, l’affermazione giurisprudenziale secondo la quale «l’attività produttiva è destinata ad accrescere indiscriminatamente i quantitativi coltivabili e quindi ha una maggiore potenzialità diffusiva delle sostanze stupefacenti estraibili», non può costituire una presunzione assoluta. Ciò perché il bene giuridico tutelato, costituito dalla salute pubblica, può risultare non in pericolo ove sia, nel processo penale, esclusa la “diffusione della sostanza”. Infatti, è senz’altro “agevole” immaginare una condotta di coltivazione (alternativa) destinata, cioè, ad un uso esclusivamente personale! In ciò la giurisprudenza costituzionale sembra aderire alla dottrina maggioritaria secondo cui la costituzionalizzazione del principio di offensività impone che i reati di pericolo astratto vengano trasformati in reati di pericolo concreto o, quanto meno, di pericolo relativamente presunto. Esclusa la salute individuale dall’alveo del “bene giuridico protetto”, una corretta applicazione del principio di offensività presuppone anche un tentativo di ancorare ad elementi certi il confine del penalmente rilevante. Sotto questo profilo, allora, non si può far riferimento a nozioni troppo vaghe, quali la “sicurezza” e l’ ”ordine pubblico” ovvero “il normale sviluppo delle giovani generazioni”, che più propriamente sembrano elementi caratterizzanti la ratio dell’incriminazione, che è cosa da tenere sempre distinta dal bene giuridico protetto. In ogni caso, la tutela di interessi certamente rilevanti come la sicurezza e l’ordine pubblico, deve conformarsi al principio di necessaria offensività. Occorre, allora, sempre accertare in concreto se la condotta di coltivazione offenda tali beni. Senza ombra di dubbio, invece, il primario interesse tutelato è la salute pubblica: l’offesa che la condotta di coltivazione può arrecare, infatti, consiste nel pericolo della diffusione della sostanza stupefacente. Tuttavia, per le stesse ragioni sopra appena accennate, occorre verificare in concreto che sussista un pericolo per la salute collettiva, ossia che la sostanza coltivata, per le circostanze del fatto, sia con probabilità razionale destinata al mercato della droga. Per affermare la colpevolezza non è sufficiente “la maggiore ipoteticità” della lesione al bene protetto ma occorre, alla stregua di un giudizio probabilistico e logico razionale, l’accertamento in concreto dell’offesa. Se, cioè, non può essere criticato il fatto che la coltivazione trovi un trattamento normativo differenziato rispetto alla detenzione, atteso il maggior pericolo insito nella condotta, non si può tuttavia impedire, sulla base di un giudizio di ragione, la prova della inoffensività del fatto. Una più attenta valorizzazione del principio di offensività si rinviene nelle più recenti pronunce della Corte Suprema (una per tutte: sentenza 17 febbraio 2011, n. 25674), nelle quali si afferma l’inoffensività della condotta anche in presenza di coltivazione di stupefacenti aventi un “effettivo effetto drogante”, purché al di sotto della soglia dei valori tabellari. In questa prospettiva, l’elemento privilegiato per la valutazione in concreto dell’offensività della condotta – ossia per il pericolo di diffusione sul mercato – è costituito dalla quantità di principio attivo ricavabile dalla coltivazione. Ebbene, non si capisce il motivo per cui a priori debba escludersi rilevanza alle ulteriori circostanze fattuali caratterizzanti la coltivazione e, tra esse, anche la sicura destinazione ad un uso esclusivamente personale. Continua …prima della presentazione della questione di legittimità costituzionale… articolo pubblicato su http://www.legalizziamolacanapa.org/ * avvocati del foro di Roma avvocatolorenzosimonetti@gmail.com     Claudio Miglio, Lorenzo Simonetti * ------------------------------------------- NOTIZIE 14-01-2013 12:40 BOLIVIA/Masticazione foglie di coca. Vittoria all'ONU Oggi la Bolivia festeggia una grande vittoria: il paese può diventare formalmente parte di nuovo della Convenzione unica del 1961 sugli stupefacenti, ma senza essere vincolato dal divieto - ingiusto e poco realistico - della masticazione delle foglie di coca. E' la positiva conclusione di un processo lungo e difficile in cui la Bolivia ha cercato di conciliare gli impegni dei trattati internazionali con la modifica della Costituzione del 2009, che ha sancito l'uso della la foglia di coca come parte del patrimonio culturale della Bolivia. Dopo un primo tentativo di modifica della convenzione, fallito nel 2011, la Bolivia ha denunciato la convenzione con l'intento di rifirmarla inserendo però una riserva che tutela i diritti costituzionali dei boliviani e che ovviamente si applica solo al territorio boliviano, mentre l'esportazione di coca rimane vietata a livello internazionale. Come già successo due anni fa, alcuni paesi, guidati dagli USA, hanno tentato di far deragliare ancora l'operazione condotta da Evo Morales a tutela delle usanze indigene boliviane. Gli Stati Uniti hanno prima promosso un accordo in base al quale tutti i paesi del G8 (Italia in primis) si sarebbero opposti; poi ci sono state ulteriori adesioni, fra cui Svezia e Canada e soprendentemente anche Paesi Bassi e Portogallo. Ma se il precedente emendamento fu bloccato grazie all'opposizione di un numero relativamente basso di paesi, 18 fra cui il Messico di Calderon, per contrastare la riadesione "con riserva" alla convenzione sarebbe stato necessario superare la soglia di un terzo degli stati aderenti (che sono in totale 184). In realtà, il numero di obiezioni è risultato essere ben al di sotto delle 62 necessarie, nonostante un drammatico appello giunto dalla International Narcotics Control Board (INCB), secondo cui accettare il rientro della Bolivia avrebbe messo "a repentaglio l'integrità del sistema globale di controllo delle droghe." In America Latina, l'unico paese che si è espresso per bloccare la Bolivia questa è stato ancora una volta il Messico, ora sotto la presidenza di Enrique Peña Nieto. In effetti, la maggior parte delle obiezioni presentate contro la Bolivia non erano inerenti all'uso tradizionale delle foglie di coca, ma si sono concentrate su eccezioni formali alla procedura scelta. L'obiezione sostanziale della Svezia si è dimostrata l'eccezione: la Svezia ha sostenuto che masticare foglie di coca deve essere vietato, perché "l'obiettivo espresso nella convenzione è il divieto anche di usi tradizionali delle droghe." Altre obiezioni riguardano anche il fatto che la riserva della Bolivia sulla foglia di coca potrebbe portare ad un aumento della produzione di cocaina. Nonostante le contestazioni sull'iter formale, la procedura che la Bolivia ha utilizzato è pienamente legittima ai sensi del trattato, anche se tale iter è usato raramente ed è controverso secondo il diritto internazionale. In circostanze eccezionali e in assenza di strade alternative per risolvere i conflitti giuridici, tuttavia, questa procedura è generalmente consentita. Tali condizioni si applicano chiaramente in questo caso: la Bolivia non aveva presentata una riserva volta a proteggere gli usi tradizionali della coca quando il paese è entrato a far parte della Convenzione unica nel 1976, perché allora il paese era sotto una dittatura militare e le popolazioni indigene e i loro diritti erano ancora del tutto ignorati. Ora la Bolivia è diventata un 'Stato Plurinazionale' con un presidente indigeno e una nuova Costituzione, mentre a livello internazionale i diritti degli indigeni sono stati sanciti nella dichiarazione del 2007 delle Nazioni Unite. Inoltre la Bolivia aveva già tentato di risolvere la contraddizione tra la sua Costituzione e i trattati internazionali attraverso altre procedure - ma è stato bloccata in questo sforzo da molti degli stessi paesi che ancora oggi si sono opposti. Quindi, se c'è mai stato un caso in cui questa procedura potesse essere giustificata, è proprio questo. "I paesi che si sono opposti con motivazioni di natura procedurale sono ipocriti. Le vere ragioni delle obiezioni non riguardavono né la legittimità formale né la stessa masticazione della foglia di coca", secondo Martin Jelsma, coordinatore del programma Drugs&Democracy del Transnational Institute di Amsterdam "quello che fa loro veramente paura è dover riconoscere che per il quadro attuale il trattato è inconsistente, assolutamente sorpassato, e che quindi va riformato." In effetti, il successo della Bolivia indica la strada per gli altri paesi - vale a dire, Argentina, Colombia e Perù - dove gli usi tradizionali della foglia di coca sono consentiti e le cui leggi nazionali sono in contrasto con le convenzioni. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dovrebbe procedere anche ad una revisione della classificazione, togliendo la foglia di coca dalla Tabella I della Convenzione unica ( dove oggi si trova insieme a sostanze come cocaina ed eroina). Il dibattito sulla politica sulle droghe sta finalmente cambiando, in particolare in America Latina, e un passo avanti per quanto riguarda la regolamentazione della cannabis è in corso in Uruguay e in due stati degli Stati Uniti, Colorado e Washington. In un futuro non troppo lontano, questi cambiamenti richiederanno che altri paesi si pongano il problema di conciliare i loro obblighi derivanti dai trattati con la legislazione nazionale. E' venuto il tempo per la convenzioni sulla droga di evolversi, in modo da essere in grado di affrontale le sfide di questo secolo. "Coloro che cercano disperatamente di salvaguardare il sistema mondiale di controllo delle droghe, rendendolo immune a qualsiasi tipo di modernizzazione stanno combattendo una battaglia persa": è il parere di John Walsh, direttore del programma di droga WOLA. "Lungi dal minacciare il sistema, la Bolivia ha dato al mondo un esempio promettente: è possibile correggere gli errori storici e adattare i vecchi dogmi alle nuove realtà di oggi." Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Canada e Svezia hanno ufficialmente avanzato opposizione alla richiesta della Bolivia di tornare a sottoscrivere la Convenzione Unica delle Nazioni Unite sulle droghe del 1961. (fonte: Fuoriluogo.it) 13-01-2013 19:50 ITALIA/Spaccio cocaina. Arrestato maresciallo aeronautica militare Un maresciallo dell'aeronautica militare in servizio presso l'aeroporto di Galatina (Lecce) e' stato arrestato dai carabinieri per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di un 50enne sorpreso durante controlli anti-droga svolti dai carabinieri nel fine settimana, con 6 grammi di cocaina. Nel corso di una perquisizione domiciliare, i militari hanno rinvenuto nell'abitazione dell'uomo il quantitativo di stupefacente, suddiviso in quattro involucri in cellophane, nascosti nella camera da letto insieme con un bilancino elettronico di precisione e un kit utilizzato - secondo gli investigatori - per il confezionamento delle dosi. 12-01-2013 20:00 ITALIA/Cannabis medica. Toscana verso la produzione del farmaco? Discutere di aspetti legati all'accesso e alla produzione di farmaci a base di cannabis, utili nel trattamento del dolore e di gravi patologie, ma ancora non presenti sul mercato italiano. E' l'obiettivo di un incontro che il consigliere regionale della Toscana Enzo Brogi, promotore della legge regionale sui farmaci a base di cannabis, avra' lunedi' prossimo a Roma con il senatore Ignazio Marino, medico e membro della Commissione Sanita' del Senato. La mancata presenza di questi farmaci sul mercato, secondo Brogi, ha la conseguenza che solo poche decine di persone riescono a farne uso, mentre molte altre 'sono costrette a ricorrere al mercato clandestino o all'autoproduzione, con conseguenti rischi di legalita' e qualita''. Dalla Toscana, prima Regione in Italia a regolamentare per legge l'uso e l'accesso ai cannabinoidi, parte la sollecitazione a fare un ulteriore passo in avanti per la loro produzione. 'Attualmente in Italia acquistiamo i farmaci importandoli dall'estero a un prezzo elevato - sottolinea Brogi - Allo stesso tempo, a Rovigo, un istituto pubblico, il Centro di ricerca per le colture industriali (CRA), sottoposto a rigorosi controlli e con l'autorizzazione del ministero della Salute, coltiva cannabis a scopo di ricerca, ma dato che in Italia nessuno e' autorizzato alla produzione e commercializzazione dei farmaci cannabinoidi, le piante coltivate a Rovigo vengono bruciate. Tutto questo mentre in Toscana, a Firenze, c'e' un altro istituto statale, lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare, che tra l'altro attraversa una fase di difficolta', che potrebbe utilizzarle per produrre i farmaci'. Secondo il consigliere toscano, cio' 'permetterebbe di evitare le procedure per l'importazione e un notevole risparmio per l'approvvigionamento. Con il senatore Marino discuteremo dell'opportunita' di adottare strumenti, da affidare al prossimo Parlamento, che permettano di produrre i farmaci a base di cannabis in Toscana'. 12-01-2013 13:07 FRANCIA/Figli maggiorenni spacciatori di droga? Ai genitori viene levata la casa popolare Quattro famiglie di Boulogne-Billancourt (Hauts-de-Seine) sono state condannate ad abbandonare in primavera la propria casa popolare (HLM) per “disturbo”, in seguito alla condanna dei loro figli per traffico di droga, una misura “frequente” secondo l'ufficio HLM sentito in merito. Non e' la prima volta che accade, “nella zona specifica e in altri luoghi in Francia”, dice Christian Dupuy, il presidente dell'ufficio dipartimentale HLM di Hauts-de-Seine che ha chiamato le autorita' di giustizia in merito per sciogliere i contratti di affitto. “E' frequente che si chieda l'espulsione di una famiglia perche' arreca disturbo in seguito ad atti delinquenziali perpetrati dai loro figli”, ha sottolineato il presidente dell'ufficio HLM di Suresnes. A giugno scorso, la corte d'appello di Versailles ha sciolto i contratti di affitto di quattro famiglie ed ha ordinato la liberazione “senza dilazione” delle case o “in difetto” ha autorizzato l'espulsione alla fine dell'inverno, il 15 marzo. Su RMC, il fratello di uno dei condannati per traffico di droga ha qualificato questa decisione di “doppia pena... totalmente ingiusta”, i suoi genitori, a suo dire, “mai avevano avuto problemi con qualcuno”. “Le mie sorelle fanno le scuole superiori. Anche io sono diplomato e seguo un master. I miei genitori lavorano e pagano le loro tasse... E oggi vogliono espellere una intera famiglia che era molto ben integrata nella societa' francese”. “Non sappiamo dove andare. Non vogliono darci un'altra casa in affitto, cosa dobbiamo fare? Mio fratello era maggiorenne all'epoca dei fatti. Ha fatto una fesseria, ma non e' la famiglia che debba pagare per lui”, ha detto su Europe 1 un altro parente. In una sentenza consultata dall'agenzia AFP, la corte enumera i numerosi avvisi fatti agli affittuari, i rapporti della vigilanza e gli accadimenti di ogni giorno tipo l'uso di motorini a velocita' vietata nell'ambito della zona, il traffico di cannabis fino ad atti vandalici di degrado. “La persistenza di questi gravi disturbi nel giro degli anni, giustifica lo scioglimento del contratto senza che ci sia bisogno di individuare la diretta responsabilita' degli affittuari nei fatti”, e' quanto dice la sentenza. 11-01-2013 17:14 BRASILE/Crack. Ricovero coatto per consumatori di Sao Paulo Seguendo l'esempio di Rio de Janeiro, anche l'amministrazione statale di San Paolo ha annunciato il ricovero coatto dei consumatori di crack in apposite strutture ospedaliere, affinche' possano disintossicarsi. Secondo il governatore, Geraldo Alckmin, il ricovero coatto avverra' nelle situazioni piu' gravi, quando il tossicodipendente dimostrera' di non essere in grado di decidere autonomamente per effetto della droga. In questo caso, sara' condotto al Centro di riferimento per alcol, fumo e altre droghe (Cratod), nel quartiere paulista di Bom Retiro, dove un giudice, un pubblico ministero e alcuni avvocati valuteranno se potra' scattare l'internamento obbligatorio. La misura viene tuttavia criticata da piu' lati. A Rio, dove e' da pochi mesi entrata in vigore, sono gia' scattate le prime polemiche: un consumatore di appena 10 anni e' infatti morto dopo essere stato investito da un'auto mentre cercava di fuggire dagli assistenti sociali che volevano ricoverarlo a forza. Il vicesindaco, Adilson Pires, ha orientato la segreteria comunale responsabile per le operazioni (Smas) a rivedere i procedimenti di abbordaggio, soprattutto nei confronti dei minorenni. 11-01-2013 17:09 USA/Marijuana. Governatore New York per depenalizzazione Depenalizzare il possesso di marijuana per far fronte al sovraffollamento delle carceri: e' una delle priorita' del 2013 del governatore di New York Andrew Cuomo. 'Non sono giuste devono cambiare adesso', ha detto Cuomo a proposito delle norme che mandano in prigione ogni anno migliaia di giovani, soprattutto giovani appartenenti alle minoranze etniche. Una proposta di legge per la derubricazione del reato di possesso di cannabis ad uso personale era gia' stata presentata l'anno scorso nel parlamento statale di Albany ma i repubblicani l'avevano fatta finire su un binario morto. L'iniziativa di Cuomo arriva all'indomani del verdetto di un giudice di New York che ha definito incostituzionale la pratica adottata dalla polizia della Grande Mela di 'stop and frisk' (fermare e perquisire) arbitrariamente individui per il solo fatto di essere neri o ispanici: una policy nata originariamente per arginare la violenza delle armi ma che il giudice Shira Scheindlin ha considerato una violazione del Quarto Emendamento. 10-01-2013 18:49 MESSICO/Narcoguerra. Governo promulga legge di aiuto a vittime Il nuovo governo messicano ha emanato ieri la controversa legge con cui le autorià locali intendono assicurare assistenza alle decine di migliaia di famiglie rimaste vittime delle violenze legate al narcotraffico negli ultimi sei anni. Il presidente Enrique Pena Nieto ha spiegato che la Legge Generale delle Vittime intende 'obbligare' le autorità ad assistere le vittime delle violenze, stabilendo tra l'altro un fondo per possibili risarcimenti. "Oggi il Messico è un paese ferito dal crimine. Con questa legge, lo stato messicano intede ridare speranza e conforto alle vittime. La legge rappresenta solo l'inizio di un sistema di protezione più generale", ha commentato Pena Nieto. Circa 70.000 persone sono morte e altre 25.000 sono scomparse in sei anni di violenze legate al narcotraffico in Messico. 10-01-2013 18:46 ITALIA/Tossicodipendenti in carcere. Giovanardi versus Grasso "Mi dispiace che l`ex Procuratore Nazionale Antimafia Piero Grasso faccia il suo esordio come aspirante legislatore, dimostrando di non conoscere le problematiche di cui intende interessarsi. Grasso ha infatti affermato a Radio Anch`io che la legge Fini-Giovanardi è 'corresponsabile, insieme ad altre, dell`aumento della popolazione carceraria, facendo saltare quel rapporto, sempre costante, fra entrate e uscite dal Carcere'. Lo afferma in una nota Carlo Giovanardi, senatore del Pdl. "Se il dott. Grasso avesse tempo e pazienza di leggersi i dati pubblicati dal Dipartimento dell`Amministrazione Penitenziaria, anno 2011 - prosegue - scoprirebbe che, per quanto riguarda gli ingressi annuali dei soggetti con problemi socio-sanitari drogacorrelati, siamo di fronte a un decremento del 6,6% (da 24.008 a 22.413) che conferma un trend in diminuzione, sin dal 2006, quando entrò in vigore la Fini-Giovanardi, che, tra l`altro, cancellò per i tossicodipendenti la norma della Cirielli che limitava i benefici per i recidivi". "Un brevissimo temporaneo aumento - conclude Giovanardi - si è verificato nel 2008, probabilmente per effetto dell`indulto votato nel 2006 dal Parlamento, mentre si conferma una sensibile diminuzione, negli ultimi anni, anche per le entrate in carcere per reati attinenti allo spaccio". 10-01-2013 13:44 ITALIA/Carceri fatiscenti. Ex-ministro Giustizia: va analizzata popolazione e tossicodipendenti "Per affrontare seriamente il problema carceri, l'analisi vera deve essere condotta sulla popolazione detenuta: su quella italiana, su quella straniera, su quella tossicodipendente indipendentemente dalla sua origine. Se non si riesce a fare questa analisi compiuta delle diverse categorie di detenuti, sara' davvero difficile mettersi a tavolino e affrontare il problema". E' quel che sostiene Francesco Nitto Palma, ex ministro della Giustizia nel governo Berlusconi, intervenendo alla trasmissione Rai 'Radio anch'io'. "Il piano carceri non e' andato in porto - ricorda Palma - La questione e' estremamente complessa, anche perche' si scontrano tesi di assoluta morbidezza con tesi di rigore assoluto e non ci si sofferma a ragionare su cosa il carcere deve rappresentare nella risposta punitiva dello Stato. Ogni pena irrogata da una sentenza di condanna deve trovare necessariamente la sua espiazione all'interno del carcere? - si chiede - Se cosi' fosse e adesso e' senz'altro cosi', allora non vi e' assolutamente la possibilita' di risolvere il problema, perche' non si puo' continuare a costruire carceri in ragione dell'evolversi del numero quantitativamente sempre piu' amplificato di detenuti". Palma premette che "il Pdl ha una sua vocazione garantista e molto attenta ai temi della giustizia. La situazione attuale non e' tollerabile e non puo' essere piu' tollerata. Bisogna intervenire. Come? Ad esempio - propone - vendendo il carcere romano di 'Regina Coeli': con i soldi ricavati dalla vendita, pari a quasi un miliardo di euro si potrebbe, ragionando per ipotesi, costruire una ventina di strutture carcerarie 'aperte' a bassa sicurezza dove allocare i detenuti non pericolosi". 09-01-2013 18:25 ITALIA/Cannabis social club. Nasce a Racale (Le) il primo in Italia Siamo lieti di annunciare la nascita del primo Cannabis Social Club d'Italia. Partirà tutto qui in Salento ad uso terapeutico con una manifestazione il prossimo 29 gennaio 2013.. Dopo aver trovato l'assistenza legale, il supporto della politica locale (Donato Metallo sindaco di Racale) e nazionale (On. Rita Bernardini), il sostegno di personalità note come Mina Welby, Don Andrea Gallo, i Sud Sound System, siamo qui a chiederti un tuo sostegno e partecipazione all'iniziativa. Ecco la lettera alla quale ti chiediamo di rispondere con un tuo pensiero sull'iniziativa, anche breve: Ciao, siamo Andrea Trisciuoglio e Lucia Spiri. Abbiamo la Sclerosi Multipla e la curiamo con la canapa. Dall’urgenza dei malati, nascerà nei primi mesi del 2013 il primo Cannabis Social Club d’Italia con sede a Racale (LE). Ogni giorno migliaia di malati devono acquistare la canapa che consumano per il proprio benessere da organizzazioni più o meno criminali, con le conseguenze catastrofiche che ben conosciamo. La sola alternativa è coltivare in proprio la canapa che si consuma, ma solo pochi paesi tollerano la coltivazione di qualche pianta. Creare un CSC rappresenterebbe una grandissima attenzione ai vari malati di varie patologie che potrebbero trarre beneficio dall’utilizzo della cannabis. Una novità assoluta nel panorama italiano che vede ancora criminalizzata la pianta dalla quale noi malati otteniamo enormi benefici e che assumiamo quotidianamente come farmaco consegnatoci dalla farmacia dell’ospedale ed importato dalla lontana e “amica” Olanda: il Bedrocan (infiorescenze di cannabis). Detto questo, uno dei tanti passi fondamentali per la serietà del CSC sarà associare al suo nome nomi eccellenti, come il TUO! Di sicuro avremo bisogno del supporto di ogni essere umano sulla terra in grado di parlare e farsi sentire. Ti chiediamo sostegno perchè qui si parla di diritto alla cura, della possibilità di lenire oggi le nostre sofferenze, domani quelle dell’ennesimo sfortunato che si vedrà piombare addosso lo spettro di una malattia senza cure reali. Il nostro è un progetto semplice e prende esempio dalle realtà sviluppatesi negli ultimi anni in Spagna, in Belgio e ultimamente anche in Francia: creare finalmente un luogo presso il quale, i malati, possano coltivare le loro piante di canapa senza ricorrere al mercato nero. La nostra è una vera e propria rivoluzione sociale a vantaggio unicamente dei malati e abbiamo intenzione di attirare a noi l’attenzione della politica, delle istituzioni, dei media…… . Quello che potresti fare TU è semplicemente darci il tuo "io ci sto" rispondendo con un clic a questa e-mail, sarebbe importante! Qui il manifesto dell'iniziativa del prossimo 29 gennaio luciaspiri@gmail.com - andreatrisciuoglio@hotmail.com 09-01-2013 13:44 USA/Cannabis medica. Giudice salva il piu' grande dispensario Il piu' grande dispensario di marijuana medica del mondo, che ha sede a San Francisco, per ora puo' continuare ad operare nonostante un bando federale. Lo ha deciso, riportano i media locali, un giudice californiano, secondo cui e' il governo a dover prima emanare una nuova legge per dichiarare il dispensario illegale. La sentenza e' un nuovo capitolo della guerra che oppone le autorita' federali, secondo cui i dispensari violano le leggi sulla droga, e quelle locali, che invece vogliono mantenere le entrate derivanti dalle tasse sulla marijuana medica. La citta' di Oakland, ad esempio, dove si trova una delle sedi del dispensario, guadagna 1,4 milioni di dollari l'anno. In tutta la California sono 100mila i pazienti che hanno accesso alla droga per uso medico, metre in tutti gli Usa sono 18 gli stati che ne hanno ammesso la vendita. 08-01-2013 17:59 ARABIA SAUDITA/Decapitato trafficante di droga. Prima esecuzione 2013 Prima esecuzione del nuovo anno in Arabia Saudita. Un cittadino siriano, Mohamad Kheir Darwish, e' stato decapitato nella provincia di al-Jawf, al confine con la Giordania, nel nord-est del paese. Lo riferisce una nota del ministero degli Interni, nella quale si specifica che l'uomo era stato condannato per traffico di droga. Lo scorso anno sono state giustiziate 76 persone in Arabia Saudita, uno dei paesi con il piu' alto tasso di esecuzioni al mondo. Fra i reati punibili con la pena di morte, oltre al traffico di stupefacenti, ci sono l'omicidio, lo stupro, la rapina a mano armata e la stregoneria. Secondo Amnesty International, l'Arabia Saudita nel 2011 e' stata terza per numero di esecuzioni capitali, dopo Cina e Iran. Rappresentanti dell'organizzazione non governativa ieri hanno affermato che anche una cittadina dello Sri Lanka, Rizana Nafeek, rischia l'esecuzione. La donna, collaboratrice domestica, era stata arrestata a Riad nel 2005 con l'accusa di aver ucciso il bambino di cui si prendeva cura. Il Tribunale di Riad ha confermato la sentenza di condanna a morte nel 2010. 08-01-2013 17:54 ITALIA/Giovanardi, le carceri affollate e la legge sulle droghe "Dopo la condanna di Strasburgo per l'affollamento delle nostre carceri e' ora di finirla con l'ipocrita rammarico del governo e la solita disinformazione di chi tira in ballo a sproposito leggi in vigore come la Fini-Giovanardi sulle droghe". Lo dichiara Carlo Giovanardi, respondabile politiche antidroga del Pdl. "Ribadisco per la centesima volta -prosegue- che se Governo e regioni stanziassero i fondi necessari per pagare le rette alle comunita' di recupero, gia' da subito migliaia di detenuti per reati comuni ma tossicodipendenti potrebbero lasciare il carcere per scontare la loro pena curandosi in comunita'". "Tutto il resto -conclude il senatore- sono chiacchiere che servono soltanto a strumentalizzare ideologicamente il dramma del sovraffollamento delle carceri". 08-01-2013 17:52 ITALIA/Minorenne con spinello arrestato a scuola Uno studente di 16 anni e' stato denunciato dopo essere stato sorpreso a scuola a confezionarsi uno spinello. E' stata la stessa direzione dell'Istituto, a chiamare la polizia, anche nell'ambito di un rapporto di collaborazione instaurato tra forze dell'ordine e scuole per prevenire e reprimere la diffusione della droga negli istituti scolastici, E' successo all'Isis Newton. Il ragazzo, secondo quanto riferisce la questura di Varese, e' stato trovato in possesso di 8,7 grammi di marijuana. 08-01-2013 11:34 ITALIA/Carceri. Corte Strasburgo condanna Italia: viola i i diritti umani L'Italia viola i diritti dei detenuti tenendoli in celle dove hanno a disposizione meno di 3 metri quadrati. La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha quindi condannato l'Italia per trattamento inumano e degradante di 7 carcerati detenuti nel carcere di Busto Arsizio e in quello di Piacenza. La Corte ha inoltre condannato l'Italia a pagare ai sette detenuti un ammontare totale di 100 mila euro per danni morali. Nella sentenza la Corte invita l'Italia a porre rimedio immediatamente al sovraffollamento carcerario. Nella sentenza di condanna emessa oggi, i giudici della Corte europea dei diritti umani constatano che il problema del sovraffollamento carcerario in Italia e' di natura strutturale, e che il problema della mancanza di spazio nelle celle non riguarda solo i 7 ricorrenti: la Corte ha gia' ricevuto piu' di 550 ricorsi da altri detenuti che sostengono di essere tenuti in celle dove avrebbero non piu' di 3 metri quadrati a disposizione. I giudici chiamano quindi le autorita' italiane a risolvere il problema del sovraffollamento, anche prevedendo pene alternative al carcere. I giudici domandano inoltre all'Italia di dotarsi, entro un anno, di un sistema di ricorso interno che dia modo ai detenuti di rivolgersi ai tribunali italiani per denunciare le proprie condizioni di vita nelle prigioni e avere un risarcimento per la violazione dei loro diritti. Con la sentenza emessa oggi l'Italia viene condannata una seconda volta per aver tenuto i detenuti in celle troppo piccole. La prima condanna risale al luglio del 2009 e riguardava un detenuto nel carcere di Rebibbia di Roma. Dopo questa prima condanna l'Italia ha messo a punto il 'piano carceri' che prevede la costruzione di nuovi penitenziari e l'ampliamento di quelli esistenti oltre che il ricorso a pene alternative al carcere. 08-01-2013 11:29 ALGERIA/Resina cannabis. Esercito ne sequestra tre tonnellate Tre tonnellate di resina di cannabis sono state sequestrate recentemente da una unità dell'esercito algerino lungo una strada nazionale che collega i dipartimenti di Laghouat e di Ghardaia (420 e 600 km a sud di Algeri). Lo ha riferito oggi il ministero della Difesa. La droga era nascosta in un "camion contenente dei prodotti alimentari", ha precisato il ministero in un comunicato, citato dall'agenzia di stampa algerina Aps. Importanti carichi di cannabis vengono regolarmente sequestrati in Algeria, particolarmente nell'ovest del paese, nei pressi della frontiera con il Marocco, secondo la stampa locale. 08-01-2013 11:26 HONDURAS/Narcoguerra. Sequestrato kalashnikov narco di oro e diamanti Le autorita' honduregne hanno sequestrato un kalashnikov Ak-47 placcato d'oro e cosparso di diamanti e smeraldi dal valore di 50.000 dollari, dotato di due caricatori d'argento. Il tutto di proprieta' di uno dei capi del cartello della droga messicano dei 'Los Zetas'. Il fucile mitragliatore, perfettamente funzionante, e' stato trovato in un arsenale nascosto in cinque di 11 veicoli sequestrati venerdi in un ranch poco fuori Ciudad Jardin de Choloma, 300 km a nor di Tegucigalpa. In totale sono state trovate 32 armi tra cui lancia granate Rpg, bombe a mano, giubbotti antiproiettilie visori per la vista notturna per un controvalore di 2 milioni di dollari. ------------------------------------------- NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. 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