====== NOTIZIARIO DROGHE ================== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito da Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel: 055.290606 Fax: 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it ------------------------------------------- Il numero integrale è scaricabile a questi indirizzi in versione TXT o PDF: http://droghe.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Droghe-2010-32.txt http://droghe.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Droghe-2010-32.pdf ------------------------------------------- Archivio settimanale Dal 03-08-2010 al 09-08-2010 2010-32 (Anno X) ARTICOLI - Guerra alla droga. La vittima principale è la civiltà giuridica liberale http://droghe.aduc.it/articolo/guerra+alla+droga+vittima+principale+civilta_17968.php NOTIZIE - I-dosing: lo sballo digitale http://droghe.aduc.it/notizia/dosing+sballo+digitale_119522.php - Droga, verso l'esecuzione di 1.120 condanne a morte http://droghe.aduc.it/notizia/droga+verso+esecuzione+120+condanne+morte_119520.php - Proibizionismo, Morgan diffida sindaco Verona su diniego teatro Romano http://droghe.aduc.it/notizia/proibizionismo+morgan+diffida+sindaco+verona_119517.php - Proibizionismo e corruzione, a Ciudad Juarez guerra tra poliziotti (video) http://droghe.aduc.it/notizia/proibizionismo+corruzione+ciudad+juarez+guerra_119510.php - Guerra alla droga, cittadino francese condannato a morte per traffico http://droghe.aduc.it/notizia/guerra+alla+droga+cittadino+francese+condannato_119507.php - Giustiziati cinque trafficanti di droga http://droghe.aduc.it/notizia/giustiziati+cinque+trafficanti+droga_119494.php - Proibizionismo. Sindaco Verona dice no a concerto Morgan: ha usato cocaina http://droghe.aduc.it/notizia/proibizionismo+sindaco+verona+dice+no+concerto_119479.php - Vittime del proibizionismo: tossicodipendente muore in carcere a Frosinone http://droghe.aduc.it/notizia/vittime+proibizionismo+tossicodipendente+muore_119477.php - Antidroga. Plauso di Giovanardi al prefetto di Milano http://droghe.aduc.it/notizia/antidroga+plauso+giovanardi+al+prefetto+milano_119474.php - Narcos fanno esplodere auto davanti a caserma polizia http://droghe.aduc.it/notizia/narcos+fanno+esplodere+auto+davanti+caserma+polizia_119473.php - Metadone e buprenorfina, Dpa studia come rendere la vita più difficile ai tossicodipendenti http://droghe.aduc.it/notizia/metadone+buprenorfina+dpa+studia+come+rendere+vita_119471.php - Sequestrata ayahuasca, l'allucinogeno degli sciamani http://droghe.aduc.it/notizia/sequestrata+ayahuasca+allucinogeno+sciamani_119465.php - Stati generali dei guerrieri della droga http://droghe.aduc.it/notizia/stati+generali+dei+guerrieri+della+droga_119454.php - Guerra alla droga, cittadino Usa condannato a morte per traffico http://droghe.aduc.it/notizia/guerra+alla+droga+cittadino+usa+condannato+morte_119453.php - Fumo passivo fa male anche all'aperto http://droghe.aduc.it/notizia/fumo+passivo+fa+male+anche+all+aperto_119450.php - Guerra alla droga, giornalisti indosseranno giubbotto antiproiettile http://droghe.aduc.it/notizia/guerra+alla+droga+giornalisti+indosseranno_119448.php - Sanità, Oms Europa: bene Italia su infortuni e sicurezza, male su prevenzione alcool http://droghe.aduc.it/notizia/sanita+oms+europa+bene+italia+infortuni+sicurezza_119439.php - Pillola per smettere di fumare induce a suicidarsi http://droghe.aduc.it/notizia/pillola+smettere+fumare+induce+suicidarsi_119434.php - Narcotraffico. Troppi morti. Presidente Calderon: apriamo dibattito su legalizzazione http://droghe.aduc.it/notizia/narcotraffico+troppi+morti+presidente+calderon_119419.php - Giovani e guida auto: 27% anche senza patente; 17% anche dopo alcool e droga http://droghe.aduc.it/notizia/giovani+guida+auto+27+anche+senza+patente+17+anche_119417.php - Droga, ex capo Interpol e Polizia Sudafrica condannato per legami con narcotraffico http://droghe.aduc.it/notizia/droga+ex+capo+interpol+polizia+sudafrica+condannato_119416.php - Droga, Obama firma legge per eliminare disparità condanne fra cocaina e crack http://droghe.aduc.it/notizia/droga+obama+firma+legge+eliminare+disparita_119413.php - Guerra alla droga, il 70% dei detenuti fa uso di stupefacenti http://droghe.aduc.it/notizia/guerra+alla+droga+70+dei+detenuti+fa+uso_119404.php - Droga, Radicali aderiscono a Dichiarazione di Vienna http://droghe.aduc.it/notizia/droga+radicali+aderiscono+dichiarazione+vienna_119403.php - Ketamina efficace contro la depressione http://droghe.aduc.it/notizia/ketamina+efficace+contro+depressione_119397.php - Droga, riapre consolato Usa a Ciudad Juarez http://droghe.aduc.it/notizia/droga+riapre+consolato+usa+ciudad+juarez_119395.php - Guerra alla droga, a morte nove trafficanti http://droghe.aduc.it/notizia/guerra+alla+droga+morte+nove+trafficanti_119394.php IL PREZZO DEL PROIBIZIONISMO dalle cronache locali gli effetti della legge vigente dati dal 05/01/2010 al 09/08/2010 sequestri droghe leggere (kg) 5.864 droghe pesanti (kg) 4.706 dosi droghe sintetiche 932.906 piante di cannabis 2.431.450 flaconi di metadone 11.405 vittime morti 39 feriti 2 arresti 5.380 giorni di reclusione 4.550 riepilogo settimanale   03/08/2010- 02/09/2010 sequestri droghe leggere (kg) 160 droghe pesanti (kg) 140 dosi droghe sintetiche 40.000 piante di cannabis 200.000 flaconi di metadone 50 vittime morti 1 arresti 160 giorni di reclusione 90 dati 2009: 01/01/09 - 04/01/10 * sequestri - droghe leggere: Kg 17.986,1 - pesanti: Kg 6.122,8 - sintetiche: dosi 304.722 - cannabis: piante 2.298.804 - semi 1.334 - metadone: flaconi 2.509 * vittime - morti: 49 - feriti: 17 - arresti: 5.155 - giorni di reclusione: 93.050 ------------------------------------------- ARTICOLI 03-08-2010 14:05 Guerra alla droga. La vittima principale è la civiltà giuridica liberale La guerra alla droga è figlia non solo di un'ideologia moralistica e paternalista, ma anche di una epocale rottura con la tradizione giuridica liberale. Le politiche di diritto penale si sono conquistate nei secoli principi fondamentali come la proporzionalità fra pena e reato, fra severità della sanzione e il bene offeso. Il reo è giudicato come singolo, e mai come appartenente a categorie o classi: l’essere nero, tossicodipendente, povero o straniero non puo’ essere, in una concezione liberale, un fattore rilevante se non per individuare le motivazioni, le circostanze in cui l’individuo ha agito. Con la guerra alla droga si arriva invece a individuare la pericolosità del soggetto non in base a criteri individuali, ma in base alla sua appartenenza ad una categoria (il tossicodipendente, il drogato). Si creano tabelle con quantità minime e massime, con pene fisse e obbligatorie senza tener conto della sfera individuale e delle circostanze. Si creano categorie di individui che pongono un rischio per la società, e si punisce in base all’appartenenza a questa categoria. Il bene offeso dall’assunzione di sostanze stupefacenti non è individuabile in concreto, ma è astratto: non è la salute dell’individuo che si vuol proteggere (il carcere sarebbe certamente inidoneo a far questo, e comunque l'individuo è libero di farsi del male), ma il senso collettivo di sicurezza. Chi si droga è colpevole perché aderisce ad un comportamento reputato antisociale, comportamento che a sua volta contribuisce al senso di insicurezza e alla paura della criminalità (anche quando il tasso di criminalità diminuisce). Ed ecco che la pena (il carcere), invece di essere rieducativa diventa repressiva, retributiva e persino preventiva. E’ questa la rivoluzione, o meglio la regressione, ad una penalità primitiva e istintiva, che ha portato gli Stati Uniti a raggiungere livelli di carcerizzazione astronomici. Oggi negli Usa sono in carcere 2,3 milioni di persone, buona parte delle quali per reati di droga, buona parte poveri, neri o di origine sudamericana. E lo stesso sta accadendo in Europa, e in Italia, non solo grazie alle politiche sulle droghe ma anche a quelle sull’immigrazione. Le carceri italiane sono abitate soprattutto da tossicodipendenti e da stranieri. Alla discriminazione insita in questa nuova penalità, che individua e sanziona i rei in base alla loro appartenenza a gruppi ritenuti pericolosi, c’e’ la discriminazione istituzionale. Le forze dell’ordine organizzano le proprie pratiche –preventive- prendendo di mira le ‘categorie a rischio’, ovvero i soggetti che all’apparenza sembrano appartenere a quelle categorie. Si moltiplicano le operazioni di controllo del territorio mirate a individuare tossicodipendenti (esami tossicologici non giustificati da controlli stradali) e immigrati (chi è nero ha molte piu’ probabilità di dover mostrare i propri documenti alla polizia anche se perfettamente regolare o cittadino italiano). Al contempo c’e’ la discriminazione nelle aule di giustizia, determinata dalle norme più che da un comportamento deliberato dei giudici (basti pensare che all’immigrato clandestino raramente vengono concesse misure alternative al carcere perche’ non ha fissa dimora). Si crea quindi un circolo vizioso, per cui chi appartiene a certe categorie ‘a rischio’ finisce nell’ingranaggio della giustizia penale molto più frequentemente di altri, anche a parità di reati commessi. E da questo ingranaggio diventa difficile uscire, sia perche’ il carcere ha perso la sua funzione rieducativa, sia perche’ trovare lavoro e reinserirsi nel contesto sociale e familiare dopo l’esperienza carceraria è pressoché impossibile. Ora pero’ sembra che qualcosa si stia muovendo negli Stati Uniti. Oggi il Presidente Barack Obama elimina una delle più odiose discriminazioni raziali formulate a livello legislativo: la disparità di trattamento fra i consumatori di cocaina in polvere, prevalentemente bianchi benestanti, e i consumatori di crack-cocaina, prevalentemente poveri afroamericani. Nonostante si tratti di due forme diverse della stessa sostanza, il limite mimino per essere condannato per possesso di crack era fino ad oggi di cento volte inferiore a quello della cocaina in polvere. Non solo, ma si è in procinto di rivedere e forse stravolgere le linee guida sulle sentenze, create per togliere al giudice ogni discrezionalità nel comminare la pena in base alle circostanze concrete del reo che ha di fronte. Anche la politica della ‘tolleranza zero’, altra causa dell’incarcerazione di massa e alla base della nuova penalità basata sul rischio percepito piuttosto che sul bene offeso, è rimessa in discussione -almeno in alcuni Stati. Come del resto, sono ormai all’ordine del giorno normative statali e referendum per legalizzare non solo la cannabis ad uso terapeutico, ma anche la cannabis ad uso ricreativo –ogni anno vengono arrestate la bellezza di 800mila persone per reati non violenti connessi a questa sostanza, gran parte per il solo possesso. Il fallimento della guerra alla droga è evidente sotto molti punti di vista. Le risorse pubbliche destinate o sottratte alle forze di polizia, ai tribunali e al sistema penitenziario a causa della guerra alla droga sono ormai insostenibili, specialmente in tempo di crisi. Gli effetti sociali della guerra sono altrettanto devastanti: diffusione di Hiv/Aids per la mancanza di politiche di riduzione del danno, le morti per overdosi, la incarcerazione di soggetti malati da curare e non da punire, l’emarginazione, i guadagni della criminalità organizzata che in alcuni Stati sembra essere in grado di minare le basi delle istituzioni (Colombia, Messico, Afghanistan), la vera e propria tortura in cui si è trasformata la detenzione in carceri sovraffollate. E proprio su questi effetti, facilmente misurabili quanto ignorati dalla politica, si concentrano gli sforzi di coloro che chiedono una riforma delle leggi sulla droga. Ma uno degli aspetti più devastanti della guerra alla droga è proprio la negazione di conquiste faticosamente raggiunte dalla nostra civiltà giuridica. Non dimentichiamocelo.     Pietro Yates Moretti ------------------------------------------- NOTIZIE 09-08-2010 19:20 I-dosing: lo sballo digitale Lo 'sballo' diventa digitale, si puo' scaricare da Internet e non lascia tracce nel sangue o sui capelli perche' a far 'partire il cervello' sono suoni che, 'assunti' in un modo particolare, fanno entrare in trance. E' l'I-dosing, la 'droga in cuffia', somministrata attraverso file musicali 'spacciati' in rete. Una novita' che arriva dagli Usa, resa nota dopo gli allarmi lanciati da una catena televisiva, e di cui cominciano ad interessarsi anche le agenzie europee per il controllo delle tossicodipendenze, a partire dall'ente interministeriale francese di lotta alla droga (Mildt) che considera il fenomeno 'sorvegliato speciale', anche se non ci sono divieti in vista. Non tutti gli esperti, infatti, concordano nel definire l'I-dosing realmente 'efficace': alcuni specialisti lo considerano una semplice illusione sonora e non e' stata dimostrata la capacita' di indurre dipendenza. La droga digitale, di cui numerosi video su YouTube mostrano i presunti effetti, ha cominciato ad allarmare gli americani in primavera dopo il caso di alcuni studenti scoperti in stato di evidente alterazione durante le lezioni, nonostante non avessero assunto ne' stupefacenti ne' alcol. A provocare lo 'sballo' dei ragazzi l'ascolto di file musicali, che contengono sequenze 'binaurali' con frequenze diverse tra un orecchio e l'altro. Si tratta di una tecnica basata su un principio gia' conosciuto nell'800 che e' in grado di produrre un effetto ipnotico sul cervello, attraverso l'alterazione delle onde celebrali. Negli Usa alcuni media riferiscono di un uso sempre piu' frequente della 'droga in cuffia' che, secondo esperti statunitensi, potrebbe rivelarsi particolarmente pericolosa, soprattutto perche' attualmente non e' prevista alcuna forma di controllo e nessuno impedisce ai ragazzi che la usano di fare attivita' che, in stato di alterazione, possono diventare pericolose, come ad esempio guidare. 09-08-2010 18:18 Droga, verso l'esecuzione di 1.120 condanne a morte Il capo della magistratura iraniana, l'ayatollah Sadeq Larijani, avrebbe inviato una lettera alla Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, chiedendogli il proprio avallo politico per rendere esecutive 1120 sentenze di morte già emesse dai tribunali del paese. Lo riferisce oggi il sito riformista 'Irangreenvoice', spiegando si tratterebbe di una procedura anomala e più complessa del normale, forse in risposta alle forti pressioni internazionali per mettere fine alla lunga scia di esecuzioni nel paese. Le normative vigenti in Iran prevedono infatti che la senza diventi esecutiva dopo la conferma della Corte suprema e del capo della magistratura. In questo caso Larijani, prima di firmare l'ordine di esecuzione delle condanne - relative soprattutto a casi di traffico di droga - avrebbe avrebbe voluto chiedere un ulteriore via libera da parte della Guida Suprema. Secondo Amnesty International la Repubblica Islamica è il secondo paese al mondo per numero di sentenze capitali eseguite, dopo la Cina. In Iran, a partire dalla rivoluzione del 1979, vige il diritto penale islamico sciita, che prevede la pena capitale per una serie di reati, tra cui il traffico di droga, i rapporti sessuali illeciti e l'omosessualità. 09-08-2010 17:58 Proibizionismo, Morgan diffida sindaco Verona su diniego teatro Romano Una diffida al sindaco di Verona Flavio Tosi affinche' l'amministrazione scaligera annulli la decisione di vietare l'utilizzo del teatro Romano al cantante Morgan e' stata inoltrata dal legale dell'artista Giampaolo Cicconi. Per l'avvocato, le motivazioni indicati da Tosi per non concedere il 4 settembre la struttura teatrale e per annullare l'invito a Morgan al Festival lirico in Arena, sarebbero state assunte 'da una fantomatica intervista' rilasciata dall'artista nel corso della quale avrebbe riferito di fare uso di cocaina. 'Abbiamo gia' contestato il contenuto dell'intervista - osserva il legale - e riteniamo illegittima la delibera della Giunta di Verona che ha dato per veritiere dichiarazioni travisate'. Cicconi 'ordina' quindi a Tosi di consentire a Marco Castoldi, in arte Morgan, di 'eseguire le prestazioni dalle quali riceve sostentamento per se' e per la propria famiglia', pena un ricorso d'urgenza al tribunale. L'avvocato, del foro di Camerino, ha inviato per conoscenza la diffida anche al Presidente della Repubblica, 'Supremo Garante della Costituzione, per scongiurare la violazione degli articoli 4 e 35 della Costituzione che tutelano l'esercizio del diritto al lavoro'. 09-08-2010 12:28 Proibizionismo e corruzione, a Ciudad Juarez guerra tra poliziotti (video) Trecento agenti della polizia federale messicana hanno letteralmente preso d'assalto il loro comando, a Ciudad Juarez, per chiedere la destituzione del comandante, considerato collegato ai cartelli della droga ed odiato perche' taglieggia non solo la popolazione ma anche i propri agenti. Alla fine, almeno quattro ufficiali della citta' nel nord del Messico, sono stati rimossi, ma nel Paese martoriato dalla guerra con i narcos ingaggiata nel 2006 da Felipe Calderon il problema della corruzione della polizia rimane scottante. I poliziotti, esasperati dal taglieggiamento nei loro confronti da parte del loro capo, hanno trattenuto per circa quattro ore, con un vero e proprio assalto alla caserma della polizia, Salom¢n Alarc¢n, 'lo Sciamano'. Il capo del Terzo gruppo delle Forze federali di appoggio di stanza nella citta', e' infatti accusato di praticare estorsioni ai danni della popolazione civile e dei suoi stessi agenti. Rafael Aviles, responsabile delle forze federali a Ciudad Ju rez, nello Stato del Chihuahua, ha riferito che Alarcon ‚ stato rimosso con altri tre colleghi. I poliziotti corrotti sono stati bloccati da colleghi a volto coperto e bloccati nelle stanze dell'hotel Internacional La Playa, dove si incontravano. Oltre che per le tangenti, 'lo Sciamano' e' accusato - assieme ai colleghi fermati - di aver venduto ai narcos armi ed uniformi della polizia. Al confine con gli Stati Uniti, Ciudad Juarez e' la martoriata citt che costituisce il crocevia del narcotraffico e dove si registra il pi£ alto numero di omicidi nelle guerre ingaggiate dal governo di Felipe Calderon contro i narcos e dai diversi cartelli della droga fra di loro: una serie di scontri, massacri e omicidi che dal 2006 a oggi ha lasciato sul terreno circa 28 mila morti. Nel Messico del nord la situazione della guerra ai narcos e' drammatica. Oltre alle sparatorie tra bande rivali ed al taglieggiamento della popolazione, a rendere le cose piu' difficili ci si mette anche la collusione tra le organizzazioni criminali ed alcuni membri delle forze dell'ordine a libro paga dei narcos. Per ovviare alla corruzione della polizia, che pure ha pagato un alto tributo di sangue in questa guerra con quasi tremila caduti in tutto il Paese, il presidente Calderon ha messo in campo l'esercito, ma la situazione non accenna comunque a migliorare. (Ansa/Bongarra') Di seguito il video (Al Jazeera) 09-08-2010 12:11 Guerra alla droga, cittadino francese condannato a morte per traffico Un cittadino francese è stato condannato alla pena capitale in Cina con l'accusa di fabbricazione e traffico di droga. Lo ha stabilito un tribunale di Canton, nel sud del Paese. La notizia, diffusa dal China Daily, è stata confermata da fonti diplomatiche francesi. Chan Thao Phoumy, nato nel Laos e con passaporto francese, è stato condannato per la fabbricazione, il trasporto e il contrabbando di metanfetamine, una droga sintetica. Con lui è statto condannato anche il complice cinese, Xie Weiming. Agli altri componenti della banda sono state inflitte pene variabili fra i venti anni e l'ergastolo. La normativa cinese è estremamente severa in materia di produzione e traffico di droghe e diversi stranieri sono rimasti implicati in vicende di questo tipo. In aprile quattro giapponesi sono stati giustiziati, cosi come un britannico nel dicembre dello scorso anno. 07-08-2010 14:11 Giustiziati cinque trafficanti di droga Cinque trafficanti di droga sono stati impiccati oggi in Iran, secondo quanto riferito dalla Fars. La condanna a morte dei cinque e' stata eseguita nel carcere di Ahvaz, nel sudovest del paese, dopo essere stata confermata dalla Corte suprema. La pena di morte in Iran viene applicata per omicidio, stupro, rapina a mano armata e traffico di droga oltre i cinque chilogrammi. 07-08-2010 08:42 Proibizionismo. Sindaco Verona dice no a concerto Morgan: ha usato cocaina Niente concerto al Teatro Romano a Verona per Morgan. Il promoter dell'artista aveva chiesto al Comune la disponibilita' dell'antico spazio all'aperto per uno spettacolo il 4 settembre prossimo, ma prima a voce e ora per iscritto ha ricevuto un no dall'amministrazione. A pesare sulla decisione ci sarebbero i contenuti dell'intervista rilasciata mesi fa da Morgan a 'Max' in cui ammetteva l'uso di cocaina come antidepressivo, gia' all'origine poi della sua esclusione dal festival di Sanremo. Secondo fonti dell'amministrazione locale, che esprimono apprezzamento per il valore artistico del cantante, le sue dichiarazioni pero' danno un 'esempio negativo ai giovani e un ente pubblico impegnato nella lotta all'uso di stupefacenti deve saper operare delle scelte'. L'amministrazione guidata dal sindaco Flavio Tosi si e' detta anche dispiaciuta che la vicenda sia diventata di dominio pubblico, mentre il promoter del concerto Ivano Massignan ha detto all'Arena 'noi abbiamo chiesto la concessione del Teatro Romano e il Comune e' libero di concederlo o no'. 07-08-2010 08:38 Vittime del proibizionismo: tossicodipendente muore in carcere a Frosinone E' morto per arresto cardiaco giovedi' pomeriggio, nella sua cella della sezione per tossicodipendenti del carcere di Frosinone. La notizia del settimo decesso in un carcere della regione nel 2010 (di cui due per suicidio) e' stata diffusa dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni. La vittima si chiamava Mauro M. E' il secondo decesso per malattia che si verifica, dall'inizio dell'anno, a Frosinone. Il 20 maggio scorso era morto per un attacco di cuore, fra le braccia del fratello con cui divideva la cella, un uomo di 32 anni. Lo scorso 28 luglio, invece, gli agenti di polizia penitenziaria e i detenuti avevano salvato un recluso romeno che aveva tentato di suicidarsi. Secondo i collaboratori del Garante la vittima, di cui ancora non e' stata resa nota l'eta', era tossicodipendente, malato di Hiv ed epatite ed era sottoposto a terapia psichiatrica. Il suo corpo senza vita e' stato scoperto intorno alle 17.00 di giovedi' pomeriggio. La causa del decesso, secondo le autorita' sanitarie del carcere, sarebbe un arresto cardio-circolatorio. L'infermeria dell'Istituto di Frosinone e' dotata di un defibrillatore semi-automatico. Questo strumento salvavita, a quanto appreso dal Garante, sarebbe pero' inutilizzabile perche' avrebbe le batterie scariche e le placche scadute. La notizia della sua morte si e' rapidamente diffusa all'interno del carcere ciociaro dove, a fronte di una capienza regolamentare di 325 posti, i ristretti superano le cinquecento unita'. "Probabilmente la morte per cause naturali di quest'uomo non fara' gridare allo scandalo contro il sovraffollamento e le precarie condizioni di vita nelle carceri italiane - ha detto il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni - ma per l'ennesima volta invito tutti quanti a chiedersi se fosse davvero il carcere, e non una struttura esterna adeguata, la soluzione migliore per una persona in quelle condizioni di salute". 06-08-2010 19:30 Antidroga. Plauso di Giovanardi al prefetto di Milano Un plauso per l'attivita' antidroga, in particolare per il contrasto al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti nei locali notturni e nelle discoteche di Milano, e' stato fatto da Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega al contrasto delle tossicodipendenze, al prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi. 'Come certamente sapra' - e' scritto nella lettera - il fenomeno dell'uso di sostanze stupefacenti da parte di personalita' dello spettacolo e della moda, purtroppo e' ancora molto presente, cosi come l'abitudine di certi gestori di discoteche e ambienti di intrattenimento, di fregiarsi di tale disponibilita' di sostanze all'interno dei loro locali, proprio per attirare queste persone e rendere ancora piu' noto ed esclusivo il loro locale. Le conseguenze negative sono facilmente intuibili ma ancora piu' nefaste sono le conseguenze sulle giovani generazioni che spesso subiscono il fascino di queste persone e di queste situazioni. Il mettere fine a queste consuetudini, interrompendo quella spirale di tolleranza e di supina accettazione del fatto che le droghe debbano per forza essere sempre di complemento al divertimento, al facile successo e alla notorieta' mediatica, risulta atto responsabile e di alto valore sociale'. 'Questo e' vero soprattutto - aggiunge Giovanardi - nel momento in cui il monitoraggio dei depuratori urbani e la campionatura delle acque reflue effettuati dall'Istituto Mario Negri ha evidenziato una riduzione generalizzata dei consumi di cocaina e eroina tra il 2008 e il 2009. La invito pertanto a perseverare nella sua opera meritoria e a far mantenere un alto grado di attenzione ma soprattutto di azione alle forze dell'ordine in tal senso, affinche' i buoni risultati raggiunti non vengano a perdersi e possano invece essere consolidati e ulteriormente migliorati', conclude il sottosegretario. 06-08-2010 19:26 Narcos fanno esplodere auto davanti a caserma polizia Un'autobomba e' esplosa davanti ad una caserma della polizia nel Messico del nord. L'esplosione non ha provocato vittime, ma e' il secondo ordigno posto in un'automobile che i cartelli narcos del Messico fanno esplodere in un mese (il primo e' scoppiato il 15 luglio lasciando sul campo quattro morti), a conferma dell'incrementarsi delle tecnologie a loro disposizione nella guerra che fino ad ora ha lasciato sul campo dal 2006 circa 28mila morti. L'ordigno si trovava in un'auto parcheggiata sul retro della caserma della polizia a Ciudad Victoria, nello Stato del Tamaulipas, uno dei piu' martoriati dalla guerra contro i cartelli. Due automobili vicine sono state danneggiate, ma non si conosce ancora che tipo di esplosivo e' stato utilizzato. Il governo del presidente Felipe Calderon cerca di contenere la forza dei cartelli, che usano parte dei profitti derivanti dalla vendita di droghe (stimati in 40 miliardi di dollari all'anno) per acquistare armi ed esplosivi di ultima generazione, come appunto le autobomba, i cui detonatori sono attivati mediante telefoni cellulari. 06-08-2010 17:00 Metadone e buprenorfina, Dpa studia come rendere la vita più difficile ai tossicodipendenti E' necessario "porre molta piu' attenzione nell'affidamento dei farmaci sostitutivi (metadone e buprenorfina) alle persone tossicodipendenti in trattamento. Bisogna rispettare i criteri piu' rigidi, al fine di evitare la cessione impropria ad altre persone di tali farmaci". Lo sottolinea in una nota il Dipartimento politiche antidroga (Dpa), dopo l'arresto di un tossicodipendente romano di 46 anni, accusato di aver provocato la morte di un ragazzo di 15 anni in seguito alla cessione di una dose di metadone. Il Dpa sta studiando, "di concerto con il ministero della Salute, soluzioni piu' idonee soprattutto per la tutela dei minori e dei bambini che a volte vivono con persone tossicodipendenti in trattamento farmacologico ai quali viene affidato il metadone a domicilio. E' necessario quindi che i servizi applichino una modalita' di affidamento di questi farmaci, in modo piu' scrupoloso e attento, tenendo conto soprattutto dei criteri che si basino su un preciso piano di reinserimento e riabilitazione del soggetto". "Prevedendo quindi l'affidamento per quelle persone che svolgono un'attivita' lavorativa e che presentano malattie tali da non poter consentire l'accesso quotidiano ai servizi. Il metadone, poi, una volta affidato non puo' essere ceduto per nessun motivo. Resta da stabilire nel caso in questione se non vi siano anche altre sostanze che possano aver causato la morte per overdose". Il Dpa riporta inoltre le numerose segnalazioni pervenute dagli operatori in merito alle gravi difficolta' che subiscono per la carenza di personale e il contemporaneo e continuo aumento degli utenti "che, a volte, vede l'affidamento dei farmaci come unica soluzione, anche se impropria, per fronteggiare un'oggettiva difficolta' organizzativa che tuttavia non puo' giustificare un sistema terapeutico di questo tipo". 06-08-2010 11:57 Sequestrata ayahuasca, l'allucinogeno degli sciamani Droga da bere, droga mistica, Daime. Sono alcuni dei nomi con cui viene chiamata l`ayahuasca, una sostanza allucinogena da bere scoperta dai Carabinieri di Roma San Lorenzo in Lucina nell`abitazione di un 36enne romano, arrestato con l`accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari avevano avuto il sentore che l`uomo fosse diventato il punto di riferimento per lo spaccio di droga nella zona del Centro Storico ed hanno deciso di tenerlo d`occhio. In poco tempo i sospetti sono divenuti certezza: durante la perquisizione della sua abitazione di via Portuense, i Carabinieri hanno scoperto numerose dosi di hashish e marijuana. La vera sorpresa è stata trovata in una delle camere da letto, dove il 36enne nascondeva la sua "merce pregiata": 3 bottiglie di plastica contenenti l`ayahuasca. Il nome di questa droga proviene dalla lingua amazzone e significa "vino dell`anima". Viene utilizzata sovente da alcune popolazioni dell`America Latina in riti propiziatori o magici, ma anche da numerose sette esoteriche. In realtà gli effetti di questa sostanza, il cui principio attivo è la Dimetiltriptamina (o DMT), non sono differenti da quelli provocati da altre potenti sostanze allucinogene. Nell`appartamento del pusher sono stati sequestrati anche 2.500 euro in contanti, 3.000 euro in assegni intestati al pusher, appunti dove erano state registrate entrate e uscite di denaro e droga, un bilancino di precisione. Tutto il materiale è stato sequestrato e l`arrestato, trattenuto in caserma, è in attesa di essere sottoposto al rito direttissimo. L'ayahuasca, la droga da bere degli sciamani, e' "una sostanza 'di nicchia'. Non rientra fra gli stupefacenti di uso piu' comune" ma, "in quanto allucinogena, e' pericolosa". Il farmacologo Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano, giudica "un fatto singolare" il sequestro di 3 bottiglie di 'droga mistica' messo a segno dai carabinieri della Stazione Roma San Lorenzo in Lucina nell'abitazione di un 36enne della Capitale. La dimetiltriptamina (Dmt), principio attivo contenuto in soluzione nell'ayahuasca (letteralmente 'vino dell'anima', usata da alcune popolazioni dell'America Latina in riti propiziatori o magici, e da varie sette esoteriche), "e' una sostanza imparentata con la serotonina", il cosiddetto 'ormone del buonumore'. Dmt e serotonina (nome chimico 5-idrossitriptamina o 5-HT) "appartengono alla stessa famiglia", spiega lo scienziato all'Adnkronos Salute, precisando che "la Dmt e' un allucinogeno e quando una persona ha le allucinazioni puo' fare qualunque cosa". In altre parole, non dominando le proprie azioni "puo' anche mettere a rischio la propria vita e quella degli altri". Per il resto, puntualizza l'esperto, "non conosciamo con precisione la tossicologia della Dmt". Si tratta infatti di "una sostanza che non ha altri impieghi" se non l'assunzione a scopi allucinogeni, dunque "questi prodotti non vengono assunti in modo controllato e non e' possibile conoscere eventuali altri effetti" dell'ayahuasca sull'organismo, conclude Garattini. Di opinione diametralmente opposta Giovanni Serpelloni, a capo del Dipartimento politiche antidroga, che invece elenca conseguenze peggiori di quelle provocate da strumenti di tortura medievali. "Schizofrenia, allucinazioni permanenti, cambi d'umore, attacchi di panico e ansia". Sono alcune delle psicosi che l'ayahuasca, la droga da bere degli sciamani oggi al centro di un sequestro a Roma, puo' accendere in modo definitivo in chi consuma questa sostanza, "insolita e di nicchia", sostiene Serpelloni.  Oltre ai pericoli immediati che seguono il momento dell'assunzione, "e legati alle proprieta' allucinogene della dimetiltriptamina (Dmt), principio attivo contenuto in soluzione nell'ayahuasca c'e' il rischio che lasci strascichi, con psicosi permanenti per chi l'ha assunta". Non solo. Anche dopo due, tre giorni dal consumo "potrebbe dare luogo a dei flashback  con allucinazioni improvvise che appaiono del tutto inaspettatamente. Ad esempio, mentre ci si trova alla guida della propria auto, all'improvviso si materializza davanti agli occhi un dinosauro che attraversa la strada. Con tutti i rischi che allucinazioni di questo tipo comportano". La sostanza al centro del sequestro capitolino "ha proprieta' allucinogene molto forti" e viene assunta "in pochi milligrammi", continua Serpelloni. "Sono sufficienti una o due gocce. Bastano infatti delle microdosi per scatenare delle allucinazioni". Inoltre non e' possibile farne un uso continuo, come ad esempio avviene per chi fa uso di cocaina. "E' come per l'Lsd  non puo' essere assunta quotidianamente perche' ha degli effetti devastanti". 05-08-2010 14:15 Stati generali dei guerrieri della droga L’Afghanistan è considerato l’epicentro mondiale della produzione di oppio. L’instabilità politica, la corruzione dei governi e il proliferare della criminalità organizzata amplifica ed allarga il fenomeno in quasi tutte le nazioni del medio oriente. Ad esempio, la Repubblica islamica dell'Iran (ad occidente dell'Afghanistan) viene considerata come il principale paese di transito per l'eroina e l’oppio, come a sud-est il narcotraffico contribuisce alla destabilizzazione del Pakistan. Contestualmente ripercussioni negative si evidenziano anche in Asia sia centrale che del nord. Per questo, l’United Nations Office on Drugs and Crime ha pianificato ed attivato, già da molti mesi, articolati programmi di prevenzione e contrasto, propedeutici ad una migliore collaborazione interforze fra i paesi coinvolti nel fenomeno. Sulla scia di questo impegno l’UNODC e l’Organization for Security and Cooperation in Europe hanno recentemente organizzato (ad Astana, in Kazakistan) un seminario regionale sulla cooperazione internazionale con particolare attenzione agli aspetti penali connessi alla droga.Il workshop, avviato con l’auspicio di favorire lo scambio di dati ed esperienze, ha sviscerato tematiche sensibili come l'estradizione, l'assistenza giudiziaria, il sequestro, il congelamento e la confisca dei beni e lo scambio di dati tramite un casellario giudiziario condiviso. Un incontro a cui hanno partecipato i rappresentanti di Afghanistan, Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Pakistan, Tagikistan, Turkmenistan così come dell'Australia, della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, dell'Unione Europea, della Federazione Russa, e degli Stati Uniti d'America. (Droganews) 05-08-2010 13:39 Guerra alla droga, cittadino Usa condannato a morte per traffico Un cittadino americano, riconosciuto colpevole di coinvolgimento in un'organizzazione internazionale per il traffico di droga e' stato condannato a morte da un tribunale indonesiano. Frank Amado, 46 anni, e' stato arrestato lo scorso ottobre dalla polizia indonesiana che lo ha sorpreso con oltre cinque chilogrammi di metanfetamine a Giakarta. Secondo il giudice, Dehel Sandan, non vi sono possibili attenuanti per commutare in ergastolo la pena di morte comminata ad Amado. Al momento dell'arresto l'uomo era in compagnia di un cittadino iraniano, Peyman bin Azizallah. Amado, originario del Maryland, ha annunciato che ricorrerà in appello contro la sentenza. Nessun commento alla notizia del verdetto del tribunale e' arrivato dalle autorità diplomatiche statunitensi a Giakarta. Terrorismo, omicidio e traffico di droga sono reati che in Indonesia vengono puniti con la pena di morte. Nel 2009 nel Paese asiatico non sono state effettuate esecuzioni, mentre nel 2008 sono state eseguite dieci condanne a morte mediante fucilazione. Quella di due anni fa e' stata una triste inversione di tendenza, dal momento che 11 pene capitali erano state eseguite tra il 1997 e il 2007. In Indonesia, al momento, ci sono 107 persone nel braccio della morte. Di queste, circa 50 sono stranieri, come gli australiani Scott Rush, Andrew Chan e Myuran Sukumaran, condannati nel 2005 per traffico di eroina. Gli altri detenuti sono cittadini di Nepal, Cina, Malaysia, Singapore, Brasile, Thailandia, Pakistan, Zimbabwe, Malawi e Olanda. 05-08-2010 13:32 Fumo passivo fa male anche all'aperto Nella aree 'al fresco' presso bar e ristoranti dove e' permesso fumare, bastano due sigarette accese a mettere a rischio i non fumatori di contrarre disturbi respiratori. Lo indica una ricerca del Consiglio australiano su fumo e salute, in collaborazione con due universita' dell'Australia occidentale, che hanno condotto test di qualita' dell'aria presso 28 caffe' e pub di Perth. Nel determinare i rischi del fumo passivo per i non fumatori, i ricercatori hanno utilizzato un monitor di particelle per misurare quanti microscopici agenti inquinanti del tipo contenuto nel fumo da tabacco si trovavano nell'aria. E hanno concluso che anche in aree all'aperto e ben ventilate, il fumo 'di seconda mano' 'presenta rischi alla salute'. Quando nell'area non fumava nessuno, le concentrazioni di particelle di fumo di tabacco erano di circa 4 microgrammi per metro cubo di aria. Quando fumava una sola persona, il loro numero aumentava a 14,25 microgrammi per metro cubo. 'La quantita' misurata di fumo 'di seconda mano' aumenta rapidamente con il numero di persone che fumano', scrive la ricercatrice dell'universita' Curtin, Julia Stafford. Le conclusioni dello studio sono di sostegno alle norme che entreranno in vigore da settembre, che restringeranno notevolmente il fumo nella aree al fresco. 'Questa ricerca conferma l'opportunita' di divieti di fumo in aree dove le persone possono trascorrere periodi di tempo estesi, per consumare cibi e bevande', conclude. 05-08-2010 12:09 Guerra alla droga, giornalisti indosseranno giubbotto antiproiettile Le associazioni dei giornalisti messicani hanno adottato un "protocollo di sicurezza" nello stato del Chihuahua, alla frontiera con gli Stati Uniti, teatro di una guerra fra cartelli della droga che ha fatto piú di 28.000 morti dal 2006. Lo ha annunciato la Commissione regionale per i diritti dell'uomo. Il protocollo, non obbligatorio, ma consigliato ai giornalisti che si occupano dei narcos, prevede fra le altre cose "un giubbotto antiproiettile e un casco". Ai giornalisti viene suggerito di non farsi avanti sulla scena di un crimine prima dell'arrivo delle forze di sicurezza e di parcheggiare l'auto a poca distanza, per potersi allontanare rapidamente. Piú di 30 giornalisti sono stati uccisi in Messico dal 2006, secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti. 04-08-2010 16:45 Sanità, Oms Europa: bene Italia su infortuni e sicurezza, male su prevenzione alcool In Europa gli infortuni e la violenza sono la terza causa di morte e rappresentano una minaccia per lo sviluppo economico e sociale. Anche in Italia gli incidenti sono la terza causa di morte, sebbene con tassi inferiori alla media europea. Le principali cause di morte per incidente, nel nostro Paese, vedono al primo posto gli incidenti stradali, seguiti da cadute, avvelenamenti, annegamenti e incendi. Le principali cause di morte da incidente intenzionale sono invece il suicidio, seguito dall'omicidio. Con una nota positiva pero': il tasso di suicidi in Italia e' la meta' di quello dell'Ue. Sono questi alcuni dei dati che emergono dal rapporto 2010 dell'Oms Europa sulla prevenzione di incidenti e violenze. Secondo l'indagine, il nostro Paese ha compiuto progressi nella prevenzione degli incidenti e delle violenze, dopo le raccomandazioni europee. Per quanto riguarda le politiche nazionali infatti, l'Italia ha riferito di aver attuato l'85% degli interventi efficaci selezionati dall'Oms Europa per la prevenzione degli infortuni e il 100% per la prevenzione della violenza, contro una media europea del 72% per gli incidenti, e dell'81% per la prevenzione della violenza. Male invece sul fronte degli interventi di prevenzione sull'alcol: qui l'Italia ne ha implementato il 65% di quelli raccomandati, contro una media europea del 76%. In particolare serve uno sforzo in piu' sui programmi di riduzione dei danni alcol-correlati, per cui sono stati implementati solo il 33% degli interventi, contro un tasso europeo del 67%. L'Oms si aspetta dall'Italia una maggiore attenzione anche per l'adozione di azioni per ridurre gli incidenti da avvelenamento e da traffico stradale e le disuguaglianze socio-economiche. 04-08-2010 14:35 Pillola per smettere di fumare induce a suicidarsi Cercare di smettere di fumare affidandosi al popolare psicofarmaco Champix aumenta il rischio di suicidio. L'allarme viene dall'autorita' australiana di regolamentazione dei farmaci, la Therapeutic Goods Administration (Tga), che in una sua ricerca collega la pillola, che elimina la sensazione di piacere che si prova fumando, a 15 suicidi e 206 'eventi correlati a suicidi' negli ultimi 30 mesi. Delle 15 vittime, 13 non assumevano altri farmaci attorno al periodo del suicido. Secondo la relazione distribuita ai medici, lo Champix e' stato prescritto piu' di un milione di volte da quando e' entrato tra i farmaci sovvenzionati 3 anni e mezzo fa. La Tga ha ricevuto 1025 rapporti di sospettate reazioni avverse al farmaco, il 67% delle quali descrivono sintomi psichiatrici. Nonostante appelli alla sua messa al bando, tuttavia, la Tga non ha in programma di limitarne la disponibilita', poiche' non e' provato scientificamente che causi pensieri suicidi. 'Smettere di fumare, con o senza farmaci, puo' essere associato a vari sintomi psichiatrici o esacerbare condizioni psichiatriche sottostanti', ha detto un portavoce della Tga. . Un avvertimento stampato sulle confezioni dallo scorso anno e' sufficiente a proteggere il pubblico, ha aggiunto. Una volta assunto lo Champix, il principio attivo entra in circolo e va a bloccare i recettori del cervello che creano la dipendenza dalla nicotina. Tra gli effetti collaterali gia' riconosciuti, il rischio di avere dei momenti di blackout che potrebbero portare a incidenti nel guidare automobili o usare macchine operatrici pesanti. In Usa e' proibito il suo uso ai piloti d'aereo. Altri effetti collaterali includono mal di testa, incubi notturni, stanchezza, insonnia, alterazione del gusto, disturbi intestinali, variazione di appetito, aumento della pressione, alterazione dello stato d'animo, dolore del petto e cambiamento del desiderio sessuale. 04-08-2010 08:54 Narcotraffico. Troppi morti. Presidente Calderon: apriamo dibattito su legalizzazione Il presidente del Messico, Felipe Calderon, ha auspicato l'apertura nel Paese di un dibattito che prenda in considerazione la legalizzazione delle droghe. Calderon ha specificato che il confronto dovrebbe svilupparsi considerando la pluralita' democratica: “dobbiamo sempre considerare con accortezza le convenienze e gli inconvenienti, gli argomenti degli uni e degli altri sono fondamentali”, ha detto dopo che l'associazione “Mexico Unido contra la delinquencia” ha nei giorni scorsi parlato della possibilita' di legalizzare le droghe come metodo per fermare la delinquenza. Il presidente si e' dimostrato sensibile verso le argomentazioni dei contrari alla legalizzazione, che ritengono che i consumi aumenterebbero specialmente fra i giovani, pero' ha preso anche in considerazione il fatto che una decisione legalizzatoria provocherebbe una notevole diminuzione della criminalita' organizzata nel Paese. La nuova posizione del presidente, fino ad oggi refrattario ad affrontare il tema, coincide con la diffusione dei dati ufficiali da quando nel 2006, anno in cui Calderon sali' al potere e lancio' la guerra totale al narcotraffico.  Negli ultimi 18 giorni sono stati almeno 3.174 gli omicidi legati al narcotraffico. Lo ha reso noto ieri Guillermo Valdes, direttore del Centro di indagini e sicurezza nazionale (Cisen). In un intervento pronunciato alla presenza del presidente Felipe Calderon, il responsabile dell'intelligence messicana ha anche evidenziato che la guerra contro le bande dei narcos e' costata finora poco piu' di 28.000 morti'. 'Dobbiamo accettare il fatto che la violenza sta aumentando', ha anche ammesso Valdes, sottolineando inoltre che 'gli arresti e le uccisioni hanno influito nell'insorgere di nuove bande e dei regolamenti dei conti tra di loro'. L'ultima autorita' ad indicare il totale dei morti da narcotraffico e' stato il procuratore generale, Arturo Chavez che, il 16 luglio scorso, aveva parlato di 24.826 vittime. Il Primate del Messico, Cardinale Norberto Rivera Carrera, critica la mancanza di informazioni da parte del governo sulla 'guerra' legata al traffico di droghe che dal 2006 ad oggi ha causato circa 26 mila vittime. Secondo l'Arcivescovo di Citta' del Messico, nel Paese sembra esserci 'disperazione' perche' a suo parere il governo di Felipe Calderon 'non offre una informazione adeguata sulla lotta al narcotraffico'. Aprendo una sessione del Forum 'Dialogo per la Sicurezza' in corso da lunedi', davanti ai vertici della Chiesa messicana il cardinale ha sottolineato che giacche' il governo 'non informa su quello che fa nella lotta contro la criminalita' la gente pensa che il Paese, invece di avanzare, retroceda e piomba nella disperazione'. Il presule ha quindi esortato i religiosi 'a partecipare al dibattito sulla lotta al narcotraffico e a stare vicini alle famiglie ascoltandone i problemi e a promuovere la cultura della legalita''. La Chiesa è fermamente impegnata a sostegno della guerra alla droga, contro ogni istanza di legalizzazione. 03-08-2010 19:05 Giovani e guida auto: 27% anche senza patente; 17% anche dopo alcool e droga Il 27% dei giovani automobilisti francesi sarebbe pronto guidare senza patente, in caso di ritiro o esame non superato. Lo rivela un sondaggio realizzato da Csa per la casa automibilistica Volvo. Il 17% dei ragazzi francesi tra 18 e 24 anni inoltre, rivela ancora la ricerca, dichiara di guidare dopo aver bevuto alcolici o fumato cannabis. 'In questo periodo sono ancora piu' vulnerabili - commenta il presidente dell'associazione 'Route des jeunes' (strada dei giovani), Valentin Roger - perche' spesso, nei momenti festivi dell'estate, subiscono un effetto del gruppo che genera comportamenti pericolosi al volante' commenta . 03-08-2010 17:29 Droga, ex capo Interpol e Polizia Sudafrica condannato per legami con narcotraffico L'ex capo della polizia del Sudafrica Jackie Selebi e' stato condannato a 15 anni di carcere con l'accusa di corruzione. Gia' capo dell'Interpol e figura di spicco dell'African National Congress, il partito di governo di cui ha guidato anche la lega giovanile, Selebi era stato riconosciuto colpevole lo scorso mese di aver preso tangenti da un trafficante di droga per circa 118mila euro. La condanna fa di lui il piu' alto funzionario sudafricano mai giudicato colpevole di corruzione. Nel pronunciare la sentenza, il giudice Meyer Joffe dell'Alta Corte di Johannesburg ha definito Selebi "un motivo di imbarazzo" e una persona "estranea alla verita'". "Durante il processo non ha mai mostrato segni di rimorso. L'imputato ha mentito e prodotto false prove per tentare di sfuggire alle conseguenze della sua condotta", ha dichiarato il giudice. Selebi, 60 anni, avra' ora 14 giorni di tempo per presentare appello, durante i quali restera' libero su cauzione. La condanna a 15 anni di reclusione rappresenta la pena minima per un ufficiale di polizia colpevole di corruzione. 03-08-2010 17:17 Droga, Obama firma legge per eliminare disparità condanne fra cocaina e crack Barack Obama firma oggi il "Fair Sentencing Act", la legge che riduce la disparita' tra le condanne inflitte per il possesso di cocaina e crack, un argomento usato piu' volte per definire le leggi anti-droga come razziste. Negli ultimi 30 anni infatti gli arrestati per crack, in maggioranza giovani afroamericani, hanno avuto condanne di gran lunga piu' severe di persone, in maggioranza bianchi o ispanici, arrestati perche' in possesso di cocaina. Un divario da uno a 100, dal momento che una persona trovata in possesso di 500 grammi di polvere bianca con la vecchia legge rischiava una condanna a cinque anni, la stessa prevista per il possesso di appena cinque grammi di crack, che e' cocaina trasformata allo stato solido e che effettivamente, ricordano gli esperti, e' piu' potente della polvere . Mentre con 10 grammi si rischiavano 10 anni, una pena che si rischiava con un chilo di cocaina. Ora il Fair Sentencing Act, appunto la legge per sentenze piu' eque, riduce la disparita' a 18 a uno, portando a 28 grammi la quantita' di crack che fa scattare la condanna obbligatoria a cinque anni di reclusione, e anche eliminando l'obbligo di dare una condanna anche per il semplice possesso, come richiesto da tempo dalle associazioni delle famiglie dei giovanissimi afroamericani condannati a sentenze durissime e sproporzionate al crimine. "L'80 per cento delle condanne per possesso di crack colpisce gli afroamericani una legge che riflette una cosi' alta discriminazione nella sua applicazione deve essere aggiustata - aveva dichiarato James Clyburn, il deputato afroamericano della Carolina del Sud che e' il numero tre della maggioranza democratica alla Camera - questo non e' dire che il crack non e' pericoloso e distruttivo per le nostre comunita'". 03-08-2010 14:22 Guerra alla droga, il 70% dei detenuti fa uso di stupefacenti Il 70 per cento dei detenuti in Iran fa uso di stupefacenti in carcere e il 44 per cento di loro e' stato arrestato per reati connessi alla droga. Lo ha detto il capo della polizia, Esmail Ahmadi-Moqaddam, citato oggi dal quotidiano Shargh. 'Al giugno scorso - ha precisato Ahmadi-Moqaddam - nelle carceri iraniane vi erano 194.000 detenuti, dei quali 136.000 facevano uso di droga'. Negli ultimi anni e' in costante aumento il consumo di stupefacenti in Iran, attraverso il quale passano alcune delle principali rotte dei trafficanti di oppio ed eroina dal vicino Afghanistan. Il consumo maggiore riguarda l'oppio, ma nelle grandi citta' si sono ormai diffuse tra i giovani, oltre all'eroina, anche sostanze come l'ecstasy e le metamfetamine. Secondo le autorita' i consumatori abituali nella Repubblica islamica sono circa quattro milioni, su una popolazione complessiva di circa 75 milioni. In Iran vige la pena di morte per chi venga trovato in possesso di almeno 30 grammi di eroina o cinque chilogrammi di oppio. Ma Ahmadi-Moqaddam ha sottolineato che il consumo personale non e' considerato reato. I tossicodipendenti tuttavia, ha aggiunto, devono sottoporsi ad una 'terapia obbligatoria' di disintossicazione presso strutture da cui non possono uscire. 03-08-2010 14:21 Droga, Radicali aderiscono a Dichiarazione di Vienna "Chi lavora a contatto con persone sieropositive e tossicodipendenti ha accumulato decenni di evidenze scientifiche che testimoniano il fallimento delle politiche proibizioniste. Solo leggendo i dati attraverso la lente dell'ideologia si possono ignorare gli effetti devastanti della 'guerra alle droghe' in termini di salute pubblica: tasso di decessi, di contagio, di recupero e cura. Quando il potere politico decide di calpestare ogni dato di fatto, si apre la strada a nuove forme di totalitarismi". Questa la dichiarazione congiunta del Partito radicale nonviolento, transnazionale e transpartito, dell'Associazione Luca Coscioni e della Lega Internazionale Antiproibizionista che hanno deciso di aderire alla Dichiarazione di Vienna redatta da medici e scienziati sulla droga. "Per questo motivo - scrivono i Radicali - abbiamo deciso di sostenere la mobilitazione degli scienziati e dei medici riuniti nella Dichiarazione di Vienna, che vede tra i primi firmatari: Elly Katabira, Presidente dell'International Aids Society; Evan Wood, PhD, Fondatore dell'International Centre for Science in Drug Policy; Julio Montaner, Presidente dell'International Aids Society; Fernando Henrique Cardoso, ex Presidente del Brasile; Adeeba Kamarulzaman, Capo del Dipartimento Malattie infettive, Universita' della Malesia". "Impegniamo cosi' le nostre organizzazioni a sostenere le richieste della Dichiarazione di Vienna e in particolare la proposta di depenalizzare i consumatori di droghe, aumentare le opzioni della terapia farmacologica basata su prove e abolire i centri di trattamento della tossicodipendenza vincolanti e inefficienti, che violano la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Ci uniamo - proseguono i Radicali - infine all'appello dei firmatari al Segretario delle Nazioni Unite Ban Ki moon, affinche' emetta delle misure di emergenza per garantire che le Nazioni Unite - tra cui l'Organo internazionale di controllo degli Stupefacenti - parlino a sostegno della depenalizzazione dei consumatori di droghe e adottino strategie di lotta alla droga sulla base di prove evidenti". "Nell'apprezzare i progressi in termini di apporto socio-sanitario che le agenzie delle Nazioni unite stanno faticosamente conseguendo nella lotta all'Aids, riteniamo grave e sbagliato -concludono i Radicali- che il Governo non paghi le quote al fondo globale sull'Aids, la malaria e la tubercolosi (260 milioni per il 2009-10) ne' il fatto che il Governo sia stato assente, senza dare motivazione alcuna, alla conferenza di Vienna conclusasi il 23 luglio scorso". 03-08-2010 12:07 Ketamina efficace contro la depressione Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Archives of General Psychiatry rivela che la ketamina puo' costituire un efficace trattamento della depressione nei pazienti affetti da sindrome bipolare. Solo due settimane fa, un altro studio aveva rivelato il potenziale terapeutico dell'ecstasy nel trattamento del disordine da stress post-traumatico. Entrambe le sostanze sono proibite negli Stati Uniti, ma questi studi -insieme ad altri e numerosi sulle proprietà terapeutiche e antidolorifiche della cannabis- mostrano i limiti e gli ostacoli che le politiche proibizioniste pongono alla scienza medica e alla salute. Il divieto infatti non solo rende difficile per i pazienti accedere a queste sostanze in maniera controllata e sicura, ma restringe fortemente le possibilità di sperimentazione medica. Lo studio, condotto dal Mood Disorders Research Unit del National Institute of Mental Health e diretto da Carlos Zarate, si è concentrato su una fascia di pazienti su cui i trattamenti tradizionali non sembrano funzionare. Lo studio rivela che l'assunzione di ketamina "ha prodotto una immediata (entro qualche minuto) e robusta risposta antidepressiva". Gli effetti antidepressivi sono pero' limitati nel tempo: due settimane dopo l'assunzione di ketamina, i pazienti ritornavano a livelli depressivi originali. Cosa peraltro vera anche nel caso di molti farmaci antidepressivi tradizionali. La ketamina, dal punto di vista fisico, e' una sostanza sicura. E' uno dei rari anestetici che non ha effetti diretti sul cuore o sui polmoni. Era usata sui campi di battaglia durante la prima Guerra Mondiale. E' ancora usata su soggetti che non tollerano altri anestetici, che invece tendono a rallentare la respirazione e il battito cardiaco. 03-08-2010 11:37 Droga, riapre consolato Usa a Ciudad Juarez Ha riaperto oggi il consolato-bunker degli Stati Uniti nella violenta Ciudad Juarez, nel nord del Messico vicino al confine con il Texas, che era stato chiuso venerdi' scorso per motivi di sicurezza. Il dipartimento di Stato Usa, citato dal sito della cnn, ne ha dato notizia, senza tuttavia annunciare i risultato del 'riesame sulla sicurezza', che ne aveva suggerito la chiusura. La guerra dei cartelli del narcotraffico nel nord del Messico ha già fatto 7.000 morti dall'inizio dell'anno e 25.000 complessivamente dal 2006. Nel marzo scorso il consolato Usa di Ciudad Juarez era stato chiuso temporaneamente dopo l'omicidio di due cittadini statunitensi, fra i quali un funzionario d'ambasciata, e di un impiegato messicano. A metà luglio, in città è stata usata per la prima volta un'autobomba, per uccidere due poliziotti. 03-08-2010 11:35 Guerra alla droga, a morte nove trafficanti Sono stati condannati a morte nove narcotrafficanti nella città di Kerman. Lo ha annunciato Dadkhoda Salari, giudice del Tribunale islamico di Kerman, spiegando che i nove trafficanti di droga facevano parte di una banda che importava dal confine orientale iraniano diversi tipi di droghe quali cocaina, eroina e morfina per poi distribuirle su tutto il territorio nazionale. Il giudice Salari ha poi sottolineato che, a seguito della sentenza di morte emessa dal Tribunale islamico, i nove narcotrafficanti saranno presto impiccati nella città di Kerman. Lo riferisce oggi il sito attivo nella difesa di diritti umani 'Herana'. In Iran, a partire dalla rivoluzione del 1979 e con l'istituzione della Repubblica islamica, vige il diritto penale islamico sciita che prevede la pena capitale per una serie di reati, tra questi anche il traffico di droga. ------------------------------------------- NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. Se ci ritieni utili, sostienici con una donazione da 25, 50, 100, 250, o 500 euro o con un contributo a tua scelta: - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ - CC/postale n. 10411502, IBAN: IT81 F 07601 02800 000010411502 - CC/bancario CRF Ag. 17 Firenze n. 7977, IBAN: IT11 O 06160 02817 000007977C00   (N.B. il carattere a sé stante è la lettera O e non la cifra zero) -------------------------------------------