====== NOTIZIARIO DROGHE ================== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito da Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel: 055.290606 (ore 15-18, da lun. a ven.) Fax: 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it ------------------------------------------- Il numero integrale è scaricabile a questi indirizzi in versione TXT o PDF: http://droghe.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Droghe-2010-30.txt http://droghe.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Droghe-2010-30.pdf ------------------------------------------- Archivio settimanale Dal 20-07-2010 al 26-07-2010 2010-30 (Anno X) ARTICOLI - Parto indolore a rischio per tagli alla Sanità? Cannabinoidi potrebbero offrire alternativa meno costosa a epidurale http://droghe.aduc.it/articolo/parto+indolore+rischio+tagli+alla+sanita_17930.php - Narcotraffico/Messico. Il presidente Calderon non vincera' mai la guerra. Intervista a Elmer Mendoza http://droghe.aduc.it/articolo/narcotraffico+messico+presidente+calderon+non_17917.php - Bernard Rappaz e la cannabis. Una storia personale ricca di problemi apertissimi http://droghe.aduc.it/articolo/bernard+rappaz+cannabis+storia+personale+ricca_17904.php NOTIZIE - Narcostragi. Sicari reclutati tra detenuti in carcere http://droghe.aduc.it/notizia/narcostragi+sicari+reclutati+detenuti+carcere_119260.php - Giovanardi usa tragedia Duisburg per giustificare esilio festival Reggae http://droghe.aduc.it/notizia/giovanardi+usa+tragedia+duisburg+giustificare_119257.php - Droga, a Milano discoteche chiuse e funzionari Comune arrestati http://droghe.aduc.it/notizia/droga+milano+discoteche+chiuse+funzionari+comune_119256.php - Orrori di guerra alla droga, ritrovata fossa comune con 38 cadaveri http://droghe.aduc.it/notizia/orrori+guerra+alla+droga+ritrovata+fossa+comune+38_119242.php - Droga, presentata Ead, campagna di sensibilizzazione http://droghe.aduc.it/notizia/droga+presentata+ead+campagna+sensibilizzazione_119241.php - Aids, relatore Onu: sovraffollamento carceri aumenta epidemia http://droghe.aduc.it/notizia/aids+relatore+onu+sovraffollamento+carceri+aumenta_119236.php - Cannabis, referendum California: agenzia statale prevede 'centinaia di migliaia' di nuove entrate fiscali http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+referendum+california+agenzia+statale_119231.php - Cannabis, indagine: rare le visite dei consumatori al pronto soccorso, anzi... http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+indagine+rare+visite+dei+consumatori+al_119230.php - Cannabis. 52% americani vuole legalizzarla, 65% ritene guerra alla droga un fallimento http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+52+americani+vuole+legalizzarla+65+ritene_119228.php - Fumo, al via il divieto di vendita ai minorenni http://droghe.aduc.it/notizia/fumo+al+via+divieto+vendita+ai+minorenni_119226.php - Aids, si chiude la Conferenza di Vienna. All'Italia 'maglia nera' per impegno economico http://droghe.aduc.it/notizia/aids+si+chiude+conferenza+vienna+all+italia+maglia_119223.php - Smart drugs, l'Iss individua sei nuove sostanze 'furbe' http://droghe.aduc.it/notizia/smart+drugs+iss+individua+sei+nuove+sostanze+furbe_119204.php - Tossicodipendenze, Istituto nazionale salute: istituire stanze del consumo http://droghe.aduc.it/notizia/tossicodipendenze+istituto+nazionale+salute_119203.php - Cannabis, Bernard Rappaz cessa sciopero della fame http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+bernard+rappaz+cessa+sciopero+della+fame_119198.php - Cannabis terapeutica, Oakland autorizza la coltivazione industriale http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+oakland+autorizza+coltivazione_119197.php - Chi fuma non potra' ricoprire incarichi di Governo http://droghe.aduc.it/notizia/chi+fuma+non+potra+ricoprire+incarichi+governo_119190.php - Governo: l'Italia si unisca a noi contro il narcotraffico http://droghe.aduc.it/notizia/governo+italia+si+unisca+noi+contro+narcotraffico_119180.php - Cannabis, l'importanza delle persone con cui si condivide il tempo libero http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+importanza+persone+cui+si+condivide+tempo_119173.php - Narcotraffico e povertà, a Rio 25mila omicidi in tre anni http://droghe.aduc.it/notizia/narcotraffico+poverta+rio+25mila+omicidi+tre+anni_119168.php - Tossicodipendenze, Fict: no a mannaia sui fondi per le comunità di recupero http://droghe.aduc.it/notizia/tossicodipendenze+fict+no+mannaia+sui+fondi_119164.php - E' Roma la capitale delle overdosi http://droghe.aduc.it/notizia/roma+capitale+overdosi_119162.php - Tossicodipendenti con Aids, Lancet contro i falsi miti http://droghe.aduc.it/notizia/tossicodipendenti+aids+lancet+contro+falsi+miti_119161.php - Droga, il Bar Council e il British Medical Journal: rivedere politiche, guerra fallita http://droghe.aduc.it/notizia/droga+bar+council+british+medical+journal+rivedere_119155.php - Ex dittatore e narcotrafficante eletto presidente http://droghe.aduc.it/notizia/ex+dittatore+narcotrafficante+eletto+presidente_119147.php - Conferenza Aids, allarme diffusione in Europa. Italia assente e inadempiente http://droghe.aduc.it/notizia/conferenza+aids+allarme+diffusione+europa+italia_119145.php - Narcos danno ultimato a Usa: occupatevi della corruzione, oppure nuovi attentati http://droghe.aduc.it/notizia/narcos+danno+ultimato+usa+occupatevi+della_119141.php IL PREZZO DEL PROIBIZIONISMO dalle cronache locali gli effetti della legge vigente dati dal 05/01/2010 al 26/07/2010 sequestri droghe leggere (kg) 5.514 droghe pesanti (kg) 4.416 dosi droghe sintetiche 842.906 piante di cannabis 1.831.450 flaconi di metadone 11.355 vittime morti 38 feriti 2 arresti 5.040 giorni di reclusione 4.355 riepilogo settimanale   20/07/2010- 26/07/2010 sequestri droghe leggere (kg) 120 droghe pesanti (kg) 130 dosi droghe sintetiche 40.000 piante di cannabis 250.000 arresti 130 giorni di reclusione 110 dati 2009: 01/01/09 - 04/01/10 * sequestri - droghe leggere: Kg 17.986,1 - pesanti: Kg 6.122,8 - sintetiche: dosi 304.722 - cannabis: piante 2.298.804 - semi 1.334 - metadone: flaconi 2.509 * vittime - morti: 49 - feriti: 17 - arresti: 5.155 - giorni di reclusione: 93.050 ------------------------------------------- ARTICOLI 25-07-2010 09:51 Parto indolore a rischio per tagli alla Sanità? Cannabinoidi potrebbero offrire alternativa meno costosa a epidurale Nei giorni scorsi il Presidente dell’Associazione degli Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani Emergenza Area Critica ha lanciato l’allarme: "La riduzione delle risorse finanziarie destinate alla sanità mette a rischio anche il parto indolore, perché già oggi manca un numero adeguato di anestesisti rianimatori per effettuare questo servizio in cui la presenza dell’ anestesista deve essere costante durante tutto il parto". Il blocco delle assunzioni infatti penalizzerà ulteriormente questa categoria, ove vi è già una carenza di 1500 unità. Veniamo così a scoprire che solo nel 16% degli ospedali italiani viene assicurato questo servizio, ma non certo per mancata richiesta da parte delle partorienti. Infatti nelle strutture che offrono la partoanalgesia gratuitamente in media il 90% delle donne ne fa richiesta. Eppure, a quanto assicurato dal Ministro Fazio, il parto indolore dovrebbe rientrare nei Livelli Essenziali di Assistenza, così da essere in teoria assicurato a chiunque ne faccia richiesta. Forse è tempo di pensare a come risolvere la quadratura del cerchio, ricorrendo eventualmente anche a tecniche alternative alla peridurale, sempre se le partorienti diano il loro consenso, ricordando che comunque la peridurale è il gold standard, supportato da ampia letteratura. La medicina etnica occidentale non offre nessun consiglio al riguardo, e ciò è ben comprensibile se si ricorda che fino a non molto tempo fa imperava il precetto biblico di partorire con dolore. Ricordiamo ad esempio la triste storia di Eutame Mac Alyane che fu bruciata viva ad Edimburgo per aver cercato di attenuare i dolori della partoriente Agnes Sampson. Ovvio che di fronte a tale prospettiva vi era ben poco interesse ad affrontare il problema del dolore da parto, sia nel popolo comune che nei medici. Bisogna aspettare l’Ottocento perché si possa discutere scientificamente al riguardo, e i medici occidentali di quel tempo iniziano a sperimentare quanto l’esperienza di altri popoli aveva messo a disposizione. Tra le sostanze in grado di dare sollievo dal dolore viene introdotta in Europa la Cannabis, nota da secoli ai popoli orientali come pianta medicinale. Qualche anno fa fu scoperta ad esempio vicino a Gerusalemme una tomba del Quarto secolo contenente i resti di una ragazza apparentemente morta di parto. Attorno allo scheletro gli archeologi hanno trovato della cenere, che è risultata essere di Cannabis; i ricercatori hanno concluso che la pianta fu bruciata probabilmente per aiutare lo svolgimento del parto. Ma tale utilizzo era noto anche in Africa, come viene ricordato nel rapporto della “Commissione Nixon” del 1972. La canapa, riconosciuta come valido analgesico, venne quindi utilizzata anche per facilitare il parto: J. Grigor, nel 1852 la sperimentò e in nove casi ottenne poco risultato, mentre in altri sette, comprese primipare lacerate “le contrazioni aumentano notevolmente di forza..(la canapa indiana) è in grado di portare il parto a una felice conclusione in metà del tempo che sarebbe richiesto” (Grigor, J. (1852). Indian hemp as an oxytocic. Monthly Journal of Medical Sciences, 14, 124.) Ancora nel 1930, un articolo pubblicato sul prestigioso JAMA riferisce che “la sensazione di dolore è chiaramente ridotta o totalmente assente e il senso del tatto è meno acuto del normale. Quindi una partoriente può condurre un parto più o meno indolore. Se è somministrata una dose sufficiente di farmaco la paziente può cadere in un sonno tranquillo dal quale si sveglierà riposata. Da quel che si sa, un bambino nato da una madre intossicata con la Cannabis sarà del tutto normale”( Hoechstetter, S.S. (1930). Effects of alcohol and cannabis during labor. Journal of the American Medical Association,94(15), 1165.) Purtroppo mancano dati più recenti, se non rapporti aneddotici come quelli pubblicati da L. Grinspoon e JB Bakalar in “Marijuana, la medicina proibita”. Per questo motivo risultano interessanti i dati recentemente pubblicati sulla risposta del sistema endocannabinoide durante il parto (The plasma levels of the endocannabinoid, anandamide, increase with the induction of labour. Nallendran V, Lam PM, Marczylo TH, Bankart MJ, Taylor AH, Taylor DJ, Konje JC. BJOG. 2010 Jun;117(7):863-9. Epub 2010 Apr 20). Gli endocannabinoidi sono sostanze prodotte dal nostro organismo e che hanno effetti simili a quelle contenute nella Cannabis. Era già stato dimostrato che il livello di anandamide, così è chiamato l’endocannabinoide, risulta aumentato durante il parto. Ora uno studio longitudinale osservazionale condotto in Gran Bretagna ha dimostrato che l’anandamide, misurata prima dell’induzione del parto e durante il suo svolgimento, aumenta di 1,5 volte quando inizia il processo del parto, e quanto più aumentava la sostanza nel sangue tanto più il parto si svolgeva velocemente. Quindi, concludono gli Autori, gli endocannabinoidi sono coinvolti nel meccanismo fisiologico del parto. Da qui a proporre i cannabinoidi in questa delicata fase della vita della donna corre parecchia strada, soprattutto in assenza di dati clinici recenti. Ma in fondo non sembri solo provocatorio quanto qui riportato: non si è d’altra parte utilizzato recentemente un derivato della morfina endovena al Careggi di Firenze, suscitando aperta perplessità tanto che la Società Italiana di Anestesia si è così espressa: “la comunità scientifica internazionale e quella italiana non considerano questa tecnica di parto indolore un’alternativa all’ analgesia epidurale. Il remifentanil è un nuovo e costoso farmaco oppioide sintetico che purtroppo ha scarsa efficacia analgesica e potenziali effetti secondari pericolosi di depressione respiratoria su mamma e soprattutto sul neonato. I risultati delle sperimentazioni internazionali su questo farmaco sono ancora controversi e non vi è alcuna raccomandazione o linea guida accreditata che ne autorizzi l’uso per le future mamme”. Ricordiamo che i cannabinoidi non hanno, al contrario degli oppioidi, nessun effetto di depressione respiratoria. E’ tempo forse di rispolverare quanto già noto fino al 1930? Francesco Crestani, Medico chirurgo e presidente dell'Associazione Cannabis Terapeutica. Sito: www.medicalcannabis.it Pagina facebook: associazione cannabis terapeutica 22-07-2010 17:52 Narcotraffico/Messico. Il presidente Calderon non vincera' mai la guerra. Intervista a Elmer Mendoza Si dice che i narcotrafficanti lo rispettino perche' vogliono esser parte dei suoi romanzi. Lo scrittore Elmer Mondoza (1949) vive dove e' nato, a Culiacan, capitale dello Stato di Sinaloa nel nord del Messico, uno dei luoghi in cui la presenza del narcotraffico e' maggiore. I suoi romanzi -Un asesino solitario, El amante de Janis Joplin, Balas de plata...- trasferiscono nella letteratura il linguaggio dei bassi fondi. I suoi vicini nella vita quotidiana sono dentisti minacciati perche' hanno da estrarre un molare ad un bandito o bambini di 15 anni il cui unico futuro dipende da una raffica di AK-47. In una intervista concessa durante il “Hay Festival de Zacatecas” Mendoza si confessa molto preoccupato per il futuro del suo Paese. “A Ciudad Juarez la gente ha piu' paura dei militari che non delle bande di delinquenti” D – Ci sono stati piu' di 25.000 morti da quando il presidente Felipe Calderon ha dichiarato guerra al narcotraffico. E la violenza, invece che diminuire, aumenta. Cos'e' successo? R – Il Governo ha politicizzato il fenomeno del narcotraffico. Ha dato priorita' ad un gruppo e, di conseguenza, gli altri gruppi hanno reagito violentemente. Per questo motivo, che e' stato il piu' spietato, abbiamo potuto vedere nuovi stili di violenza come la decapitazione di massa. Con l'impressione che, piu' che la morte del rivale, alcune bande stessero cercando di inviare messaggi. Non ai rivali, ma allo Stato. E' una situazione nuova poiche' si sono persi i vecchi codici. I narcos evitavano le aggressioni contro i bambini e le donne. Oggi no. Il Governo ha creato un problema, ha liberato i demoni ed ora non sa come contenerli. D – Il presidente Calderon puo' vincere la guerra al narcotraffico? R – Non la vincera' mai. Poiche' il profilo di questo Paese e' lacerante. Il Messico e' un Paese molto ferito dove, per esempio, la diserzione scolare di livello medio e' molto alta. Stiamo parlando di 15 milioni di bambini in un Paese in cui circa 50 milioni di persone vivono nella estrema poverta'. E una delle possibilita' di questi bambini che non studiano e non lavorano e' la delinquenza. Una possibilita' che molte volte e' economica, poiche', dalle informazioni in mio possesso, ricevono soldi per qualcosa che li attrae, Si tratta soprattutto di una opzione di violenza, di raggiungere il potere immediato, potere che da' in mano un AK-47 automatico, 120 colpi al minuto. D – Lei vive nel nord, a Sinaloa, dove la presenza del narcotraffico e' sempre stata molto forte. La popolazione come percepisce la caccia ai capi della droga? R – Il fatto e' che la caccia che la gente percepisce e' quella dei militari. L'Esercito significa violazioni, significa assassinii. Nella mia terra la guerra comincio' il giorno in cui i militari ammazzarono una intera famiglia. Solo il padre riusci' a farla franca, che' comincio a darsela a gamba quando si rese conto che non aveva altra scelta. Ammazzarono i suoi bimbi, sua moglie. Lo accusavano di coltivare droga ma lui si difese: sono un agricoltore non un narcos e non semino droga, provate il contrario. In seguito fu fatta la denuncia, ma l'Esercito si reco' sul posto... A Ciuda Juarez succede lo stesso. Ho percorso le sue strade di notte e la gente ha piu' terrore di loro che di altri. Le strade sono piene di soldati e di armi di questo alto potere, ma la violenza non e' calata. D – Il Governo ha detto che se non si combatte il narcotraffico, il prossimo presidente della Repubblica sara' messo al suo posto dal crimine organizzato... R – E' un atteggiamento equivoco. Ci sono voci che dicono che i narcos hanno sempre avuto a che fare con l'elezione del presidente. Ci sono varie campagne elettorali che hanno posto le medesime domande ai leader dei tre gruppi: State voi utilizzando per la vostra campagna del denaro sporco? Ha un qualche accordo con le bande? E nessuno ha risposto si' o no. Nel caso dell'attuale presidente e' accaduto lo stesso: ne' si' ne' no... D – Come il Messico viene colpito da questa situazione di estrema violenza? R – Un Paese in cui tutti i giorni la gente chiede di sapere quanti sono stati i morti del giorno precedente, tende a convertirsi in un Paese tetro, in un Paese che scommette sul terrore. E questo non possiamo permetterlo. Per cui, ogni giorno, tornando a casa pensiamo alla possibilita' che possiamo essere uccisi. Pero' non possiamo lasciare le nostre strade all'Esercito e neanche ai sicari. Le citta' ci appartengono. Sono cio' che noi siamo. Al contrario, l'ombra, il tetro provoca abbandono, indegenza... Non lo possiamo permettere. Dobbiamo riprenderci. Non possiamo vivere in un Paese in cui dobbiamo inghiottire noi stessi... (traduzione dal quotidiano El Pais del 22 Luglio 2010)     Pablo Ordaz 21-07-2010 09:59 Bernard Rappaz e la cannabis. Una storia personale ricca di problemi apertissimi Ci sono individui con convinzioni forti e disposti a pagare di persona, che aprono nuove frontiere per tutti -giuridiche, sociali, culturali. Uno di questi potrebbe essere Bernard Rappaz. Ha 57 anni, è il maggiore coltivatore svizzero di canapa indiana e pioniere dell'eolico (è del 1974 il primo impianto nella sua fattoria nel Canton Vallese). Giusto definirlo ecologista, ma è soprattutto un obiettore di coscienza e antiproibizionista. E' noto come il “canapaio”. La sua storia inizia nel 1971 quando si mette a coltivare canapa, dapprima a titolo privato e dal 1993 a fini commerciali, tanto che lo Stato lo sovvenziona perché la trasformi in tisane. Fonda un'associazione per promuovere i derivati della canapa, convinto che la pericolosità della cannabis si collochi “tra il tè e il caffè”. Passa molti guai con la giustizia e finisce dietro le sbarre. Il suo modo di reagire a ciò che considera ingiusto e oscurantista sono lunghi scioperi della fame. La sua notorietà cresce e travalica i confini nazionali. Arriviamo all'ultimo capitolo. Dal 20 marzo scorso è in carcere per scontare una pena di cinque anni e otto mesi. La condanna principale è di violazione grave della legge sugli stupefacenti, accompagnata da un corollario di altre imputazioni -violazione del codice stradale, riciclaggio di danaro, infrazione alla normativa sulla previdenza sociale, lesioni corporali semplici. Il “canapaio” inizia subito uno sciopero della fame e pare che possa ottenere ciò che voleva con l'azione nonviolenta: la revisione del processo. Qui entra in scena Esther Waeber-Kalbermatten, Consigliera di Stato e responsabile cantonale della sicurezza, che gli concede la sospensione della pena per una quindicina di giorni affinché possa riprendere le forze. Il 22 maggio le autorità riportano Rappaz in carcere e lui riprende lo sciopero della fame che dura 57 giorni. Cosa accade in questo mese 1 luglio: la Consigliera visita Rappaz all'ospedale di Ginevra dov'è ricoverato in seguito allo sciopero. Con i medici studia la possibilità di procedere all'alimentazione forzata, ma l'ipotesi viene scartata per motivi di ordine giuridico, sanitario ed etico. Bisogna infatti tener conto delle direttive anticipate del “canapaio”, ossia il rifiuto della nutrizione forzata e di qualsiasi trattamento medico in caso di coma. 9 luglio: il Tribunale cantonale respinge il suo ricorso contro il diniego della Consigliera di concedergli una seconda sospensione della pena. Per i giudici, lo sciopero della fame ed eventuali conseguenze non giustificano la sospensione della pena detentiva; sarebbe un precedente pericoloso. L'avvocato di Rappaz, la signora Aba Neeman, annuncia un ricorso al Tribunale Federale. 12 luglio: la Consigliera decide il trasferimento di Rappaz all'Inselspital di Berna. Se i medici dell'ospedale cantonale di Ginevra hanno deciso di seguire alla lettera le direttive di Rappaz, i loro colleghi di Berna dovranno adottare tutte le misure necessarie per farlo vivere. Tra la libertà dell'individuo e l'obbligo per lo Stato di tutelare la vita di ogni detenuto, la responsabile della sicurezza opta per la seconda soluzione. 18 luglio: essa comunica all'Inselspital di procedere con l'alimentazione forzata. Spiega che la sua decisione nasce da una disposizione del Tribunale Federale che le chiede non solo d'intraprendere qualsiasi azione volta a salvare la vita del detenuto, ma tutto quanto serve per salvaguardare la sua integrità fisica. La direzione dell'ospedale assicura che con i detenuti in sciopero della fame i medici adottano le direttive dell'Accademia delle Scienze Mediche: se una persona in sciopero della fame entra in coma, il medico dovrà agire secondo coscienza ed etica professionale, anche se l'interessato avesse dato disposizioni, nel caso di coma, suscettibili di causare la propria morte. Le direttive prevedono che i sanitari abbiano un atteggiamento neutrale ed evitino ogni strumentalizzazione. E Rappaz? Trasferito a Berna ha ripetuto di non voler essere alimentato, che considera l'alimentazione forzata una violazione dei diritti umani; oltre tutto sarebbe solo un modo per allungare le sofferenze e rinviare la morte, di cui non ha paura. 19 luglio: la sua avvocata si rivolge al Tribunale cantonale vallesano contro la decisione dell'alimentazione forzata; sostiene che la Consigliera di Stato si è spinta oltre le direttive del Tribunale Federale e della Corte Europea dei Diritti dell'uomo. ...     Rosa a Marca ------------------------------------------- NOTIZIE 26-07-2010 11:51 Narcostragi. Sicari reclutati tra detenuti in carcere Novita' nelle indagini sulla strage dello scorso 18 luglio, quando furono ammazzate 17 persone, tutti fra i 20 e i 30 anni, a Torreon, capitale dello stato di Coahuila, durante una festa organizzata da un gruppo di giovani. Le autorita' sono giunte alla conclusione che gli assassini erano stati reclutati tra i detenuti del carcere Margarita Rojas Rodriguez, che furono fatti uscire dalla prigione quella notte per andare a compiere l'incursione. Tutti i responsabili e i dipendenti del Centro de Readaptacion Social N.2 (Cereso) de Gomez Palacio, nello Stato di Durango, sono sotto inchiesta. Lo ha fatto sapere il portavoce della Procura Generale del Messico. Secondo l'agenzia Reuters due sarebbero anche in stato di fermo. AI reclusi fu concesso di abbandonare la prigione e usare veicoli ufficiali e armi delle guardie carcerarie con cui poi hanno compiuto la mattanza. E non sarebbe il primo caso. Le indagini avrebbero preso il via grazie ad un video che circolava in Internet con la confessione di un agente di polizia di Durango che era caduto nelle mani del cartello de Los Zetas. Nel video l'agente rivela a chi lo ha catturato che la direzione del carcere Margarita Rojas avrebbe concesso l'uscita dei detenuti per incursioni criminali. Nel video si vede poi l'esecuzione a morte di questo agente 26-07-2010 11:41 Giovanardi usa tragedia Duisburg per giustificare esilio festival Reggae Prevenzione, prevenzione e ancora prevenzione. Non ha dubbi il sottosegretario con delega alla lotta alle tossicodipendenze, Carlo Giovanardi, su quel che va fatto per evitare tragedie come quella accaduta a Duisburg, in Germania. 'Purtroppo quando in un mega-raduno musicale il bilancio e' di 19 morti e decine e decine di feriti e' evidente che qualcuno non ha ben ponderato i rischi che un affollamento di questo tipo comportava'. E il senatore cita il caso del Rototom Sunsplash, il festival Reggae, per far capire come la pensa. 'Allora avevo detto chiaramente che quel mega-incontro avrebbe potuto svolgersi a Osoppo solo a patto di consentire un rigoroso controllo da parte delle forze dell'ordine, polizia, carabinieri, affinche' non venissero distribuiti alcol e droga. Gli organizzatori risposero minacciando di spostare in Spagna la manifestazione. Beh, ecco, in situazioni del genere dico 'vadano pure all'estero', noi non possiamo autorizzare eventi dove i ragazzi possono rischiare la vita. Questi raduni spesso non sono appuntamenti per ascoltare musica e divertirsi, ma diventano veicoli per distribuire altro. Alcol e droga la fanno da padroni e se si aggiunge un certo stordimento dovuto al tipo di musica - la tecno a Duisburg - proposta e' chiaro che in questi casi serve molta piu' prevenzione per tenere sotto controllo i comportamenti dei tantissimi partecipanti'. Giovanardi invita quindi a non fare accostamenti azzardati. 'Un conto sono raduni come quelli del Giubileo, un conto eventi come quello di Duisburg: platea e atteggiamenti non consentono paragoni e anche le modalita' di gestione sono e devono essere diverse'. Ma la realtà è che anche i raduni religiosi si tramutano in tragedia, nonostante l'assenza di 'tipi di musica' e droghe o alcool. Basti pensare alle frequenti stragi di pellegrini alla Mecca... 26-07-2010 11:39 Droga, a Milano discoteche chiuse e funzionari Comune arrestati Il Gip del Tribunale di Milano ha emesso un'ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 5 persone: 3 collegate collegate alla proprieta' delle note discoteche milanesi "Hollywood" e "The Club", per agevolazione dell'uso di sostanze stupefacenti e le altre 2 ad un funzionario ed un componente di una commissione comunale per concussione, corruzione e falsita' materiale: la Squadra Mobile di Milano, nelle prime ore della giornata, ne ha eseguite 4. Le indagini, avviate nel maggio del 2007, si sono sviluppate in due distinti filoni: il primo ha riguardato lo spaccio di droga all'interno dei locali notturni nei quali i tre destinatari della misura cautelare consentivano il consumo di cocaina nelle aree riservate; il secondo filone ha, invece, documentato episodi di concussione, corruzione e falsita' materiale commessi dal funzionario comunale e dal componente la commissione per favorire i proprietari in occasione dei controlli amministrativi. Ulteriori dettagli verranno forniti nel corso della conferenza stampa che si terra' alle ore 11.30 presso gli Uffici della Squadra Mobile di Milano 24-07-2010 08:21 Orrori di guerra alla droga, ritrovata fossa comune con 38 cadaveri Macabra scoperta nello stato settentrionale del Messico del Nuevo Leon, flagellato dalla guerra tra bande di narcotrafficanti. Una fossa comune con almeno 38 cadaveri, alcuni gia' in stato di decomposizione, e' stata rinvenuta dall'esercito a Benito Juarez. In gran parte sono cadaveri di uomini tra i 20 e i 50 anni. La fossa comune e' stata scoperta in una strada di campagna nel quartiere Las Aguilas, a est di Monterrey, la capitale dello stato. I militari erano stati allertati da una chiamata anonima. 24-07-2010 08:19 Droga, presentata Ead, campagna di sensibilizzazione Presentata ieri mattina la seconda edizione del progetto dell'Unione Europea 'Ead' - European Action on Drugs - una campagna di sensibilizzazione, informazione e attivazione promossa dalla Direzione Generale Giustizia, Liberta' e sicurezza della Commissione europea. Il progetto ha l'obiettivo di coinvolgere e organizzare azioni concrete con gli attori sociali come le istituzioni, il settore privato, le scuole per sensibilizzare le giovani generazioni sui rischi connessi all'uso di sostanze stupefacenti. Il Centro di Formazione Professionale comunale Pier Paolo Pasolini di via Baffigo (Lido di Ostia) e' coinvolto da un anno nella realizzazione della campagna. Da dicembre 2009 a marzo 2010 alcuni esperti hanno tenuto corsi ad hoc a studenti di 4 classi, sui gravi rischi connessi all'assunzione di sostanze stupefacenti. "Sono molto orgoglioso di una realta' come il Centro di Formazione Professionale Pasolini - ha dichiarato l'assessore alle Attivita' produttive e lavoro del comune di Roma, Davide Bordoni - che puo' vantare un ruolo di assoluta rilevanza nell'impegno sociale a favore dei giovani e di chi e' maggiormente esposto ai rischi dell'emarginazione. Con il direttore Bensi abbiamo da tempo avviato una rete tra istituzioni e attori sociali del XIII Municipio che sta cambiando la realta' di quanti sono a rischio di esclusione sociale, offrendo loro un'alternativa o piu' semplicemente la possibilita' di esprimere le proprie idee, la propria fantasia. La chiave di successo del CFP Pasolini e' cercare di coinvolgere i giovani, dare loro un punto di aggregazione sociale, e per questo, cosi' come per la collaborazione, desidero ringraziare il direttore Bensi" ha concluso l'assessore Bordoni. 23-07-2010 16:17 Aids, relatore Onu: sovraffollamento carceri aumenta epidemia Il sovraffollamento delle carceri rappresenta terreno fertile per la diffusione dell'Aids. Lo ha denunciato il relatore delle Nazioni Unite contro la tortura, Manfred Nowak, durante il suo intervento a Vienna in occasione della XVIII Conferenza internazionale sull'Aids. Molto spesso, i detenuti vivono in condizioni disumane in cui il virus dell'Hiv si diffonde attraverso l'uso di attrezzature non sterili per l'iniezione di farmaci e disegnare tatuaggi, contatti sessuali, uso degli stessi rasoi, ha sottolineato Manfred Nowak. "C'è una crisi globale delle carceri", ha spiegato il relatore Onu, che ha visitato strutture di detenzione in tutto il mondo. Ha sollecitato le autorità a informare i detenuti sul rischio di trasmissione dell'Hiv e a offrire loro gratuitamente preservativi, test sull'Hiv e consulenze. Nowak ha inoltre chiesto ai responsabili dei penitenziari di offrire programmi per la distribuzione di aghi e siringhe, terapie per la sostituzione degli oppiacei e trattamenti a base di metadone. "La scienza ci dice quello che dobbiamo fare con precisione, è soltanto una questione di volontà politica ad applicarlo", ha osservato il relatore Onu. Le guardie carcerarie dovrebbero inoltre assolvere i loro obblighi di prevenire le violenze sessuali e altre forme di coercizione che purtroppo prosperano in ambienti affollati. "Una delle misure piú importanti per prevenire la trasmissione dell'Hiv sarebbe la riduzione del sovraffolamento", ha indicato Nowak, dal momento che porta alle violenze e alle condizioni che contribuiscono alla diffusione del virus. Ogni anno è carcerata una media di 10 milioni di persone, mentre circa 30 milioni entrano ed escono di prigione: un problema sanitario per la società, ha concluso il relatore Nowak. "La salute della carceri è la saluta pubblica", la sua riflessione. 23-07-2010 12:45 Cannabis, referendum California: agenzia statale prevede 'centinaia di migliaia' di nuove entrate fiscali La California Legislative Analyst's Office, l'agenzia statale indipendente che è incaricata di emanare pareri su materie fiscali al legislatore, ha stimato in un rapporto appena pubblicato che ove il referendum sulla legalizzazione della cannabis fosse approvato, sarebbero generati "centinaia di milioni di dollari l'anno" in entrate fiscali. Il referendum, Proposition 19, porterebbe inoltre ad una diminuzione dei costi attualmente sostenuti per le forze di polizia, tribunali e carceri senza mettere in pericolo alcuno la pubblica sicurezza. "Proposition 19 permette agli enti locali di autorizzare, regolamentare e tassare varie attività commerciali legate alla marijuana", si legge nel rapporto. "Anche lo Stato autorizzerebbe, regolamenterebbe e tasserebbe queste attività ... Si stima che lo Stato e gli enti locali potrebbero raccogliere centinaia di milioni di dollari ogni anno in ulteriori entrate fiscali". Il rapporto spiega però che l'entità delle entrate dipenderà anche da alcuni fattori esterni alla California, in particolare dalla reazione che potrebbe avere il Governo federale (che continuerebbe a ritenere la sostanza illecita). 23-07-2010 12:28 Cannabis, indagine: rare le visite dei consumatori al pronto soccorso, anzi... L'uso frequente e continuativo di marijuana è raramente legato a emergenze da pronto soccorso, secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica American Journal of Emergency Medicine. Studiosi della University of Michigan hanno esaminato i dati nazionali riguardanti le visite al pronto soccorso legale all'assunzione continuativa (a vita) di sostanze illecite. Il numero di casi analizzati è di 43,093 e riguardano pazienti maggiorenni. E' il primo studio del genere basato su dati rappresentativi a livello nazionale. I soggetti che hanno riportato l'uso di cannabis hanno poche probabilità di finire al pronto soccorso (solo 1,71% delle visite al pronto soccorso legate all'abuso di droghe riguarda la marijuana). Al contrario l'eroina costituisce il 18,5%, l'uso di tranquillanti il 6,3% e l'abuso di inalanti il 6,2%. Gli studiosi concludono: "La marijuana era molto la sostanza illecita più utilizzata nella popolazione, ma gli individui che la consumano visitano il pronto soccorso con un'incidenza bassa". Nel 2009, uno studio svizzero pubblicato su BMC Public Health aveva rivelato che il consumo di cannabis è inversamente associato a infortuni che richiedono il ricovero ospedaliero. Anche un'indagine della University of Missouri aveva dimostrato un rapporto invertito tra uso di marijuana e rischio di infortunio: "L'uso di marijuana nei sette giorni precedenti è associato ... con un rischio molto inferiore di incidente". 23-07-2010 11:57 Cannabis. 52% americani vuole legalizzarla, 65% ritene guerra alla droga un fallimento La maggioranza degli americani è favorevole alla legalizzazione della marijuana, secondo un sondaggio della Angus-Reid. Il 52% degli intervistati si è detto favorevole, tra cui il 59% degli elettori indipendenti, il 57% di quelli democratici, e solo il 38% di quelli repubblicani. Il sondaggio, pubblicato mercoledì, conferma le percentuali del precedente sondaggio del dicembre 2009 di Angus-Reid. Altri sondaggi invece danno la percentuale intorno al 45%. Il 64% degli intervistati ritiene che gli Usa abbiano un problema serio di abuso di droghe, ma altrettanti (65%) ritiene che la guerra alla droga sia un fallimento. Solo l'8% ritiene che la guerra stia funzionando. Circa la metà degli intervistati (49%) ritiene che il Messico sia da biasimare in quanto il maggiore esportatore di droghe, mentre solo il 34% ritiene che gli Usa abbiano maggiori responsabilità in quanto consumatori. I repubblicani addebitano maggiori responsabilità al Messico (59%) rispetto agli indipendenti (49%) e ai democratici (45%). In generale, i residenti nei Stati occidentali (54%) e del sud (52%) assegnano maggiori responsabilità per il problema droga al Messico rispetto ai residenti del Midwest (46%) e Nordest (38%). 23-07-2010 11:36 Fumo, al via il divieto di vendita ai minorenni Da ieri, in Francia, vendere sigarette ai minorenni è vietato e passibile di un'ammenda fino a 135 euro. La notizia è sparata in prima pagina a caratteri cubitali dal quotidiano Le Parisien. Il divieto previsto dalla legge "Hôpital, patients, sant‚ et territoires" del 22 luglio dello scorso anno, è entrato in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del 27 maggio, ricorda il quotidiano. Finora il divieto era valido solo per i minori di 16 anni, ma da ora è esteso ai minori di 18. Ai rivenditori è stato inviato un adesivo da attaccare alle casse dei negozi per ricordare il divieto, che concerne anche la vendita di alcol. Il testo precisa ugualmente che "il fatto di vendere o di offrire gratuitamente, nelle rivendite di tabacco, nei negozi o nei luoghi pubblici, dei prodotti derivanti dal tabacco a un minorenne è punibile con un'ammenda relativa alle contravvenzioni di quarta classe", vale a dire fino a 135 euro. 23-07-2010 11:24 Aids, si chiude la Conferenza di Vienna. All'Italia 'maglia nera' per impegno economico La XVIII conferenza internazionale sull'aids, in corso dal 18 a Vienna, e' giunta in dirittura di arrivo e il bilancio alla vigilia della chiusura dei lavori, oggi, e' a detta dei partecipanti decisamente positivo. 'E' stata di sicuro una conferenza molto importante', ha detto ieri il direttore del dipartimento Hiv/Aids dell'Oms, Gottfried Hirnschall. 'Guardiamo fiduciosi al futuro, ma abbiamo anche timori: bastera' il denaro per estendere le cure? La solidarieta' durera'? La politica manterra' gli impegni?'. Il 2010 e' un anno importante, doveva essere assicurato l'accesso mondiale alle terapie anti-aids, ha detto citando alcuni dei successi registrati. Quelli nella prevenzione in molti paesi africani: il Sudafrica, col maggior numero di malati, ha 'fatto grandi passi avanti'. In 15 dei 25 stati con piu' malati per la prima volta sono diminuiti i nuovi contagi: 'la prevenzione esiste e viene fatta'. In tutto il mondo il numero delle persone curate e' salito a 5,2 milioni: un anno fa erano solo quattro, e ora 'e' 12 volte superiore al 2003', ha aggiunto. Ogni giorno emergono dal foro nuovi stimoli, proposte, interventi, mentre numerose sono le iniziative in margine. Come quelle - 'baci e abbracci' - organizzate mercoledì. 'Free hugs' (liberi abbracci) e' una iniziativa dell'australiano Juan Mann e l'assessore alla sanita' di Vienna, volta a richiamare l' attenzione sull'aids: 2.000 finora gli abbracci gratis avvenuti. 'Kiss@Belvedere' e' un'iniziativa analoga, che ha radunato mercoledì sera fino a 3.000 persone al famoso museo Belvedere, con il 'compito' di baciarsi e dare vita, baciandosi, a un gigantesco 'red ribbon', il fiocco rosso simbolo della lotta all'aids. Le offerte e i ricavati delle due iniziative vanno naturalmente in beneficenza alla lotta all'aids. Intanto sono state rese note le cifre dei fondi raccolti al celebre Life Ball, che ha di fatto inaugurato, il 17 sera, la conferenza di Vienna: in tutto, nonostante il nubifragio abbattutosi sulla capitale, la festa in favore della lotta all'aids con tantissimi vip da tutto il mondo ha portato 1,5 milioni di euro, battendo il ricavato del 2009. Fra gli impulsi pervenuti dalla conferenza, la richiesta di una 'robin tax' sulle transazioni finanziarie da devolvere alla lotta all'aids, l'appello, oltre che alla prevenzione, ad avviare il prima possibile le terapie in caso di contagio, e l' attenzione al contagio attraverso l'uso di droghe per intravenosa e alla trasmissione madre-figlio. Nella Dichiarazione presentata alla Conferenza è contenuta infatti una forte denuncia contro il fallimento della guerra alla droga laddove incarcera, invece di curare, i consumatori di sostanze stupefacenti. L'organizzazione Medici senza frontiere, attiva soprattutto in Africa, ha espresso il timore che il dibattito sull' efficacia degli interventi 'si fissi troppo sui costi e troppo poco sui malati'. Due progetti presentati, in Mozambico e in Lesotho, dimostrano l'importanza di un avvio precoce delle cure, e del semplificare la strada per l'accesso alle cure dei malati. La XVIII conferenza di Vienna, il cui motto era 'Diritti qui e subito', si chiude oggi. Vi hanno partecipato circa 25.000 persone inclusi molti vip, fra cui Bill Clinton e Bill Gates. La prossima si terra' a Washington nel 2012. (Ansa / Bussotti) ITALIA MAGLIA NERA TRA DONATORI A FONDO GLOBALE  -  La societa' civile internazionale che sostiene il Fondo Globale contro AIDS, TB e Malaria rende pubbliche ieri le Country donor report cards, pagelle di valutazione dei paesi del G8 e di 5 paesi europei donatori del Fondo. Maglie nere all'Austria, paese che ospita la conferenza e che finora non ha mai sostenuto il FG, e all'Italia, che non ha ancora versato quanto promesso per il 2009 e per il 2010. In una scala di valutazione che va da A a F l'Italia si aggiudica una E-. La scheda di valutazione per l'Italia e' stata compilata dall'Osservatorio AIDS. I rappresentanti della societa' civile internazionale concordano sul fatto che il Fondo Globale sia un meccanismo di finanziamento fondamentale per avvicinarsi agli Obbiettivi del Millennio sulla salute. Questo significa che e' necessario che i donatori versino almeno 20 miliardi di dollari per il triennio 2011-2013 per far fronte ai bisogni del Fondo Globale. A ottobre 2010 si terra' la terza conferenza di rifinanziamento del Fondo Globale. In vista di quella scadenza l'Osservatorio AIDS sostiene la Born HIV Free campaign del FG,una campagna di sensibilizzazione incentrata sulla trasmissione madre-figlio del virus. Su 2 milioni di persone che si ammalano ogni anno di AIDS, infatti, 400.000 sono bambini che ereditano il virus dalla madre. Ridurre in sei mesi del 2% le probabilita' di contagio, che senza farmaci raggiungono il 30-40%, e' l'obiettivo della campagna digitale che l'Osservatorio AIDS diffonde in Italia su Facebook. 22-07-2010 12:48 Smart drugs, l'Iss individua sei nuove sostanze 'furbe' Si potenzia il mercato delle droghe 'furbe' e anche i loro effetti. Sei nuove 'smart drugs', infatti, sono state individuate e analizzate dall'Osservatorio fumo, alcol e droga dell'Istituto superiore di sanita', che ha pubblicato, in collaborazione con il ministero della Gioventu', la seconda edizione del volume su queste sostanze. Le sei nuove schede si aggiungono alle altre 25 gia' conosciute. Il lavoro e' partito prima di tutto con il reperimento delle poche notizie disponibili su queste sostanze. ''Sostanze facili da reperire - ha spiegato la dottoressa Simona Pichini, dell'Osservatorio fumo, alcol e droga dell'Iss - 'smart drugs' e 'spice' si vendono sul web e una bustina costa 25 euro e basta per tre-quattro assunzioni''. I consumatori non sono soltanto giovani in cerca dello sballo ma anche adulti di 40-50 anni, che vogliono provare un Viagra naturale. Le sei nuove sostanze identificate sono: Argemone mexicana, Brugmansia arborea, Datura stramonium, Muira Puama, Piper methysticum, Turnera aphrodisiaca. Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, sentito il parere del Consiglio superiore della sanita' e quello del Dipartimento delle politiche antidroga, ha inserito alcuni di questi cannabinoidi sintetici nelle tabelle delle sostanze stupefacenti con un decreto del 16 giugno 2010. "E' importante informare i giovani sui rischi legati all'utilizzo delle smart drug, troppo spesso considerate una facile scorciatoia per ottenere risultati piu' brillanti nello studio, o migliori prestazioni sui campi sportivi". A dirlo e' il ministro della Gioventu', Giorgia Meloni. Con una particolare attenzione agli effetti sulla salute. "La consapevolezza e' l'arma migliore per fare prevenzione e il messaggio che intendiamo lanciare e' semplice e immediato: non esistono erbe, pillole o 'cocktail energetici' dai poteri straordinari, e soprattutto non esiste nulla che diventi piu' facile grazie alle droghe. Anzi cercare di percorrere questo genere di 'scorciatoia' ha come unica conseguenza certa quella di mettere a repentaglio la propria salute". 22-07-2010 12:46 Tossicodipendenze, Istituto nazionale salute: istituire stanze del consumo La Francia pensa alla creazione della cosiddette 'stanze del buco', cioe' a luoghi dove i tossicodipendenti possono consumare le sostanze stupefacenti. 'L'istituto nazionale della salute e della ricerca medica (Inserm) ha espresso una raccomandazione favorevole rispetto alla creazione sperimentale di cio' che dovremmo chiamare centri di consumo controllati', ha detto il ministro della Salute Roselyne Bachelot, citata dal quotidiano Le Figaro, aggiungendo: 'Terremo conto di questo parere e ci impegneremo in una concertazione con tutti i partner coinvolti, in particolare al livello regionale. So anche che Parigi e Marsiglia stanno riflettendo per conto loro su questo tema'. I consumatori di droga, a partire dall'eroina, sono particolarmente esposti a infezioni croniche come l'epatite o l'Aids. L'obiettivo dei centri specializzati per il consumo di stupefacenti e' ridurre questi rischi.  22-07-2010 10:37 Cannabis, Bernard Rappaz cessa sciopero della fame Bernard Rappaz ha cessato lo sciopero della fame. Il Dipartimento vallesano della sicurezza ha infatti modificato il suo regime detentivo e il celebre canapaio potrà tornare al suo domicilio. La misura è provvisoria in attesa della sentenza del Tribunale federale (TF). La decisione del TF su un'eventuale interruzione della pena è attesa per il 26 agosto al più tardi. Il cambiamento è valevole fino, e non oltre, questa data, ha precisato il canton Vallese. Il regime al quale Rappaz sottostà è simile agli arresti domiciliari ma con condizioni più severe. Sarà sorvegliato 24 ore su 24, avrà diritto a un'ora d'aria al giorno e potrà ricevere visite solo da parenti stretti e per non più di 90 minuti. Rappaz ha accettato queste condizioni e ha quindi cessato la sciopero della fame. Appena il suo stato di salute lo permetterà, attualmente si trova infatti all'Inselspital di Berna, il canapaio tornerà al suo domicilio. Il TF aveva imposto lo scorso 15 luglio al canton Vallese di prendere tutte le misure «necessarie alla salvaguardia della vita e dell'integrità corporale» di Rappaz. Rappaz è stato condannato in via definitiva per violazione grave della legge federale sugli stupefacenti e per amministrazione infedele aggravata. È stato riconosciuto colpevole di aver prodotto a venduto sull'arco di quattro anni 3,75 tonnellate di canapa e suoi derivati. (Cdt) 22-07-2010 10:35 Cannabis terapeutica, Oakland autorizza la coltivazione industriale La città californiana di Oakland ha deciso di approvare la produzione industriale di marijuana. Sono quattro le aziende che la produrranno su larga scala. I piccoli coltivatori temono una "McDonald-izzazione" della cannabis. La giunta comunale di Oakland, California, ha approvato ieri la produzione di marijuana a scopo medico su larga scala. La licenza è stata assegnata a quattro grandi aziende, che oltre alla coltivazione delle piante e la raccolta e vendita dei fiori, produrranno anche utensili per il consumo e prodotti di bellezza a base di canapa. L'operazione deve ancora essere approvata in via definitiva, ma se andasse a buon fine Oakland sarebbe la prima città degli Stati Uniti in cui la coltivazione della canapa indiana su larga scala sarebbe legale. Lo stato della California, abbondantemente indebitato e bisognoso di fondi, tasserà le vendite delle "dosi". In California l'uso medico della "cannabis sativa" è legale già da anni e annualmente porta un guadagno allo Stato di circa 1 milione e mezzo di dollari. Secondo le stime, con questo nuovo provvedimento, le entrate aumenterebbero fino a portare il guadagno derivante dalla produzione su larga scala a più di 2 milioni di euro. In novembre inoltre è prevista una votazione a livello statale per ammettere in California l'uso della marijuana a scopo ricreativo, passo che la farebbe diventare una delle mete più ambite per gli amanti della sostanza portando denaro nelle casse dello Stato. "Creare un regolare, responsabile e regolato sistema di permessi che renda possibile la creazione di attrezzature industriali per la coltivazione è - dice Rebecca Kaplan, membro del consiglio comunale - un passo importante in termini di pubblica sicurezza e promuoverà la diffusione di lavoro e di fonti di reddito". Le polemiche arrivano, ma non dai conservatori indignati, bensì dai piccoli coltivatori di cannabis. Si teme, dice un loro portavoce, una sorta di McDonald-izzazione della canapa, che porterebbe a una perdita di lavoro. I coltivatori di piccole quantità, fino ad adesso gli unici fornitori delle case farmaceutiche che usano la marijuana come medicinale, sono circa 400 in California. La produzione industriale della "droga" porterebbe poi inevitabilmente ad una riduzione delle varietà e quindi una minore offerta per i consumatori. Oakland risponde a queste accuse sostenendo che la produzione su larga scala, maggiormente controllata, eliminerà i rischi dovuti a concimazioni poco sicure e uso di lampade UV a voltaggio aumentato per fare crescere le piante in minor tempo. (CnrMedia) 21-07-2010 19:59 Chi fuma non potra' ricoprire incarichi di Governo Nuova fase della lotta contro il consumo di tabacco in Iran. Nella Repubblica Islamica i fumatori non potranno piu' ricoprire alti incarichi di governo. E' il contenuto di una nuova normativa approvata dal governo, in base alla quale saranno costretti a restare lontani dalle piu' alte cariche i fumatori, coloro che consumano bevande alcoliche o fanno uso di droghe. Mentre l'alcol e' bandito in Iran dal 1979 e l'uso di droghe e' un reato, sottolinea il quotidiano 'Iran Daily', il 'divieto' di fumo rappresenta una nuova fase della campagna del governo contro le 'bionde'. La normativa prevede anche l'intervento di commissioni mediche in caso di ricorso da parte di candidati che ricoprono o si candidano a ricoprire ruoli di responsabilita'. Le nuove disposizioni entreranno in vigore appena il documento verra' firmato dal presidente Mahmoud Ahmadinejad. Non e' chiaro, tuttavia, scrive il giornale, se la normativa si applichera' solo per gli incarichi governativi o anche per quelli degli altri due poteri dello Stato, quello legislativo e quello giudiziario. Secondo dati forniti di recente da un membro della commissione Salute del Parlamento di Teheran, Amir-Hussein Qazizadeh, gli iraniani spendono ogni anno piu' di 1,8 miliardi di dollari per l'acquisto di sigarette. Nella Repubblica Islamica e' in vigore da tempo il divieto di vendita delle 'bionde' ai minori di 18 anni, che non sembra essere molto rispettato. 21-07-2010 13:08 Governo: l'Italia si unisca a noi contro il narcotraffico L'Italia guidi la lotta al narcotraffico in Afghanistan insieme all'Iran. Il ministro degli Esteri di Teheran Manouchehr Mottaki ha colto l'occasione della conferenza internazionale sull'Afghanistan ieri a Kabul per lanciare questa proposta al suo omologo Franco Frattini. Lo riferisce l'agenzia stama iraniana semiufficiale Isna. Nel colloquio, secondo l'agenzia, Mottaki ha sottolineato che la cooperazione tra Iran e Italia potrebbe "contribuire al ripristino della pace e della stabilita' in Afghanistan". Il tutto non senza il consueto attacco agli Usa, secondo il capo della diplomazia la presenza di forze Usa in Afghanistan "peggiora la situazione della droga". 21-07-2010 11:33 Cannabis, l'importanza delle persone con cui si condivide il tempo libero Il consumo di cannabis avviene spesso durante il tempo libero. Uno studio del Research Institute for Publich Health and Addiction di Zurigo ha cercato di capire se esiste una correlazione fra il tipo di attività svolta nel tempo libero e l'abuso di cannabis. Con interviste telefoniche a distanza di tre anni, gli studiosi hanno analizzato un gruppo di 5.025 giovani tra i 13 e i 29 anni.  I risultati dell'indagine sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Palliative Medicine. Agli intervistati è stato chiesto il tipo di attività svolta e con chi lo facevano (partner, amico, fratello) per studiare le fasi di iniziazione, progressione e riduzione/cessazione del consumo di cannabis. I ricercatori hanno riscontrato che le persone con cui si svolge l'attività ha un maggiore impatto sull'iniziazione e la progressione del consumo rispetto al tipo di attività svolta. Si è notata anche una tendenza ad accompagnare la fase di progressione con un aumento del fumo di tabacco, che rimane alto anche dopo la riduzione o cessazione del consumo di cannabis. Da questo, i ricercatori concludono: "L'influenza delle persone con cui si passa il tempo libero ha maggiore rilevanza sulla gran parte delle fasi del consumo di cannabis rispetto al tipo di attività svolta". 21-07-2010 10:19 Narcotraffico e povertà, a Rio 25mila omicidi in tre anni Quasi 25 mila persone sono morte negli ultimi tre anni vittime della violenza che imperversa nella citta' e nello stato di Rio de Janeiro, dove vivono 17 milioni di persone. Lo afferma una ricerca dell'ong Rio de Paz pubblicata oggi. Secondo lo studio, tra il gennaio 2007 e il maggio 2010, a Rio 19.839 persone sono morte assassinate, 3.943 sono rimaste vittime di operazioni di polizia nelle favelas, 709 sono rimaste uccise nel corso di rapine e 154 sono morte in seguito alle ferite ricevute. Del totale, 97 sono agenti di polizia. Lo stato di Rio, e in particolare la citta' del Pan di Zucchero e del Cristo Redentore, sono tra le zone piu' violente del Brasile, a causa della forte presenza del narcotraffico, di milioni di persone marginalizzate nelle favelas, dell'inefficienza del potere pubblico e della corruzione e brutalita' delle forze dell'ordine. Da anni l'ong Rio de Paz organizza campagne contro la violenza e azioni per richiamare l'attenzione della popolazione e delle autorita'. Fra le sue iniziative, le croci dipinte di nero nere piantate sulla spiaggia di Copacabana, una per ogni vittima della violenza nel 2008 a Rio, citta' che ospitera' i mondiali di calcio nel 2014 e le Olimpiadi nel 2016. 21-07-2010 09:57 Tossicodipendenze, Fict: no a mannaia sui fondi per le comunità di recupero   'La mannaia del piano di rientro non cada sul budget che giunge alle comunita' terapeutiche che e' pari allo 0,16% di tutto il budget sanitario'. A chiederlo, in una lettera aperta al presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, e' don Mimmo Battaglia, presidente della Federazione italiana comunita' terapeutiche e del Centro calabrese di solidarieta'. 'Conosco la sua sensibilita' nei confronti del problema della tossicodipendenza e mi piacerebbe poter affrontare questo argomento in una relazione diretta e non mediata attraverso la stampa. Le comunita' terapeutiche calabresi stanno per chiudere, sono sull'orlo del collasso e non rimane piu' tempo. La chiusura delle comunita' significa perdita di centinaia di posti di lavoro, significa centinaia e centinaia di ragazzi di nuovo sulla strada, significa manovalanza per lo spaccio e arricchimento per la ndrangheta. E significa ancora emarginazione e disagio. La Calabria non se lo puo' permettere. Le chiediamo aiuto. Sicuri della sua sensibilita', sappiamo che ce lo dara' e restiamo in attesa. Purtroppo, pero', neanche questo mese riusciremo a dare lo stipendio ai nostri operatori e molti fornitori non saranno saldati, con il rischio che anche l'approvvigionamento alimentare delle nostre strutture venga meno'. 'La chiusura delle 18 comunita' calabresi non puo' essere una carta vincente per la nostra terra. Abbiamo provato a sopravvivere in tempi di magra ma adesso non ce la facciamo piu'. Da piu' tempo cerco di avere un incontro con lei. Capisco che ben piu' importanti problemi della tossicodipendenza attanagliano la Calabria, ma questo settore non puo' sopportare ulteriori ritardi. Le 18 comunita' sono attualmente prive di contratto con le aziende sanitarie provinciali perche' i tagli proposti dalle aziende in nome del piano di rientro sono tra il 40% e il 60%. Questo sancisce l'immediata dismissione di tutte le 18 comunita' calabresi. Un taglio del 50% significa portare l'irrisorio budget dello 0,16% ad un budget dello 0,08%. Sono convinto che lei non sia neanche a conoscenza di tutto questo'. 'La tossicodipendenza paga il prezzo di essere la cenerentola della sanita' non solo calabrese. Ci dia un segnale di voler invertire questa tendenza dando dignita' ad un settore che vede la Calabria come sistema di eccellenza, tanto da avere un'immigrazione sanitaria da altre regioni che riconoscono al nostro sistema competenza e professionalita''. 20-07-2010 15:53 E' Roma la capitale delle overdosi Roma capitale della droga killer: nel 2010 si è registrato nella capitale il record nei sequestri di cocaina (225 chili, il doppio di Milano), ma nel 2008 purtroppo anche il record dei morti: 87 a livello regionale, 69 nella capitale. La sostanza piú diffusa tra i tossicodipendenti romani è l'eroina (47%), seguita a distanza dalla cocaina (27,8%), ma il numero dei cocainomani cresce piú rapidamente. Allarmano le nuove droghe 'smart', miscele da fumo a base di sostanze non ancora censite ufficialmente, con effetti psicoattivi anche dieci volte superiori alla cannabis. A rivelarlo è Sette, in edicola da giovedí 22 luglio, che esamina tutti i dati sullo stato delle tossicodipendenze nel Lazio e in particolare a Roma, dove i consumi sono in crescita piú che nel resto d'Italia. A preoccupare gli esperti è anche l'ampliarsi della fascia di età dei consumatori: tutti gli indicatori mostrano che il primo contatto con gli stupefacenti puó avvenire già a 9 anni, e fino a 52. Il consumo non conosce barriere sociali, e procurarsi la dose non è difficile ne' per i manager ne' per i proletari: a Roma la droga si trova dovunque, nelle strade della movida a Testaccio, Pigneto, San Lorenzo e Trastevere, e negli androni a San Basilio, Tor Bella Monaca, Torre Maura e Finocchio. Nel corso del 2009 lAgenzia comunale per le tossicodipendenze ha accolto e assistito in totale 1950 persone. 20-07-2010 15:51 Tossicodipendenti con Aids, Lancet contro i falsi miti Non sono ubbidienti, non rispondono agli antiretrovirali, e ricerche su di loro sono inutili: sono alcuni dei 'falsi miti' piu' frequenti sui malati di Aids che usano o hanno usato droghe. Dodici tra le idee piu' comuni tra la gente e anche i medici che discriminano, all'interno dei gia' discriminati malati di aids, questi pazienti. La rivista Lancet li passa in rassegna spiegando perche' sono sbagliati. Il primo e' che i consumatori di droga non seguono le regole, ma 38 diversi studi su 15mila pazienti hanno dimostrato che si comportano allo stesso modo degli altri sieropositivi. Il secondo e' che non rispondono bene agli antiretrovirali come gli altri malati, ma il confronto sulla sopravvivenza non ha mostrato differenze. Altra idea comune e' che i drogati siano difficili da studiare perche' non resistono a lungo, e che quindi ricerche su di loro siano difficili o impossibili. Ma la sperimentazione del vaccino anti-hiv ha mostrato il contrario, in quanto il 90% di loro e' rimasto per 36 mesi. Un altro falso mito e' che i drogati siano piu' preoccupati di drogarsi che di usare aghi sicuri, ma uno studio in Canada ha dimostrato che se viene offerta la possibilita' di bucarsi in modo sicuro, la maggior non si scambia o riusa gli aghi. Poi c'e' l'idea che non facciano molto sesso e che il loro rischio di hiv sia legato solo allo scambio degli aghi e che se continueranno a consumare droga, l'hiv sara' inevitabile. Ma i dati del Cdc di Atlanta dimostrano un calo delle infezioni da hiv nei drogati tra il 1998 e il 2007. Errate infine le idee che i consumatori di droga, a meno che non siano gay o lavoratori del sesso, non abbiano forti comunita' che li rappresentino e che quindi gli interventi di gruppo non servano; che il consumo di droga sia piu' alto nelle minoranze; che lo scambio di aghi incoraggi l'assunzione di stupefacenti; che il trattamento con il metadone non funzioni; che chi assume stimolanti sia fuori controllo e non cambiera' i suoi comportamenti a rischio e che la paura sia un deterrente efficace dalla droga. 20-07-2010 14:32 Droga, il Bar Council e il British Medical Journal: rivedere politiche, guerra fallita Il presidente del Bar Council (il Consiglio generale dell'ordine degli avvocati) nel suo ultimo rapporto ha chiesto la depenalizzazione del consumo di droghe. Alla stessa conclusione è giunto l'editore della rivista scientifica British Medical Journal, una delle più prestigiose in Gran Bretagna e nel mondo. Queste prese di posizione giungono in un momento a dir poco propizio per chi si batte per la riforma delle politiche sulla droga. Sia il primo ministro conservatore David Cameron, sia il viceministro liberale Nick Clegg, hanno espresso forti dubbi sulla efficacia della guerra alla droga. Nell'ultimo rapporto del Bar Council, Nicholas Green ha affermato che la depenalizzazione del consumo di droghe non causa un aumento del consumo e riduce il crimine. "Sono sempre maggiori le prove che dimostrano come la depenalizzazione dell'uso personale possa avere conseguenze positive; può liberare la polizia da una enorme quantità di lavoro, ridurre il crimine e la recidività, e migliorare la salute pubblica", ha spiegato. "Tutto questo puo' essere ottenuto senza un aumento del consumo di droghe. Se e' cosi', e' questo il percorso logico da seguire. E risparmieremo denari e mezzi in quanto vi sarebbe minore pressione sul sistema giudiziario". Ma il Bar Council mette in guardia contro la reazione dei media: "Un approccio razionale non è solitamente accettato da gran parte dei media quando si parla di giustizia penale". "Questo aspetto possiamo però affrontarlo. Siamo apolitici; agiamo sia per l'accusa che per la difesa e quasi tutti i membri del sistema giudiziario hanno fatto parte della nostra organizzazione. Possiamo appoggiare questo approccio a politiche che funzionano e non a quelle che servono solo per fare audience". Quasi contemporaneamente, il direttore della rivista Bmj, Fiona Godlee, ha dato il proprio sostegno ad un articolo di Steve Rolles dell'associazione Transform pubblicato in una edizione straordinaria. "In un articolo ben argomentato Stephen Rolles ci chiede di immaginare un'alternativa alla guerra alla droga, disperatamente fallita", scrive Godlee. "Egli dice, e io sono d'accordo, che dobbiamo regolamentare il consumo di droghe, non criminalizzarlo". 20-07-2010 09:10 Ex dittatore e narcotrafficante eletto presidente L'ex dittatore Desi Bouterse, 64 anni, e' stato eletto ieri nuovo presidente del Suriname dal parlamento con 36 voti su 51. Vani gli sforzi dell'opposizione, da tempo impegnata ad impedire tale decisione, ricordando che Bouterse, che ha partecipato a due colpi di stato nel 1980 e nel 1990, e' tuttora sotto processo per aver fatto assassinare 15 oppositori quand'era alla guida del Paese nel 1982 e che, nel 1999, e' stato condannato in contumacia in Olanda per narcotraffico a 11 anni di carcere. Il Suriname e' un'ex colonia olandese che ha ottenuto l'indipendenza nel 1975 con circa 500.000 abitanti. Bouterse ha ottenuto l'appoggio dei settori piu' poveri che si lamentano delle misure economiche del governo in carica, imponendosi cosi' nelle elezioni di maggio. Bouterse e' ritenuto uno degli uomini piu' ricchi del Paese, si dice ammiratore del vicino collega venezuelano Hugo Chavez e di Che Guevara, si e' sposato due volte ed ha tre figli, uno dei quali condannato a sua volta per narcotraffico. 20-07-2010 09:06 Conferenza Aids, allarme diffusione in Europa. Italia assente e inadempiente Molte proposte, l'allarme per la diffusione nell'est Europa, qualche notizia confortante e la speranza di un vaccino in un futuro non troppo lontano sono il risultato della prima giornata della conferenza internazionale sull'aids a Vienna. Oltre 20.000 i partecipanti, fra cui l'ex presidente Usa Bill clinton e il miliardario Bill Gates. Il dato piu' inquietante e' la rapida diffusione del virus nell'est Europa, Russia inclusa, e in Asia centrale. Ragion per cui, per la sua vicinanza, e' stata scelta Vienna come sede della XVIII conferenza mondiale sull'aids. Anche la discrimazione dei malati di aids e' oggetto di dibattito: in circa 50 paesi c'e' il divieto di ingresso per le persone contagiate, inclusi, fino a poco fa, gli Stati Uniti. Solo quest'anno il presidente Barak Omaba ha revocato il divieto di ingresso e per 'premio' la prossima conferenza sull'aids si terra' a Washington nel 2012. Clinton e Gates hanno entrambi sollecitato un cambio di strategia nel reperimento dei fondi e un migliore sfruttamento. 'In troppi paesi, troppo denaro va a troppa gente, che va a troppe riunioni, e prende troppi aerei per fare troppo aiuto tecnico', ha criticato Clinton insistendo sulla necessita' di un 'cambio di strategia'. La crisi globale non deve essere una scusa per impedire l'accesso a tutti alle cure, ha detto l'ex presidente Usa, impegnato da anni con la fondazione che porta il nome nella lotta all'aids. Un sistema efficace si e' rivelato quello delle piccole donazioni di molti, come ad esempio un supplemento sui biglietti aerei, o come ha proposto, uno di 50 centesimi sui biglietti per eventi sportivi. Anche Gates, la cui fondazione ha dato in 11 anni circa 2,2 miliardi di dollari alla ricerca e prevenzione dell'aids ha insistito sulla ottimizzazione dei fondi: 'se continueremo a distribuire le risorse come finora la nostra capacita' di curare tutti i malati diminuira''. Strumenti efficaci, ha sottolineato, sono la circoncisione maschile, che riduce del 50-60% il rischio di contagio per l'uomo, e la prevenzione della trasmissione madre-figlio. Gates si e' inoltre appellato a investire nella ricerca per arrivare a un vaccino. Al riguardo e' 'ottimista' ma e' uno scenario che prendera' almeno otto, dieci anni. Scettico invece su una tassa sulle transazioni bancarie per finanziare la lotta all'aids come chiesto da organizzazioni nel settore: 'molti esperti che dicono che non e' fattibile', ha detto. Secondo dati ufficiali, il numero dei nuovi contagiati dal dal 2001 e' sceso da tre a 2,7 milioni. In compenso pero' desta allarme la diffusione nei paesi esteuropei, specie fra minori, bambini e donne: la droga e la prostituzione minorile sono fra i fattori che piu' vi concorrono. Degrado, carenti coperture sanitarie e discriminazione sociale sono le conseguenze. In alcune regioni della Russia l'aumento e' del 700% e il rischio e' di una epidemia generale. Notizie positive invece sul fronte delle cure: secondo l'Oms, il numero dei malati curati e' salito in tutto il mondo a 5,2 milioni, 1,2 piu' che nel 2009. (Ansa) AGNOLETTO,'CASO ITALIA',PECORA NERA CONFERENZA VIENNA - Italia 'pecora nera' nella lotta contro l'Aids. A sostenerlo e' Vittorio Agnoletto, medico e fondatore della Lega italiana per la lotta all'aids (Lila). Alla conferenza mondiale, in corso a Vienna, afferma Agnoletto, e' esploso 'il caso Italia, Paese moroso, negligente scientificamente, in contrasto con l'Ue. Un caso a livello internazionale ed anche europeo', con un debito totale di 290 milioni di euro verso il Fondo Globale per la lotta all'Aids. 'Perfino Bill Clinton dal palco della conferenza ha lanciato un appello ai Paesi - spiega Agnoletto in una nota - che non stanno mantenendo le proprie promesse nei confronti del Fondo Globale per la lotta all'Aids, malaria e Tbc. E il primo imputato (non citato dal palco per ragioni diplomatiche, ma da tutti conosciuto e citato nelle sale della Conferenza) e' proprio l'Italia che non ha versato i 130 milioni di euro del 2009, ne' i 130 del 2010 e ne' i 30 milioni aggiuntivi che Berlusconi aveva promesso durante il G8 a l'Aquila, arrivando quindi ad un debito totale di 290 milioni di euro'. Agnoletto sottolinea come 'l'isolamento dell'Italia e' totale anche sul piano scientifico, visto che non ha firmato la 'Dichiarazione di Vienna', il documento ufficiale della conferenza, con cui si condannano le politiche proibizionista verso i tossicodipendenti, indicate come uno dei fattori che facilitano maggiormente la diffusione del virus Hiv' 20-07-2010 08:50 Narcos danno ultimato a Usa: occupatevi della corruzione, oppure nuovi attentati Il fronte della narco-guerra messicana è in pieno movimento. Non c’è tregua, solo morti e sviluppi pericolosi. Da Ciudad Juarez, città al confine con il Texas, i banditi-terroristi che hanno fatto saltare un’autobomba ne promettono delle altre. E lanciano un ultimatum agli americani: se entro 15 giorni la Dea e l’Fbi – che stanno collaborando alle indagini - non si occuperanno delle autorità corrotte messicane ci saranno nuovi attentati. Continua... GOVERNO E USA RAFFORZANO TRUPPE - I governi di Messico e Stati Uniti hanno annunciato ieri contemporaneamente un rafforzamento delle rispettive truppe che operano alle frontiere tra i due Paesi. Le misure sono state rese note all'indomani di una nuova strage durante una festa nella localita' di Torreon, stato di Cohauila, che con 18 morti ha fatto salire a 53 vittime il bilancio della violenza da narcotraffico del fine settimana e a pochi giorni dallo scoppio della prima auto-bomba, avvenuto a Ciudad Juarez. Il governo federale ha precisato che verranno rafforzate le truppe nella zona di Cohauila. A Washington, invece, il comandante della Guardia Nazionale, generale Craig McKinley, ha annunciato che, come disposto lo scorso maggio dal presidente americano Barack Obama, nel giro di due settimane, saranno dislocati lungo la frontiera con il Messico 1.200 uomini. Che collaboreranno con le pattuglie di frontiera e si occuperanno dell'intelligence. Non la pensa allo stesso modo il presidente del Senato, Carlos Navarete, del Partito della rivoluzione democratica (Prd) di sinistra e all'opposizione. Che, oggi, a Ginevra, ha chiesto al presidente Felipe Calderon di 'sospendere la guerra ai narcos per evitare che il Paese si dissangui e di proporre agli Usa un accordo in cui si assumano la loro responsabilita''. Il tutto, alla luce del fatto che, oggi, il governo ha reso noto che, dal dicembre del 2006 ad ora, sono stati arrestati 622 membri del Cartello del Golfo-Zetas, piu' del doppio dei 304 di quello dei rivali del Cartello di Sinaloa (i primi hanno fatto esplodere l'autobomba di Ciudad Juarez, accusando le autorita' di 'proteggere' i secondi ndr.). E che, secondo gli esperti, nei primi sei mesi dell'anno, i narcos hanno riciclato nel Paese 15 miliardi di dollari, oltre 11,5 volte gli aiuti Usa dal 2007. ------------------------------------------- NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. 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