====== NOTIZIARIO DROGHE ================== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito da Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel: 055.290606 (ore 15-18, da lun. a ven.) Fax: 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it ------------------------------------------- Il numero integrale è scaricabile a questi indirizzi in versione TXT o PDF: http://droghe.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Droghe-2010-15.txt http://droghe.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Droghe-2010-15.pdf ------------------------------------------- Archivio settimanale Dal 06-04-2010 al 12-04-2010 2010-15 (Anno X) ARTICOLI - Guerra alla droga. Intelligence Usa: in Messico stanno vincendo i narcos http://droghe.aduc.it/articolo/guerra+alla+droga+intelligence+usa+messico+stanno_17334.php - Droga. Mass media, asso nella manica del proibizionismo italiano http://droghe.aduc.it/articolo/droga+mass+media+asso+nella+manica+proibizionismo_17328.php - Germania, quinto Paese al mondo per consumo d'alcol; stabile la quantità media, preoccupa il coma etilico http://droghe.aduc.it/articolo/germania+quinto+paese+al+mondo+consumo+alcol_17322.php - Smart drugs, il ministero della Salute vieta Spice e n-Joy. La mafia ringrazia http://droghe.aduc.it/articolo/smart+drugs+ministero+della+salute+vieta+spice+joy_17319.php COMUNICATI - La grappa di Zaia, la produzione italica e il proibizionismo di Giovanardi http://droghe.aduc.it/comunicato/grappa+zaia+produzione+italica+proibizionismo_17323.php NOTIZIE - Lsd. Tornano gli studi scientifici per i suoi benefici effetti http://droghe.aduc.it/notizia/lsd+tornano+studi+scientifici+suoi+benefici+effetti_117226.php - Morte Cucchi, vice capo Polizia: pagina triste, giustizia anche per Aldrovandi http://droghe.aduc.it/notizia/morte+cucchi+vice+capo+polizia+pagina+triste_117225.php - Guerra alla droga, nove morti in sparatoria Tegucigalpa http://droghe.aduc.it/notizia/guerra+alla+droga+nove+morti+sparatoria+tegucigalpa_117216.php - Detenuto tossicodipendente morto per overdose in carcere http://droghe.aduc.it/notizia/detenuto+tossicodipendente+morto+overdose+carcere_117215.php - Censura. Codice Giovanardi sulle tv 'demagogico e inefficace' http://droghe.aduc.it/notizia/censura+codice+giovanardi+sulle+tv+demagogico_117212.php - Cucchi. Perizia parte civile: morto a causa del pestaggio http://droghe.aduc.it/notizia/cucchi+perizia+parte+civile+morto+causa+pestaggio_117208.php - Cellulari. Disattivate 30 milioni di utenze 'anonime' http://droghe.aduc.it/notizia/cellulari+disattivate+30+milioni+utenze+anonime_117204.php - Metà dei messicani disposti a tollerare narcotraffico se meno violento http://droghe.aduc.it/notizia/meta+dei+messicani+disposti+tollerare+narcotraffico_117195.php - Carcere di estrema pericolosità. Morto un altro detenuto tossicodipendente. http://droghe.aduc.it/notizia/carcere+estrema+pericolosita+morto+altro+detenuto_117188.php - Cannabis. Studio: uso precoce legato a precocità sintomi psicotici. Dpa: 'estrema pericolosità' http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+studio+uso+precoce+legato+precocita_117187.php - Divieto di fumo a bordo dei sottomarini militari http://droghe.aduc.it/notizia/divieto+fumo+bordo+dei+sottomarini+militari_117184.php - Cannabis, anche Philadelphia depenalizza il possesso http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+anche+philadelphia+depenalizza+possesso_117181.php - Linee guida per la cura della tossicodipendenza http://droghe.aduc.it/notizia/linee+guida+cura+della+tossicodipendenza_117180.php - Morte Uva, forze dell'ordine cercavano di incastrarlo per droga http://droghe.aduc.it/notizia/morte+uva+forze+dell+ordine+cercavano+incastrarlo_117179.php - Guerra alla droga, giustiziati altri tre cittadini giapponesi http://droghe.aduc.it/notizia/guerra+alla+droga+giustiziati+altri+tre+cittadini_117173.php - Droga. Saccheggiata rivista che aveva intervistato boss narcotraffico http://droghe.aduc.it/notizia/droga+saccheggiata+rivista+che+aveva+intervistato_117171.php - Droga. E ora Morgan rischia di perdere la patria potestà per intervista su cocaina http://droghe.aduc.it/notizia/droga+ora+morgan+rischia+perdere+patria+potesta_117168.php - Nuove sostanze, nuovi allarmi. Ora tocca al mephedrone http://droghe.aduc.it/notizia/nuove+sostanze+nuovi+allarmi+ora+tocca+al_117165.php - Droga. Quotidiano Usa: Obama ha scelto di non perseguire coltivatori oppio http://droghe.aduc.it/notizia/droga+quotidiano+usa+obama+ha+scelto+non+perseguire_117161.php - Morte Cucchi. Perizia della Procura: la sua vita poteva essere salvata http://droghe.aduc.it/notizia/morte+cucchi+perizia+della+procura+sua+vita+poteva_117160.php - San Patrignano: dopo Spice e n-Joy, proibire Infinity http://droghe.aduc.it/notizia/san+patrignano+dopo+spice+joy+proibire+infinity_117159.php - Ministro Zaia: bevete vino e grappa, poi guidate tranquilli http://droghe.aduc.it/notizia/ministro+zaia+bevete+vino+grappa+poi+guidate_117158.php - Droga, a Roma l'età media per cominciare è 19 anni http://droghe.aduc.it/notizia/droga+roma+eta+media+cominciare+19+anni_117154.php - Cocaina, stimolazione cerebrale profonda contro la dipendenza http://droghe.aduc.it/notizia/cocaina+stimolazione+cerebrale+profonda+contro_117149.php - Cannabis, gli elettori di Nederland votano a favore della legalizzazione http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+elettori+nederland+votano+favore+della_117145.php - Droga. Oltre 50% esercito ne fa uso http://droghe.aduc.it/notizia/droga+oltre+50+esercito+ne+fa+uso_117129.php - Cannabinoidi. Alt del ministero Salute ai deodoranti http://droghe.aduc.it/notizia/cannabinoidi+alt+ministero+salute+ai+deodoranti_117128.php - Scoperta grappa alla marijuana http://droghe.aduc.it/notizia/scoperta+grappa+alla+marijuana_117127.php - Morte Cucchi. Periti della Procura: colpe dei medici dell'ospedale Pertini http://droghe.aduc.it/notizia/morte+cucchi+periti+della+procura+colpe+dei+medici_117126.php - Smart Drugs, procura Torino pronta a sequestrare smart drug con sostanze psicotrope http://droghe.aduc.it/notizia/smart+drugs+procura+torino+pronta+sequestrare+smart_117124.php - Cannabis terapeutica, in Puglia al via l'erogazione a carico delle Asl http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+puglia+al+via+erogazione_117121.php - Droga. Intervista al più potente dei narcos: nulla può ormai fermarci, siamo milioni http://droghe.aduc.it/notizia/droga+intervista+al+piu+potente+dei+narcos+nulla_117120.php - Crack e cocaina, adolescenti a rischio malattie a trasmissione sessuale http://droghe.aduc.it/notizia/crack+cocaina+adolescenti+rischio+malattie_117111.php - Presidente Karzai consuma oppio? Gli Usa: accuse scandalose http://droghe.aduc.it/notizia/presidente+karzai+consuma+oppio+usa+accuse_117103.php - Droga, la Lombardia prima Regione italiana per sequestri http://droghe.aduc.it/notizia/droga+lombardia+prima+regione+italiana+sequestri_117098.php - Alcool. Frequentare alcolizzati sui social network fa aumentare rischio abuso http://droghe.aduc.it/notizia/alcool+frequentare+alcolizzati+sui+social+network_117096.php - Incidenti stradali. Dipartimento antidroga stanzia 63mila euro per 1000 kit destinati a Milano http://droghe.aduc.it/notizia/incidenti+stradali+dipartimento+antidroga+stanzia_117088.php - Cannabis terapeutica, il 73% è favorevole http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+73+favorevole_117084.php - Ex ministro Esteri: guerra alla droga danneggia il Paese, legalizzare cannabis http://droghe.aduc.it/notizia/ex+ministro+esteri+guerra+alla+droga+danneggia_117083.php - Disastri del proibizionismo, 'le canne a scuola sono un fenomeno consueto' http://droghe.aduc.it/notizia/disastri+proibizionismo+canne+scuola+sono+fenomeno_117072.php - Guerra alla droga, giustiziato cittadino giapponese http://droghe.aduc.it/notizia/guerra+alla+droga+giustiziato+cittadino+giapponese_117071.php IL PREZZO DEL PROIBIZIONISMO dalle cronache locali gli effetti della legge vigente dati dal 05/01/2010 al 12/04/2010 sequestri droghe leggere (kg) 2.879 droghe pesanti (kg) 2.314 dosi droghe sintetiche 347.906 piante di cannabis 76.450 flaconi di metadone 11.300 vittime morti 23 arresti 2.623 giorni di reclusione 1.963 riepilogo settimanale   06/04/2010- 12/04/2010 sequestri droghe leggere (kg) 180 droghe pesanti (kg) 130 dosi droghe sintetiche 95.000 piante di cannabis 55.000 flaconi di metadone 500 vittime morti 1 arresti 180 giorni di reclusione 130 dati 2009: 01/01/09 - 04/01/10 * sequestri - droghe leggere: Kg 17.986,1 - pesanti: Kg 6.122,8 - sintetiche: dosi 304.722 - cannabis: piante 2.298.804 - semi 1.334 - metadone: flaconi 2.509 * vittime - morti: 49 - feriti: 17 - arresti: 5.155 - giorni di reclusione: 93.050 ------------------------------------------- ARTICOLI 10-04-2010 11:43 Guerra alla droga. Intelligence Usa: in Messico stanno vincendo i narcos Dopo anni di guerra, migliaia di soldati e poliziotti impiegati, e decine di migliaia di morti fra la popolazione civile, appare ora evidente che il cartello della droga di Sinaloa controlla tutti i principali corridoi del traffico verso gli Usa. E' questa l'amara conclusione dei servizi segreti Usa secondo quanto appreso dall'agenzia di stampa Associated Press. Secondo fonti dell'intelligence statunitense, il cartello di Sinaloa, guidata dal boss Joaquin "El Chapo" Guzman, avrebbe ormai prevalso sul cartello concorrente per il controllo di Ciudad Juarez, definita l'epicentro della guerra alla droga. "Se si controlla quella città, si controlla tutto il traffico di droga", ha spiegato un agende federale all'AP. E a controllare Ciudad Juarez "sembra essere Chapo". Il cartello di Sinaloa è ormai il più potente al mondo. Lo scorso anno la rivista Forbes ha incoronato Guzman fra i miliardari più ricchi del mondo. Il presidente Felipe Calderon, che dal 2006 con l'aiuto degli Stati Uniti ha militarizzato la guerra alla droga, aveva inviato 8mila soldati a Ciudad Juarez, ma i combattimenti hanno provocato oltre 5mila morti in due anni. In questi giorni, una coalizione di studenti, attivisti e parenti delle vittime della guerra alla droga hanno manifestato a Ciudad Juarez per chiedere il ritiro dell'esercito messicano, la cui presenza avrebbe solo esacerbato la violenza. "Non sono una persona istruita, ma vi parlo dal cuore...perché la nostra voce sia ascoltata. Qui ci sono morti ogni giorno", ha detto la madre di Juan Antonio, un tredicenne trucidato due mesi fa dai narcos. Ma la violenza legata alla guerra alla droga non riguarda solo Ciudad Juarez. Nel tentativo di sconfiggere i cartelli della droga, Calderon ha inviato in varie parti del Messico oltre 50mila soldati e 20mila agenti antinarcotici. Ed i risultati sono altrettanto disastrosi: dal dicembre 2006, il numero di vittime della guerra alla droga ha superato le 19mila unità. Oltre confine c'è grande preoccupazione che la violenza possa coinvolgere anche gli Stati Uniti. Lo scorso mese un noto agricoltore nel sud dell'Arizona è stato brutalmente ucciso, e le autorità sospettano che l'assassino sia messicano. Lo sceriffo di Fort Hancock, una città di confine vicino a El Paso nel Texas, ha invitato tutti gli agricoltori ad armarsi. "Voi agricoltori, ve lo dico con urgenza, armatevi subito", ha detto lo sceriffo durante un'assemblea cittadina. "Come dice un vecchio detto, meglio essere giudicato da (una giuria popolare di) dodici persone che essere portato via da sei (narcos)". In Messico, però, Calderon non demorde. Sostiene che la guerra deve continuare fino alla distruzione del nemico. E proprio in quest'ottica, questo fine settimana saranno disattivate oltre 30 milioni di utenze telefoniche mobili prepagate. Fino ad oggi era infatti possibile acquistare telefoni cellulari prepagati senza necessità di registrare i dati anagrafici degli utenti, cosa che ostacolava le intercettazioni telefoniche dei narcotrafficanti. Una misura inutile e sproporzionata, secondo molti. Che la guerra alla droga sia ormai perduta sembrano pensarlo anche i cittadini messicani. Secondo un recente sondaggio, il 49% dei messicani sarebbe disposto a tollerare le attivita' illecite delle bande del narcotraffico se cio' consentisse di ridurre l'alto livello di violenza nel Paese. Rassegnazione e terrore sono i sentimenti più diffusi in un Paese ormai sull'orlo del collasso a causa delle politiche proibizioniste sulla droga.     Pietro Yates Moretti 09-04-2010 12:48 Droga. Mass media, asso nella manica del proibizionismo italiano Siamo di fronte ad una nuova ondata di provvedimenti proibizionisti controproducenti, e i media come sempre fanno la loro parte. Questa volta il nemico sono alcune smart drugs, Spice et similia, sostanze sintetiche fino ad ora legalmente vendute nel nostro Paese ma improvvisamente giudicate "pericolosissime". Nonostante non vi siano evidenze scientifiche a riguardo, i responsabili della guerra alla droga parlano di sostanze tremende, molto più potenti della già proibita cannabis. Sei casi di intossicazioni in cinque giorni nel Nord Italia sono stati sufficienti a convincere il ministro della Salute a equiparare Spice e n-Joy all'eroina e al crack. Se tutto questo avviene senza contraddittorio o dibattito scientifico alcuno, è grazie alla scarsa professionalità e ancor minore curiosità dei mass media italiani, che si limitano a riportare le dichiarazioni di Carlo Giovanardi e del Dipartimento antidroga senza cercare riscontri. Eppure le conseguenze sociali di questi nuovi divieti saranno pesanti, e varrebbe la pena approfondire: in molti finiranno in carcere, altrettanti finiranno all'ospedale dopo aver acquistato sostanza taroccate sul mercato nero, e le organizzazioni criminali avranno ancora più prodotti da vendere. Basterebbe che anche in Italia, come accade in Gran Bretagna e negli Usa, ci fosse qualche giornalista che si chiede: - davvero queste smart drugs sono così pericolose? Quali sono gli effettivi risultati delle analisi di laboratorio? Cosa dicono gli esperti indipendenti? - come è possibile che dopo anni in cui queste sostanze sono state vendute legalmente, siano bastati sei casi di intossicazione per proibirle? E quelle intossicazioni erano legate esclusivamente e direttamente al consumo di queste sostanze? - quante intossicazioni da alcool ci sono ogni settimana in Italia? Perché non proibire anche l'alcool, che provoca solo in Italia quasi 50mila decessi ogni anno? - quanto tempo passerà prima che sia messa in commercio una nuova sostanza chimica per sostituire quelle proibite? In fondo l'unico motivo per cui sono state create queste smart drugs era creare un'alternativa legale alla cannabis; - non è forse meglio informare sugli effetti di queste sostanze, e controllarne la composizione, piuttosto che relegare tutto al mercato nero? - in quasi dieci anni a capo dell'antidroga, quali sono i risultati ottenuti da Giovanardi? Il consumo è diminuito in Italia? Sono diminuite le morti per overdose? E' diminuito lo spaccio nelle nostre strade e scuole? Siamo ben coscienti che rispondere a queste domande richiede maggiore sforzo rispetto alla più tradizionale tecnica redazionale del copia e incolla d'agenzia. Ma il tema riguarda milioni di italiani che fanno uso di sostanze psicotrope, un sistema carcerario al collasso, una giustizia penale ingolfata, organizzazioni criminali che grazie al mercato nero della droga sono fra le più potenti al mondo. Possibile che non ci sia in Italia una singola redazione di un singolo quotidiano nazionale che voglia verificare i presupposti e le conseguenze di questa spirale proibizionista?     Pietro Yates Moretti 09-04-2010 12:39 Germania, quinto Paese al mondo per consumo d'alcol; stabile la quantità media, preoccupa il coma etilico Se negli ultimi anni il consumo d'alcol non è salito in termini generali, c'è stato però un preoccupante crescendo di episodi di coma etilico. Ne parla il rapporto 2010 di DHS -Centro per le dipendenze-, secondo cui, nel 2008, le persone ricoverate in ospedale per ubriachezza acuta sono state 109.300, il doppio rispetto all'anno 2000. Adolescenti e giovanissimi soprattutto, ma balza all'occhio l'alto numero di anziani. Queste le cifre: 25.700 giovani -quasi tre volte rispetto al 2000- e 430 persone ultraottantenni, che è più del triplo. "L'ubriachezza estrema e il cosiddetto coma etilico non sono più un problema specifico dei giovani", spiega Raphael Gassmann del DHS. E comunque i problemi sanitari dovuti all'alcol sono responsabili di 73.000 decessi l'anno e: "un buon quinto delle morti nella fascia 35-65 anni vi è collegato".  La Germania è quinta su scala mondiale per consumo d'alcol, preceduta da Lussemburgo, Irlanda, Ungheria e R.Ceca. Lo rileva l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), i cui dati si riferiscono al 2003 e sono noti dall'anno scorso. E' in calo la birra; nel 2008 la media pro capite è stata di 111 litri, lo 0,6% in meno dell'anno prima; in compenso è aumentato del 2,6% il consumo di spumante, a 3,9 litri a testa in un anno. E anche il vino ha registrato un incremento dello 0,5% a 20,7 litri. Il rapporto parla di uso problematico dell'alcol per 9,5 milioni di individui, intendendo oltre12 grammi d'alcol puro al giorno per le donne e il doppio (24 grammi) per gli uomini. Gli alcolisti veri e propri sono un milione e mezzo. Questa volta l'annuario ha dedicato un'attenzione particolare al legame alcol-violenza. La responsabile del progetto, Christina Rummel, segnala che tre reati di violenza su dieci tra quelli che sfociano in ferimento grave, stupro o omicidio, avvengono sotto l'effetto dell'alcol. Ne sono vittime soprattutto donne e bambini. Generalmente le donne non picchiano quando sono ubriache. "Le donne bevono quando sono state picchiate", chiarisce Rummel. Per tutti questi motivi, DHS chiede al Governo d'avviare una massiccia campagna di sensibilizzazione sulle problematiche dell'alcol. Il rapporto 2010 si è soffermato anche su altre sostanze che creano dipendenza. Il consumo medio di tabacco è sceso da 3 a 2,9 sigarette a testa al giorno. "Siamo di fronte a una diversa valutazione del fumare", spiega Raphael Gassmann. Il fumatore è guardato male e fumare è "segno di irragionevolezza". A ciò s'aggiungano altri fattori dissuasivi, come il divieto di fumo nei locali o nei trasporti pubblici, l'aumento delle imposte sui tabacchi, il bando della pubblicità nella carta stampata e in Internet. Nonostante ciò, il numero dei morti è sottovalutato, a detta di Gassmann, che parla di 110.000-140.000 decessi l'anno. L'annuario si dedica anche all'abuso di farmaci. Con l'invecchiamento della popolazione aumenta il consumo di medicine, e gli anziani ingrossano le fila di coloro che corrono seri rischi al riguardo, considerato che il 70% dei farmaci è assunto da persone oltre i 65 anni. Per il responsabile di questo capitolo, Armin Koeppe, non ci sono cifre precise, ma le stime indicano tra 1,7 e 2,8 milioni di ultrarsessantenni con un uso problematico di farmaci, se non farmacodipendenti. Nelle strutture per anziani, quest'ultimi sono almeno il 25%, in prevalenza donne. Molto dipende dall'insonnia, una difficoltà che si acuisce con gli anni ed è trattata con le cosiddette benzodiazepine. Gassmman sostiene che il 4%-5% dei farmaci più prescritti abbia uno specifico potenziale drogante. E' probabile che un terzo di queste sostanze non venga somministrato per risolvere problemi gravi, ma in funzione di contenimento della dipendenza e contro possibili manifestazioni d'astinenza. E' un meccanismo subdolo, spesso avvertito troppo tardi. Ecco perché servirebbe una maggiore sensibilizzazione di medici e pazienti.     Rosa a Marca 08-04-2010 10:06 Smart drugs, il ministero della Salute vieta Spice e n-Joy. La mafia ringrazia  Il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha firmato un'ordinanza che proibisce la fabbricazione, importazione e vendita della cosiddetta 'cannabis sintetica'. Si tratta di miscele di erbe e sostanze sintetiche, chiamate Spice e n-Joy, che mirano a riprodurre l'inebriazione della cannabis. Il ministero annuncia anche che queste sostanze saranno inserite nelle Tabelle delle sostanze stupefacenti, accanto a eroina e cocaina. Questi prodotti sono in commercio da anni, e possono essere acquistati in negozi o via Internet. Cosa ha spinto il ministero della Salute ad agire in modo così drastico e improvviso? Parte tutto dall'allerta lanciata dal Dipartimento antidroga per sei casi di intossicazione riportati nell'arco di 5 giorni. In realtà erano anni che Giovanardi tuonava contro le 'smart drugs' di ogni genere e ne chiedeva la proibizione. Ma all'improvviso ecco quei sei casi di intossicazione spuntati dal nulla, e meno di un mese dopo, Spice e n-Joy vengono classificati al pari del crack. Non possiamo esprimerci sulla tossicità o meno di queste miscele. Possiamo solo constatare che le intossicazioni acute da bevande alcoliche sono migliaia ogni settimana in Italia, eppure ne' il Dpa ne' il ministero della Salute hanno pensato bene di proibire l'alcool. Se poi si pensa che il Dpa ha più volte ripetuto la colossale falsità che basta una canna per morire, ecco che le sue allerte sui profumatori ambientali appaiono tutt'altro che credibili. Ma anche se queste miscele fossero davvero così pericolose per la salute da meritare di essere vietate, non si può che biasimare le attuali politiche sulla cannabis. Il proibizionismo spinge le persone a cercare alternative meno costose e legali alla marijuana. Se la cannabis fosse legale, è del tutto improbabile che vi sarebbe una domanda per i cannabinoidi sintetici, secondo lo stesso Dpa "molto più forti della classica cannabis". Oggi, grazie all'ennesimo provvedimento emergenziale di stampo proibizionista, anche Spice e n-Joy entrano a far parte dell'offerta di cui tutti i giovani potranno usufruire sul mercato nero, ovvero in ogni angolo di strada e nei bagni delle scuole. Come già le altre sostanze proibite, anche queste nuove droghe illegali saranno del tutto incontrollate e incontrollabili, e porteranno nuove opportunità alle organizzazioni criminali dedite al traffico di sostanze proibite. La mafia ringrazia.     Pietro Yates Moretti ------------------------------------------- COMUNICATI 08-04-2010 17:15 La grappa di Zaia, la produzione italica e il proibizionismo di Giovanardi Quando c'e' di mezzo la produzione italica, al diavolo le ferree regole proibizioniste; con la scusa del mantenimento di presunti posti di lavoro, si giustifica anche i delinquenti. Un anno fa il parlamento italiano ha dato il lasciapassare alle societa' di telemarketing, che hanno potuto impunemente continuare a 'delinquere' disturbando senza consenso milioni di italiani. La scusa nobile era: dobbiamo tutelare i posti di lavoro nei call center. In quell'occasione scrivemmo: E' come se si dicesse a chi abitualmente guida ubriaco: puoi continuare cosi' fino a Natale, a patto che bevi vino italiano, evitando che i produttori di Chianti licenzino i vignaioli. Ed oggi il ministro Luca Zaia che dice? "... il 98 per cento degli incidenti stradali non sono causati dallo stato di ebbrezza ... bevetevi anche una buona grappa' ... noi in Italia consumiamo sempre meno grappa". E un dubbio ci sovviene: se in Italia crescesse la foglia di coca, e i produttori italiani creassero la coca doc, la coca docg, dop e a indicazione geografica tipica, che direbbe il nostro ministro? E soprattutto, che direbbe il suo collega Giovanardi? L'emblema del proibizionismo inefficace. Farebbe eccezione oltre che per il vino toscano, pure per la coca dell'Altopiano di Asiago?     Domenico Murrone ------------------------------------------- NOTIZIE 12-04-2010 20:16 Lsd. Tornano gli studi scientifici per i suoi benefici effetti Quasi mezzo secolo dopo gli esperimenti di Timothy Leary sull'LSD la scienza torna a studiare le potenzialita' degli allucinogeni: usando rigorosi protocolli scientifici alcuni medici hanno avuto il permesso di studiare come le droghe possano tornare utili per la cura di una serie di problemi mentali - dalla depressione, agli attacchi d'ansia e alle dipendenze da droga e alcol - e per gettar luce sulla natura della coscienza. Il New York Times cita oggi il caso di Clark Martin, uno psicologo canadese in pensione, malato di cancro e depresso incurabile, entrato a far parte di un esperimento alla Johns Hopkins University: la cura, nel suo caso, e' stata a base di psilocibina, un ingrediente psicoattivo presente in alcuni funghi allucinogeni. Esperimenti analoghi saranno al centro questa settimana di un convegno internazionale a San Jose in California: sara' il piu' vasto consesso di esperti riunito negli Stati Uniti sugli allucinogeni in quattro decenni. Studi come quello su Martin, lo psicologo canadese, sono stati resi possibili da una direttiva della Food and Drug Administration che ha di recente dato luce verde a test controllati su sostenza psichedeliche. Il problema - si lamentano gli scienziati - sono i fondi per la ricerca che arrivano col contagocce. Studi sull'uso degli allucinogeni in medicina sono stati condotti finora, oltre che alla Johns Hopkins, a Harvard, all'Universita' dell'Arizona, la New York University e la'Universita; di California a Los Angeles. Pagano gruppi no-profit come l'Heffter Research Institute e il Maps, Multidisciplinary Association for Psychedelic Studies. Gli scienziati sono interessati soprattutto alle somiglianze tra esprienze allucinogene e le rivelazioni mistiche prodotte dalla meditazione identificate da ricercatori svizzeri e, negli Stati Uniti, da Roland Griffiths, un professore di biologia comportamentale a Hopkins. Griffiths e' il pioniere degli studi sulla psilocibina negli Stati Uniti: dopo averne testato gli effetti su persone senza particolari problemi psicologici e' passato nel 2008 a somministrare la sostanza a soggetti malati di cancro o in depressione provocando una visione piu' rosea della vita. 12-04-2010 17:43 Morte Cucchi, vice capo Polizia: pagina triste, giustizia anche per Aldrovandi   'Una pagina triste quella che riguarda le Forze dell'Ordine e che coinvolge giovani ragazzi come Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi e Gabriele Sandri. Quando una vita cosi' giovane viene spezzata, e' sempre un dolore immenso per loro e per la loro famiglia'. Con queste parole il Vice Capo, Francesco Cirillo e' intervenuto a margine di un incontro tenutosi questa mattina nella Scuola di Giornalismo dell'ateneo salernitano. 'Su Aldrovandi, ad esempio, i colleghi del posto, per evitare che il fatto diventasse di entita' ancora piu' grande, hanno gestito questa tragedia in modo sbagliato. Sono comunque fiducioso che la giustizia fara' il suo corso in tutte queste tristi pagine della nostra recente cronaca. Chi ha sbagliato dovra' ovviamente pagare. Crediamo sempre nella giustizia e nel lavoro svolto dall'autorita' preposta ad essa'. 12-04-2010 10:54 Guerra alla droga, nove morti in sparatoria Tegucigalpa Nove persone sono state uccise in una sparatoria tra due bande di narcotrafficanti in un quartiere alla periferia di Tegucigalpa: lo hanno reso noto fonti della sicurezza dell'Honduras, precisando che due delle vittime sono donne. Il terzo era un venditore di hot-dog ucciso mentre passava per caso nel luogo dello scontro. Secondo alcuni testimoni, la sparatoria e' iniziata quando due uomini incappucciati armati di fucile hanno buttato giu' la porta d'ingresso di un'abitazione, iniziando subito a sparare all'interno della casa. Si tratta, hanno precisato i media locali, di uno degli episodi piu' violenti avvenuti a Tegucigalpa da quando due dei cartelli della droga messicani, quelli di Sinaloa e del Golfo, hanno iniziato ad essere attivi nel paese, per cercare di controllare le rotte di transito della cocaina dal Sudamerica agli Stati Uniti. Qualche settimana fa, i media locali hanno in particolare riferito che il capo del cartello di Sinaloa, Joaquin 'El Chapo' Guzman - uno degli uomini piu' ricercati del mondo - trascorre brevi periodi 'di vancanza' proprio in Honduras. 12-04-2010 10:52 Detenuto tossicodipendente morto per overdose in carcere Domenico Cardarelli, il detenuto del carcere di Sulmona trovato morto nella sua cella venerdi' scorso per un edema polmonare, e' deceduto per un' overdose da stupefacenti. Lo ha stabilito l'autopsia che e' stata eseguita ieri dall'anatomopatologo, Ildo Polidoro. Secondo il medico legale l'edema polmonare e' stato provocato dall'assunzione di droga: per conoscere la tipologia della sostanza e soprattutto per capire se si tratta della stessa che e' stata trovata all'interno della cella di Cardarelli, bisognera' attendere 60 giorni entro i quali saranno resi noti gli esami tossicologici. Subito dopo l'autopsia la salma dell'ultra' laziale - che si trovava in regime di casa di lavoro perche' ritenuto socialmente pericoloso - e' stata riconsegnata ai familiari per la celebrazioni dei funerali che si svolgeranno, con molta probabilita', questa mattina a Roma. 'La situazione degli internati del carcere di Sulmona e' da denuncia penale perche' tutti conoscono il problema e nessuno fa niente per risolverlo mentre i detenuti continuano a morire'. Lo ha detto l'onorevole radicale Rita Bernardini, al termine della visita effettuata oggi nella sezione internati del carcere di Sulmona, dopo la morte per overdose dell'ultra' laziale, Domenico Cardarelli. 'Cosi' come e' strutturata la casa lavoro non puo' essere tollerata: ospita persone che dovrebbero fare percorsi diversi per un possibile reinserimento nella societa'. Per questo ribadiamo che deve essere chiusa perche' non svolge il compito per cui e' stata istituita ma crea solo problemi sia ai detenuti sia alla struttura carceraria'. La deputata radicale ha ribadito che c'e' bisogno di una legge che intervenga a modificare la figura degli internati. 'I tossicodipendenti non dovrebbero stare nel carcere per loro bisognerebbe ripristinare i percorsi sociali e di recupero che negli ultimi anni sono stati praticamente cancellati'. Insieme alla parlamentare radicale c'era anche l'esponente regionale del Pd, Giulio Petrilli, che parlando del problema dei suicidi nel reparto degli internati ha affermato che si tratta di un fenomeno legato soprattutto a problemi psicologici perche' i detenuti non hanno ne' la certezza della pena ne' la portata della misura alternativa. 'Il carcere diventa una discarica sociale se non un manicomio - ha detto Petrilli - dove vengono ristrette persone solo perche' non hanno una casa dove poter stare una volta scontata la pena'. Nel carcere di Sulmona sono detenuti 200 internati mentre ce ne potrebbero stare solo 75. Solo una minima parte viene impiegata nei vari laboratori presenti nel carcere di Sulmona, mentre tutti gli altri sono costretti a trascorrere la loro giornata all'interno della cella realizzata per poter ospitare una persona ma che nella maggior parte dei casi ne ospita tre. 11-04-2010 09:23 Censura. Codice Giovanardi sulle tv 'demagogico e inefficace' Demagogico, inefficace, controproducente: il Codice di autoregolamentazione per i programmi radiotelevisivi che trattano il tema della droga, che il Dipartimento antidroga della Presidenza del Consiglio ha inviato in questi giorni alle tv e agli organismi di controllo, non trova d'accordo alcune realta' del mondo degli operatori delle dipendenze. Ma il "padre" dell'iniziativa la difende: "I cittadini hanno diritto a un'informazione scientifica corretta sulle droghe" dice il sottosegretario Carlo Giovanardi. L'idea di un codice ha preso le mosse dalla vicenda Morgan, il cantante escluso quest'anno da Sanremo perche' in un'intervista aveva raccontato di fare uso di cocaina in funzione antidepressiva. In particolare, Giovanardi aveva puntato il dito contro alcune trasmissioni tv (Annozero e Chiambretti Night) nate sull'onda delle polemiche su Morgan. "Basta con una informazione fuorviante sul tema droga" era insorto il sottosegretario. Da qui la proposta di introdurre dei "paletti" nell'informazione radiotelevisiva. Cosa prevede il Codice inviato a reti tv, Ordine dei giornalisti, Agcom, Commissione di vigilanza e altri organismi? Innanzitutto che "si intensifichino i programmi sulle problematiche connesse all'uso di sostanze stupefacenti e all'abuso alcolico" e che l'uso anche occasionale di droga siano "trattati al pari delle altre problematiche sanitarie, rispetto alle quali va aggiunta l'aggravante sociale". Poi, che le trasmissioni siano obbligate a "diffondere a intervalli regolari messaggi, sotto forma di microspot o battute nel testo dei dialoghi, contro l'uso di droga". Un capitolo a se' viene dedicato alla cannabis, prevedendo che si enfatizzino "i danni e i rischi derivanti dall'uso, anche occasionale" e il suo ruolo di "sostanza-ponte verso l'uso di altre droghe". Ancora, il codice chiede che "chi ne ha la competenza intervenga affinche' queste trasmissioni modifichino, affidandosi anche ai consigli di professionisti esperti del settore, i loro contenuti" o, "qualora cio' non fosse possibile, non vengano trasmesse o ne venga sospesa l'autorizzazione". Si chiede poi che "nei messaggi mediatici venga sempre presentato l'alto potenziale di nocivita'" derivante dall'uso di droghe, che nelle trasmissioni sia "sempre rispettata un'impostazione scientifica" e che "vengano sempre coinvolti professionisti esperti accreditati in ambito scientifico ed educativo" nonche' "rappresentanti delle strutture e amministrazioni pubbliche competenti". Per le associazioni che contestano il Codice, con l'applicazione di queste regole si andra' a peggiorare ulteriormente la qualita' dell'informazione sul tema. In particolare, il presidente di Saman Achille Saletti critica "la pretesa di omologare i tipi di consumi e di sostanze". "La credibilita' del codice - aggiungono Leopoldo Grosso del Gruppo Abele e Riccardo De Facci, del Coordinamento nazionale comunita' accoglienza - e' viziata dal fatto che si cerca di affermare una visione valoriale per cui le droghe sono tutte uguali. Non e' possibile sostenere in modo generico che ogni sostanza determina conseguenze irreparabili, e' una forzatura politica che si scontra sia con la realta' scientifica sia con l'esperienza di milioni di persone". I contestatari propongono invece di coinvolgere gli operatori dell'informazione in un confronto con quelli delle dipendenze "per sensibilizzarli realmente sul tema" evitando un'informazione "distorta in un senso o nel'altro". Ma Giovanardi tiene il punto: "Se qualcuno dicesse in tv che l'obesità per i bambini è un fatto positivo, sicuramente tutti chiederebbero che un pediatra spiegasse che invece è dannosa per la salute. C'‚ il diritto ad avere un'informazione corretta. E sul tema droga c'‚ il diritto dei cittadini ad avere in tv la presenza di persone qualificate che possano dare un'informazione scientifica corretta". 10-04-2010 16:55 Cucchi. Perizia parte civile: morto a causa del pestaggio   ''La frattura lombare L3, oggettivamente di tipo acuto, ha determinato un impegno a livello nervoso-midollare avviandola catena di eventi che ha portato alla morte''. Cosi' il professor Vittorio Fineschi, dell'universita' di Foggia, ha illustrato, insieme con gli altri componenti del pool di periti di parte, Giuseppe Guglielmi e Cristoforo Pomara, gli esiti della perizia di parte civile chiesta dalla famiglia di Stefano Cucchi per indagare sulle cause della morte del geometra romano. La perizia e' stata presentata questa mattina alla Camera dei Deputati dai tre medici alla presenza della sorella di Stefano, Ilaria, del presidente di 'A buon diritto', Luigi Manconi, dell'avvocato dei Cucchi, Fabio Anselmo, e di diversi parlamentari, tra cui Rita Bernardini, Guido Melis e Melania Rizzoli. I tre periti hanno ripercorso le vicende di Stefano Cucchi sulla base, hanno spiegato, di un approfondito studio del materiale radiologico, tac e risonanza magnetica. Dalle risultanze dell'autopsia emerge concordemente ''un grave quadro da traumi contusivi chiusi'' al volto, all'addome e alla colonna, come hanno spiegato gli esperti. In particolare ''la frattura alla terza vertebra lombare risulta recentissima, come prova - ha spiegato uno dei medici - l'assenza di callo osseo''. Nel caso di Cucchi, si legge nella sintesi della perizia, il trauma lombare ''esercita un significativo effetto sulla funzione nervosa vagale che si estrinseca in maniera subdola a seguito del danno traumatico. E' infatti dimostrato - prosegue il testo - che i pazienti con lesioni midollari che interessano le prime vertebre lombari presentano un alto rischio di disfunzione cardiaca''. Cucchi, all'accesso il 17 ottobre all'ospedale Pertini, presentava un battito cardiaco di 49 battiti al minuto, a fronte di un battito normale di 60-90 battiti al minuto.  ''In una prima fase delle indagini furono individuati degli atti di violenza su Cucchi e dei presunti responsabili, ai quali sono stati inviati degli avvisi di garanzia. Poi la disinformazione ha circoscritto e allontanato il momento in cui quel ragazzo ha subito violenza concentrandosi sul Pertini''. Lo ha detto il presidente di 'A buon diritto', Luigi Manconi, portavoce del 'Comitato per la verita' su Stefano Cucchi' nel corso della presentazione, alla Camera dei Deputati, della perizia di parte sulla morte del geometra romano eseguita da un collegio di esperti indicato dalla famiglia. ''Vogliamo indicare la stretta correlazione tra i fatti traumatici e l'agonia di Stefano''. "Ringrazio i pubblici ministeri per il loro impegno e il loro lavoro per accertare la verita' sulla morte di Stefano Cucchi. Non e' facile avere pubblici ministeri che abbiano questa sensibilita'". Lo ha detto l'avvocato Fabio Anselmo legale della famiglia di Stefano Cucchi. Guglielmi su incarico della famiglia che spiega la dinamica delle lesioni, dell'agonia e della morte di Stefano Cucchi. "La logica non consente deviazioni, Stefano prima faceva la sua vita, aveva la macchina e il lavoro, Stefano era sano. A un certo punto subisce dei traumi, sta male va in ospedale, viene ricoverato e poi muore. Come si possono scindere questi momenti; non e' possibile se non violentando la realta' dei fatti. Non c'e' bisogno di essere professori di medicina legale". "La Procura di Roma si e' mossa perfettamente, abbiamo un omicidio preterintenzionale sul quale si innesta un omicidio colposo. Non e' una condanna ma l'ipotesi che per me meglio si confa' e sara' oggetto di dibattito processuale".  ''Quello che fa piu' male oggi e' apprendere ulteriormente quanto Stefano debba aver sofferto, quanto siano stati difficili i suoi ultimi giorni e quanto sia stato abbandonato. Ma soprattutto, e questo lo dico con grande dolore, che Stefano e' morto pensando che noi lo avevamo abbandonato''. Lo ha detto Ilaria, la sorella di Stefano Cucchi. ''Ho fiducia nei nostri consulenti - ha aggiunto la giovane - sono medici di fama internazionale. Sapevamo fin dal primo istante che Stefano non si e' spento come volevano farci credere e ci e' stato confermato dai nostri medici. Questo ci da grande forza e sicurezza per andare avanti e rendergli giustizia''. Alla domanda di un cronista che le chiedeva se ci fosse qualcosa che non la convince nella perizia della procura presentata nei giorni scorsi, Ilaria Cucchi ha risposto: ''noi andiamo avanti con le nostre perizie. Cio' che ci e' stato detto dai nostri consulenti mi sembrano verita' incontestabili dal punto di vista scientifico''. 10-04-2010 12:37 Cellulari. Disattivate 30 milioni di utenze 'anonime' In Messico il governo continua ad affrontare col pugno di ferro la lotta al narcotraffico e proprio in quest'ottica, questo fine settimana saranno disattivate oltre 30 milioni di utenze telefoniche mobili prepagate. Fino ad oggi era infatti possibile acquistare telefoni cellulari prepagati senza necessità di registrare i dati anagrafici degli utenti, cosa che ostacolava le intercettazioni telefoniche dei narcotrafficanti. Una misura inutile e sproporzionata, secondo molti. 10-04-2010 10:13 Metà dei messicani disposti a tollerare narcotraffico se meno violento Il 49% dei messicani interpellati da una societa' di ricerche hanno ammesso che sarebbero disposti a tollerare le attivita' illecite delle bande del narcotraffico se cio' consentisse di ridurre l'alto livello di violenza nel Paese. Lo ha reso noto oggi l'agenzia Planimetria, precisando che tale indice si e' incrementato negli ultimi mesi del 2009 e che, comunque, il 55% degli abitanti di Citta' del Messico e' ancora convinto della necessita' della lotta ai narcos. Secondo il quotidiano 'El Universal', dall'inizio del 2010 ad oggi, sono ormai 2.681 gli omicidi registrati negli scontri tra le bande dei cartelli per il controllo del narcotraffico. D'altra parte, dal dicembre del 2006, quando il governo ha coinvolto oltre 100.000 uomini, tra soldati e forze di polizia, nella 'guerra' ai narcos, le persone che hanno perso la vita per cause legate a tale conflittualita' sono oltre 19.000. 09-04-2010 16:05 Carcere di estrema pericolosità. Morto un altro detenuto tossicodipendente. L'anatomopatologo Ildo Polidoro sara' incaricato di effettuare l'autopsia sul corpo di Domenico Cardilli, 39 anni di Roma, internato nel carcere di Sulmona, trovato morto nella sua cella ieri sera alle 22. "Domani - riferisce Ildo Polidoro, consulente medico della Procura della Repubblica di Sulmona - mi sara' notificato l'incarico e il quesito della Procura per fare chiarezza sulla morte del detenuto". L'esame potrebbe tenersi nel pomeriggio di domani. La ricognizione cadaverica, effettuata in cella dal medico legale della Asl, avrebbe attribuito la morte a edema polomare acuto. Il detenuto era in cura al Sert per il programma di recupero dalle tossicodipendenze e sottoposto ai metaboliti generali era quasi sempre risultato positivo. Per questo in sede di autopsia potrebbe essere disposto anche l'esame tossicologico.  'Con la morte di Domenico Cardarelli, internato nel supercarcere di Sulmona e ritrovato ieri sera cadavere nella sua cella, salgono a 54 i detenuti morti dall'inizio dell'anno, 1 ogni 2 giorni di media. Di questi 17 si sono suicidati'. Lo dice 'Ristretti Orizzonti'. L' anno scorso, ricorda l' associazione, sono morte in carcere 175 persone (72 suicidi) e dal 2000 ad oggi i decessi sono stati 1.651 (578 i suicidi). 'Numeri impressionanti - e' detto in una nota - se si tiene conto che la popolazione detenuta e' costituita prevalentemente da persone giovani (i 2/3 dei reclusi hanno meno di 40 anni e soltanto 2.500 di loro sono ultrasessantenni) che raramente dovrebbero morire per 'causa naturale'. Secondo Ristretti Orizzonti, 'nelle carceri su muore cosi' spesso perch‚ negli ultimi 20 anni sono diventate il ricettacolo di tutti i disagi umani e sociali, con decine di migliaia di detenuti tossicodipendenti, 5 o 6.000 malati di mente, migliaia di sieropositivi HIV. Una recente ricerca della Simspe (Societa Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria) ha riscontrato che soltanto il 20% dei detenuti è in buone condizioni di salute. Ma si muore anche perch‚ le condizioni detentive sono sempre piú difficili: il sovraffollamento ha raggiunto livelli mai visti, il personale adibito al 'trattamento' e alla sorveglianza e' sempre piú scarso, il lavoro per i detenuti sempre meno'. 'Bisogna investire concretamente sulla sicurezza, sulla prevenzione ed anche sulla repressione del crimine: per questo il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe) auspica che si provveda ad istituire in tutte le regioni un distaccamento di unita' cinofile del Corpo di Polizia Penitenziaria, servizio oggi limitato solo ad alcune realta' del Paese'. E' quanto chiede il segretario generale del Sappe, Donato Capece, dopo la morte di un detenuto nel carcere di Sulmona per sospetta overdose. 'Nelle carceri italiane - spiega Capece - il 25% circa dei detenuti e' tossicodipendente e cio' determina moltissimi problemi, di natura sociale, detentiva e di sicurezza: se per un verso e' opportuno agire sul piano del recupero sociale, e' altrettanto necessario disporre di adeguate risorse per far fronte alla possibilita' che all'interno del carcere entri la droga'. Secondo Capece 'alcuni recenti fatti di cronaca hanno dimostrato che e' sempre piu' frequente il tentativo, anche da parte dei detenuti appena arrestati o di familiari e amici a colloquio, di introdurre sostanze stupefacenti all'interno degli istituti penitenziari'. 'Spesso - conclude - la professionalita' della Polizia Penitenziaria consente di individuare i responsabili e di denunciarli all'autorita' giudiziaria, ma cio' non e' sufficiente'. 09-04-2010 16:02 Cannabis. Studio: uso precoce legato a precocità sintomi psicotici. Dpa: 'estrema pericolosità' L'uso precoce di cannabis avvicina alla schizofrenia. E' l'avvertimento del Dipartimento Politiche Antidroga. Secondo una ricerca condotta su un campione di quasi 4000 giovani americani tra i 18 e i 23 anni, esaminando la relazione tra uso precoce di cannabis e maggior frequenza di sintomi psicotici nei giovani adulti tra i quali, appunto, schizofrenia e allucinazioni, emerge che le regioni cerebrali coinvolte nella schizofrenia sono strettamente collegate e fortemente sensibili ai cannabinoidi, in quanto hanno per essi specifici recettori. In sostanza l'uso precoce di cannabis da parte dei ragazzi determina un'alta probabilita' di soffrire di disturbi psicotici e di allucinazioni in eta' adulta. La cannabis, spiega il dipartimento, rappresenta la sostanza psicoattiva piu' utilizzata nella popolazione generale di molti paesi e, dall'analisi sistematica della letteratura scientifica, emerge una significativa prevalenza d'uso da parte di persone che soffrono di schizofrenia, manifestando tale malattia dopo un uso in eta' adolescenziale. 'I cannabinoidi esogeni ( contenenti il princio attivo Delta-9-tetraidrocannabinolo) e cioe' quelli che si trovano nella cannabis - spiega Giovanni Serpelloni capo del Dipartimento Politiche Antidroga - interagiscono pesantemente con specifici recettori (Cb1) presenti in quelle regioni cerebrali coinvolte nella schizofrenia. E' stata infatti verificata una maggiore densita' di tali recettori in aree cerebrali coinvolte nella schizofrenia, tra cui la corteccia prefrontale dorso laterale e la corteccia cingolata anteriore'. 'Tutte aree importantissime anche per le funzioni del controllo volontario dei comportamenti e della capacita' di percepire ed interpretare la realta' - aggiunge - Un numero crescente di evidenze scientifiche internazionali dimostrano un legame significativo e complesso tra cannabis e psicosi, mentre la ricerca in ambito neurobiologico ha raggiunto importanti risultati che sostengono l'evidenza biologica di tale legame. Ancora una volta si dimostra l'estrema pericolosita' di questa sostanza, erroneamente spesso ritenuta innocua, soprattutto perche' in grado di compromettere il regolare sviluppo cerebrale dell' adolescente e causa di importanti patologie psichiatriche quale la schizofrenia'. 09-04-2010 14:17 Divieto di fumo a bordo dei sottomarini militari La marina militare Usa ha deciso di proibire il fumo all'interno dei sottomarini. Per aiutare i marinai costretti a lunghi tragitti sott'acqua a smettere di fumare, i sottomarini saranno provvisti di cerotti e gomme alla nicotina. Le nuove disposizioni entreranno in vigore entro la fine dell'anno, come annunciato dal vice ammiraglio John Donnely, comandante della flotta dei sottomarini statunitensi. Il divieto, ha spiegato Donnely, segue uno studio durato un anno sui livelli di fumo passivo a cui sono sottoposti i marinai non fumatori. Spetterà ai comandanti dei sottomarini decidere se permettere o meno ai militari di fumare sul ponte quando in superficie. 09-04-2010 13:29 Cannabis, anche Philadelphia depenalizza il possesso Il procuratore distrettuale di Philadelphia ha annunciato che non sarà più perseguito penalmente il possesso di cannabis. Seth Williams, come riportato dal quotidiano "The Philadelphia Inquirer", ha detto che entro la fine del mese, chi sarà trovato in possesso di marijuana verrà solo multato, ma non rischierà più il carcere e la fedina penale rimarrà pulita. La procura ha perseguito e incarcerato circa 3mila persone ogni anno per piccole quantità della sostanza. "Dobbiamo essere intelligenti contro il crimine", ha detto Williams. "Non possiamo dichiarare guerra alla droga per andare poi ad arrestare un giovane che si fa una canna sulla 55ma strada. Dobbiamo concentrarci sui grandi trafficanti". L'obiettivo è di dare maggiore risorse alla giustizia per perseguire i narcotrafficanti, eliminando in un sol colpo migliaia di procedimenti penali che coinvolgono piccoli consumatori. La nuova politica meno proibizionista è frutto della collaborazione fra la Procura distrettuale e due giudici della Corte suprema dello Stato della Pennsylvania, Ronald D. Castille e Seamus P. McCaffery. 09-04-2010 13:04 Linee guida per la cura della tossicodipendenza Il NIDA, National Istitute on Drug Abuse, ha pubblicato delle linee guida sul trattamento della tossicodipendenza, al fine fornire agli operatori sanitari, e a tutte le parti interessate, una metodologia per affrontare la moltitudine di problemi legati alla tossicodipendenza. La tossicodipendenza, come più volte affermato in ambito internazionale, è una malattia estremamente complessa caratterizzata da un intenso ed a volte incontrollabile desiderio di assumere droga. L’inesistenza di un trattamento univoco che possa andar bene per tutta la popolazione tossicodipendente è uno dei principi che emerge dalle linee guida. Infatti, è necessario, per le persone tossicodipendenti trovare il giusto bilanciamento tra servizi, interventi e cure, al fine di trovare soluzioni alle necessità ed ai problemi individuali, in modo tale da consentire un ritorno produttivo in famiglia, nel posto di lavoro e nella società.La disponibilità e la facilità di accesso al trattamento sono altri due aspetti su cui il NIDA pone particolare attenzione. Data l’instabilità e il generico scetticismo dei soggetti dell’intraprendere delle cure, risulta di fondamentale importanza, che l’accesso al trattamento sia immediato e facilmente accessibile. Questi sono, tra gli altri, i principi su cui si basa l’analisi condotta dal National Istitute on Drug Abuse, che intende con tale pubblicazione aiutare gli operatori sanitari, i familiari e le altre parti interessate ad affrontare il gran numero di problemi incontrati dagli soggetti che necessitano di trattamento per abuso di droga. Qui le nuove linee guida. (DrogaNews) 09-04-2010 12:53 Morte Uva, forze dell'ordine cercavano di incastrarlo per droga  Un poliziotto chiama dalla caserma dei carabinieri di via Saffi in questura. E' la notte tra il 13 e il 14 giugno del 2008, a Varese. La finalità della telefonata, chiedere i precedenti di Giuseppe Uva, fermato da poco, rimasto ore in caserma, poi morto in ospedale, con la sorella che fotografa il cadavere pieno di lividi e macchie rossastre e accusa chi lo aveva in custodia di averlo ucciso di botte. Nuovi dettagli si apprendono sul caso di Giuseppe Uva, fermato ubriaco alle 3 del mattino dai carabinieri del capoluogo lombardo e morto poche ore dopo. Un caso portato a galla da Luigi Manconi, ex sottosegretario alla Giustizia e presidente di "A buon diritto", sulla scia dellla morte di Stefano Cucchi. Dall'audio della conversazione telefonica, si sente l'agente chiedere subito "la stampata di tutti i precedenti". Poi ripete gli ordini del capoturno: servono "tutti i precedenti. Se ci sono delle note.. assolutamente tutto.. Tutti i precedenti comprensivi di sviluppi e note.. - ripete -. Veramente al cento per cento, serve per una cosa seria". Continua... 09-04-2010 11:34 Guerra alla droga, giustiziati altri tre cittadini giapponesi Tre trafficanti di droga giapponesi sono stati giustiziati in Cina. Lo ha annunciato la Corte suprema di Pechino, dopo l'esecuzione di un primo giapponese martedí sempre per traffico di droga. Le esecuzioni si sono svolte nel Liaoning, provincia del nordest del Paese, secondo l'agenzia di stampa ufficiale Xinhua che cita la Corte suprema ma non fornisce precisazioni. Martedí fu giustiziato il 65enne Mitsunobu Akano, condannato per traffico di droga, il primo cittadino giapponese nei confronti del quale è stata applicata la pena capitale in Cina dalla ripresa delle relazioni diplomatiche nel 1972. Il primo ministro giapponese Yukio Hatoyama aveva ritenuto questa sentenza "spiacevole e grave", ma aveva chiarito che il suo Paese non poteva immischiarsi nelle questioni giudiziari di un altro Paese e invitato i suoi connazionali a mantenere la calma. Pechino aveva in quell'occasione informato Tokyo che altri tre giapponesi condannati per contrabbando e traffico di droga dovevano subire la stessa sorte: Teruo Takeda, 67 anni, Hironori Ukai, 48, e Katsuo Mori, 67. La Cina, dove complessivamente 68 reati sono punibili con la pena di morte, è particolarmente inflessibile per quanto riguarda il traffico di droga: il solo possesso di almeno 50 grammi comporta infatti una condanna alla pena capitale. Secondo l'organizzazione di difesa dei diritti umani Amnesty International, la Cina è il Paese che detiene il record mondiale di esecuzioni giudiziarie: giustizierebbe ogni anno piú persone di tutti gli altri Paesi che applicano la pena di morte messi insieme. 09-04-2010 11:25 Droga. Saccheggiata rivista che aveva intervistato boss narcotraffico Un gruppo di uomini armati ha requisito, non appena sono arrivate nella provincia di Sinaloa, nel nord-est del Paese, le 1.800 copie del settimanale 'Proceso', contenente una intervista a Ismael Zambada, detto 'El Mayo', uno dei capi del Cartello degli Arellano Felix ed il narcoboss piu' ricercato dagli agenti locali e statunitensi. Lo ha reso noto oggi un dirigente del settimanale, precisando che cio' accade spesso quando vengono pubblicati reportage sul traffico di droga e sui gruppi di potere regionale. Zambada ha incontrato il direttore di 'Proceso' in una localita' sconosciuta del Messico. E, al di la' di assicurare che il governo e l'esercito 'hanno gia' perso' la guerra contro i cartelli perche' 'i narcos sono penetrati nella societa', cosi' come la corruzione', ha lasciato intuire un suo presunto legame con un politico locale, consegnando anche al giornale una vecchia foto in tal senso. Per questo, Margarita Carreon, responsabile delle vendite di 'Proceso' ha specificato che non si sa bene se a requisire le copie siano stati gli uomini di 'El Mayo' o un gruppo rivale. Le asserzioni ('Il governo e' infiltrato dal basso ed il presidente Felipe Calderon e' ingannato dai collaboratori') e le rivelazioni del narcoboss sono state diffuse pochi giorni dopo che il cervello finanziario del Cartello degli Arellano Felix e' stato condannato a 40 anni di carcere negli Usa, perche' non ha collaborato con gli investigatori. 09-04-2010 11:20 Droga. E ora Morgan rischia di perdere la patria potestà per intervista su cocaina Asia Argento con cui Morgan ha una figlia di otto anni, Anna Lou, e' fermamente convinta di volergli togliere qualsiasi potesta'. Il motivo sarebbero le discusse dichiarazioni rilasciate a febbraio a Max, dall'ex Bluvertigo, Morgan, sull'uso della cocaina. Argento ha gia' ottenuto, il 4 marzo scorso, dal Tribunale dei minori di Milano, l'affidamento esclusivo della bambina e il mantenimento della stessa, da parte del padre, con un assegno mensile di 2 mila euro piu' le spese extra (500 euro al mese). La prima udienza si e' tenuta proprio stamattina al Tribunale dei Minori di Roma ma il cantante non era in aula perche' reduce da un intervento alle corde vocali. La nuova udienza e' stata fissata il prossimo 29 aprile e il cantante ha fatto sapere attraverso le parole dei suoi legali, Giampaolo Cicconi ed Enrico Fioretti, che ci sara': 'Morgan - spiegano - 'e' ancora convalescente per un'operazione alle corde vocali, affaticate anche dopo la partecipazione al programma di Santoro'. Asia Argento, era invece presente all'udienza. 'Non si puo' privare una bimba del proprio padre - spiegano ancora i legali di Morgan - per un articolo peraltro subito smentito'. Gli avvocati hanno fatto riferimento alla nota intervista al mensile Max, intervista che era stata la causa dello stop Rai alla sua partecipazione al festival di Sanremo. Sarebbe questo uno dei motivi che ha portato la Argento, che gia' un mese fa ha ottenuto l'affidamento esclusivo della bambina, a chiedere di togliere all'ex compagno la patria potesta'. Eccentrici e anticonformisti, Asia Argento e Morgan sono stati per otto anni la coppia piu' dark d'Italia. Nel 2007 , una fine burrascosa, con feroci botta e risposta a mezzo stampa e strazianti tira e molla. Poi, il boom. Lei, Asia Argento, si e' ricostruita una nuova vita diventando mamma bis di Nicola nel settembre 2008 avuta con il giovane regista Michele Civetta. Lui, Morgan, e' andato avanti tra alti e bassi e relazioni brevi. Un rapporto difficile tra i due anche se lo scorso ottobre, apparsi vicini vicini in tv a X Factor, sembravano essere due ex tornati in rapporti civili. Poi quella sciagurata intervista a Max. Intanto oggi nella homepage del sito ufficiale di Morgan c'e' la scritta 'eppure mi lascio contraddire in silenzio quando non so che non c'e amore in chi mi si oppone..'. (Ansa/Tamberlich) 09-04-2010 09:56 Nuove sostanze, nuovi allarmi. Ora tocca al mephedrone E' legale, viaggia su Internet, sta mietendo vittime in Inghilterra e nei Paesi del Nord Europa e sfugge ai controlli perchè mascherata sotto forma di concime. I ragazzi la chiamano “meow meow” o “m-cat”, abbreviazioni del nome scientifico, mephedrone. L'ultima delle droghe ad aver invaso le discoteche si sta diffondendo sempre più rapidamente, e il governo inglese sta stringendo la morsa per metterla al bando. «Serve una revisione molto rapida e molto attenta della normativa», ha detto in Parlamento il ministro delle Attività Produttive Mandelson. Dopo due anni di sostanziale clandestinità il mephedrone è finito sui giornali e in tv perchè considerato responsabile delle morti di Louis Wainwright e Nicholas Smith, due adolescenti che avevano assunto la sostanza mescolandola con alcolici, e di quella di una ragazza di ventiquattro anni, Lois Waters. «Il mephedrone si sta diffondendo sempre più velocemene- dice il professore Les Iversen, consigliere del governo inglese in materia di tossicodipendenze-. E' come l'ecstay alla fine degli anni ottanta». Conferma... 08-04-2010 17:09 Droga. Quotidiano Usa: Obama ha scelto di non perseguire coltivatori oppio In Afghanistan gli Stati Uniti puntano prima di tutto a sconfiggere i talebani e hanno abbandonato l'obiettivo di sradicare le piantagioni di oppio. Lo scrive oggi il Washington Post. L'amministrazione Obama ha stabilito che la distruzione delle colture di oppio finiva soltanto per provocare ostilita' fra i contadini e ha scelto di concentrarsi sull'arresto dei signori della droga e sul blocco dei convogli che trasportano l'oppio. E' stato avviato anche un programma per persuadere i contadini a piantare grano, ma problemi di sicurezza e il lento arrivo degli specialisti civili americani ne ha ridotto di molto la portata. Fra il 2008 e il 2009 la produzione di oppio e' calata del 22% e 20 delle 34 province afghane sono state dichiarate "opium free". Un rapporto Onu ha pero' segnalato in febbraio che quest'anno le provincie senza oppio sono scese a 17. Fra qualche settimana partira' la stagione del raccolto, che in genere attira migliaia di braccianti da tutto il paese. Il generale dei marine Lawrence Nicholson, comandante della zona di Marja recentemente riconquistata dagli americani nella provincia di Helmand, spiega che per contrastare il raccolto verranno bloccate le strade per impedire l'arrivo dei braccianti. Inoltre i soldati americani e afghani hanno provveduto a fermare l'arrivo nel paese delle sostanze chimiche per la trasformazione di oppio in eroina. Ai braccianti afghani che vedranno sfumare il loro lavoro verranno offerti dagli americani cinque dollari al giorno per lavori di manutenzione dei canali d'irrigazione. 08-04-2010 16:25 Morte Cucchi. Perizia della Procura: la sua vita poteva essere salvata "La vita di Cucchi si sarebbe potuta salvare. Se fosse stata posta in essere un'idonea terapia si sarebbe potuto scongiurarne la morte". Così Paolo Arbarello, direttore dell'istituto di Medicina legale dell'università La Sapienza nel corso di una conferenza stampa in cui ha illustrato le conclusioni di una consulenza elaborata da un pool di esperti incaricati dai magistrati per far luce sulla morte di Stefano Cucchi, il detenuto morto il ottobre scorso al Sandro Pertini. Da parte dell'ospedale c'è stata omissione e negligenza". Queste le accuse rivolte dai medici legali alla struttura che avrebbe dovuto seguire in modo diverso il giovane deceduto sei giorni dopo l'arresto. In particolare, ha chiarito Arbarello, "in ospedale non è stata colta la gravità della situazione e determinante per la morte è stata l'omissione di un piano terapeutico adeguato". Mistero anche sul ricovero di Cucchi. Secondo Arbarello, "il reparto di medicina protetta non era idoneo alla sua condizione. Non sappiamo il perché non sia stato ricoverato in un altro". Secondo i medici legali, è da escludere la morte per disidratazione. Dagli esami autoptici eseguiti sul corpo risulta infatti che Stefano aveva la vescica piena in virtù del fatto che la sera prima di morire aveva bevuto tre bicchieri di acqua. Viene perciò smentita la tesi della commissione parlamentare d'inchiesta sull'efficienza, presieduta da Ignazio Marino. L'analisi svolta dal pool di esperti ha inoltre rilevato - ha spiegato arbarello - una lesione vertebrale lombare "antica" e una sacrale "recente". Quest'ultima è "tipica della caduta podalica", vale a dire una caduta sul sedere. "Quanto ai meccanismi ha sottolineato il direttore dell'istituto di medicina legale - per cui questo tipo di caduta si è determinata non spetta noi dirlo". Non ci sono prove, ha spiegato Arbarello, che si tratti della conseguenza di un pestaggio. Nessun segno di pugni o di una aggressione diretta, questo però non esclude necessariamente il pestaggio, perché avrebbe potuto essere stato spinto violentemente contro un muro o sul pavimento, tanto da provocare la frattura. "Noi non possiamo entrare - ha concluso il professore - nel merito delle modalità che hanno provocato le lesioni". 'Siamo grati del fatto che la Procura abbia fatto indagini serrate per mesi. Il quadro che emerge e' coerente con le risultanze della perizia che i nostri consulenti presenteranno sabato alla Camera, da cui emergeranno verita' incontestabili e dirompenti, e facilmente intellegibili'. Lo ha detto il legale della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo. Anselmo ha posto l'attenzione sulle condizioni di salute del giovane prima dell'arresto: 'Camminava sulle sue gambe, era persino andato in palestra, c'e' un medico sportivo che l'ha giudicato idoneo al pugilato. Ha persino fatto da comparsa in un film, in palestra. Inoltre - ha aggiunto il legale - era stato per lavoro in alcuni uffici pubblici, aveva fatto benzina, era stato dal tabaccaio: tutti l'hanno visto. Dopo il suo arresto, in virtu' di quanto e' successo e' stato portato al Pertini, dove poi e' morto. E anche se le lesioni dolose non sono di per se' mortali - ha concluso Anselmo - c'e' una vasta giurisprudenza che ci dice che la sequenza causale non si interrompe'. 'La Relazione dei medici legali della Procura svela qualcosa che gia' sapevamo, che Stefano Cucchi non e' stato curato come doveva essere fatto ed e' morto. Il problema vero pero', che si sta pericolosamente mettendo in secondo piano, e' chi abbia materialmente 'mandato' Cucchi all'ospedale dal quale non e' piu' uscito vivo'. Lo afferma in una nota il senatore dell'Italia dei Valori Stefano Pedica. 'La malasanita' e' un problema gravissimo ma ancor piu' grave e' che un ragazzo affidato alle forze dell'ordine venga restituito alla famiglia morto. Se non viene affrontato questo problema, se non si scopre come mai Cucchi e' arrivato al carcere di Regina Coeli fratturato e contuso, se non vengono fuori i nomi e cognomi di chi ha ridotto Stefano in quel modo, forse e' perche' lo Stato ha paura di scoprire una verita' troppo cruda. Come rappresentante delle istituzioni mi appello alla magistratura perche' non chiuda un caso che e' ancora tutto aperto e continui ad indagare sui fatti accaduti prima dell'arrivo in carcere'. 'Arrestare la verita' alle sole responsabilita' dei medici sarebbe un affronto alla famiglia Cucchi e a tutti i cittadini che ancora credono nella credibilita' della giustizia - conclude Pedica - perche' il caso Cucchi rappresenta il simbolo di tutte quelle morti che nelle carceri italiane continuano a verificarsi senza colpevoli'. "Non vi sono contrasti importanti tra la perizia dei medici legali disposta dalla Procura e la relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta". Lo dice il senatore Michele Saccomanno, capogruppo Pdl nella commissione parlamentare d'inchiesta sull'Efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale. Per Saccomanno si devono tenere presenti "le diverse finalita' tra cio' che e' richiesto ai relatori della commissione, tenuti a collegare il dato medico non ad un'indagine per la ricerca dei colpevoli ma per rilevare negligenze e omissioni dell'assistenza sanitaria prestata nello specifico a Stefano Cucchi ed, in generale, i percorsi che assicurano la tutela della salute a tutti i detenuti italiani". "Nella relazione a supporto dell'inchiesta- aggiunge l'esponente del Pdl- sono state dettagliatamente rilevate le variazioni cliniche del signor Cucchi e la completezza o meno dell'assistenza sanitaria. Non sembra opportuno che ogni dramma divenga solo uno scoop mediatico pro o contro qualcuno". "La conclusione dei periti secondo cui Stefano Cucchi poteva, con le cure adeguate, poteva essere salvato, creano sconcerto, rabbia e incredulita' e confermano uno scenario inquietante di omissioni e di responsabilita' su cui, spero, la magistratura faccia celermente luce". Lo dichiara in una nota il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni commentando le conclusioni dei consulenti incaricati dai magistrati che si occupano della vicenda del giovane romano deceduto nei mesi scorsi nella struttura protetta dell'ospedale "Sandro Pertini". "La circostanza che un essere umano sia stato privato del suo diritto ad avere cure mediche adeguate - ha aggiunto Marroni - non deve, inoltre, far passare in secondo piano la violenza fisica subita da Cucchi. Spetta ai giudici scrivere la verita' definitiva su questa vicenda, accertando le responsabilita' dei medici e ricostruendo quanto accaduto nelle convulse ore dell'arresto di Stefano Cucchi, in quelle della detenzione, del processo e delle visite negli ospedali, per capire quando e dove se fu vittima del pestaggio che lo ridusse nelle penose condizioni che tutti conosciamo". Sono due i provvedimenti aperti dall'Ordine dei Medici di Roma nei confronti di altrettanti medici coinvolti nel caso di Stefano Cucchi. I fascicoli su quanto e' avvenuto all'Ospedale Pertini, ha spiegato il presidente dell'Ordine di Roma Mario Falconi, verranno analizzati da una commissione ristretta. Un atto che all'ordine giudicano 'dovuto'. 'I medici saranno ascoltati', ha aggiunto Falconi spiegando che si stanno valutando le posizioni e gli ordini di iscrizione di altri tre medici. "Il caso di Stefano Cucchi ci dice che bisogna dare certezze di cure e' chi e' in carcere. Il detenuto o il fermato, malato, deve avere una pronta risposta dalle strutture sanitarie e il suo controllo non puo' essere demandato alla polizia penitenziaria. La vivibilita' delle carceri deve diventare tra i punti qualificanti della politica del nostro partito". Cosi' il senatore del Pd, Roberto Di Giovanpaolo, segretario della commissione Affari europei, che argomenta: "E' chiaro che bisogna fare luce sulle omissioni che hanno portato alla morte di Cucchi e di come si vive nelle carceri italiane". "Chiedero' che si parli nella riunione di gruppo martedi col segretario Bersani. Questi sono temi qualificanti per un partito- conclude l'esponente Pd- che vuole essere popolare e di massa". "La perizia dei consulenti della Procura conferma oggi, nella sostanza, l'esito degli accertamenti disposti dalla commissione d'Inchiesta sul servizio sanitario nazionale che presiedo". Lo dichiara Ignazio Marino, esponente Pd che aggiunge: "Le cure mediche, attraverso il servizio sanitario pubblico, devono essere garantite a tutti i cittadini, anche a quelli che si trovano in stato di detenzione, come d'altra parte prevede l'articolo 32 della Costituzione". Riguardo agli accertamenti sulla vicenda Cucchi, dice il senatore democratico membro della commissione permanente Igiene e Sanita', "sono soddisfatto del lavoro portato a termine dalla commissione di inchiesta del Senato della Repubblica che, attraverso il suo lavoro, ha dato dignita' al Parlamento". In conclusione "e' impensabile che ci siano differenze di cure tra detenuti e cittadini liberi, tra immigrati e chi ha invece la cittadinanza. La dignita' di una persona non cambia con la perdita della liberta'". "Personalmente, anche se fra mille incomprensioni e polemiche, ho puntato il dito su una questione che appariva fin dall'inizio di grande gravità, cioè che nei giorni di ricovero del povero Cucchi non erano state prese in considerazione le sue condizioni fisiche": questo il commento del sottosegretario Carlo Giovanardi, intervenuto ai microfoni di Radio Città Futura, sulle perizie commissionate dalla Procura all'Istituto di medicina legale della Sapienza. "Oggi - ha aggiunto Giovanardi - leggo che i periti dicono che presentava una cachessia, condizione di peso bassissimo, una disfunzione epatopancreatica, un'ipoglicemia grave, uno squilibrio elettrolitico e una bradicardia, quindi secondo i periti non è stata colta la gravità della situazione di un soggetto fragile che era all'interno di un circuito di tossicodipendenza, che aveva segnato la sua vita e che lo faceva essere una persona che aveva assolutamente bisogno di aiuto e di assistenza". Secondo Giovanardi le cause della morte sono chiaramente collegabili a questa mancata assistenza e al fatto che una persona nelle sue condizioni non era nella pienezza delle sue facoltà mentali. "Su questo punto - ha detto Giovanardi - c'è anche da chiarire bene, nel dibattito parlamentare, che quando le volontà del paziente di non curarsi o non nutrirsi sono prese da un soggetto talmente fragile e talmente compromesso, i medici sono obbligati ad intervenire". "Il mio auspicio - ha concluso il sottosegretario - è che in Italia si tenga conto di quello che è successo, perche' non capiti piú che nei protocolli carcerari ci sia l'obbligo di avvertire la famiglia quando chi viene arrestato è in quelle condizioni, quando c'è una richiesta d'aiuto a una comunità che vengano chiamati gli esperti della comunità, che si possa arrivare in queste condizioni già nel processo per direttissima ad essere affidato ad una comunità invece che finire in una struttura sanitaria carceraria. Queste le cose da fare, questo l'insegnamento che deve arrivare da questa penosa vicenda". 08-04-2010 16:15 San Patrignano: dopo Spice e n-Joy, proibire Infinity Mentre l'ultimo provvedimento del ministero della Sanita' prende di mira due prodotti - N-Joy e Spice - 'profumatori d'ambiente' fumati e inalati da chi e' in cerca di uno sballo legale, venduti on line negli oltre 150 smart shop del paese come miscele aromatizzanti, sul mercato e' gia' arrivata 'Infinity': un nuovo nome per una sostanza ancora piu' tossica. La denuncia viene dalla comunita' di San Patrignano, che ha fatto analizzare questa nuova 'tecno-cannabis' (cioe' riprodotta artificialmente in laboratorio). Una troupe della web tv di San Patrignano si e' recata in uno degli smart shop della riviera adriatica per verificare se lo Spice fosse ancora in commercio. 'Ci hanno detto che questo non c'era piu', ma che non dovevamo preoccuparci. Avevano Infinity, nuovo nome commerciale per un 'profumatore d'ambiente' ancora piu' forte', ha raccontato il responsabile della comunita' riminese Andrea Muccioli. Le analisi hanno confermato che Infinity e' ancora piu' tossico dello Spice. Al suo interno si trovano infatti sostanze chimiche di sintesi che 'svolgono un'azione del tutto sovrapponibile a quella dei cannabinoidi naturali, ma con intensita' e durata maggiore', ha scritto nella sua relazione sull'analisi di un campione di Infinity Veniero Gambaro, professore di Chimica Tossicologica dell'Universita' di Milano. 'Purtroppo - ha sottolineato Muccioli - il nostro Paese e' troppo lento nell'aggiornare le tabelle sulle sostanze stupefacenti', mentre le 'designer drugs' sono gia' da due anni fuori legge in Germania, Francia Austria, Polonia, Lussemburgo, Olanda, Gran Bretagna e Svezia dopo che furono riscontrati i primi casi d'intossicazione da 'tecno-cannabis'. L'inchiesta di San Patrignano ha attirato l'attenzione anche di quotidiani come Il Resto del Carlino e del programma di Canale 5 'Striscia la notizia', che nell'edizione di questa sera (20.45) trasmettera' un servizio su questa vicenda. "In tutta la mia vita professionale, non ho mai visto un tossicodipendente da tecno-cannabis o da smart drug": Felice Nava, farmacologo e dirigente medico del Dipartimento delle Dipendenze di Castelfranco Veneto (Treviso), e' scettico sugli effetti di "Infinity". "Premetto di non conoscere nel dettaglio l'esito delle analisi di queste sostanze - precisa Nava - e che sicuramente si tratta di prodotti che non hanno un ciclo di qualita' e che potrebbero contenere sostanze chimiche che possono avere effetti tossici, come stordimento, nausea, cefalea e vertigini. Ma da qui a dire che svolgono un'azione sovrapponibile a quella della cannabis naturale, come si afferma in questo caso, ce ne vuole. Se fosse possibile creare in laboratorio sostanze con effetti simili a quelli delle droghe, sarebbe economicamente vantaggioso. E' il sogno del chimico criminale. Ma finora non e' cosi'". Quindi, anche ammettendo che i tossicologi abbiano individuato un cannabinoide di sintesi in alcuni prodotti, conclude, "cio' non vuol dire essere sicuri che produca effetti chimici significativi sull'uomo. Per stabilirlo ci vogliono studi accurati". Le sostanze di cui sono composti prodotti come 'Infinity' sono 'sicuramente piú pericolose della cannabis, sia per gli effetti neuropsichici, che sono in grado di provocare, che per quelli clinici su altri apparati, che hanno portato a registrare negli ultimi 30 giorni 7 ricoveri nei Pronto Soccorso': lo afferma il capo del Dipartimento Politiche Antidroga, Giovanni Serpelloni, in riferimento a quanto affermato dal farmacologo Felice Nava. 'Non è un caso che tutti i Paesi europei siano molto preoccupati della diffusione di queste droghe. Negli ultimi anni sono state prodotte in laboratorio numerosissime sostanze con effetti simili e con potenza anche superiore al Thc (principio attivo della cannabis, ndr), molte delle quali sono frutto della ricerca scientifica nel campo degli antidolorifici e che sono stati anche brevettati'. Gli effetti di queste sostanze quindi, secondo Serpelloni, non vanno sminuite, visto anche 'l'alto numero di smart shop sul territorio nazionale ed il vertiginoso incremento delle vendite via Internet'. 'Studi accurati - conclude - sono già stati elaborati, basta prenderne atto. Soprattutto bisogna agire in una logica preventiva a tutela dei nostri giovani, senza aspettare che qualcuno ci rimetta la vita attivando tardivamente le misure necessarie di intervento'. 08-04-2010 16:12 Ministro Zaia: bevete vino e grappa, poi guidate tranquilli Per il ministro delle Risorse agricole, Luca Zaia, portare il tasso alcolimetrico a zero e' 'una cretinata, un'autentica cazzata'. 'Adesso posso solo dire a voi di bere vino - ha detto Zaia nello stand del Friuli Venezia Giulia al Vinitaly, commentando l'accordo per la Doc interregionale del Prosecco - perche' noi vi abbiamo preparato l'imbottigliamento, lo portiamo sui mercati. Io spero di non essere assieme a delle persone che sono convinte che il tasso alcolimetrico deve essere portato a zero, perche' queste sono cretinate, delle autentiche cazzate'. Zaia ha proseguito sostenendo: 'Lo diciamo perche' siamo stanchi di sentirci dire che bere due bicchieri a pasto e andare a guidare significa essere degli ubriaconi. Evidentemente qualcuno non conosce la legge nazionale, che prevede come limite 0,5 milligrammi di alcool in un litro di sangue, il che significa due bei bicchieroni di vino'. 'Bevete due bicchieri di vino e state tranquilli. Mettetevi l'anima in pace perche' il 98 per cento degli incidenti stradali non sono causati dallo stato di ebbrezza ma da tutte le altre cose che nessuno ha il coraggio di affrontare'. 'E poi visto che ci siamo, bevetevi anche una buona grappa', perche' comunque 'rappresenta per noi un grande ambasciatore, un grande biglietto da visita internazionale. Noi in Italia consumiamo sempre meno grappa; in giro per il mondo ce la chiedono sempre di piu''. 08-04-2010 14:05 Droga, a Roma l'età media per cominciare è 19 anni  A Roma tra i tossicodipendenti, c'e' chi comincia ad assumere sostanze stupefacenti o alcol anche a nove anni. L'eta' media del primo utilizzo si aggira intorno ai 19 anni, ma esiste una grande variabilita': la 'prima volta' per qualcuno e' stata a nove anni per altri anche a 52. E' quanto emerge dalla relazione annuale sulla droga, realizzata dall'agenzia comunale di Roma per le tossicodipendenze. I tossicodipendenti che si sono rivolti ai centri di accoglienza e in generale hanno fruito dei servizi erogati per conto dell'agenzia comunale sono per la maggior parte di sesso maschile (84,7%) e nel 2009 sono stati in tutto 1.930. L'eta' media degli utenti dei servizi e' di circa 38 anni (minima 16 anni e massima 67). La sostanza piu' utilizzata dagli utenti dei servizi e' l' eroina (36,9%) di poco superiore ai valori riferiti alla cocaina (36,7%). A seguire c'e' l'alcol (9,6), la cannabis (7,2) e la percentuale degli utenti che dichiarano di utilizzare piu' sostanze e' del 6,6%. I soggetti piu' giovani tra i 21 e i 35 anni, utilizzano soprattutto cocaina, mentre i soggetti dai 36 ai 45 anni sono principalmente consumatori di eroina. La fascia che comprende maggiormente tossicodipendenti che utilizzano piu' eroina e cocaina e' quella che va tra i 36 e 40 anni. 'Abbiamo dati allarmanti soprattutto per quanto riguarda l'eta' delle assunzioni. I servizi devono essere improntati sulla prevenzione e la nostra emergenza e' soprattutto sull'utilizzo della cocaina', ha spiegato il presidente dell'agenzia comunale per le tossicodipendenze Massimo Canu. Per l'assessore capitolino alla scuola, Laura Marsilio 'bisogna intervenire soprattutto rispetto al mondo giovanile'. 08-04-2010 12:58 Cocaina, stimolazione cerebrale profonda contro la dipendenza La stimolazione cerebrale profonda (DBS) è una tecnica innovativa utilizzata per la cura del Parkinson e dei disturbi mentali. Lo rivela uno studio francese pubblicato sulla rivista scientifica Pnas. Viene impiantato sottopelle un elettrodo più piccolo di un peacemaker,ricaricabile e di lunga durata, per la stimolazione elettrica delle strutture cerebrali profonde (gangli della base). Dal punto di vista clinico la DBS rappresenta una tecnica per disabilitare momentaneamente una particolare struttura del cervello, senza i rischi e l’invasività dell’ablazione chirurgica. Potrebbe essere adottata per controllare e ridurre il desiderio di assumere droga. La cocaina agisce bloccando i recettori dopaminergici e aumentando la quantità di dopamina nel cervello, meccanismo alla base della ricerca compulsiva di droga. Diversi ricercatori hanno tentato con vari metodi di ristabilire il normale circuito dopaminergico, ottenendo tuttavia una riduzione generale del desiderio, anche per i normali impulsi vitali come la ricerca di cibo. Studiosi francesi hanno recentemente utilizzato la DBS per stimolare una particolare struttura cerebrale, il nucleo subtalamico, riuscendo ad inibire selettivamente la sola ricerca compulsiva di droga. I ricercatori ipotizzano che a tale livello sia possibile dissociare i normali impulsi vitali, come la ricerca del cibo, da quelli patologici come l’abuso di droga. La stimolazione del nucleo subtalamico con DBS sembra quindi ridurre selettivamente la ricerca compulsiva di droga senza intaccare il normale sistema motivazionale, dimostrandosi una efficace strategia terapeutica nel trattamento della tossicodipendenza. (DrogaNews) 08-04-2010 12:14 Cannabis, gli elettori di Nederland votano a favore della legalizzazione Gli abitanti del piccolo Comune di Nederland, nel Colorado, hanno approvato un quesito referendario per eliminare ogni tipo di sanzione per il possesso di marijuana. E' il terzo Comune del Colorado, dopo Denver e Breckenridge, a legalizzare la cannabis. Più del 54% degli abitanti ha votato a favore della legalizzazione. Rimangono ovviamente in essere i divieti statali e federali, ma la polizia locale non potrà più perseguire chi consuma cannabis. I votanti hanno anche non rieletto il sindaco Martin Cheshes, che aveva fatto campagna elettorale contro il referendum, eleggendo al suo posto Sumaya Abu-Haidar. Poco prima del voto, il Procuratore distrettuale di Bolder, Stan Garnett aveva detto: "Se passa il referendum non farò finta di niente. La proibizione della marijuana è un argomento delicato, ed è importante capire da che parte sta l'opinione pubblica". Una simile iniziativa referendaria è stata presentata in altre cittadine dello Stato. Secondo i sondaggi più recenti, per la prima volta la maggioranza assoluta degli elettori del Colorado è favorevole alla legalizzazione e regolamentazione della marijuana al pari dell'alcool. 07-04-2010 20:26 Droga. Oltre 50% esercito ne fa uso L'esercito afgano "ha perso" almeno il 60% delle sue forze combattenti nell'offensiva nella provincia di Helmand, secondo fonti militari francesi. Scrive oggi il settimanale satirico francese Le Canard Enchainee, solitamente molto ben informato, che alcuni rapporti militari destinati al presidente francese Nicolas Sarkozy indicano come l'esercito afgano sia di fronte a una vera e propria emorragia di forze: non si tratta tanto di morti, quanto di soldati feriti, di disertori o dimissionari. E le informazioni raccolte sulla polizia afgana non sono più lusinghiere: oltre la metà delle reclute fa uso di droga, scrive il settimanale, e appena il 10% viene respinto. I soldati francesi danno notizia di diserzioni, corruzione, alcolismo e violenze dei poliziotti ai danni della popolazione civile. Inoltre, "oltre un quarto delle squadre registrate sono composte da poliziotti fantasma", il che consente al capo locale di intascare la loro paga. 07-04-2010 20:20 Cannabinoidi. Alt del ministero Salute ai deodoranti Stop alla 'fabbricazione, importazione e immissione in commercio (compresa la vendita on line)' dei deodoranti per gli ambienti a base di cannabinoidi. A firmare l'ordinanza, d'intesa con il Dipartimento Politiche Antidroga presso la Presidenza del Consiglio, il ministro della Salute Ferruccio Fazio. Il blocco vale per tutti i prodotti 'denominati 'Spice' e 'n-Joy' e relative presentazioni commerciali, venduti come miscele aromatizzanti e profumatori di ambiente'. L'Ordinanza, si legge in una nota del ministero, 'trae le sue origini da una segnalazione del Sistema Nazionale di Allerta Precoce e Risposta Rapida per le Droghe, coordinato dal Dipartimento Politiche Antidroga, che riferiva di alcuni casi di intossicazione acuta, specificamente attribuiti all'assunzione di tali prodotti. Apposite analisi chimico-laboratoristiche hanno rilevato la presenza in dette miscele di molecole di cannabinoidi sintetici, denominati JWH-018 e JWH-073, che, come confermato dall'Istituto Superiore di Sanita' sono pericolosi per la salute'. La sintomatologia documentata dai dati forniti dall'ISS e dal Dipartimento Politiche Antidroga 'e' riferibile a disturbi cardiocircolatori e a disturbi psichici, manifestatisi dopo l'assunzione delle sostanze attraverso il fumo'. I cannabinoidi sintetici saranno quindi inseriti 'nella Tabella delle sostanze stupefacenti'. 07-04-2010 20:15 Scoperta grappa alla marijuana Grappa alla marijuana in un esercizio pubblico: l'hanno scoperta, in una damigiana da cinque litri, i Carabinieri di Sacile (Pordenone), che stavano indagando per spaccio di stupefacenti nei locali pubblici della citta'. La titolare dell'esercizio - denunciata a piede libero - si e' difesa dichiarando agli investigatori che il contenitore era di proprieta' dell'ex convivente. Costui, secondo la versione fornita dalla donna, avrebbe indicato alla Procura la presenza della sostanza proibita nel locale della ex convivente per vendicarsi di una sua denuncia per maltrattamenti in famiglia, che qualche giorno fa lo aveva condotto in carcere. 07-04-2010 16:15 Morte Cucchi. Periti della Procura: colpe dei medici dell'ospedale Pertini  La morte di Stefano Cucchi avvenuta il 22 ottobre dello scorso anno e' stata determinata dalla mancanza di idonea assistenza medica. E' una delle conclusioni alle quali e' giunta una relazione medico-legale depositata oggi dai consulenti dei pubblici ministeri Vincenzo Barba e Francesca Loi chiamati ad indagare sulle cause che hanno determinato il decesso avvenuto nel reparto dell'ospedale Sandro Pertini dove vengono ricoverati i detenuti. A redigere la relazione nella quale si parla, secondo quanto si e' appreso, di morte per disidratazione, e' stata un'equipe guidata dal professor Paolo Arbarello. La relazione in sostanza ricalcherebbe quanto gia' accertato dalla commissione parlamentare d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale presieduta da senatore Ignazio Marino. Per la morte di Cucchi sono indagati sei medici del Pertini per l'accusa di omicidio colposo, avendo avuto in cura il detenuto, mentre tre guardie carcerarie sono accusate di lesioni gravissime, ovvero di aver picchiato Cucchi mentre si trovava nelle celle del palazzo di giustizia in attesa di comparire davanti al giudice che doveva processarlo per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Nella relazione depositata questa mattina e che domani sara' illustrata nel corso di una conferenza stampa dal professor Ararello, si fa riferimento anche a diverse fratture alcune delle quali recenti riscontrate sul corpo di Cucchi e probabilmente conseguenti al pestaggio da lui subito. L'arresto di Cucchi risale al 15 ottobre quando una pattuglia di carabinieri lo blocco' trovandolo in possesso di sostanze stupefacenti. LA SORELLA: PERITO PM CONVOCA STAMPA, NON PARLA CON FAMIGLIA - 'Apprendiamo che il professor Albarello avrebbe indetto una conferenza stampa per la giornata di oggi poi rinviata a domani, per illustrare il contenuto della sua consulenza. I miei avvocati mi dicono che cio' non gli sarebbe consentito ma anzi vietato in ragione della funzione pubblica da lui rivestita quale ausiliario del pm'. E' quanto dichiara Ilaria, sorella di Stefano Cucchi, il giovane morto il 22 ottobre scorso all'ospedale Pertini di Roma, sul cui decesso indaga la Procura di Roma. 'Ma quello che mi chiedo come cittadina e' se questo deve essere il corretto modo di procedere in un caso cosi' delicato come quello che ha sconvolto la mia famiglia. In buona sostanza, io chiedo ai pm se e' giusto che i loro consulenti si preoccupino di piu' e prima di inseguire i giornalisti piuttosto che sottoporre ai loro colleghi delle persone offese e a noi familiari l'esito tanto sospirato delle loro indagini e valutazioni. Non contesto assolutamente il sacrosanto diritto di tutta la stampa, che tra l'altro ci ha fin qui aiutato, di essere informata ma rilevo che forse, come famiglia, avremmo dovuto avere la precedenza'. 07-04-2010 15:38 Smart Drugs, procura Torino pronta a sequestrare smart drug con sostanze psicotrope  Le cosiddette smart drug potranno essere ritirate dal commercio per via amministrativa se verra' accertato che contengono sostanze stupefacenti o psicotrope: e' questo l'orientamento emerso ieri a Torino, secondo quanto si e' appreso, nel corso di un incontro tra funzionari del Ministero della Salute e il procuratore Raffaele Guariniello. La riunione era stata convocata per discutere degli sviluppi di un'inchiesta su un prodotto, chiamato N-Joy, venduto ufficialmente come profumatore ambientale ma, in realta', composto da principi attivi riconducibili a un cannabinoide sintetico. Il 'profumatore' era in vendita in uno smart shop del centro storico di Torino, e il procuratore Guariniello, che si e' avvalso del lavoro dei carabinieri del Nas, ha aperto un fascicolo per frode in commercio e per violazione del codice del farmaco. N-Joy e' sospettato di avere causato sette casi di intossicazioni (uno a Milano, sei in Veneto) su persone che lo avevano inalato. Nella riunione di ieri, secondo quanto e' trapelato, si e' deciso che il Ministero, per via amministrativa, potra' disporre provvedimenti per evitare la diffusione dei prodotti interessati.  A rischio anche la noce moscata che ha effetti allucinogeni. GIOVANARDI: PROIBIRE TUTTE LE SMART DRUGS -  ''Stop alle droghe furbe''. E' quanto afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, commentando l'attivita' della procura di Torino. ''Mentre Guariniello sta procedendo per i reati di commercio di medicinali senza autorizzazione e di frode nell'esercizio del commercio, il Dipartimento antidroga ha già richiesto, da un lato, l'inserimento di queste sostanze nella tabella degli stupefacenti, rendendone penalmente perseguibile la vendita, e, dall'atro, un provvedimento del ministero della Sanità per bloccarne nell'immediato la diffusione'', e' detto in una nota. ''Come ricordato dal procuratore di Torino Guiariniello il sistema di allerta rapido del dipartimento per le politiche antidroga ha consentito di individuare sei casi di intossicazione accertati nel mese di marzo a causa di prodotti in vendita negli smart shop. Questi prodotti denominati n-Joy e spice, ascrivibili tra le cosiddette"droghe furbe", venduti come profumatori ambientali contengono in realtà cannabinoidi sintetici e vengono fumati con gravi danni per la salute. Tali deodoranti sono ad elevata potenza farmacologica, molto più forti della classica cannabis e, se inalati, possono provocare tachicardia, perdita di conoscenza e stati di panico e stato confusionale''. 07-04-2010 14:45 Cannabis terapeutica, in Puglia al via l'erogazione a carico delle Asl   Stop alle lunghe trafile burocratiche e alle spese onerose per importare dall´estero farmaci a base di cannabis per i malati terminali. Da oggi paga la Regione Puglia. La delibera di giunta firmata a febbraio dall´assessore alla salute Tommaso Fiore autorizza l´erogazione dei cannabinoidi a scopo terapeutico a carico del servizio sanitario regionale, uno degli ultimi atti del I governo Vendola. In realtà il provvedimento si limita a recepire un decreto ministeriale del 2007, ma costituisce uno dei testi più avanzati in tutta Italia sull´utilizzo clinico della cannabis. Come la Puglia solo la Toscana. Continua... 07-04-2010 13:31 Droga. Intervista al più potente dei narcos: nulla può ormai fermarci, siamo milioni In una intervista al settimanale messicano Processo, uno dei più potenti narcotrafficanti al mondo spiega che una sua eventuale cattura non porterebbe ad alcuna diminuzione del traffico di droghe. Ismael "El Mayo" Zambada ha anche spiegato che si toglierebbe la vita piuttosto che essere arrestato. El Mayo è il boss del cartello di Sinaloa, il più antico e potente del Messico, e sulla sua testa pende una taglia di 2 milioni di dollari offerta dal Governo del presidente Felipe Calderon. Nell'intervista, El Mayo spiega di essere riuscito a scappare quattro volte agli uomini dell'esercito messicano grazie alla conoscenza dettagliata del terreno. Ma anche ove fosse catturato o ucciso, spiega, ci sarà subito qualcuno che lo sostituirà. Sulla guerra militare alla droga lanciata dal Governo nel 2006, El Mayo non risparmia ironia. "Il problema quando si parla del business del narcotraffico è che questo coinvolge milioni di persone. Come si fa a dominarlo?", si chiede il boss. La guerra alla droga è già persa, dice, perché la droga è ormai un fenomeno radicato "quanto la corruzione". Se l'obiettivo del Governo era quello di danneggiare il narcotraffico, conclude El Mayo, i suoi tentativi sono troppo modesti e tardivi. 07-04-2010 10:29 Crack e cocaina, adolescenti a rischio malattie a trasmissione sessuale L’uso di crack e cocaina costituisce motivo di preoccupazione, sia per le proprietà psicotrope della sostanza che per il maggior rischio di diffusione di malattie sessualmente trasmissibili come l’HIV. Uno studio, condotto da ricercatori della Bradley Hasbro Children's Research Centre negli Stati Uniti e pubblicato sul Journal of Child and Adolescent Substance Abuse, ha esaminato i comportamenti sessuali a rischio e non protetti in adolescenti consumatori di crack e cocaina. Il campione è composto da 282 ragazzi di 15 anni (età media) a cui sono stai diagnosticati diversi disturbi psichiatrici, dal disturbo dell’umore a disturbi da stress post traumatico e comportamento dirompente. Il 13% dei giovani ha utilizzato crack e cocaina almeno una volta nella vita, circa ¾ degli adolescenti utilizza alcol e più della metà ha utilizzato anche marijuana. Dopo aver valutato i fattori di rischio che incidono sulla probabilità di trasmissione dell’HIV (età, sesso, etnia, patologie psichiatriche), il 47% dei giovani intervistati ha riferito di utilizzare “sempre o quasi sempre” il preservativo. Il 15% degli adolescenti è stato curato per precedenti patologie trasmesse sessualmente. Questa è una delle prime indagini che si preoccupa di studiare la correlazione tra uso di cocaina e crack e rischio di HIV negli adolescenti. I risultati dello studio dimostrano che gli adolescenti che consumano droghe hanno una probabilità sei volte maggiore rispetto ai coetanei di non utilizzare il preservativo nei rapporti sessuali, esponendosi al rischio di infezione HIV. I rapporti sessuali non protetti rappresentano la principale via di trasmissione dell’infezione negli adolescenti; pertanto, gli interventi rivolti a giovani con disturbi psichiatrici dovrebbero attribuire particolare attenzione per la prevenzione dei comportamenti a rischio. (DroNet) 07-04-2010 09:23 Presidente Karzai consuma oppio? Gli Usa: accuse scandalose Il portavoce del Dipartimento di Stato P. J. Crowley ha definito 'scandalose' le accuse fatte da un ex funzionario Onu a Kabul, l'americano Peter Galbraith, al presidente afghano Hamid Karzai di avere qualche problema con la droga. Dopo aver descritto Karzai come 'solito ai battibecchi' e 'molto emotivo', Galbraith aveva detto alla MsNBC che 'persone vicine al palazzo presidenziale dicono che abbia un certo gusto per uno dei prodotti di maggiore esportazione dell'Afghanistan', che e' ovviamente l'oppio. Ex numero due della missione dell'Onu in Afghanistan, Galbraith ha lasciato il posto accusando il presidente di aver sabotato le elezioni da cui e' poi uscito riconfermato. 06-04-2010 19:46 Droga, la Lombardia prima Regione italiana per sequestri Centoventimila consumatori occasionali e ventimila abituali, oltre 830 chili sequestrati nel 2008: sono i dati sul giro di affari della droga a Milano secondo un servizio su Sette, il magazine del Corriere della Sera, in edicola da giovedi' 8 aprile. La Lombardia con 488,40 kg. e' la prima regione italiana, con il doppio di Lazio e Sicilia, per quantitativo di cocaina sequestrato dalle forze dell'ordine in un anno. E, fra le droghe, oltre alla coca sale l'hashish con 9.786,99 Kg. sequestrati. Forse, perche', 'non c'e' il controllo del territorio delle grandi organizzazioni criminali come al sud - spiega a Sette Luigi Rinella, dirigente della sezione Narcotici della Squadra Mobile. 'Ogni gruppo, italiano e straniero, strutturato o improvvisato puo' cercare il suo spazio'. 06-04-2010 17:16 Alcool. Frequentare alcolizzati sui social network fa aumentare rischio abuso Facebook, Messenger e Twitter influenzano il consumo di alcol: frequentare, anche solo ''virtualmente'', bevitori incalliti fa crescere la tendenza ad abusare di vino, birra e liquori, secondo quanto emerge da uno studio pubblicato su Annals of Internal Medicine dai ricercatori dell'Harvard Medical School di Boston, negli Usa, guidati da J. Niels Rosenquist. La ricerca, condotta su 12.067 persone messi sotto esami per un periodo di 32 anni, ha dimostrato l'esistenza di una correlazione tra le amicizie strette sui social network e il consumo di alcolici: frequentare forti bevitori aumenta del 50% la tendenza a bere oltre il dovuto, relazionarsi con gli astemi invece la dimezza. Il consumo di alcolici aumenta, inoltre, quando a dare il ''cattivo esempio'' e' una donna: ''Conta anche il 'genere' dell'amico bevitore", spiega Rosenquist. "Fra due amici, un maschio e una femmina, l'influenza sarebbe maggiore se iniziasse a bere la donna''. 06-04-2010 14:38 Incidenti stradali. Dipartimento antidroga stanzia 63mila euro per 1000 kit destinati a Milano Il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha stanziato 63 mila euro di finanziamenti al Comune di Milano per la realizzazione di un progetto sulla base del protocollo 'Drugs on street', per la prevenzione degli incidenti stradali correlati all'uso di sostanze stupefacenti. Il progetto, nella sua fase operativa, partira' la prossima estate e prevede controlli intensivi da effettuarsi per 10 settimane nei weekend con pattuglie della Polizia Locale, personale medico e presenza dell'ambulanza. In particolare gli appostamenti verranno effettuati al di fuori di discoteche, pubblici esercizi e luoghi di ritrovo. Per l'incremento dei controlli, grazie al finanziamento concesso dal Dipartimento Politiche Antidroga, verranno acquistati 1.000 kit pre-test salivari per l'accertamento dell'uso di sostanze psicotrope. 'Solo nel 2009 la Polizia Locale ha accertato 132 notizie di reato dovuto a soggetti alla guida in stato alterato da sostanze stupefacenti ¨ ha detto il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato ¨ Una situazione molto pericolosa se si pensa che nel 2008 ben 109 incidenti che hanno causato 181 feriti e 1 morto erano dovuti a guidatori drogati. E che si aggiungono ai 95 sinistri con 80 feriti del 2009'. 06-04-2010 11:59 Cannabis terapeutica, il 73% è favorevole Secondo un sondaggio del Pew Research Center for the People & the Press, il 73% degli americani è favorevole alla legalizzazione della cannabis per usi terapeutici. Il sostegno alla legalizzazione della coltivazione e vendita di marijuana terapeutica è trasversale a ogni orientamento politico, gruppo demografico e Stato. Solo il 23% degli americani si dice invece contrario a permettere ai pazienti di accedere alla sostanza. Sempre secondo l'indagine Pew, il 45% degli intervistati esprime però preoccupazione per una eventuale apertura di un rivenditore autorizzato di cannabis terapeutica nel proprio vicinato. Per il 46%, la legalizzazione potrebbe rendere più facile l'accesso alla cannabis anche per chi non è malato, ma solo il 26% si dice preoccupato di ciò. Per quanto riguarda invece la legalizzazione anche per scopi ricreativi, solo il 41% dell'opinione pubblica si dice a favore rispetto al 52% dei contrari. La percentuale dei favorevoli è comunque in costante crescita da due decenni, scrive Pew. Nel 2008, solo il 35% degli elettori intervistati da Pew si era detto favorevole, mentre nel 1990 si scendeva addirittura al 16% rispetto all'81% di contrari. Leggi l'intero rapporto qui. 06-04-2010 11:39 Ex ministro Esteri: guerra alla droga danneggia il Paese, legalizzare cannabis Duro editoriale dell'ex ministro degli Esteri messicano Jorge Castaneda sul Los Angeles Times contro la guerra alla droga in Messico. Castaneda, che ora insegna alla New York University, ha criticato le parole del presidente messicano Felipe Calderon che la scorsa settimana ha elogiato l'efficacia dei 10mila soldati inviati a Ciudad Juarez, centro abitato al confine con gli Usa. Calderon, durante una visita nella cittadina definita ormai la più violenta al mondo, ha detto che grazie all'Esercito la violenza legata alla droga era finalmente diminuita. Ma, spiega Castaneda, secondo i dati dello stesso Governo, nei primi tre mesi del 2010 ci sono stati in quella città 536 omicidi, ben 100 in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'ex capo della diplomazia messicana ricorda anche che la violenza non è circoscritta ai piccoli centri abitati di confine. Dai 34 omicidi di Acapulco lo scorso fine settimana, ai 20 ammazzati del Sinaloa, la violenza della guerra alla droga è ormai un fenomeno generalizzato nel Paese. Da quando Calderon ha lanciato la sua guerra alla droga nel 2006, si legge nell'editoriale, "i livelli della violenza sono aumentati" e "nessuna area del Paese è stata realmente riportata sotto il controllo dello Stato". Per Castaneda il Governo ha di fronte tre possibilità, se non vuole continuare ad alimentare questo distruttivo status quo: può continuare la sua guerra ai cartelli ma con un profilo meno politicizzato, evitando di rimanere ostaggio delle promesse di vittoria militare; può ricominciare da capo partendo da una riforma della polizia federale che permetta di ritirare l'esercito dalle strade messicane; oppure può battersi per la legalizzazione della marijuana negli Stati Uniti, dove ha preso piede un importante movimento antiproibizionista. Questo, scrive Castaneda, eliminerebbe il traffico di cannabis verso gli Stati Uniti (non avrebbero più bisogno di importarla illegalmente visto che potrebbero coltivarla legalmente) e quindi circa la metà dei guadagni per i cartelli del narcotraffico. Per l'ex ministro, quest'ultimo approccio permetterebbe anche di "de-narcotizzare" le relazioni Usa-Messico. I due Paesi potrebbero così occuparsi finalmente di temi essenziali come energia, infrastrutture e immigrazione. 06-04-2010 09:48 Disastri del proibizionismo, 'le canne a scuola sono un fenomeno consueto' E' un fenomeno consueto. Più di quello che si pensi. E colpisce scuole superiori di ogni grado e livello: lo dicono i dati che annualmente vengono diffusi dai ministeri dell’Interno e della Gioventù. La droga entra nelle aule con una facilità disarmante e tra le mura degli istituti viene anche spacciata e consumata. «Nella mia scuola se vuoi del fumo si sa chi avvicinare, come farlo e dove vedersi per lo scambio». A raccontarci l’esperienza diretta di chi vive la realtà scolastica è un alunno di una scuola professionale genovese. È un ragazzo di 17 anni che chiameremo Roberto con nome di fantasia. Ha scelto di spiegare cosa avviene nelle ore di lezione, durante la ricreazione, nei bagni come negli spazi aperti. «Nella mia scuola girano marijuana e cocaina, si fuma e c’è chi striscia (chi assume cocaina, ndr). Continua... 06-04-2010 09:36 Guerra alla droga, giustiziato cittadino giapponese Per la prima volta da decenni e' stata eseguita in Cina una condanna a morte di un cittadino giapponese, Mitsunobu Akano di 65 anni, condannato per traffico di droga. L'annuncio della avvenuta esecuzione nella provincia nordorientale di Liaoning e' stato dato dal tribunale supremo del popolo. Stando all'agenzia nipponica Kyodo, i parenti avevano potuto incontrare ieri il condannato a morte nel carcere di Dalian. Sabato scorso il primo ministro cinese, Wen Jiabao, aveva sostenuto la decisione della condanna a morte per Akano e per altri tre giapponesi riconosciuti colpevoli dello stesso "grave reato" che viene punito con la pena capitale, aveva detto, "secondo la legge cinese". Akano era stato arrrestato nel 2006 all'aeroporto di Dalian e trovato in possesso di 2,5 chilogrammi di metanfetamina. La sua esecuzione e' la prima di un cittadino giapponese in Cina dal 1972, anno in cui le relazioni diplomatiche tra i due paesi si sono normalizzate. ------------------------------------------- NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. Se ci ritieni utili, sostienici con una donazione da 25, 50, 100, 250, o 500 euro o con un contributo a tua scelta: - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ - CC/postale n. 10411502, IBAN: IT81 F 07601 02800 000010411502 - CC/bancario CRF Ag. 17 Firenze n. 7977, IBAN: IT11 O 06160 02817 000007977C00   (N.B. il carattere a sé stante è la lettera O e non la cifra zero) -------------------------------------------