====== NOTIZIARIO DROGHE ================== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito da Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel: 055.290606 (ore 15-18, da lun. a ven.) Fax: 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it ------------------------------------------- Il numero integrale è scaricabile a questi indirizzi in versione TXT o PDF: http://droghe.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Droghe-2010-11.txt http://droghe.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Droghe-2010-11.pdf ------------------------------------------- Archivio settimanale Dal 09-03-2010 al 15-03-2010 2010-11 (Anno X) ARTICOLI - La verità sul vino. Breve riflessione sul rapporto tra droga e scienza http://droghe.aduc.it/articolo/verita+sul+vino+breve+riflessione+sul+rapporto_17200.php NOTIZIE - Narcos di scorta. La normalita' del calciatore Vagner Love http://droghe.aduc.it/notizia/narcos+scorta+normalita+calciatore+vagner+love_116625.php - Narcos. Strage Ciudad Juarez. Arriva la Fbi http://droghe.aduc.it/notizia/narcos+strage+ciudad+juarez+arriva+fbi_116622.php - Ecco come i papaveri producono l'oppio http://droghe.aduc.it/notizia/ecco+come+papaveri+producono+oppio_116616.php - Elezioni, vince la destra di Uribe. Accuse di brogli: voti acquistati dai narcos http://droghe.aduc.it/notizia/elezioni+vince+destra+uribe+accuse+brogli+voti_116614.php - Guerra alla droga, decine di morti ammazzati. Morti anche due diplomatici Usa http://droghe.aduc.it/notizia/guerra+alla+droga+decine+morti+ammazzati+morti_116607.php - Alcool, un Comune al Governo: troppo proibizionismo danneggia vinicultura http://droghe.aduc.it/notizia/alcool+comune+al+governo+troppo+proibizionismo_116601.php - Droga, Asl Milano: vera emergenza educativa non è sui ragazzi, ma sugli adulti http://droghe.aduc.it/notizia/droga+asl+milano+vera+emergenza+educativa+non+sui_116583.php - Morte Cucchi, indiscrezioni indagine: disidratazione, schiena spezzata http://droghe.aduc.it/notizia/morte+cucchi+indiscrezioni+indagine+disidratazione_116580.php - Guerra alla droga, a Ciudad Juarez ammazzato un cittadino su mille http://droghe.aduc.it/notizia/guerra+alla+droga+ciudad+juarez+ammazzato+cittadino_116577.php - Narcotraffico. Per Russia Usa-Nato lo combattono poco http://droghe.aduc.it/notizia/narcotraffico+russia+usa+nato+combattono+poco_116574.php - I francesi hanno ricominciato a fumare http://droghe.aduc.it/notizia/francesi+hanno+ricominciato+fumare_116564.php - Alcool e droghe. Cella a pagamento per smaltirne gli eccessi http://droghe.aduc.it/notizia/alcool+droghe+cella+pagamento+smaltirne+eccessi_116548.php - Gli spacciatori di droghe hanno diritti come gli altri. Cassazione http://droghe.aduc.it/notizia/spacciatori+droghe+hanno+diritti+come+altri_116547.php - Tossicodipendenze, Radicali: Giovanardi vuole vietare la 'riduzione del danno' http://droghe.aduc.it/notizia/tossicodipendenze+radicali+giovanardi+vuole+vietare_116545.php - Droghe. Mostro sacro del proibizionismo cambia idea: legalizzare http://droghe.aduc.it/notizia/droghe+mostro+sacro+proibizionismo+cambia+idea_116537.php - Cannabis sintetica, il Kansas la vieta http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+sintetica+kansas+vieta_116539.php - Cannabis. Camera New Hampshire approva depenalizzazione possesso http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+camera+new+hampshire+approva_116535.php - Cannabis sintetica. Dipartimento antidroga lancia l'allarme dopo sei intossicazioni http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+sintetica+dipartimento+antidroga+lancia_116531.php - Maschi confusi sul sesso ricorrono anche a cannabis e eroina http://droghe.aduc.it/notizia/maschi+confusi+sul+sesso+ricorrono+anche+cannabis_116530.php - Test antidroga, aggiornate le linee guida dei tossicologi forensi per i laboratori d'analisi http://droghe.aduc.it/notizia/test+antidroga+aggiornate+linee+guida+dei_116528.php - Cannabis, studio: esposizione "potrebbe" far male al cervello di neonati e giovanissimi http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+studio+esposizione+potrebbe+far+male+al_116527.php - Guerra alla droga, i narcotrafficanti si associano per sconfiggere cartello concorrente http://droghe.aduc.it/notizia/guerra+alla+droga+narcotrafficanti+si+associano_116523.php - Tar Piemonte: se condannato per droga, immigrato va espulso anche se tiene famiglia http://droghe.aduc.it/notizia/tar+piemonte+se+condannato+droga+immigrato+va_116516.php - Riduzione del danno, Onu e Italia contro le stanze del consumo http://droghe.aduc.it/notizia/riduzione+danno+onu+italia+contro+stanze+consumo_116515.php - Droghe. Esperto: proibire lo 'sballo legale' accrescerà il mercato nero http://droghe.aduc.it/notizia/droghe+esperto+proibire+sballo+legale+accrescera_116511.php - Droga, Giovanardi a Vienna: programmi educatoriali per le donne http://droghe.aduc.it/notizia/droga+giovanardi+vienna+programmi+educatoriali_116502.php - Tabacco, la politica bipartisan si mobilita a favore della droga più letale di tutte http://droghe.aduc.it/notizia/tabacco+politica+bipartisan+si+mobilita+favore_116497.php - Condom e prostituzione, associazione cattolica critica volontari per strategie di riduzione del danno http://droghe.aduc.it/notizia/condom+prostituzione+associazione+cattolica+critica_116493.php - Studio sui danni al cervello da smart drugs http://droghe.aduc.it/notizia/studio+sui+danni+al+cervello+smart+drugs_116489.php - Droga, doveva scontare un altro giorno di carcere, arrestato per 24 ore http://droghe.aduc.it/notizia/droga+doveva+scontare+altro+giorno+carcere_116487.php - Droga, servizi segreti: sistema bancario indiano è canale privilegiato dei talebani http://droghe.aduc.it/notizia/droga+servizi+segreti+sistema+bancario+indiano_116483.php - Narcotraffico, Ecowas: maggiore cooperazione contro la droga http://droghe.aduc.it/notizia/narcotraffico+ecowas+maggiore+cooperazione+contro_116482.php - Giovanardi va a Vienna e si autocomplimenta: siamo apprezzati dall'Icbn http://droghe.aduc.it/notizia/giovanardi+va+vienna+si+autocomplimenta+siamo_116479.php - Guerra alla droga e geopolitica, l'inviato Usa: siamo alleati dell'Iran http://droghe.aduc.it/notizia/guerra+alla+droga+geopolitica+inviato+usa+siamo_116469.php IL PREZZO DEL PROIBIZIONISMO dalle cronache locali gli effetti della legge vigente dati dal 05/01/2010 al 15/03/2010 sequestri droghe leggere (kg) 2.209 droghe pesanti (kg) 1.786 dosi droghe sintetiche 205.906 piante di cannabis 9.450 flaconi di metadone 9.600 vittime morti 15 arresti 1.913 giorni di reclusione 1.472 riepilogo settimanale   09/03/2010- 15/03/2010 sequestri droghe leggere (kg) 210 droghe pesanti (kg) 120 dosi droghe sintetiche 98.000 piante di cannabis 4.000 vittime morti 2 arresti 190 giorni di reclusione 120 dati 2009: 01/01/09 - 04/01/10 * sequestri - droghe leggere: Kg 17.986,1 - pesanti: Kg 6.122,8 - sintetiche: dosi 304.722 - cannabis: piante 2.298.804 - semi 1.334 - metadone: flaconi 2.509 * vittime - morti: 49 - feriti: 17 - arresti: 5.155 - giorni di reclusione: 93.050 ------------------------------------------- ARTICOLI 10-03-2010 09:51 La verità sul vino. Breve riflessione sul rapporto tra droga e scienza Tra le antiche mura del Castello di Grinzane Cavour, nel cuore di uno dei più noti e suggestivi panorami viticoli d’Italia, è stato presentato il volume “La Verità sul Vino – Come, quando, perché il vino fa bene”, redatto dall’Osservatorio Nazionale sul Consumo Consapevole del Vino. La tesi dell’opera, sostenuta da una selezione di autorevoli studi scientifici internazionali, è che bere con moderazione giova alla salute: il resveratrolo, il più noto principio attivo presente nel vino, avrebbe infatti effetti positivi sul rallentamento del processo di invecchiamento delle cellule, sulla prevenzione del morbo di Alzahimer, sul miglioramento del controllo del diabete, oltre a proteggere il sistema cardiovascolare. Da cosa nasce la necessità di difendere le proprietà benefiche dell’alcolico per eccellenza? Dall’allarme alcol che, diffondendosi spaventoso nelle coscienze dei cittadini attraverso gli allarmismi mediatici, rischia di trasformare la bevanda da sacra a diabolica. E’ quindi ovvio che si corra ai ripari: demonizzare è pratica sempre ottusa, e difendere le proprie tradizioni un diritto. Il punto è che è davvero istruttivo accostare questa levata di scudi in difesa di quella che è, a tutti gli effetti, una sostanza psicotropa (una droga), con il dibattito, ad esempio, sull’uso della marijuana terapeutica (o sulla sua liberalizzazione tout court). Gli studi scientifici sugli effetti benefici della cannabis sono qualche migliaio, molti di più di quelli esistenti sugli esiti positivi dell’uso di alcol (ancor meno sul vino in particolare): essendo il consumo di alcol una componente normalizzata nelle abitudini alimentari e ricreative occidentali, raramente si è sentita la necessità di evidenziarne scientificamente i meriti; piuttosto, la scienza si è concentrata sui demeriti, spesso nell’ottica di stabilire scientificamente che l’alcol è a tutti gli effetti una droga, anche assai pericolosa, e che dunque sarebbe necessario rivedere i parametri attraverso cui si stabilisce scientificamente (non culturalmente o socialmente) cosa sia una droga e perché debba essere vietata (celebre in proposito l’articolo del professor David Nutt del 2007, completamente travisato a scopi mediatici dall’Independent). A parità di evidenze, al THC dovrebbe essere riservato lo stesso trattamento del vino, se i dati scientifici avessero una qualche rilevanza. Non è così. Nell’ambito degli studi sulle sostanze psicotrope, la scienza occupa costantemente un piano secondario, funzionale: è strumento di supporto a idee precostruite, non fonte di ispirazione. Se così fosse, tutte le sostanze con proprietà psicotrope sarebbero o vietate, o legalizzate (magari sotto prescrizione), e non assisteremmo agli atteggiamenti schizofrenici che costituiscono la normalità del rapporto droghe-società. Gli estimatori e i produttori di vino sfoderano studi scientifici per difendere le proprie legittime tradizioni, e possono farlo perché si muovono in un contesto in cui consumo di alcol è assolutamente condiviso, per quanto in discussione. L’apporto scientifico è un valore aggiunto, è il linguaggio più utile da utilizzare con un’audience che, in fondo, s’attende solo conferme. Per la marijuana e i suoi derivati non vale lo stesso discorso. La scienza, che ha già ampiamente dimostrato come un consumo consapevole e moderato di THC non conduca ad alcuna controindicazione degna di nota (non esiste nemmeno la possibilità di overdose), e anzi possa risultare efficace nel contrastare gravi patologie o comunque nella terapia del dolore, resta impotente. La decisione è a priori: nell’immaginario collettivo la cannabis è una droga, nociva per definizione. Le nozioni scientifiche rimbalzano contro un muro di gomma, e tornano al mittente. Per inciso, almeno questo è quello che è accaduto per tutto il Novecento, perché sul nuovo millennio sta forse sorgendo l’alba di un nuovo di paradigma: proprio quando il muro di gomma si è fatto più solido, con l’inasprirsi della Guerra alla Droga, ha cominciato a mostrare le sue crepe. Negli Stati Uniti, leader dell’ideologia antidroga più bellicosa e intransigente, la situazione sta lentamente cambiando, e la marijuana terapeutica si sta diffondendo sempre più ampiamente. Inoltre gli economisti, che sono gli unici scienziati sociali la cui parola può divenire legge, si stanno rendendo conto della danarosa follia delle politiche vigenti in materia di lotta alla droga. Per adesso, però, prima valgono ancora l’immaginario collettivo e gli interessi politici ed economici. Poi, staccata di diverse lunghezza, arranca la scienza. La questione droga resta culturalmente determinata, e costantemente relativa: ogni società è gelosa delle proprie sostanze e impaurita da quelle aliene, e non c’è scienziato che tenga. L’immaginario drogastico è legato all’irrazionale, all’emotivo, al mistico e al religioso. Per questo l’oggettività scientifica non occuperà mai una posizione dominante, a meno che le sue affermazioni non siano coerenti con le decisioni già prese, a volte millenni prima, dal sistema culturale. Ogni cultura “difende” le proprie droghe. L’alcol è un esempio, ma potremmo anche riferirci al khat (o qat) consumato abitualmente nel Corno d’Africa e in Yemen, o la coca rivendicata come pianta tradizionale da Evo Morales, in Bolivia. Che lo si rifiuti o meno, le sostanze psicotrope sono state nella storia e sono tuttora fondamentali nel definire una cultura e un’identità condivisa: una tradizione, insomma. I difensori del vino si mobilitano così in tutela di una pratica che investe non solo i riti secolari e le relazioni sociali che orbitano intorno al bicchiere, ma anche la conoscenza millenaria, artigiana, che sostiene la produzione di vino, e persino l’appartenenza della vite ad alcuni celebri paesaggi italiani, che davvero non sarebbero ugualmente deliziosi se privati dei viticci. Un patrimonio, insomma: altro che una droga. Ed è sacrosanto. Come è sacrosanto che Morales difenda la coca e i Rastafariani la cannabis. Solo che coca e cannabis sono illegali, perché non appartengono alla cultura dominante. Ogni cultura ha la sua droga, ben integrata nei processi sociali e mantenuta sotto controllo mediante la prassi maturata da tradizioni millenaria, e integrata nelle credenze religiose. Fintanto che i sistemi culturali coincidevano con i confini geografici che li contenevano, e le sostanze restavano entro questi confini, vale a dire dove risiedevano anche le “istruzioni” per utilizzarle senza pericoli, tutto funzionava a meraviglia. Poi è arrivata l’epoca coloniale, da cui la globalizzazione. Le sostanze hanno cominciato a varcare i confini territoriali e raggiungere luoghi lontani, in cui si sono trasformate in qualcosa di molto simile alle pestilenze (pensiamo all’alcol per gli indiani d’America, o ai derivati dell’oppio in Occidente), proprio perché la merce droga viaggia molto più rapidamente delle tradizioni utili a tenerla sotto controllo, ed utilizzata per scopi ben diversi da quelli originari (medico-religiosi). Ecco, anche, contro cosa lottano i difensori del vino. L’invasione di campo. Il rischio che l’incontrollabilità di sostanze che giungono da lontano, senza controllo, rendano incontrollabile anche il consumo del nostro vino. Che il vino diventi una “droga” come un’altra, perdendo per strada tutte quelle prassi maturate nei secoli e utili a proteggere i consumatori dai suoi pericoli. Peccato che la difesa del vino non sia in realtà consapevole di questi aspetti, e spesso si riduca alla tutela di una fonte di guadagno. E peccato anche che ad altre sostanze non sia concessa la stessa opportunità.     Luca Borello ------------------------------------------- NOTIZIE 15-03-2010 19:54 Narcos di scorta. La normalita' del calciatore Vagner Love Partecipare ad una festa nella piu' grande favela di Rio de Janeiro scortato da narcotrafficanti armati "e' una cosa normale". Vagner Love, attaccante brasiliano del Flamengo e della nazionale verdeoro, si difende cosi' dalle polemiche scoppiate in seguito alle immagini diffuse da Tv Globo, che lo ha sorpreso mentre il 27 febbraio scorso si recava ad una festa nella favela di Rocinha. Le immagini dimostrano come i due narcotrafficanti che formavano la scorta del giocatore fossero armati con AT-4, un lanciarazzi anticarro con gittata di 300 metri, utilizzato dagli Usa nelle operazioni in Afghanistan e Iraq. Le immagini mostrano inoltre come armi e droghe fossero molto diffuse alla festa, alla quale l'ex attaccante del Cska Mosca si e' recato poche ore dopo aver segnato una doppietta nella partita tra Flamengo e Volta Redonda. Vagner Love, pero', respinge tutte le accuse, compresa quelle relative alla presenza di una 'scorta armata': "Ho sempre frequentato questi luoghi, ho una vita sociale. Qui ho molti amici e non smettero' mai di tenermi in contatto con le mie origini, con le mie radici -spiega il giocatore-. Gli uomini armati? E' una cosa normale, succede in ogni favela di Rio. Quando ero piu' giovane ho condiviso delle cose con loro, ho perso amici a causa del crimine, ma non sono mai stato coinvolto in attivita' illecite o nel consumo di droga. Vengo qui a divertirmi perche' mi piace". La scorsa settimana la polizia ha condotto un'operazione proprio nella favela di Rocinha, nel corso della quale sono stati uccisi 6 presunti criminale e ferito un bambino. Uno degli uomini uccisi era Marcelo Alves de Britto, uno dei due uomini armati che avevano scortato Vagner Love al suo arrivo alla festa. 15-03-2010 17:50 Narcos. Strage Ciudad Juarez. Arriva la Fbi Il cartello della droga messicano ha deciso di sfidare apertamente le autorita' Usa, provocando la reazione del presidente Barack Obama e l'intervento dell'FBI. A Ciudad Juarez, dove ieri hanno perso la vita Lesley Enriquez, cittadina americana che lavorava per il consolato Usa, suo marito Redelfs Haycock e Alberto Sarcido, cittadino messicano sposato con un'altra impiegata del consolato, sono arrivati diversi agenti della polizia federale americana per indagare sulle due diverse sparatorie. Haycock e la Enriquez sono stati trucidati a colpi di armi automatiche a bordo della loro auto e il figlio di pochi mesi si e' salvato per miracolo. Stessa dinamica per l'agguato a Sarcido, colpito da una raffica di proiettili mentre era in macchina con i due figli di 4 e 7 anni, rimasti feriti. Sotto accusa gli uomini della gang 'Aztecas', uno dei gruppi in lotta per il controllo del traffico di stupefacenti a Ciudad Juarez. Uno scontro che si allarga lungo tutta la frontiera tra Messico e Stati Uniti e che dal 2006 ha provocato oltre 19 mila vittime. 15-03-2010 12:35 Ecco come i papaveri producono l'oppio Svelato il segreto del papavero da oppio. Un gruppo di scienziati dell'universita' di Calgary ha identificato i due geni che permettono a questo fiore narcotico di 'fabbricare' potenti antidolorifici come la codeina e la morfina. Lo studio - pubblicato su 'Nature Chemical Biology' e condotto dal team di Peter Facchini, docente del Dipartimento di scienze biologiche dell'ateneo canadese - apre le porte alla produzione alternativa di farmaci antidolore: magari direttamente in laboratorio, grazie all'aiuto di lieviti o batteri. "Gli enzimi codificati da questi due geni sono riusciti a depistare i massimi esperti di biochimica delle piante per mezzo secolo", spiega Facchini che allo studio del papavero da oppio ha dedicato l'intera carriera. Il passo in avanti compiuto ora, grazie alla dottoranda Jillian Hagel dell'equipe di Facchini, e' enorme, assicura l'esperto. "E' come aver trovato il gene responsabile di un cancro", dice. 15-03-2010 12:20 Elezioni, vince la destra di Uribe. Accuse di brogli: voti acquistati dai narcos La coalizione di destra che sostiene il presidente colombiano Alvaro Uribe ha vinto le elezioni politiche che si sono tenute ieri. Lo scrutinio non e' stato accompagnato da particolari episodi di violenza, come nelle elezioni precedenti, ma gli osservatori dell'Organizzazione degli stati americani (Osa) hanno denunciato numerosi episodi di compravendita di voti. Secondo i primi risultati parziali (quelli definitivi tardano ad arrivare) al Senato il Partito U di Uribe ha ottenuto 27 dei 102 seggi, il suo alleato Partito Conservatore 24 seggi e il Partito liberale di opposizione 18 seggi. La coalizione del presidente (che comprende anche il partito Cambio Radical e alcune formazioni minori) puo' contare ora su una maggioranza di 68 seggi. Alla Camera bassa il Partito U e il Partito Conservatore hanno avuto la maggioranza dei voti e la coalizione di centrodestra ha ottenuto 107 seggi su 166. La relativa tranquillità nella quale si sono tenute le elezioni (quelle precedenti erano state segnate da bombe, omicidi e rapimenti) e' un segno del successo della dura lotta condotta da Uribe contro la guerriglia comunista delle Farc e i narcotrafficanti, lotta sostenuta finanziariamente dagli Usa. I colpi inferti ai gruppi armati hanno riportato una certa tranquillità nel paese e hanno fatto aumentare gli investimenti esteri dai due miliardi di dollari del 2002 (quando Uribe fu eletto) ai dieci miliardi previsti per il 2010. Gli osservatori dell'Osa, l'Organizzazione degli stati americani, hanno denunciato tuttavia una serie di brogli nelle elezioni di ieri, alle quali hanno partecipato quasi 29 milioni di elettori. Enrique Correa, capo degli osservatori, ha detto di avere avuto 'preoccupanti segnalazioni' di una estesa 'compravendita di voti'. La stessa denuncia e' venuta da Pedro Santana, capo della Missione di osservazione colombiana (Moe), che ha parlato di 'acquisto massiccio di suffragi finanziato dal narcotraffico' in alcune regioni del nord-ovest del paese, roccaforte dei paramilitari di destra. Il risultato delle politiche di ieri condiziona ora gli scenari delle prossime elezioni presidenziali del 30 maggio (a doppio turno). Uribe avrebbe voluto presentarsi per un terzo mandato, cambiando la Costituzione (che lo vieta), ma la Corte costituzionale a febbraio lo ha bloccato. I risultati molto simili dei due partiti principali della destra potrebbero spingerli a presentare ciascuno un proprio candidato al primo turno, invece di cercare un candidato unico. Il favorito del Partito U è l'ex ministro della Difesa Juan Manuel Santos. Nel partito conservatore la gara è fra Andreas Felipe Arias e Noemi Sanin, mentre German Vargas Lleras dell'altro alleato di Uribe Cambio Radical ha già cominciato a fare campagna per le presidenziali. 14-03-2010 21:00 Guerra alla droga, decine di morti ammazzati. Morti anche due diplomatici Usa  Decine di morti ammazzati tra ieri e oggi tra Ciudad Juarez e Acapulco, nella guerra scatenata tra i cartelli del narcotraffico messicano. Tra i morti anche due statunitensi del consolato americano di Ciudad Juarez. Dopo i 13 morti di ieri ad Acapulco, tra i quali cinque agenti di polizia, oggi sono morte dieci persone, sempre nel noto centro turistico e altre undici a Ciudad Juarez, alla frontiera con gli Usa. La novita' nella citta' piu' violenta del Messico, sede del cartello di Juarez, e' che sono state prese di mira persone legate al consolato americano, tra le quali due cittadini americani, una coppia con un bimbo di tre mesi, crivellata di colpi di arma da fuoco a poca distanza dal ponte internazionale tra i due Paesi. Il presidente Barack Obama si e' affrettato ad emettere un comunicato condannando le uccisioni e porgendo le proprie condoglianze alle famiglie. I dieci morti di oggi ad Acapulco sono il risultato di uno scontro a fuoco tra due bande rivali durato oltre mezz'ora: nove uccisi a colpi di mitra e una donna in un taxi colpita da una pallottola vagante. Acapulco e' la cartolina postale dello stato di Guerrero, feudo de 'La Familia', il cartello narco che si sta espandendo sempre piu' in Messico, considerato anche il grande fornitore di droghe sintetiche agli Stati Uniti. 13-03-2010 13:42 Alcool, un Comune al Governo: troppo proibizionismo danneggia vinicultura Un piccolo comune del Collio goriziano, dove il vino costituisce la maggiore fonte di reddito, chiede ufficialmente al Governo di rivedere i limiti dei tassi alcolemici e di puntare alla prevenzione invece che al proibizionismo. L'iniziativa e' stata presa dal Consiglio comunale di Dolegna del Collio (Gorizia), 435 abitanti impegnati nella vitivinicoltura, che ieri sera ha approvato una delibera in cui chiede all'esecutivo nazionale di rideterminare il tasso alcolemico ammissibile graduandolo sulla base della fascia d'eta', lasciandolo agli attuali 0,50 grammi per litro da 21 anni a 29 anni, e innalzandolo a 0.80 dopo i 29. Chiede quindi direttive perche' i controlli preventivi, tra mezzanotte e l'alba, siano orientati piu' a quantificare l'abuso di droghe e stupefacenti che di vino. Per il sindaco, Diego Bernardis ''e' sicuramente utile una campagna sul bere consapevole e razionale che, invece di proibire, educhi al consumo moderato e di prodotti di qualita'. La campagna che spesso si vuole fare sortisce l'effetto di rendere ancora piu' drammatici i contorni di una crisi che colpisce in maniera pesante l'intero settore vitivinicolo. Cio' che manca e' la capacita' e la volonta' di prestare attenzione all'impegno educativo''. 13-03-2010 10:19 Droga, Asl Milano: vera emergenza educativa non è sui ragazzi, ma sugli adulti Producono reddito, pagano le tasse, ricoprono posizioni strategiche o semplicemente impiegatizie, hanno una famiglia, amici. E fanno uso di droga: fumano eroina prima di andare al lavoro, tirano coca nei bagni, girano con hashish e marijuana nel portafogli. La droga non è solo un'emergenza giovanile. Basta dare un'occhiata alle decine di richieste di «intervento formativo» ricevute dall'Asl di Milano da parte delle aziende. Più di quelle ricevute dalle scuole. Perché? L'altro giorno nel capoluogo lombardo è stata ricoverata una donna intossicata da cannabinoide sintetico acquistato via Internet: non si tratta di una ventenne in cerca di sballo, ma di una signora di 55 anni. A Milano lo scenario privilegiato per fare formazione sulla tossicodipendenza sono gli uffici. Perché l'uso delle droghe sul posto di lavoro non è mai stato così trasversale e diffuso. Continua... 13-03-2010 09:57 Morte Cucchi, indiscrezioni indagine: disidratazione, schiena spezzata Stefano Cucchi è morto per disidratazione mentre era detenuto in ospedale, dopo aver rifiutato «almeno in parte», cure e cibo: non per capriccio, ma perché voleva parlare con un avvocato. Non c’è riuscito, e nessuno l’ha avvisato che stava rischiando la vita; fu ricoverato che pesava 52 chili, quattro giorni dopo era arrivato a 42. S’èspento nella notte fra il 21 e il 22 ottobre, e quando gli hanno praticato la rianimazione aveva smesso di vivere da quasi tre ore; medici e infermieri, insomma, tentavano di rianimare un cadavere. Aveva anche delle lesioni, il trentunenne arrestato per 20 grammi di hashish e due di cocaina: agli occhi, alla terza vertebra lombare e all’osso sacro. Lesioni recenti «di origine traumatica», che se non hanno direttamente a che fare con la morte risultavano comunque dalle visite effettuate dopo l’arresto di Cucchi, ma nessuno le segnalò alla magistratura. Continua... COMMENTI 'Abbiamo avuto oggi il referto del nostro radiologo che e' disponibile a sostenere in tutti i gradi di giudizio e di fronte a qualsiasi autorita' che Stefano Cucchi ha la colonna vertebrale rotta in sede coccigea e alla vertebra L3. Quindi sono due le fratture e sono recentissime, non cosi' vecchie come qualcuno sta cercando di proporre'. Lo ha detto ai microfoni di Cnrmedia Fabio Anselmo, avvocato della famiglia di Stefano Cucchi, il giovane romano deceduto il 22 ottobre all' ospedale Pertini di Roma una settimana dopo l'arresto. Sulla relazione della commissione di inchiesta, secondo la quale Cucchi sarebbe morto per disidratazione mentre era detenuto in ospedale, l'avvocato afferma: 'Un altro momento di riflessione e' il perche' sia successo: perche' Stefano ha subito un pestaggio mentre era in regime di detenzione e il pestaggio ha avuto questo epilogo'. Il presidente della commissione sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale, Ignazio Marino, in relazione a un articolo pubblicato sul 'Corriere della sera' di ieri, rammenta a coloro che hanno legittimo accesso alle informazioni sull'inchiesta relativa alla tragica vicenda di Stefano Cucchi e alla bozza di relazione finale, "che la delibera istitutiva della commissione impone un inderogabile obbligo di segretezza (art. 6)". La Commissione, aggiunge Marino, "grazie al lavoro dei relatori e alla responsabilita' di tutti i Gruppi parlamentari, e' a un passo dal concludere tale delicata inchiesta: vi sono le condizioni per l'approvazione ampiamente condivisa di un documento equilibrato e tutt'altro che anodino". La relazione finale sara' votata mercoledi' 17 marzo. 13-03-2010 09:52 Guerra alla droga, a Ciudad Juarez ammazzato un cittadino su mille Ancora una carneficina a Ciudad Juarez, la citta' messicana a ridosso della frontiera con gli Stati Uniti, di gran lunga piu' violenta del Paese. Attorno alla mezzanotte di giovedì, un gruppo di uomini armati, scesi da due auto, hanno fatto irruzione in una casa dov'era in corso una veglia funebre e, sparando all'impazzata con i mitra, hanno ucciso sei persone, tra le quali una ragazzina di 14 anni. Secondo le prime informazioni, si tratterebbe di un ennesimo regolamento di conti tra bande di narcotrafficanti. L'ultimo di essi risale al 30 gennaio scorso, quando 16 studenti, per lo piu' minorenni, sono stati uccisi allo stesso modo mentre stavano partecipando ad una festa. Sempre giovedì, poco fuori dalla citta' e' stata trovata una testa mozzata di cane avvolta in un coperta, con scritto un messaggio di morte per il sindaco Jose' Reyez Ferriz: 'Ti uccideremo tra un paio di settimane'. Ciudad Juarez ha un indice di 101 decessi violenti per ogni 100.000 abitanti, contro i 12 della media delle altre citta' messicane. 12-03-2010 20:40 Narcotraffico. Per Russia Usa-Nato lo combattono poco L'Afghanistan è il buco nero d'instabilità nell'"heartland", il centro geopolitico dell'Eurasia e la Russia sembra sempre più preoccupata. Mosca ha diverse volte ribadito nei mesi scorsi la sua insoddisfazione per come gli Stati uniti - prima sotto l'amministrazione di George W.Bush e ora sotto quella di Barack Obama - e l'Alleanza atlantica stanno gestendo la situazione afgana. In un'intervista all'Associated Press, pubblicata oggi, il rappresentante russo presso la Nato Dimitri Rogozin ha ribadito le critiche incentrandole sull'incapacità alleata di bloccare il narcotraffico. "Perdiamo ogni anno 30mila vite per il commercio della droga afgana e un milione di persone diventano tossicodipendenti", ha lamentato il diplomatico russo. "E' una guerra non dichiarata contro di noi". Imputabile, questa guerra, agli Usa e alla Nato. "Siamo ovviamente molto insoddisfatti per la mancanza di attenzione da parte della Nato e degli Stati uniti per le nostre rimostranze". La preoccupazione di Mosca è fondata. La Russia è invasa da un mare di droga proveniente dall'Afghanistan, che produce secondo i dati Onu oltre il 90 per cento dell'eroina mondiale. Le politiche di sradicamento degli anni passati non sembrano aver ottenuto risultati rilevanti. Anzi, secondo Mosca dall'invasione statunitense del 2001, la produzione afgana è aumentata in maniera esponenziale. Per quanto le valutazioni fornite da Mosca sull'incremento della produzione afgana di droga - una moltiplicazione di 44 volte dal 2001 - appaiano esagerate, l'agenzia dell'Onu per la lotta alla droga Unodc ha confermato il fatto che, mentre negli anni precedenti al 2001 l'Afghanistan produceva 3-4mila tonnellate di oppio, nel 2008 nel ha prodotte oltre 7mila. Secondo l'analisi russa, l'eroina dall'Afghanistan si sposta lungo tre percorsi per arrivare ai suoi mercati. "Uno dei principali è quello dei Balcani, che va in Europa attraverso l'Iran e la Turchia. Il secondo è quello del Nord, conosciuto anche come Via della Seta, il quale presenta poche difficoltà nel far filtrare la droga in Russia, apparentemente per il fatto che ci sono frontiere indistinte. Il terzo è il percorso meridionale, che passa attraverso il Pakistan, l'India e poi, via mare, si diffonde in tutto il mondo", ha spiegato recentemente il capo dell'ufficio antidroga russo Viktor Ivanov. La Via della Seta, che interessa Mosca, è seguito dal 10 per cento della produzione afgana. Il principale "hub" del narcotraffico afgano è il Tagikistan, che ha una lunghissima frontiera con l'Afghanistan. La Russia, insomma, è effettivamente esposta al narcotraffico afgano. Circa il 2 per cento dei russi, secondo le stime, fa uso di droga e il danno per l'economia è di circa 54 miliardi di dollari. Mosca, in questo senso, è furiosa con Washington. Rogozin oggi ha sostenuto che gli Usa, così solerti a condurre la guerra contro i cartelli della cocaina colombiani, "nel caso dell'eroina che va verso la Russia non stanno praticamente facendo nulla". E questo "non è il modo di trattare amici e partner". Il portavoce della Nato James Appathurai ha dato una risposta abbastanza netta a Rogozin. I 120mila soldati Nato presenti in Afghanistan, ha sostenuto, stanno proprio cercando di sconfiggere i ribelli, che sono all'origine anche del narcotraffico. Per esempio, Appathurai ha citato l'offensiva nella regione di Marjah, famosa per il suo oppio. Solo rimettendo sotto il controllo del governo le aree dell'Afghanistan che ora non lo sono, si riuscirà a fermare anche l'eroina, ha detto il funzionario dell'alleanza. Quindi, ha continuato, "noi vedremmo positivamente un accresciuto sostegno da parte della Russia per il nostro sforzo e abbiamo fatto delle specifiche richieste alla Russia, che sono allo studio di Mosca". E su questo punto si apre la seconda faccia del problema, che è quello di scenario. Mosca oggi contribuisce fornendo un corridoio strategico alla Nato e agli Usa, addestramento per le forze antidroga afgane e con alcuni elicotteri, ma è combattuta tra la necessità di garantire la stabilità nel suo "giardino di casa" dell'Asia centrale e le ferite ancora troppo fresche della guerra in Afghanistan degli anni '80, costata almeno 15mila vite ai russi. Questo tema emerge anche dalle dichiarazioni di Rogozin. "Oggi - afferma polemicamente - noi li stiamo aiutando a combattere gli stessi fanatici che loro avevano sostenuto 20 anni fa". 12-03-2010 14:45 I francesi hanno ricominciato a fumare Calo generalizzato dei trattamenti per smettere di fumare; vendite di sigarette al rialzo: nel 2009 la lotta al tabagismo ha marcato il passo, nota l'Osservatorio francese su droghe e tossicomanie (OFDT) nel suo bilancio annuale, messo in Rete l'11 marzo. Le vendite in farmacia dei rimedi per dare un taglio al fumo sono scesi al livello più basso dal 2001 (-21,5%); nello stesso tempo, le vendite di sigarette sono ripartite verso l'alto (+2,6%) e la vendita generale di tabacco del 2%. Cifre scoraggianti per i militanti antifumo che s'aspettavano di più dai divieti entrati in vigore nel febbraio 2007 e nel gennaio 2008. Secondo gli industriali del tabacco, l'aumento delle vendite del 2009 non significa aumento dei consumi, ma è dovuto al calo degli acquisti transfrontalieri ( 7%), a causa di vari fattori (aumento dei prezzi in Spagna e in Belgio, operazioni doganali mirate...). Secondo OFDT, questa spiegazione necessita di verifiche. 11-03-2010 19:18 Alcool e droghe. Cella a pagamento per smaltirne gli eccessi Una 'cella' a pagamento per smaltire la sbornia. E' questa la misura introdotta a Zurigo per lottare contro il fenomeno della violenza giovanile indotta dall'alcol e dalle droghe. Da domani sara' operativo a Zurigo un apposito centro destinato ai giovani che ubriachi o sotto l'effetto di droghe creano problemi e vengono fermati dalla polizia. In apposite stanze dovranno smaltire la sbornia sotto sorveglianza medica. Le spese per l'intervento saranno fatturate ai giovani stessi e, nel caso di minorenni, ai genitori. Il costo sara' di 600 franchi (oltre 410 euro) per i fermi che durano fino a tre ore e di 950 franchi (circa 650 euro) per quelli piu' lunghi, precisa l'agenzia di stampa svizzera Ats. Ma nonostante il prezzo, la stanza non avra' nulla di un albergo a cinque stelle. Le foto pubblicate oggi dalla stampa elvetica rivelano locali puliti ma spartani. La creazione della cosiddetta Zentrale Ausnuechterungsstelle (Zas) e' stata decisa da una speciale Task force sulla violenza giovanile istituita due anni fa dal municipio di Zurigo. La polizia cittadina prevede che nella nuova struttura saranno portati circa 600 giovani all'anno. La Zas sara' attivata il venerdi' sera alle 22.00 fino alla domenica alle 15.00. Le autorita' sperano che la misura aumentera' la sicurezza e ridurra' la pressione nei posti di pronto soccorso. 11-03-2010 19:14 Gli spacciatori di droghe hanno diritti come gli altri. Cassazione E' legittimo lo sconto di pena previsto dalla legge in favore dei pusher 'dilettanti', anche se chi ha comprato la sostanza stupefacente è poi morto in seguito alla sua assunzione. Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza numero 10022 di oggi, ha accolto il ricorso di moglie e marito, due piccoli spacciatori, che avevano ceduto eroina a un ragazzo morto poco dopo la sua assunzione. La coppia ha impugnato di fronte alla Suprema corte la decisione della Corte d`Appello di Roma che aveva negato loro l'attenuante nonostante, si legge nel ricorso, "dalle intercettazioni telefoniche era desumibile un'attività di spaccio rudimentale, domestica e solo con quattro clienti". La sesta sezione penale, spiega il sito Cassazione.net, ha motivato la decisione affermando espressamente che "in tema di spaccio di sostanze stupefacenti, la fattispecie per cui, in seguito all`assunzione di droga, via sia stata la morte dell`acquirente, non è di per sè causa di esclusione dell`attenuante generica di cui all`articolo 73 del D.p.r. 309/90 per lo spacciatore". 11-03-2010 16:55 Tossicodipendenze, Radicali: Giovanardi vuole vietare la 'riduzione del danno' Dopo aver letto l’esauriente risposta del sottosegretario Carlo Giovanardi all’interrogazione (n. 4-01987) del senatore  Marco Perduca, Giulio Manfredi e Domenico Massano hanno dichiarato: Giovanardi conferma la chiusura ideologica ed antiscientifica ad ogni ipotesi di “riduzione del danno” provocato dalle politiche proibizioniste. Addirittura, il suo tentativo è quello di proibire lo stesso termine “riduzione del danno”: “…Ancor più nettamente, il Governo italiano …in luogo di “riduzione del danno” ritiene più opportuno utilizzare il termine “prevenzione delle patologie e delle condizioni sociali devianti, correlate all’uso delle sostanze stupefacenti” ove la parola “prevenzione” deve conferire alla locuzione un’impostazione concettuale e, soprattutto, tecnica molto diversa al termine “riduzione” …”. Chiaro, no? Ricordiamo, innanzitutto, a Giovanardi che la “riduzione del danno” (harm reduction) costituisce uno dei quattro pilastri (con lotta al narcotraffico, cura e prevenzione) delle politiche europee sulle tossicodipendenze. Quindi, a livello europeo, la “riduzione del danno” è cosa ben diversa dalla “prevenzione”. Rispetto alle narcosale, Giovanardi afferma che non esiste “alcuna previsione normativa che ne consente l’attivazione”. In realtà, dovrebbe valere il principio opposto, per cui tutto quello che non è proibito è ammesso: nessuno dei 132 articoli del Testo Unico sugli stupefacenti (DPR 309/90) proibisce espressamente le narcosale. Singolare poi il fatto che Giovanardi contrapponga alle narcosale “l’utilizzo di terapie farmacologiche come forma di incentivazione al contatto …e di affrancamento dall’uso di sostanze stupefacenti”: stiamo parlando, tra le altre cose, anche del metadone, proprio quel farmaco che Giovanardi, vent’anni fa, quando era dirigente della Democrazia Cristiana, definiva, assieme a Vincenzo Muccioli, “droga di Stato che riduce i giovani a zombie”. Del tutto strumentale è poi il tentativo di Giovanardi di mettere le “camere del buco” (sic) in contrapposizione con i servizi tossicodipendenze già esistenti e di negare la funzione – che le narcosale hanno, come dimostrato dalla pratica europea - di aggancio e di possibile inserimento dei “tossicodipendenti sommersi” nel percorso di riabilitazione. Scontato è poi il NO di Giovanardi all’utilizzo di “pill testing” (analisi chimica delle droghe sintetiche) e della somministrazione controlla di eroina. Rispetto a quest’ultima, rileviamo la falsità delle seguenti testuali parole “consegna e assunzione di un prodotto farmaceutico del tutto simile alla sostanza stupefacente”; stiamo parlando invece di un farmaco del tutto diverso dalla “droga di strada”, sulla quale il consumatore non ha alcuna possibilità di controllo. Del tutto riduttiva è poi la previsione che non più del 3% della popolazione tossicodipendente potrebbe usufruire dell’eroina medica mentre l’affermazione “le esperienze di altri Paesi, in cui la prescrizione di eroina è stata adottata, hanno mostrato che gli stessi pazienti tendono, nell’arco di quattro/sei mesi, ad abbandonare questo tipo di soluzione” è assolutamente generica e non tiene conto dei diversi esiti che il trattamento stesso ha e può avere (interruzione dell’uso di sostanze, passaggio ad altri tipi di intervento e/o di trattamento …). Infine, Giovanardi espone dettagliatamente tutte le attività poste in essere dal portentoso (si fa per dire) “Sistema di Allerta Precoce e Risposta Rapida (National Early Warning System” dopo che lo stesso “il 13 luglio 2009 riceveva la prima e unica informale segnalazione – via email – da parte di un’associazione di volontariato piemontese circa l’osservazione di un raddoppio dei casi di morte per droga, correlata all’anno precedente, avvenuta nell’arco di circa 70 giorni nell’area di Torino. Giovanardi rileva, a tal proposito, che “l’Osservatorio Epidemiologico Dipendenze della Regione Piemonte, pur essendone al corrente, non aveva segnalato nulla al Sistema Nazionale …”. Il problema è proprio questo: a cosa serve un “Sistema di Allerta Precoce” (che, da quanto si legge, finanzia medici, laboratori di analisi, informatici) che poi non è in grado di ricevere ed elaborare in tempo reale le informazioni che arrivano dalla strada? Giovanardi non può cavarsela con il seguente auspicio: “Per il futuro, sarà probabilmente necessario un maggior coordinamento territoriale organizzativo ed operativo, soprattutto incentivando forme di collaborazione che permettano un più tempestivo passaggio di informazioni …”. Il passaggio tempestivo di informazioni è condizione preliminare e prioritaria del Sistema di Allerta Precoce; se così non è, non si è per nulla utili ai cittadini tossicodipendenti… e si spreca il denaro dei cittadini contribuenti! 11-03-2010 14:22 Droghe. Mostro sacro del proibizionismo cambia idea: legalizzare E' da sempre uno dei più influenti sostenitori del proibizionismo sulle droghe. Nel 1996 ha scritto, insieme ai due zar antidroga durante la presidenza Bush, uno dei libri sacri del proibizionismo: "Body Count. Come vincere la guerra americana al crimine e alla violenza". Qui definiva la guerra alla droga come "l'iniziativa più efficace contro un problema sociale importante nell'ultimo quarto di secolo". Ora John J. Dilulio, che nel 2001 fu nominato dal presidente George W. Bush direttore del potente Ufficio iniziative per la comunità della Casa Bianca, ha cambiato idea. In un editoriale sulla rivista Democracy, Dilulio spiega che è "folle utilizzare le scarse risorse di polizia e giustizia a livello federale, statale e locale per fare guerra ai consumatori di marijuana". Dilulio spiega che si dovrebbe legalizzare l'uso terapeutico della cannabis come parte dei "sei gradini per fermare la crescita della popolazione carceraria". Fra le altre cose, Dilulio chiede l'eliminazione delle pene minime obbligatorie per i reati di droga. Gli Stati Uniti, scrive, "dovrebbero prendere seriamente in considerazione la possibilità di legalizzare la marijuana" perché gli arresti per quella sostanza hanno un'efficacia "pari a zero" nel ridurre il tasso di crimine. Infine, non c'è "alcuna evidenza scientifica" per sostenere che la marijuana sia più dannosa dell'alcool o altre sostanze narcotiche in commercio. 11-03-2010 14:19 Cannabis sintetica, il Kansas la vieta Le forze dell'ordine sono generalmente la fonte più autorevole e ascoltata dalla politica in materia di droghe, invece di medici e scienziati. Non sfugge a questa tradizione il Kansas, primo Stato negli Usa a proibire la cannabis sintetica. Il Governatore Mark Parkinson ha controfirmato la legge che punisce chiunque acquisti, venda o possegga queste sostanze chimiche, messe in commercio con il nome K2. La polizia statale aveva chiesto e ora ottenuto un intervento in questo senso al legislatore, asserendo che ci sono studenti e detenuti in libertà vigilata che vogliono sballarsi senza compromettere i test antidroga. 11-03-2010 13:01 Cannabis. Camera New Hampshire approva depenalizzazione possesso La Camera dei deputati del New Hampshire ha approvato una legge per la depenalizzazione del possesso di piccole quantità di cannabis. Il Governatore John Lynch ha però già annunciato che porrà il veto quando gli sarà sottoposta per la promulgazione. La Camera ha votato con 214 voti favorevoli e 137 contrari una legge che elimina le sanzioni per gli adulti che sono trovati in possesso di una quantità di cannabis pari o inferiore a circa 8 grammi. Per i minori di 18 invece ci sarà una multa da 200 dollari, la notifica ai genitori, la partecipazione ad un programma di recupero e servizio civile obbligatorio entro un anno dalla violazione. In caso di non ottemperanza, vi sarà una multa di 1.000 dollari. Il voto segue di otto mesi il veto che il Governatore ha posto su una legge per la regolamentazione dell'uso terapeutico della cannabis. "La marijuana è una sostanza proibita che rimane illegale secondo leggi federali", ha detto il Governatore. "Condivido la posizione della polizia, ovvero la preoccupazione per il proliferare di questa droga. E poi in New Hampshire ci sono molti genitori che stanno cercando di tenere i figli lontani dalla marijuana e altre droghe. Non dobbiamo rendere più difficile il compito dei genitori mandando il falso messaggio che un po' di marijuana è tollerabile". Nel replicare al Governatore, il deputato Joel Winters ha detto: "I pubblici ministeri non potranno minacciare con la galera per piccole quantità di marijuana". Ricordando che la legge prevede la notifica ai genitori, ha ribadito: "I genitori preferiscono affrontare la questione intorno al tavolo di cucina, non certo in un'aula di tribunale". 11-03-2010 12:16 Cannabis sintetica. Dipartimento antidroga lancia l'allarme dopo sei intossicazioni Il Sistema nazionale di allerta sulle droghe del Dipartimento politiche antidroga del sottosegretario Carlo Giovanardi ha lanciato l'allarme per i cannabinoidi sintetici (Jwh-018), dopo alcuni casi di intossicazione acuta registrati dopo l'assunzione di droghe, quali N-Joy o Spice. "Sconsigliamo fortemente l`assunzione in qualsiasi modo e a qualsiasi dosaggio del cosiddetto N-Joy e prodotti analoghi, quali lo Spice, per la tossicità acuta rilevata e per i pericolosi effetti negativi imprevisti ed imprevedibili che possono procurare sui consumatori con gravi danni alla salute fisica e psichica", si legge in una nota diramata dal dipartimento. Dal 12 febbraio scorso - ricorda il capo dipartimento Serpelloni - nell`arco di 5 giorni, il Sistema nazionale di allerta precoce aveva registrato 6 casi di intossicazione acuta, uno a Milano, 4 a Venezia, uno a Portogruaro, che hanno reso necessario il ricovero ospedaliero dopo l'assunzione della miscela aromatica venduta in Internet e smart shops come profumatore ambientale con il nome "n-Joy". Dopo questa segnalazione, il dipartimento ha allertato "tutte le strutture sanitarie nazionali affinché siano pronte per affrontare eventuali emergenze e casi di intossicazione particolarmente difficili da riconoscere, le istituzioni competenti e le Procure competenti, in quanto in tale miscela non viene dichiarata la reale composizione del prodotto ne il suo contenuto tossico". Le analisi poi sull' 'n-Joy' hanno identificato nella miscela il cannabinoide sintetico Jwh-018, e "data la gravità degli effetti prodotti dal suo consumo e la facilità con cui questo può essere acquistato via web o in smart shops, abbiamo attivato un'allerta a livello nazionale", spiega Serpelloni. Il principio attivo Jwh-018 può essere anche 10 volte più potente dei tradizionali cannabinoidi ma con gravissimi effetti collaterali, sottolinea il dipartimento, tanto che l'attenzione era stata sollevata già un anno fa dal Sistema di allerta europeo dell'Osservatorio europeo sulle droghe e le tossicodipendenze (Oedt), nella cui rete, si inserisce anche il Sistema di Allerta italiano. I sei casi di intossicazione da cannabinoidi sintetici registrati in Italia inoltre, sottolinea il dipartimento antidroga, evidenzia un altro problema: il fenomeno dell'acquisto di sostanze online è sempre più diffuso anche in Italia, e "deve essere costantemente monitorato per di scongiurare un grave pericolo per la salute pubblica", conclude Serpelloni, avvertendo che il Dipartimento ha attivato specifici progetti in collaborazione con le forze dell` ordine specializzate, che nei prossimi tre anni terranno sotto osservazione la rete Internet e i gli Smart shop per scoprire precocemente la comparsa di nuove e pericolose droghe sintetiche, "camuffate" a volte anche per gli stessi ignari consumatori. 11-03-2010 12:15 Maschi confusi sul sesso ricorrono anche a cannabis e eroina Tanta confusione e pochi controlli per gli adolescenti maschi, alle prese con il sesso. E alcuni ricorrono a pericolosi rimedi 'fai da te' per migliorare le prestazioni sotto le lenzuola. Secondo un'indagine condotta su mille teenager nelle scuole laziali, infatti, a 18 anni il 72% non ha mai fatto una visita di controllo mirata, "e il 71% non saprebbe a chi rivolgersi in caso di problemi, incerto addirittura tra l'antropologo, confuso con l'andrologo, e l'ortopedico, perché 'si tratta di un osso'". Lo spiega Giuseppe La Pera, presidente dell'Aidass (Associazione italiana per il diritto alla salute sessuale), che oggi a Roma ha presentato una petizione per la salute sessuale dei giovanissimi italiani. "Un progetto pilota per il Lazio, che speriamo si estenda alle altre Regioni, 'disegnato' al maschile - dice La Pera - perché in questo campo i ragazzi non hanno gli stessi diritti delle ragazze, quanto a diagnostica e prevenzione. Ecco perché chiediamo una legge regionale che metta fine a questa disparità di trattamento". L'iniziativa punta ad offrire ai teenager un servizio gratuito di prevenzione e diagnostica, grazie alla creazione di una rete di controllo, "il cui primo possibile interlocutore sia rappresentato dal medico di famiglia". In caso di problemi, infatti, il 51% dei ragazzi ha detto che si rivolgerebbe al medico di famiglia, secondo solo ai genitori. Continua... 11-03-2010 11:59 Test antidroga, aggiornate le linee guida dei tossicologi forensi per i laboratori d'analisi A partire dall’anno 2000, il Gruppo Tossicologi Forensi Italiani (GTFI) ha elaborato delle Linee Guida per i laboratori di analisi delle sostanze d’abuso a scopi medico-legali, alle quali sono seguiti degli aggiornamenti periodici, l’ultimo dei quali è stato appena pubblicato. L’esigenza di produrre delle Linee Guida è nata da una serie di considerazioni legate sia alla rapida evoluzione e sviluppo di nuovi metodi analitici che ne comportano un miglioramento continuo, sia dal fatto che, potendo assumere carattere di prova giudiziaria, le analisi di sostanze d’abuso a scopo forense devono possedere requisiti di certezza, affidabilità, trasparenza ed uniformità. Le Linee Guida mettono dunque a disposizione di tutti i laboratori di tossicologia forense, delle indicazioni di riferimento che permettono di rispettare questi requisiti al fine di garantire la qualità dei risultati. Tra i temi trattati dalle Linee Guida troviamo una serie di procedure che vanno dalle modalità di acquisizione dei campioni alla validazione dei metodi analitici, inclusi i criteri minimi di identificazione e quantificazione, i valori di cut-off per i diversi campioni biologici (con annesse tabelle riassuntive), l’assicurazione di qualità per finire con le modalità di stesura e di emissione del rapporto analitico o referto. La presente revisione (la terza della serie) è stata realizzata in considerazione dell’interpretazione di alcune norme europee del gruppo UNI EN ISO 9000 relative ai "Sistemi di gestione per la qualità" e del recepimento di alcuni requisiti della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 “Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura”. Inoltre, la novità principale della revisione è l’introduzione delle procedure relative alla determinazione dell’alcolemia, non presenti nelle precedenti versioni. (Droganews) 11-03-2010 11:49 Cannabis, studio: esposizione "potrebbe" far male al cervello di neonati e giovanissimi Nonostante siano ad oggi noti gli effetti farmacologici dei fitocannabinoidi, è ancora poco conosciuto come essi agiscano sulle cellule del Sistema Nervoso Centrale. E.J. Downer e V.A. Campbell dell’Istituto di Neuroscienze di Dublino hanno esaminato l’effetto neurotossico dei composti fitocannabinoidi sulle cellule neurali in base al tempo di esposizione alla marijuana, in tre gruppi di studio (neonatali, puberi, adulti). Conosciamo gli effetti psicotropi dei fitocannabinoidi (cannabinoidi derivati dalla pianta di Cannabis) ma non il loro effetto sulle cellule del SNC. I ricercatori di Dublino hanno effettuato una revisione sull’influenza dei fitocannabinoidi sulle cellule neurali, con particolare accento sulle attività neurotossiche dei composti fitocannabinoidi in base al tempo di esposizione alla marijuana. Gli studi citati in questa revisione mostrano che i fitocannabinoidi possono indurre diversi gradi di danno alle cellule del SNC. I dati indicano che l'esposizione ai fitocannabinoidi durante il periodo prenatale, può alterare la sequenza temporalmente ordinata di eventi che si verificano durante lo sviluppo dei neurotrasmettitori, oltre ad incidere negativamente sulla sopravvivenza e sulla maturazione delle cellule nervose. L'esposizione alla marijuana durante la gravidanza potrebbe avere un impatto negativo sulla struttura del cervello nei primi anni di vita post-natale. Negli adolescenti, l’inizio precoce (prima dei 17 anni) dell’uso di marijuana potrebbe anche avere effetti dannosi sullo sviluppo cerebrale, con rischio di deficit cognitivi e disordini psichiatrici (es. schizofrenia). Il SNC dei neonati e degli adolescenti, dunque, è fortemente suscettibile ai danni dei fitocannabinoidi. Per quanto riguarda l'effetto del consumo di marijuana sulla struttura del cervello negli adulti i dati sono contrastanti ma sono in corso studi avanzati in grado di valutare se l’uso di cannabis produca atrofia corticale o cambiamenti morfologici cerebrali. (Droganews) 11-03-2010 11:08 Guerra alla droga, i narcotrafficanti si associano per sconfiggere cartello concorrente Un gruppo di cartelli di narcotrafficanti messicani si e' unito per sconfiggere 'Los Zetas', l'organizzazione criminale da tempo 'in ascesa' nel paese: e' quanto afferma la stampa locale, precisando che in alcune citta' del paese sono apparsi dei 'narco-messaggi' nei quali viene proposto al presidente Felipe Calderon di porre fine agli implacabili 'Zetas'. 'Signor presidente, con tutto il rispetto le chiediamo ci permetta di finire con quello che e' il cancro di questo paese', affermano tra l'altro i messaggi (chiamati in Messico 'narcomantas'), testi che portano la firma dei 'Cartelli del Messico uniti contro gli Z'. Di fatto, precisano i media, si tratta di una sorta di 'grande federazione' narco anti-Zetas, integrato dai cartelli di Sinaloa, del Golfo e dalla Famiglia michoacana. A cambio della lotta congiunta contro gli Zetas, il nuovo 'fronte' narco chiede a Calderon 'il ritiro dell'esercito e della marina' dalle regioni dove le forze armate sono state dispiegate proprio per combattere i gruppi di narcotrafficanti. 10-03-2010 16:52 Tar Piemonte: se condannato per droga, immigrato va espulso anche se tiene famiglia   Lo straniero condannato per fatti di droga deve essere espulso anche se ha famiglia, ha un lavoro e ha commesso il reato molto tempo prima: lo ha ribadito il Tar del Piemonte nel respingere il ricorso di un ventinovenne marocchino al quale, nel 2008, la questura di Torino aveva negato il rinnovo del permesso di soggiorno. A carico di Y.T., infatti, risultava una condanna a tre anni pronunciata l'anno prima dal tribunale di Busto Arsizio (Varese). Il marocchino e' arrivato in Italia nel 2002 insieme ai genitori (regolari) e, in seguito, ha esercitato il ricongiungimento con la propria moglie, titolare di un permesso di soggiorno per lavoro subordinato. Inutilmente, nel ricorso, ha spiegato di aver commesso quel reato quando era piu' giovane e di avere 'operato una concreta revisione critica del proprio comportamento', tanto che il tribunale di sorveglianza gli ha concesso, invece del carcere, l'affidamento in prova ai servizi sociali. I giudici amministrativi hanno fatto presente che la legge 286 del 1998 (la cosiddetta legge Turco-Napolitano sull' immigrazione) stabilisce che 'non e' ammesso in Italia lo straniero condannato per reati inerenti gli stupefacenti'. Si tratta, come si legge nella sentenza, di un 'impedimento automatico' che rende addirittura superflue le valutazioni delle forze dell'ordine sulla personalita' dello straniero. La questura torinese, nel corso della causa, aveva fatto presente che lo spaccio di droga 'ha attualmente assunto, in modo particolare in questo contesto territoriale, carattere di situazione pericolosa per la sicurezza e l'ordine pubblico, tanto che in alcuni quartieri cittadini tale fenomeno ha provocato la reazione degli abitanti consistita in manifestazioni e nella nascita di comitati spontanei'. 10-03-2010 16:50 Riduzione del danno, Onu e Italia contro le stanze del consumo Le Nazioni Unite sono contrarie alla cosiddette 'stanze del buco', cioe' a luoghi dove i tossicodipendenti possono consumare le sostanze stupefacenti, confermando cosi' la posizione italiana in materia: lo rende noto il Dipartimento nazionale politiche antidroga, che a Vienna sta seguendo i lavori dell'Inbc, il Comitato internazionale per il Controllo dei Narcotici che fa capo all'Onu. In una delle raccomandazioni del suo rapporto, riferisce il Dipartimento, si afferma infatti che 'le camere per l'assunzione di droga e le camere per l'iniezione di droghe, dove le persone possono abusare con impunita' di droghe acquistate dal mercato illecito, continuano a operare. L'Incb richiama i governi a chiudere queste facilitazioni e simili soluzioni e a promuovere invece l'accesso dei tossicodipendenti ai servizi sociali e sanitari, inclusi i servizi per il trattamento dell'abuso di droghe, nel rispetto dei trattati internazionali sul controllo sulle droghe'. 'Ancora una volta - sottolinea il Dpa - le scelte del Dipartimento e del sottosegretario Carlo Giovanardi trovano conferma in documenti e in posizioni delle piu' importanti organizzazioni mondiali in materia di droga, che indicano chiaramente come principio fondamentale per la soluzione al problema quello di intensificare le offerte terapeutiche e non la fornitura di luoghi dove facilitare il consumo di droghe. Anche da vari studi scientifici non vi e' dubbio infatti che il fattore e la condizione che piu' e' in grado di prevenire le overdose e l'acquisizione delle infezioni nei tossicodipendenti sia proprio il trattamento precoce e continuativo. Non e' un caso che anche la stragrande maggioranza dei decessi droga correlati avvenuti in Italia e soprattutto nell'area torinese siano avvenuti in persone fuori trattamento'. 10-03-2010 13:39 Droghe. Esperto: proibire lo 'sballo legale' accrescerà il mercato nero Un esperto di tossicodipendenze da sempre favorevole al proibizionismo, ha lanciato un monito contro la proibizione delle sostanze legali utilizzate per ottenere il cosiddetto "sballo legale". Il dr. Des Corrigan, membro della Commissione nazionale sulle droghe, ha detto di essere contrario a proibire le sostanze ancora legali perché altrimenti finirebbero per essere vendute senza controllo sul mercato nero. Alla vigilia di un provvedimento annunciato dal Governo per proibire tutte le sostanze da "sballo legale", Corrigan ha dichiarato: "Quando includi una sostanza fra quelle proibite dalla legge sulla droga, qualcuno le piazzerà sul mercato nero, è inevitabile". Fra le sostanze oggi legalmente vendute negli Smart Shop irlandesi figurano cannabinoidi sintetici come Spice, i derivati Bzp, mefedrone (Snow), metilone e ketamine. 10-03-2010 11:51 Droga, Giovanardi a Vienna: programmi educatoriali per le donne "Offrire servizi specifici per le donne, dalla prevenzione primaria selettiva alla realizzazione di linee guida specifiche, e programmi educatoriali semplici ed efficaci come 'teacher training' e 'parents training' in grado di fornire un supporto reale non solo per supportare gli educatori, ma soprattutto per offrire validi strumenti al fine di riconoscere e prevenire il problema delle tossicodipendenze": e' l'azione prefigurata dal Dipartimento Politiche Antidroga, in collaborazione con l'Unicri e l'Ilo, per due progetti di intervento rivolti in modo specifico alle donne e alle figure educatoriali come genitori, insegnanti, educatori. L'argomento e' stato affrontato a Vienna, durante la seconda giornata dei lavori della Commissione Onu. Nel corso della sessione, si e' sottolineata "l'importanza di considerare la possibile compromissione dello sviluppo e della maturazione cerebrale, che termina a circa 21 anni, in seguito all'assunzione di droghe e in particolare della cannabis, che e' risultata in grado di alterare fortemente il sistema cerebrale degli endocannabinoidi, un sistema fondamentale per il normale sviluppo della motivazione, dell'apprendimento, della gratificazione e della memoria, dell'appetito e del coordinamento". E' stato rilevato anche che "le donne sono particolarmente piu' vulnerabili e presentano da anni cognitivi funzionali superiori in seguito all'uso di droghe". Inoltre, e' stato riferito come "un intervento educativo precoce, coordinato tra famiglia e scuola, possa essere protettivo rispetto al rischio 'addition' anche per le persone particolarmente vulnerabili e con disturbi comportamentali, che si sono dimostrati fattori di rischio". 10-03-2010 11:40 Tabacco, la politica bipartisan si mobilita a favore della droga più letale di tutte Il tabacco, secondo il ministero della Salute, uccide ogni anno 90mila persone in Italia. Al contrario, una sostanza come la cannabis, proibita, ne uccide zero... sempre che non si contino coloro che muoiono in carcere per "cause naturali" dopo essere stati arrestati per piccole coltivazioni domestiche o cessione di marijuana. Eppure .... 'Tutelare l'occupazione e la sopravvivenza delle imprese di un settore, quello del tabacco, messo in ginocchio dalla negativa congiuntura internazionale e dell'entrata in vigore della riforma dell'organizzazione comune di mercato'. Cosi' Paolo Russo, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, sintetizza il significato della risoluzione approvata all'unanimita' dalla Commissione che impegna il Governo a mettere in campo una serie di iniziative a sostegno della filiera del tabacco. Il documento sollecita l'esecutivo ad intervenire in sede comunitaria per l'erogazione di un contributo triennale ai coltivatori di tabacco; a favorire, insieme con le regioni a forte vocazione tabacchicola, l'utilizzo di parte dei fondi comunitari gia' destinati al settore. La risoluzione infine sottolinea la necessita' di adoperarsi affinche' le quattro maggiori aziende manifatturiere mondiali continuino ad impegnarsi, mediante accordi pluriennali, all'acquisto di adeguati volumi di tabacco nazionale, a livelli economici coerenti. 'Si tratta - ha spiegato ancora Russo - di interventi necessari a scongiurare soprattutto il fenomeno dell'abbandono delle coltivazioni di tabacco. Un argine, insomma, al rischio estinzione di una delle tradizioni che maggiormente connotano la nostra agricoltura'. 10-03-2010 10:57 Condom e prostituzione, associazione cattolica critica volontari per strategie di riduzione del danno La riduzione del danno: l'unica strada percorribile per la comunità medico-scientifica, una diabolica tentazione per la Chiesa cattolica. La guerra clericale alla riduzione del danno non riguarda solo la tossicodipendenza, come la notizia che segue insegna.  L'uso di sostanze stupefacenti, la prostituzione e il sesso ricreativo o extraconiugale, sono peccati e come tali devono essere debellati, annientati. Per limitare il numero di overdosi, suggerisce la scienza, si potrebbero creare stanze del consumo, dove il personale sanitario puo' monitorare lo stato di salute del tossicodipendente e magari anche analizzare le sostanze prima che vengano iniettate in vena. Ma la droga è il Male, risponde la Chiesa, e pertanto non può che essere combattuta; ogni altra strategia aiuta il Nemico. Non a caso il cattolicissimo sottosegretario Carlo Giovanardi e il suo Dipartimento antidroga (Dpa) sono i più feroci avversari istituzionali in Europa delle strategie di riduzione del danno sulle tossicodipendenze. La schiavitù in cui sono ridotte migliaia di donne costrette alla prostituzione va certo combattuta. Fino alla liberazione, suggerisce la scienza, si possono salvare decine di migliaia di vite utilizzando il condom. Aspettare la liberazione per poi morire di Aids sarebbe un controsenso.  No, risponde la Chiesa cattolica, la prostituzione è il Male, e pertanto non può che essere combattuta; ogni altra strategia aiuta il Nemico. E' così, che nel nome della guerra al Male (che prende la forma di droga, sesso, sballo, ecc), muoiono centinaia di migliaia di persone sessualmente attive o tossicodipendenti per Aids, overdosi, e altre numerose patologie. La notizia che segue è figlia di questo scontro fra scienza medica e Chiesa cattolica. Contrasti ideologici in corso nel mondo delle associazioni che si battono contro la prostituzione di strada. Tema del contendere, la distribuzione di profilattici, nella logica della riduzione del danno. Una pratica seguita dalla onlus On The Road, attiva soprattutto fra Marche e Abruzzo, e contestata duramente dall'Associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII, fondata a Rimini da don Oreste Benzi, che per il 29 marzo ha indetto addirittura una manifestazione di protesta a Sant'Elpidio a mare (Fermo). L'8 marzo, festa della donna, un'unita' mobile di On The Road ha avvicinato, come accade quasi ogni sera, prostitute nigeriane, romene, albanesi, sudamericane, e clienti in attesa lungo la Bonifica del Tronto, la strada del sesso a pagamento che corre al confine fra Marche e Abruzzo, per distribuire mimose ma anche profilattici. Ritenuti 'uno strumento fondamentale per la tutela della salute delle donne e dei loro clienti, cosi' come delle loro famiglie'. L'unita' mobile si adopera anche per far conoscere le opportunita' offerte dalla legge a chi vuole uscire dallo sfruttamento di chi lucra sulla tratta di esseri umani. Un'azione censurata dall'Associazione Papa Giovanni XXIII, il cui responsabile generale, Giovanni Paolo Ramonda, si dichiara 'contro la modalita' della riduzione del danno, nei confronti di tutte le donne e delle tante bambine schiavizzate e sfruttate lungo le strade, negli appartamenti, nei night'. Per i seguaci di don Benzi 'fornire il preservativo significa mantenere lo stato di schiavitu': le schiave non possono aspettare e vanno tutte liberate dall'orribile stato nel quale si trovano'. Di qui la manifestazione del 29 a Sant'Elpidio, con partenza alle 21, 'per la liberazione delle vittime della prostituzione schiavizzata'. Con appello al sindaco e alle autorita' locali 'perche' operino concretamente in questo senso'. 09-03-2010 19:39 Studio sui danni al cervello da smart drugs Fra gli studenti si e' diffusa la moda di ricorrere ad 'aiutini' chimici: 'smart drug' acquistabili online senza ricetta, ovvero prodotti farmaceutici per il potenziamento cognitivo, spesso studiati e sperimentati per scopi ben diversi da quelli degli aspiranti primi della classe. Sempre piu' studenti, secondo gli esperti, si auto-prescrivono pillole e sciroppi, acquistano illegalmente prodotti in Rete e si scambiano suggerimenti sui migliori cocktail di pillole per ottenere buoni voti. Ad accendere i riflettori sul fenomeno, almeno in Gran Bretagna, e' stato in questi giorni l'annuncio che l'ex ministro della Salute, Lord Darzi of Denham, e' a capo di uno studio in corso all'Imperial College di Londra. La ricerca punta a far luce sugli effetti di smart drug salva-voti per la salute dei giovanissimi. Paventando pesanti rischi per il benessere e lo sviluppo dei ragazzi. Si tratta di molecole usate da anni per il trattamento di condizioni come l'iperattivita' e il deficit di attenzione (Adhd) e la narcolessia, rivelandosi sicuri. Ma nessuno, sottolineano alcuni ricercatori sul quotidiano 'Daily Mail', ha controllato gli effetti dell'uso 'caotico' di questi prodotti in ragazzi sani, che prendono dosi 'fai da te' di medicinale per accrescere le loro capacita' intellettive. Secondo alcuni esperti questo tipo di impiego potrebbe riflettersi pesantemente sul cervello ancora in fase di sviluppo dei ragazzi, con il rischio di dipendenza o danni permanenti. Cosi', sognando voti alti e una memoria di ferro, molti ragazzi non esitano a buttare giu' pillole studiate per trattare malattie come Alzheimer o Parkinson. 09-03-2010 19:31 Droga, doveva scontare un altro giorno di carcere, arrestato per 24 ore Si parla spesso della necessita' della certezza della pena. Per un ventiseienne di Barzago (Lecco) la pena e' stata certissima e inesorabile nel senso che l'ha scontata fino in fondo, compreso l'ultimo giorno residuo. I carabinieri della stazione di Cremella (Lecco) lo hanno infatti arrestato oggi in esecuzione di un ordine di carcerazione dovendo scontare una pena residua di un giorno per traffico illecito di sostanze stupefacenti. Il giovane e' gia' stato associato alla casa circondariale di Lecco dove trascorrera' un giorno, come disposto dalla legge. 09-03-2010 16:37 Droga, servizi segreti: sistema bancario indiano è canale privilegiato dei talebani  Che "il denaro non puzza" lo aveva gia' accertato l'imperatore Vespasiano nel I secolo. Nel XXI, fanno tesoro della sua constatazione anche quei banchieri senza scrupoli che, tra Medio Oriente e Asia, ripuliscono e riciclano gli enormi proventi derivanti dall'oppio afghano (il 95% della produzione mondiale). Un movimento di denaro che non conosce barriere etniche, ideologiche e religiose. Fonti di intelligence spiegano all'Adnkronos che ormai uno dei canali privilegiati per i soldi del narcotraffico afghano, ritenuto una delle principali fonti di finanziamento degli insorti, e' "l'incontrollabile sistema bancario indiano". Paradossi delle guerre asimmetriche, che fanno si' che proprio l'India, nemico storico agli occhi dei talebani e dei jihadisti che continuano a insanguinare l'Afghanistan, come dimostrato dal recente attacco a Kabul, costato la vita al funzionario dell'Aise Pietro Antonio Colazzo, con le sue banche sia diventata uno degli approdi privilegiati per gli enormi capitali derivanti dal narcotraffico. Un recente rapporto dell'Unodc (United Nations Office on Drugs and Crime), stima a 2,8 miliardi di dollari (rispetto ai 3,4 miliardi del 2008) il valore dell'export dell'oppio afghano."Non mi stupisce", risponde il direttore dell'Unodc, Antonio Maria Costa, interpellato dall'Adnkronos. Pur sostenendo di non avere informazioni specifiche al riguardo, Costa concede di "non essere sorpreso" dalle rivelazioni di intelligence, peraltro indirettamente confermate da alcune inchieste condotte tra Dubai, capitale finanziaria degli Emirati Arabi, e Nuova Dehli. Lo stesso Costa, nel 'World Drug Report 2009' pubblicato dall'Unodc, sosteneva, in merito al riciclaggio dei proventi del narcotraffico, che a causa della crisi economica globale, "in un periodo in cui i prestiti tra istituti bancari si sono fermati" e "in un periodo che vede il fallimento di banche importanti, i banchieri sono orientati a credere che il denaro non ha odore". Alcune stime ritengono che solo il 5-10% dei 65 miliardi di dollari derivanti dal giro di affari complessivo del mercato mondiale degli oppiacei, sia riciclato attraverso canali bancari informali, come il sistema dell''hawala', molto popolare nel mondo islamico, mentre il resto viene ripulito attraverso attivita' legali e il sistema bancario ufficiale. A dicembre dello scorso anno, l'arresto a Nuova Dehli di Naresh Kumar Jain, miliardario indiano ritenuto a capo di un vasto impero del riciclaggio, accreditato di un "fatturato" annuale di 1,5 miliardi di euro, ha aperto nuovi orizzonti agli investigatori. Stabilita la sua base a Dubai, per anni Jain ha ripulito e reinvestito i capitali del narcotraffico provenienti da organizzazioni albanesi, italiane, inglesi, americane, medio orientali e pakistane. Capitali che, in alcuni casi, finivano anche per finanziare operazioni terroristiche in tutto il mondo. Sicuramente, Janin si e' rivelato fonte di imbarazzo per gli Emirati arabi, le cui banche e organizzazioni finanziarie finiscono periodicamente nel cono di luce di inchieste sul riciclaggio e sul finanziamento di attivita' terroristiche, a cominciare dall'inchiesta sugli attentati dell 11 settembre 2001, dalla quale emerse che una parte dei soldi necessari al finanziamento degli attacchi era transitata proprio da Dubai. Questo, nonostante gli sforzi, peraltro ritenuti insufficienti da molti osservatori occidentali, che le autorita locali stanno facendo per incrementare i controlli. Troppo facile rimane, negli Emirati, secondo gli osservatori, la permeabilita' tra il sistema dell''hawala' e il circuito bancario ufficiale. Il mese scorso la Fatf (Financial Action Task Force), l'organismo intergovernativo internazionale responsabile per il contrasto al riciclaggio e al finanziamento di attivita' terroristiche si e' riunito proprio ad Abu Dhabi e ha puntato il dito, in particolare, su Paesi come l'Iran, il Pakistan, l'Etiopia, la Corea del Nord e il Turkmenistan, ritenendo in alcuni casi (come quello dell'Iran), che le istituzioni finanziarie e bancarie siano direttamente coinvolte in attivita' di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, mentre negli altri, a vario livello, vengono stigmatizzati come inadeguati i controlli esercitati. Sempre la Fatf, ha messo in guardia i governi dai rischi derivanti dalle cosiddette "aree di libero scambio", caratterizzate da controlli limitati, proprio per favorire la crescita economica, ma abilmente sfruttate dalle organizzazioni criminali, per il riciclaggio dei loro proventi. Sono negli Emirati arabi, esistono, a vario livello, una ventina di queste aree. I mancati o scarsi controlli negli Emirati non sono sfuggiti anche ai servizi di intelligence italiani che, nel Rapporto appena presentato al Parlamento, indicano addirittura Dubai come uno degli "scali" della droga proveniente dall'Afghanistan, al pari di Cina, India e Federazione Russa. Altra figura chiave in questo complicato "Risiko" del narcotraffico, sempre a meta' tra l'universo dei gangster e quello dei colletti bianchi, e' quella di Dawood Ibrahim. Indiano di fede musulmana, Ibrahim e' ritenuto il capo della piu' potente e temuta organizzazione criminale indiana, la "D-Company" di Mumbai, indicata dal Congresso degli Stati Uniti come organizzazione terroristico-criminale, presente anche in alcune Risoluzioni dell'Onu per i suoi rapporti con Al Qaeda. Il nome di Ibrahim e' comparso anche nelle inchieste legate agli attacchi terroristici di Mumbai del novembre 2008 e per questo l'intelligence indiana accusa l'Isi, i servizi segreti pakistani, di fornire protezione a Ibrahim, che risiederebbe a Karachi, nel sud del Pakistan. La sua rete criminale, con ramificazioni all'interno di istituzioni e business "puliti", sarebbe, secondo gli investigatori, uno dei terminali dei capitali generati dall'oppio afghano. Le fonti di intelligence interpellate dall'ADNKRONOS insistono nel sottolineare la veloce espansione del sistema bancario indiano, che procede di pari passo con la crescita economica del Paese, che non sembra aver risentito nemmeno del rallentamento provocato dalla crisi economica mondiale. "Follow the money", segui i soldi. A partire dagli attacchi alle Torri Gemelle e al Pentagono, e' stato questo il mantra piu' invocato dagli investigatori di mezzo mondo, impegnati nel rintracciare i flussi di denaro che, attraverso mille rivoli, spesso incontrollabili, consentivano alle varie ramificazioni di Al Qaeda e agli insorti talebani di continuare a organizzare le proprie azioni. Un mantra che, a nove anni dall'inizio della Guerra al Terrorismo, continua a ossessionare alcuni e ad arricchire altri. (Marco Aliconti, Adnkronos) 09-03-2010 14:49 Narcotraffico, Ecowas: maggiore cooperazione contro la droga Piu' cooperazione interregionale per contrastare i trafficanti internazionali di droga che stanno facendo dei Paesi dell'Africa occidentale una base logistica importante sulla rotta che porta gli stupefacenti verso i ricchi mercati europei. L'appello arriva dal ministro dell'Interno del Gambia, Ousman Sonko, il quale ha invitato l'Ecowas, l'organismo che riunisce i 15 Stati dell'Africa dell'Ovest, ad assumere un ruolo piu' forte di guida e coordinamento nel contrasto al narcotraffico. Sonko ha indicato la strada da seguire nei recenti accordi tra il Gambia e la Guinea Bissau, grazie ai quali, con una condivisione delle inforrmazioni in possesso alle rispettive polizie, sono stati messi a segno importanti blitz. La Guinea Bissau, una delle nazioni piu' piccole e povere dell'intero continente, e' una delle piazze preferite dai narcotrafficanti per stoccare e far transitare la droga proveniente dall'America Latina. 09-03-2010 12:46 Giovanardi va a Vienna e si autocomplimenta: siamo apprezzati dall'Icbn Combattere la droga puntando sulla prevenzione, fin dalla scuola dell'infanzia. Con gli occhi bene aperti sulle vendite di sostanze e medicinali contraffatti online. Sull'importanza della prevenzione primaria "e cioe' sulla necessita' di mettere in atto azioni preventive in eta' prescolare" si e' focalizzato infatti il rapporto presentato oggi a Vienna nella 53.ma sessione della Commission On Narcotics Drugs. L'Incb (International Narcotics Control Board) presso le Nazioni Unite ha illustrato in questa sede il report relativo al 2009. La delegazione italiana, della quale e' parte integrante il Dipartimento politiche antidroga, "ha presentato una relazione nella quale ha evidenziato come le politiche delineate dal sottosegretario, Carlo Giovanardi, siano perfettamente in linea con quanto espresso dall'Incb - si legge in una nota del Dipartimento, che fa il punto sull'incontro - E' stato ribadito dalla delegazione italiana che un approccio ben bilanciato al problema droga debba prevedere un insieme di azioni quali la prevenzione, la cura e la prevenzione delle patologie correlate, la riabilitazione e contemporaneamente il contrasto del traffico e dello spaccio di droga". In particolare, il Dipartimento ha evidenziato come in Italia "attraverso il potenziamento del Sistema nazionale di allerta, sia stato attivato un monitoraggio sulla vendita tramite internet di sostanze e su quella dei medicinali contraffatti. L'intervento italiano - conclude la nota del Dipartimento - e' stato molto apprezzato sia per la concretezza sia per l'enfasi posta su due importanti argomenti: la prevenzione (attraverso anche la promozione dell'early detection - scoperta precoce del primo uso) e il reinserimento socio-lavorativo delle persone tossicodipendenti". 09-03-2010 11:22 Guerra alla droga e geopolitica, l'inviato Usa: siamo alleati dell'Iran Divisi su tutto o quasi Iran e Stati Uniti sono pronti a cooperare nella lotta al traffico internazionale di droga. Lo ha riferito l'inviato americano, Glyn Davies, dopo l'incontro con Ali Asghar Soltanieh, ambasciatore iraniano all'Aiea ma che questa settimana ha presieduto sempre a Vienna il summit della Commissione delle Nazioni Unite sui narcotici e sulle droghe. "E' nel nostro interesse lavorare con il presidente della commissione anche se proviene da un Paese con cui abbiamo delle divergenze", ha chiarito Davies. ------------------------------------------- NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. Se ci ritieni utili, sostienici con una donazione da 25, 50, 100, 250, o 500 euro o con un contributo a tua scelta: - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ - CC/postale n. 10411502, IBAN: IT81 F 07601 02800 000010411502 - CC/bancario CRF Ag. 17 Firenze n. 7977, IBAN: IT11 O 06160 02817 000007977C00   (N.B. il carattere a sé stante è la lettera O e non la cifra zero) -------------------------------------------