====== NOTIZIARIO DROGHE ================== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito da Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel: 055.290606 (ore 15-18, da lun. a ven.) Fax: 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it ------------------------------------------- Il numero integrale è scaricabile a questi indirizzi in versione TXT o PDF: http://droghe.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Droghe-2010-10.txt http://droghe.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Droghe-2010-10.pdf ------------------------------------------- Archivio settimanale Dal 02-03-2010 al 08-03-2010 2010-10 (Anno X) ARTICOLI - Come la guerra alla droga targata Usa ha trasformato il Guatemala in un 'narco-Paese' http://droghe.aduc.it/articolo/come+guerra+alla+droga+targata+usa+ha+trasformato_17178.php - Aids: scambio siringhe e condom. Responsabili i Governi che non implementano. Studio http://droghe.aduc.it/articolo/aids+scambio+siringhe+condom+responsabili+governi_17176.php COMUNICATI - Droghe. Il ministro della Salute si occupi anche della salute dei tossicodipendenti. A cominciare dal sito Web del ministero http://droghe.aduc.it/comunicato/droghe+ministro+della+salute+si+occupi+anche+della_17186.php NOTIZIE - Droga. 81enne sotto processo per aver erroneamente fumato lo spinello del nipote mentre guidava http://droghe.aduc.it/notizia/droga+81enne+sotto+processo+aver+erroneamente_116462.php - In piena guerra alla droga aumentate del 35% le coltivazioni di marijuana http://droghe.aduc.it/notizia/piena+guerra+alla+droga+aumentate+35+coltivazioni_116455.php - Storie di proibizionismo, a Brescia il 77% dei giovani ammette di avere fatto uso di droghe http://droghe.aduc.it/notizia/storie+proibizionismo+brescia+77+dei+giovani_116453.php - Guerra alla droga, impiccati due spacciatori http://droghe.aduc.it/notizia/guerra+alla+droga+impiccati+due+spacciatori_116442.php - Il proibizionismo frutta alle mafie italiane 50 miliardi di euro l'anno http://droghe.aduc.it/notizia/proibizionismo+frutta+alle+mafie+italiane+50_116437.php - Disastro carceri: 1 detenuto su 3 è straniero, 1 su 4 tossicodipendente http://droghe.aduc.it/notizia/disastro+carceri+detenuto+straniero_116435.php - Guerra alla droga, la violenza continua http://droghe.aduc.it/notizia/guerra+alla+droga+violenza+continua_116433.php - Cocaina: rischio overdose aumenta se temperatura supera i 24 gradi http://droghe.aduc.it/notizia/cocaina+rischio+overdose+aumenta+se+temperatura_116419.php - Narcotraffico. Hillary Clinton: e' anche colpa degli Usa http://droghe.aduc.it/notizia/narcotraffico+hillary+clinton+anche+colpa+usa_116427.php - Droga, Dap nuovamente condannato per detenuto morto di overdose http://droghe.aduc.it/notizia/droga+dap+nuovamente+condannato+detenuto+morto_116426.php - Tossicodipendenza, Polverini (Pdl): se eletta nominerò delegato http://droghe.aduc.it/notizia/tossicodipendenza+polverini+pdl+se+eletta+nominero_116425.php - Droga e giovani, Napolitano: troppe generalizzazioni http://droghe.aduc.it/notizia/droga+giovani+napolitano+troppe+generalizzazioni_116423.php - Sigarette. Sentenza: no al prezzo minimo http://droghe.aduc.it/notizia/sigarette+sentenza+no+al+prezzo+minimo_116393.php - Cannabis terapeutica. Associazione scrive alla Puglia: si modifichi regolamento http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+associazione+scrive+alla_116407.php - Narcotraffico. Russia critica Nato: poco contrasto http://droghe.aduc.it/notizia/narcotraffico+russia+critica+nato+poco+contrasto_116403.php - Tossicodipendenza. Regione Emilia Romagna sigla accordo con enti ausiliari http://droghe.aduc.it/notizia/tossicodipendenza+regione+emilia+romagna+sigla_116391.php - Droga sequestrata. Bruciate 16 tonnellate http://droghe.aduc.it/notizia/droga+sequestrata+bruciate+16+tonnellate_116390.php - Droga. Consiglio comunale Campobasso in seduta straordinaria http://droghe.aduc.it/notizia/droga+consiglio+comunale+campobasso+seduta_116389.php - Disastro: spot anti-alcool mirato ai giovani produce l'effetto contrario http://droghe.aduc.it/notizia/disastro+spot+anti+alcool+mirato+ai+giovani+produce_116388.php - Droga occulta: 150.000 farmacodipendenti http://droghe.aduc.it/notizia/droga+occulta+150+000+farmacodipendenti_116378.php - Dolore cronico, l'Italia ancora indietro sull'uso di antidolorifici oppioidi http://droghe.aduc.it/notizia/dolore+cronico+italia+ancora+indietro+sull+uso_116383.php - Indagine: per i giovani sesso e sballo vanno insieme http://droghe.aduc.it/notizia/indagine+giovani+sesso+sballo+vanno+insieme_116374.php - Disastri del proibizionismo: elezioni democratiche a rischio grazie ai proventi del narcotraffico http://droghe.aduc.it/notizia/disastri+proibizionismo+elezioni+democratiche_116370.php - Droghe e riduzione danno. Giovanardi: falsita' associazioni per contrastare iniziativa Ue http://droghe.aduc.it/notizia/droghe+riduzione+danno+giovanardi+falsita_116367.php - Belisario (Idv) pubblica risultati test antidroga. L'Udc: benvenuto http://droghe.aduc.it/notizia/belisario+idv+pubblica+risultati+test+antidroga+udc_116365.php - Droga, mobilitazione a favore di quella più letale (e legale) http://droghe.aduc.it/notizia/droga+mobilitazione+favore+quella+piu+letale+legale_116363.php - Alcool, giovani italiani i più precoci d'Europa http://droghe.aduc.it/notizia/alcool+giovani+italiani+piu+precoci+europa_116360.php - La cannabis si coltiva nei parchi protetti http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+si+coltiva+nei+parchi+protetti_116351.php - Droghe e riduzione danno. Governo italiano mina unita' Ue http://droghe.aduc.it/notizia/droghe+riduzione+danno+governo+italiano+mina+unita_116343.php - Premier protegge narcotrafficante http://droghe.aduc.it/notizia/premier+protegge+narcotrafficante_116342.php - Alcool e droghe. Aumentano i consumi tra i giovani http://droghe.aduc.it/notizia/alcool+droghe+aumentano+consumi+giovani_116341.php - Abuso cocaina aumenta rischio di complicazioni cardiovascolari http://droghe.aduc.it/notizia/abuso+cocaina+aumenta+rischio+complicazioni_116320.php - Dipartimento di Stato accusa: Chavez sostiene i narco-terroristi http://droghe.aduc.it/notizia/dipartimento+stato+accusa+chavez+sostiene+narco_116316.php IL PREZZO DEL PROIBIZIONISMO dalle cronache locali gli effetti della legge vigente dati dal 05/01/2010 al 08/03/2010 sequestri droghe leggere (kg) 1.999 droghe pesanti (kg) 1.666 dosi droghe sintetiche 107.906 piante di cannabis 5.450 flaconi di metadone 9.600 vittime morti 13 arresti 1.723 giorni di reclusione 1.352 riepilogo settimanale   02/03/2010- 08/03/2010 sequestri droghe leggere (kg) 300 droghe pesanti (kg) 160 dosi droghe sintetiche 54.000 piante di cannabis 5.000 flaconi di metadone 4.200 vittime morti 1 arresti 230 giorni di reclusione 180 dati 2009: 01/01/09 - 04/01/10 * sequestri - droghe leggere: Kg 17.986,1 - pesanti: Kg 6.122,8 - sintetiche: dosi 304.722 - cannabis: piante 2.298.804 - semi 1.334 - metadone: flaconi 2.509 * vittime - morti: 49 - feriti: 17 - arresti: 5.155 - giorni di reclusione: 93.050 ------------------------------------------- ARTICOLI 03-03-2010 11:31 Come la guerra alla droga targata Usa ha trasformato il Guatemala in un 'narco-Paese' E' la tipica storia di corruzione legata al proibizionismo. Baltazar Gomez, capo della polizia del Guatemala, e Nelly Bonilla, zar antidroga, sono stati arrestati con l'accusa di essere coinvolti nel traffico di stupefacenti e complicità nell'omicidio di cinque agenti di polizia, morti in una sparatoria con i narcos. Gli arresti avvengono il giorno dopo la denuncia dell'ex viceministro degli Interni guatemalteco, Francisco Cuevas, secondo il quale nel Paese esisterebbero almeno due "Squadre della morte" che opererebbero in seno alla polizia. Gonzalez non è il primo capo di polizia ad essere arrestato per legami con il mondo del narcotraffico. Lo scorso anno era toccato a Porfirio Perez, sospeso e poi arrestato per essersi intascato diverse centinaia di migliaia di dollari sequestrati ai corrieri della droga. La decapitazione dei vertici dell'antidroga del Guatemala non poteva giungere in un peggior momento per il Governo del Presidente Alvaro Colom. Fra qualche giorno, infatti, si terrà un vertice insieme al Segretario di Stato Usa Hillary Clinton. Al centro del vertice lo stato della guerra alla droga in America Latina. E il quotidiano Guatemala News chiede ora la legalizzazione delle droghe quale unica strada percorribile. "Le strategie antidroga mal concepite dagli Stati Uniti e implementate in Colombia e Messico hanno trasformato il Guatemala in un narco-Paese dove la corruzione e  l'infiltrazione dei narcos sta raggiungendo i livelli più alti, non solo della Polizia e delle Forze armate, ma anche del Governo... Suggeriamo di legalizzare le droghe; il Guatemala potrebbe riscuotere le tasse e divenire un beneficiario e non una vittima del problema della droga che nasce direttamente dalla domanda negli Usa. Se gli Stati Uniti hanno un altro piano che può essere implementato nel 'mondo della realtà'  e non solo sulla carta -scrive ironico il quotidiano criticando la fallita politica antidroga del gigante nordamericano- con risorse finanziarie adeguate per risolvere questo problema efficacemente, siamo pronti ad ascoltare e a sostenerlo. Ma continuare sulla stessa strada non è più possibile. Frank O. Mora, del Dipartimento di Stato statunitense per gli Affari esteri dell'Emisfero Occidentale, aveva ammesso che vi sono conseguenze impreviste della guerra alla droga nelle Americhe: "Non l'avevamo neanche lontanamente previsto, ed è una conseguenza sorprendente: la guerra alla droga in Colombia, Messico e Caraibi sta spingendo i narcotrafficanti a rifugiarsi nell'America centrale, con effetti potenzialmente destabilizzanti per la regione. Negli Stati Uniti -ma non solo qui, anche in tutto l'emisfero, infatti l'intera comunità internazionale- si dovrebbe riflettere su ciò che questo comporta, non solo per noi, ma per la stabilità di tutti i Paesi dell'America centrale". Con la crisi economica e le guerre in Afghanistan e Iraq, ha continuato Mora, il Dipartimento di Stato non ha le risorse per investire in programmi di guerra alla droga in America Centrale, alla stregua di miliardi di dollari che ogni anno vengono dati alle autorità colombiane e messicane.     Pietro Yates Moretti 02-03-2010 12:31 Aids: scambio siringhe e condom. Responsabili i Governi che non implementano. Studio Più del 90% dei 16 milioni di dipendenti da droghe da iniezione non riceve aiuto per evitare di contrarre l'Aids. I Governi che ignorano questi soggetti stanno alimentando una emergenza sanitaria pubblica. Questa l'accusa da esperti di tossicodipendenze. L'emergenza sanitaria sta crescendo in Paesi come Russia, Cina, Malesia e Thailandia, spiegano i ricercatori, luoghi dove la popolazione tossicodipendente non è coinvolta nei programmi contro l'Hiv/Aids. Le droghe da iniezione sono sempre più una importante fonte di trasmissione di Hiv in numerosi Paesi. I contagi avvengono ad esempio attraverso la condivisione di siringhe e il sesso non protetto. Dei circa 16 milioni di tossicodipendenti da sostanze da iniezione nel mondo, circa 3 milioni sarebbero sieropositivi. La popolazione tossicodipendente costituirebbe, secondo le stime dei ricercatori, il 10% dei malati di Hiv nel mondo. In Russia, ad esempio, c'è un milione di tossicodipendenti sieropositivi, e circa il 65% delle nuove infezioni di Hiv deriva dall'uso di siringhe infettate. "Anche se il numero di Paesi con un buon livello di servizi di prevenzione Hiv sta crescendo, il livello di copertura per la popolazione tossicodipendente è basso in numerosi Paesi", spiega Bradley Mathers dell'Università del New South Wales in Australia, direttore di uno studio sulla prevenzione pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet. Misure di prevenzione come la distribuzione di siringhe pulite, condom e sostanze sostitutive come il metadone, sono considerate dagli esperti come essenziali per porre fine all'epidemia di Hiv e Aids. Ma alcuni Governi, accusano i ricercatori, non offrono questi servizi per il timore di essere considerati troppo teneri con la droga. Gerry Stimson, direttore della International Harm Reduction Association, accusa questi Paesi di "fare politica sulla vita delle persone" e sono milioni i tossicodipendenti che rischiano la vita a causa di queste politiche. Secondo le Nazioni Unite, UNAIDS, il 30% dei casi di trasmissione di Hiv al di fuori dell'Africa subsahariana è causato da l'uso di siringhe infette. Stimson punta il dito soprattutto contro la Russia, che sta diventando la regione con il più alto tasso di crescita di casi di Hiv a causa della negligenza della popolazione tossicodipendente. I ricercatori hanno rivelato che solo l'8% dei tossicodipendenti nel mondo ha avuto a disposizione programmi di scambio siringhe e accesso a siringhe pulite nel 2009. Si va dalla Repubblica Ceca, dove il 100% dei tossicodipendenti ha accesso a programmi di prevenzione, a Paesi come Cina, Malesia e Thailandia con percentuali modestissime che sfiorano il 3%. Gli studiosi concludono lo studio con questa ammonizione: i livelli attuali di assistenza e trattamento per i tossicodipendenti "non sono sufficienti a prevenire, bloccare e far regredire l'epidemia di Hiv in questa popolazione". Don Des Jarlais, del Beth Israel Medical Center di New York, spiega che il basso livello di servizi dimostra come alcuni Governi debbano adeguare le proprie politiche "all'evidenza scientifica". "Uno sforzo sostenuto a lungo termine per proteggere la salute di quegli individui che consumano droghe lecite e illecite richiede che i politici si dotino di un minimo di competenza scientifica sul consumo di droghe e sulla tossicodipendenza", scrive la scienziata. (Fonte: Reuters)     Kate Kelland ------------------------------------------- COMUNICATI 04-03-2010 14:16 Droghe. Il ministro della Salute si occupi anche della salute dei tossicodipendenti. A cominciare dal sito Web del ministero Uno degli aspetti più devastanti dell'attuale politica antidroga è il fatto che la tossicodipendenza è considerata più un fenomeno giudiziario che sanitario. Per capire questo, basta andare sul sito del ministero della Salute, che alla tossicodipendenza neanche dedica una delle decine di canali di informazione. L'incarcerazione di tossicodipendenti, la trasmissione di malattie infettive come l'Hiv per la mancanza di politiche di riduzione del danno, la circolazione di sostanze incontrollate e talvolta letali sono solo alcune delle emergenze sanitarie create dal mercato nero con cui si finanziano le maggiori organizzazioni criminali italiane e mondiali. Eppure, visitando il sito del Ministero della Salute, non abbiamo trovato alcun settore tematico dedicato alla tossicodipendenza. Sulla home del sito appaiono ben 47 aree tematiche, dai cosmetici ai biocidi, dall'Antidoping all'assistenza sanitaria per i turisti che vanno all'estero, ma nessuna area dedicata alla tossicodipendenza. Anche il settore dedicato alla lotta all'Hiv/Aids trascura la popolazione tossicodipendente, limitandosi a dire 'en passant' che la condivisione di siringhe infette è una delle modalità di contagio, senza poi informare su come reperire siringhe sterili. Proprio pochi giorni fa uno studio ha denunciato come la guerra alla droga spinga molti Governi a rigettare misure di riduzione del danno (come programmi di scambio siringhe), danneggiando irrimediabilmente la lotta all'Hiv/Aids. I ricercatori spiegano che una efficace campagna contro questa epidemia non può non mirare a informare la popolazione tossicodipendente, che deve essere incoraggiata ad utilizzare siringhe pulite attraverso appositi programmi di assistenza sanitaria. A giudicare dal sito Web del ministero della Salute, altrimenti ricco di campagne di informazione e di settori tematici, la tossicodipendenza non è questione di salute. L'informazione mirata alla popolazione tossicodipendente sembra essere stata deferita in toto al sottosegretario Carlo Giovanardi, da ormai quasi un decennio alla guida delle inefficacissime politiche antidroga italiane ed uno dei più vocali detrattori delle politiche di riduzione del danno. Il ministro della Salute Ferruccio Fazio, se non vuole perdere ogni credibilità, dovrebbe non solo rimediare alle strabilianti lacune del suo sito, ma soprattutto riportare nella sua sfera di 'interesse' un tema pericolosamente trascurato. Non si puo' lasciare la salute di centinaia di migliaia di cittadini malati in mano ad un collega di Governo i cui insuccessi sono sotto gli occhi di tutti.     Pietrro Yates Moretti ------------------------------------------- NOTIZIE 08-03-2010 16:09 Droga. 81enne sotto processo per aver erroneamente fumato lo spinello del nipote mentre guidava E' finito sotto processo per aver guidato sotto l'effetto di sostanze stupefacenti e cioe' per aver fumato una "canna" trovata nel pacchetto di sigarette che il nipote gli aveva lasciato sul sedile. Una distrazione costata cara a P.G., 81 anni, originario di Campobasso e residente a Tivoli, che il 31 luglio del 2008 fu fermato per un normale controllo da una pattuglia dei carabinieri mentre era al volante della sua Nissan. Quel giorno l'anziano - sono pronti a giurare in dibattimento i suoi difensori, gli avvocati Giacinto Canzone e Anna Orecchioni - non avendo sigarette con se', aveva deciso di prenderne una dal pacchetto rimasto sul sedile del passeggero senza immaginare che contenesse dell'hashish. Ad accorgersene, allertati dall'odore tipico dello spinello, erano stati, invece, i carabinieri che decisero di denunciare l'uomo. Nel processo che comincera' a Tivoli il 18 giugno, P.G. cerchera' di sostenere la tesi della "intossicazione incolpevole ed inconsapevole", fattispecie che, se ammessa dal giudice, determinerebbe l'esclusione del dolo e la sussistenza del reato. 08-03-2010 12:41 In piena guerra alla droga aumentate del 35% le coltivazioni di marijuana Un nuovo rapporto mette in risalto ancora una volta l'insuccesso della guerra alla droga in Messico, lanciata dal presidente Felipe Calderon con il sostegno economico e militare degli Stati Uniti. Le coltivazioni di marijuana sono cresciute del 35% nel 2008, secondo il rapporto annuale dell'International Narcotics Control Strategy Report (INCSR). Si legge: "Nonostante gli sforzi (del Governo messicano), la coltivazione di droghe è cresciuta in modo significativo nel 2009 secondo le agenzie antidroga degli Stati Uniti". Decine di migliaia di persone sono state uccise ogni anno dall'inizio dell'offensiva contro i narcos. 08-03-2010 12:31 Storie di proibizionismo, a Brescia il 77% dei giovani ammette di avere fatto uso di droghe Una ricerca condotta a Brescia nel 2007 lancia un allarme di carattere sociale sul mondo dei giovani. Il 77% dei ragazzi con una età media di 18 anni, ammette di avere fatto uso, almeno una volta, di sostanze stupefacenti. Una media che fa accapponare la pelle, ma i dati più sconcertanti emersi dall’indagine effttuata dalla cooperativa “Il Calabrone”, realizzata con la consulenza tecnica di un ricercatore dell’Università di Firenze, ha messo in luce come su un campione di 1124 ragazzi che, all’epoca del rilevamento, nel 2007, frequentavano la classe quarta degli istituti superiori della città, maschi e femmine equamente ripartiti, ben il 77% ha sperimentato l’uso di sostanze stupefacenti. I risultati, sconcertanti, sono emersi nel corso di un convegno promosso dal comune nel salone Savoldi di piazza della Repubblica. Tre ragazzi su quattro, quindi, hanno “provato”, almeno una volta, droghe o alcol (di cui però i ragazzi non percepiscono la dipendenza), il 46 per cento ha utilizzato almeno una volta sostanze illegali, le cosiddette “droghe leggere” come cannabis, marijuana, ma anche quelle “pesanti”, cocaina, popper, ecstasy e simili. Continua... 08-03-2010 11:04 Guerra alla droga, impiccati due spacciatori Due uomini sono stati impiccati nel carcere della città di Khorramabad, nell'ovest dell'Iran, perché riconosciuti colpevoli di traffico di sostanze stupefacenti. Lo ha riferito oggi l'agenzia d'informazione 'Irna', secondo cui le condanne a morte sono state eseguite all'inizio della settimana, ovvero sabato o domenica secondo il calendario iraniano. L'agenzia iraniana ha reso noto solo le iniziali dei due condannati a morte, Gh. B. e H.R., non fornendo ulteriori dettagli. Le due impiccagioni portano a 27 il numero delle condanne a morte eseguite dall'inizio dell'anno nella Repubblica Islamica, mentre nel 2009 le sentenze capitali sono state ben 270. Omicidio, stupro, traffico di droga, rapina a mano armata e adulterio sono alcuni dei reati punibili in Iran con la pena di morte. 07-03-2010 12:09 Il proibizionismo frutta alle mafie italiane 50 miliardi di euro l'anno   "Si aggira intorno ai 140 miliardi di euro all'anno il fatturato proveniente dai traffici della criminalita' organizzata, di cui un terzo dal traffico di stupefacenti che attualmente in Italia e' in mano alle famiglie calabresi". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, intervenuto a Palermo alla presentazione del libro "Mafia export" di Francesco Forgione. Grasso ha citato la recente operazione antidroga 'Albatros', che grazie all'intervento di speciali aerei Atr della Guardia di finanza ha permesso di intercettare motoscafi diretti in Galizia e verso le coste dell'Africa e di sequestrare 9 tonnellate di cocaina "che valgono -ha sottolineato- sulla strada circa due miliardi e mezzo di euro". 07-03-2010 12:01 Disastro carceri: 1 detenuto su 3 è straniero, 1 su 4 tossicodipendente Dei circa 67mila detenuti oggi presenti nelle 206 carceri italiane, uno su 3 e' straniero, uno su 4 e' tossicodipendente e considerevole e' anche la percentuale di detenuti con malattie mentali. Lo sottolinea il Sappe (sindacato autonomo polizia penitenziaria) secondo cui tutto cio' ''va ad aggravare le gia' pesanti condizioni lavorative delle donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria, oggi sotto organico di ben 5mila unita'''. ''Il dato importante da considerare - afferma il segretario generale Donato Capece - e' che i detenuti affetti da tossicodipendenza o malattie mentali, come ogni altro malato limitato nella propria liberta', sconta una doppia pena: quella imposta dalle sbarre del carcere e quella di dover affrontare la dipendenza dalle droghe o il disagio psichico in una condizione di disagio, spesso senza cure adeguate e senza il sostegno della famiglia o di una persona amica. Forse e' il caso di ripensare il carcere proprio prevedendo un circuito penitenziario differenziato per questi tre tipi di detenuti''. ''Nonostante l'Italia sia un Paese il cui ordinamento e' caratterizzato da una legislazione all'avanguardia per quanto riguarda la possibilita' che i tossicodipendenti possano scontare la pena all'esterno, oggi sono circa il 25% del totale della popolazione detenuta. E' infatti previsto che i condannati a pene fino a sei anni di reclusione, quattro anni per coloro che si sono resi responsabili di reati particolarmente gravi, possano essere ammessi a scontare la pena all'esterno, presso strutture pubbliche o private, dopo aver superato positivamente o intrapreso un programma di recupero sociale. Nonostante cio' queste persone continuano a rimanere in carcere''. Un'altra soluzione che da tempo suggerisce il Sappe e' quella di espellere i detenuti stranieri e favorire al contempo la circolarita' di quelli comunitari ristretti in Italia, facendo scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di provenienza. 07-03-2010 11:48 Guerra alla droga, la violenza continua Due militari, cinque poliziotti e otto malviventi sono morti da mercoledi' a oggi in tre attacchi del crimine organizzato contro le forze di sicurezza degli stati messicani di Nuevo Leon e Michacan, rispettivamente nel nord e nell'ovest del Messico. Lo hanno annunciato oggi autorita' di Citta' del Messico. Tre poliziotti sono stati uccisi ieri in un'imboscata a San Nicolas de los Garza, citta' satellite di Monterrey. Presso il porto di Lazaro Cardenas, sul Pacifico, dei cecchini hanno aperto il fuoco ieri su cinque agenti della polizia federale uccidendone due e ferendo gli altri tre. Due militari e otto malviventi sono rimasti uccisi mercoledi' a Anahuac, in Nuevo Leon. Secondo il ministero della difesa che ne dà notizia, gli assalitori erano a bordo di sette automobili. Gli scontri dei cartelli della droga fra di loro e con la polizia hanno causato finora la morte di oltre 15 mila persone in tutto il Messico, dall'investitura del presidente Felipe Calderon nel 2006. 06-03-2010 14:01 Cocaina: rischio overdose aumenta se temperatura supera i 24 gradi Se assunta troppo 'calda' la cocaina e' potenzialmente mortale. Se si superano i 24 gradi di temperatura, aumenta il rischio d'overdose mortale nei consumatori di coca, hanno rilevato gli esami di medicina legale effettuati a New York. Altri ricercatori, dell'università Loyola di Chicago, spiegano che la cocaina potenzia la temperatura corporea e interferisce con i meccanismi naturali del raffreddamento. Inoltre, chi è sotto il suo effetto non percepisce il "surriscaldamento". I danni delle alte temperature nell'assunzione di cocaina erano noti, ma finora si considerava rischioso sforare i 31 gradi. Invece, i dati raccolti tra il 1990 e il 2006 mostrano che la morte può sopraggiungere a temperature nettamente inferiori. Su Addiction gli studiosi scrivono che, a New York, per ogni due gradi sopra i 24 si verificano almeno due decessi in più da overdose di cocaina alla settimana.  06-03-2010 12:40 Narcotraffico. Hillary Clinton: e' anche colpa degli Usa Il narcotraffico in America Latina e' anche colpa degli Usa. Lo ha affermato il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ieri in Guatemala nella sua ultima tappa del tour latino-americano. "Sappiamo - di essere parte del problema" ha detto la Clinton ribadendo che la forte domanda di droghe proveniente dagli Usa ha da sempre contribuito ad aumentare il traffico. La Clinton ha quindi sottolineato l'importanza di "aumentare gli sforzi per combattere la corruzione" e i cartelli del narcotraffico. Leggi anche: Come la guerra alla droga targata Usa ha trasformato il Guatemala in un 'narco-Paese' 06-03-2010 12:37 Droga, Dap nuovamente condannato per detenuto morto di overdose Dopo Milano e Bologna anche il Tribunale civile di Roma ha condannato il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria a risarcire i famigliari di un detenuto morto nel carcere romano di Rebibbia il 13 ottobre 2010. L'uomo, Marco Zodiaco, era deceduto mentre era in attesa di giudizio, a seguito di insufficienza cardiorespiratoria determinata da assunzione di sostanze stupefacenti. A renderlo noto e' il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe) che in una nota ricostruisce la vicenda che ha portato il Dap a dover risarcire circa 350mila euro. All'interno del carcere - avrebbe rilevato il giudice del Tribunale civile - sarebbe stata introdotta della droga in dosi sufficienti per almeno due persone, il che deporrebbe per un'evidente carenza nei controlli da parte dei dipendenti dell'Amministrazione penitenziaria in servizio presso il carcere di Rebibbia. Sempre in base alla sentenza - riferisce il Sappe - la mancanza di controlli avrebbe integrato una chiara violazione di quelle disposizioni dell'ordinamento penitenziario che pongono a carico dell'Amministrazione l'obbligo di garantire il diritto di ogni detenuto all'integrita' fisica. In secondo luogo, l'omissione sarebbe stata una concausa dell'evento letale, in quanto soltanto grazie alla carenza (o alla superficiale esecuzione) dei doverosi controlli sui detenuti stessi fu possibile a Marco Zodiaco (o ad altro detenuto che lui frequentava) entrare in possesso di sostanza stupefacente e, quindi, assumerla. Pertanto, il giudice ha stabilito che la responsabilità dell'Amministrazione consiste nel non aver impedito, come era suo dovere istituzionale, che il detenuto potesse avere la disponibilita' di sostanza stupefacente. Il giudice avrebbe dunque stabilito che il danno risarcibile e' costituito soltanto da quello morale, patito dai famigliari, ed e' quantificabile in 75.900 euro ciascuno in favore dei genitori, 42.900 ciascuno in favore delle due sorelle del detenuto morto e 49.500 dell'altro fratello minore. Sulle suddette somme dovranno essere calcolati gli interessi, per un totale complessivo di circa 350.000 euro 'Si sta ormai affermando un indirizzo giurisprudenziale di merito che sconcerta tutti gli addetti ai lavori, soprattutto se si pensa che, laddove dovesse essere riscontrata la colpa grave, la Corte dei Conti potrebbe agire in rivalsa nei confronti del personale di polizia penitenziaria - afferma in una nota Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe - Ció sarebbe davvero assurdo, ma non improbabile, in considerazione delle gravi difficoltà in cui opera il personale stesso'. Il sindacato si augura dunque che la Corte di Cassazione, quando sarà chiamata a giudicare, 'affermi principi opposti a quelli finora affermati dai giudici di merito e che, soprattutto, l'Amministrazione penitenziaria cominci a preoccuparsi di stipulare delle assicurazioni per il personale di polizia penitenziaria'. 06-03-2010 12:34 Tossicodipendenza, Polverini (Pdl): se eletta nominerò delegato Un delegato per le tossicodipendenze che permetta un'azione di coordinamento tra i diversi assessorati competenti in materia; un'attenzione alla formazione con la presenza di figure professionali ad hoc per gli insegnanti delle scuole. Sono alcuni degli impegni presi dalla candidata del centrodestra a presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, che ieri ha incontrato i rappresentanti delle cooperative per la tossicodipendenza. La Polverini ha anche sottolineato la necessita' di occuparsi non solo del recupero, ma anche del reinserimento delle persone con problemi di tossicodipendenza. 'Quando parliamo di tossicodipendenza - ha aggiunto Polverini - parliamo anche di famiglia. Occorre creare una rete di strutture, attraverso politiche adeguate, che possano garantire il sostegno alle famiglie e anche la formazione delle giovani generazioni'. 'Ho potuto vivere da vicino il problema della tossicodipendenza perche' negli anni in cui ero piccola l'eroina prendeva piede. Non ho avuto un'infanzia facile e il contesto che frequentavo era particolare. Io sono stata fortunata perche' in quegli anni era facile cadere nella trappola della droga'. 06-03-2010 12:33 Droga e giovani, Napolitano: troppe generalizzazioni Sui giovani spesso si fanno 'facili generalizzazioni', utilizzando 'luoghi comuni e giudizi spicciativi'. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha incontrato ieri mattina al Quirinale i giovani del Servizio Civile, alla presenza dei sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta e Carlo Giovanardi. 'E' giunto il momento di farla finita con facili generalizzazioni quando si parla di giovani, di farla finita con giudizi spicciativi e luoghi comuni. I giovani che sono attratti fatalmente dalla droga, dall'alcol e dissipano il loro tempo e non sanno dare un senso alla loro vita sono certo parte della realta', ma non sono solo loro i giovani. I giovani siete anche voi e voi potete fare da esempio'. Napolitano ha voluto sottolineare che inziative come queste 'mi danno molta piu' forza, sostegno, convinzione e fiducia di tante altre occasioni di lavoro piu' difficili, piu' tese'. 05-03-2010 14:26 Sigarette. Sentenza: no al prezzo minimo Nel maggio 2006 l'Austria ha stabilito un prezzo minimo sui tabacchi (3,25 euro per 20 sigarette), finalizzato a tutelare la salute, soprattutto dei più giovani. La conseguenza è stato il rincaro di 56 marche che erano rimaste sotto i 3 euro a pacchetto. Ma il 4 marzo 2010 la Corte di giustizia europea ha bocciato quel provvedimento giudicandolo lesivo di una direttiva comunitaria. In pratica ha dato ragione alla Commissione di Bruxelles, secondo cui il prezzo minimo distorce la concorrenza. Per Strasburgo l'obiettivo che l'Austria intendeva perseguire con il prezzo minimo è ottenibile attraverso imposte più alte sui tabacchi. La sentenza vale anche per Francia e Irlanda.   05-03-2010 14:25 Cannabis terapeutica. Associazione scrive alla Puglia: si modifichi regolamento Pubblichiamo questa lettera inviata ai componenti della Giunta Regionale della Regione Puglia da Francesco Crestani, medico e presidente dell’Associazione Cannabis Terapeutica. Abbiamo appreso dai mezzi di informazione che la Giunta Regionale ha regolamentato le modalità di erogazione dei farmaci a base di Cannabis, a carico del Servizio sanitario regionale, utilizzati per la terapia del dolore per pazienti terminali o affetti da patologia cronica. Apprezziamo la volontà di dare una risposta a tanti pazienti che non trovano, o non trovano più, una risposta alle loro sofferenze con l’uso di farmaci presenti sul mercato nazionale. I cannabinoidi, reperibili in vari paesi stranieri, possono in alcuni casi essere considerati perlomeno un tentativo terapeutico palliativo basato comunque su una ricca bibliografia di ricerche sperimentali e una ormai abbondante mole di studi clinici. Su questa linea si colloca il Decreto Ministeriale 18.04.2007 che inserisce nella Tabella II, sezione B, i derivati naturali e di sintesi dei cannabinoidi. Facciamo riferimento a questo Decreto, nonché al DPR 309 del 9.10.1990, testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope. Nella delibera in oggetto sono evidenti molte luci, che contrastano con alcune ombre che andiamo ad evidenziare. Innanzitutto consideriamo importante che, al contrario di quanto deliberato ad esempio dalla Regione Marche, si siano ricordati tra i possibili specialisti ai quali è data la possibilità di prescrivere tali farmaci, oltre ai neurologi e agli oncologi, anche i medici “preposti alla terapia del dolore acuto e cronico”, comunque alle dipendenze da strutture sanitarie pubbliche. Peraltro tutte le altre figure mediche sono state lasciate fuori, a meno che per medici "preposti al trattamento della terapia del dolore cronico e acuto" non si intendano tutti coloro che si occupano dei sintomi di dolore nel paziente, e in questo caso potrebbero rientrare, a tutto diritto, non solo i palliativisti, gli antalgologi e gli anestesisti, ma anche gli stessi Medici di Medicina Generale che hanno in carico il malato; ma questa interpretazione ci sembra forse azzardata. Se così non fosse, come probabilmente non è, si potrebbe avere il caso ad esempio di un valido specialista neurologo convinto ad attuare nel suo paziente una terapia con cannabinoidi, ma impossibilitato a farlo in quanto libero professionista o dipendente da una clinica privata. Tale medico dovrebbe a questo punto inviare il suo paziente a un collega appartenente al servizio sanitario pubblico "sperando" che quest'ultimo concordi con la sua prescrizione! Rimane il controsenso di farmaci ben più pericolosi prescrivibili liberamente da qualsiasi medico di base, ad esempio morfina, fentanile, buprenorfina, mentre i cannabinoidi non lo possono essere, parificandoli quasi ai farmaci di esclusivo uso ospedaliero, tipo gli anestetici e i curari. Qui arriviamo a un altro punto: l'obbligo che l'inizio della terapia venga effettuato "in ambito ospedaliero o in strutture ad esso assimilabile, stante gli effetti terapeutici attesi connessi alla risposta individuale". Considerando appunto la scarsa tossicità dei cannabinoidi, quest'obbligo ci sembra quasi punitivo nei confronti dei pazienti. L’affermazione “gli effetti terapeutici attesi sono condizionati dalla risposta individuale” è lapalissiana e valida per qualsiasi altro farmaco, e ricordiamo che i cannabinoidi hanno di per sé un alto indice terapeutico, infatti la loro Dose Letale è solo teorica, essendo circa 40.000 volte la Dose Terapeutica. L’ospedalizzazione forzata ci appare arbitraria, e la dispensazione di questi farmaci può essere facilmente compiuta in regime di Day Hospital, come peraltro sta già avvenendo in varie realtà sanitarie italiane. Encomiabile che non si faccia una lista positiva dei cannabinoidi, evitando così di lasciarne fuori alcuni, magari resi disponibili in futuro dalla ricerca. Buona anche la possibilità che gli specialisti di altre regioni possano prescrivere farmaci per i pazienti residenti nella Regione Puglia. Un punto critico è la lista delle patologie : spasticità secondaria a malattie neurologiche, nausea e vomito non sufficientemente controllati indotte da chemioterapia o radioterapia, dolore cronico neuropatico non responder ai farmaci disponibili. Vengono così,almeno formalmente, escluse alcune patologie per le quali vi è ormai sufficiente certezza in campo scientifico: ricordiamo che ormai dal 1985 la severa Food and Drugs Administration americana permette la commercializzazione del tetraidrocannabinolo (nome commerciale Marinol) con l’indicazione della Sindrome da deperimento nell’AIDS. Tale classe di pazienti verrebbe esclusa quindi dalla somministrazione dei cannabinoidi in Puglia, e, tra l’altro, i medici infettivologi che li seguono non glieli potrebbero prescrivere. Non solo: da alcuni anni ormai l’estratto farmacologico di Cannabis denominato Sativex ha in Canada l’indicazione del dolore da cancro (che non è sempre di tipo neuropatico!). Ecco un’altra classe di pazienti, particolarmente fragile, che si vedrebbe negata la possibilità di cura. Senza pensare inoltre a tutta una serie di patologie per le quali, anche se ancora non ci sono grosse certezze cliniche, i cannabinoidi potrebbero essere utilizzati almeno come tentativo terapeutico palliativo, una volta esaurite le possibilità con i farmaci di uso corrente. Pensiamo all'epilessia farmaco resistente, al dolore reumatico articolare (artrosi, artriti, fibromialgie), all'emicrania grave, al glaucoma, alla sindrome di Tourette tanto per citarne alcune! Per tutti i succitati motivi, si chiede a codesta Giunta Regionale di porre le opportune correzioni alla delibera in oggetto. In particolare si chiede che, a norma di legge, a norma del buon senso e del principio di realtà: 1. si tolga la possibilità di prescrizione dei farmaci cannabinoidi da parte dei soli medici dipendenti da strutture pubbliche e da parte dei soli specialisti in neurologia e oncologia e preposti alla terapia del dolore acuto e cronico 2. si tolga il ricovero coatto per i pazienti all’inizio della terapia 3. si lascino le indicazioni della terapia alla scienza e coscienza dei medici Si resta in attesa di riscontro, e si porgono distinti saluti. 05-03-2010 13:12 Narcotraffico. Russia critica Nato: poco contrasto La Nato fa poco per fermare il fiume di droga che, prodotto in Afghanistan, invade la Russia e il mondo. L'accusa, non nuova, viene da Mosca, che da tempo chiede agli Stati uniti e ai loro alleati uno sforzo piú stringente su questo problema. "Noi chiediamo con fermezza un piú attivo coinvolgimento da parte della Forza internazionale d'assistenza per la sicurezza in Afghanistan (Isaf, a guida Nato, ndr.) nell'azione contro la minaccia della droga che ha origine in Afghanistan", ha affermato il viceministro degli Esteri russo Alexsander Yakovenko, parlando con l'agenzia di stampa Interfax. Yakovenko ha ricordato che questo mese il Consiglio di sicurezza delle Nazioni uniti discuterà della possibilità di estendere il mandato della Missione d'assistenza Onu in Afghanistan (Unama). "Il tema di estendere il mandato non è ozioso per noi. Dobbiamo notare, con preoccupazione che, a dispetto di tutti gli sforzi che sono stati fatti dalla comunità internazionale, la situazione in Afghanistan rimane estremamente precaria", ha spiegato il ministro. La questione del narcotraffico è da diverso tempo uno dei cavalli di battaglia della politica estera della Russia rispetto all'Afghanistan. Il paese centro-asiatico produce oltre il 90 per cento dell'eroina mondiale. La Russia si trova su una delle vie della droga piú battute e ne vive le devastanti conseguenze sociali. 04-03-2010 20:28 Tossicodipendenza. Regione Emilia Romagna sigla accordo con enti ausiliari E' stato siglato l'accordo triennale 2010-12 per i servizi ambulatoriali, residenziali e semiresidenziali contro le dipendenze patologiche in Emilia-Romagna, tra l'assessore regionale alla sanita', Giovanni Bissoni, e il presidente del Coordinamento Enti ausiliari dell'Emilia-Romagna, Ivan Mario Cipressi. Con questo accordo, che aumenta a 16,5 milioni le risorse a disposizione, si prevede la programmazione congiunta; l'istituzione di un fondo per la sperimentazione di servizi innovativi di prevenzione e di facilitazione all'accesso; il consolidamento dell'appropriatezza e della qualita' dei servizi anche attraverso la formazione; l'adeguamento delle tariffe per inserimenti di pazienti in strutture. L'accordo, precisa l'Amministrazione regionale in una nota, e' stato siglato 'dopo aver positivamente valutato i risultati ottenuti con gli accordi precedenti, in particolare riguardo all'appropriatezza degli invii di pazienti in strutture residenziali e semiresidenziali, al rispetto della spesa programmata, alla realizzazione di un comune sistema informativo. In questi anni inoltre si e' concluso il processo di accreditamento istituzionale per tutte le strutture ambulatoriali, residenziali e semiresidenziali che hanno deciso di operare per conto del Servizio sanitario regionale' e l'accordo ne sottolinea 'l'impatto positivo in termini di incremento di qualita' del sistema'. 'Dopo il completamento del processo di accreditamento - commenta Bissoni - l'accordo siglato qualifica ulteriormente l'offerta con una maggiore integrazione tra SerT e servizi del privato sociale accreditato, una maggiore professionalizzazione del sistema, la sperimentazione di servizi innovativi che sappiano meglio intercettare i nuovi fenomeni di consumo e i bisogni di assistenza. L'accordo dimostra come il rapporto pubblico-privato in questa Regione sia oggi un caposaldo nella costruzione della rete integrata dei servizi. Dal 2002, anno nel quale fu siglato il primo accordo, ad oggi - ha aggiunto Bissoni - le risorse regionali destinate agli Enti ausiliari sono aumentate, passando da circa 11,6 a 14,2 milioni nel 2008, a conferma dell'investimento della Regione in un settore che rischia di essere considerato come marginale. Il prossimo triennio portera' le risorse a circa 16,5 milioni'. Nel 2008 - risalgono a quest'anno i dati diffusi - sono state quasi 2.500 le persone con tossico o alcol dipendenza (82,8% maschi, 17,2% femmine, eta' media 35 anni) che hanno seguito un trattamento nelle strutture gestite da Enti ausiliari aderenti all'accordo. Di questi il 65% e' in Comunita' terapeutico- riabilitative (con presenza di psicologi), il 18,4% in Comunita' pedagogico-riabilitative (con presenza di educatori), il 24% in Centri di osservazione e diagnosi (con psicologi, psichiatri, infermieri), il 4,6% in strutture di 'doppia diagnosi' (per persone con problemi psichiatrici oltre che di dipendenza patologica), il 3,9% in strutture 'madre-bambino' che accolgono mamme con dipendenza patologica insieme ai loro figli. Aderiscono all'accordo 68 strutture (67 residenziali o semiresidenziali e una ambulatoriale per accoglienza e diagnosi) e i posti sono complessivamente 1.534: il 57,7% a tipologia terapeutico-riabilitativa, il 23,1% pedagogico-riabilitativa, l' 8,6% di osservazione e diagnosi, il 3,8% di 'doppia diagnosi', il 6,7% di tipo 'madre-bambino'. 04-03-2010 20:23 Droga sequestrata. Bruciate 16 tonnellate La polizia afgana ha bruciato circa 16 tonnellate di droga e di materiale chimico sequestrati in alcune regioni del centro e del sud dell'Afghanistan negli ultimi sei mesi. Tra la droga mandata in fumo, ingenti quantitativi di hashish, eroina, morfina e oppio, ha precisato il generale Mohammad Daoud Daoud. "Noi abbiamo mostrato il nostro impegno alla comunità internazionale", ha detto Daoud. "Abbiamo fatto delle grandi conquiste quest'anno, specialmente nelle operazioni per sradicare centinaia di tonnellate di narcotici da diverse province", ha aggiunto. Secondo le informazioni fornite dal generale, almeno 468 trafficanti di droga sono stati arrestati quest'anno. 04-03-2010 20:17 Droga. Consiglio comunale Campobasso in seduta straordinaria Una seduta straordinaria e monotematica sul fenomeno droga: per la prima volta questo tema e' stato affrontato dal Consiglio comunale di Campobasso che ha voluto puntare i riflettori su quella che in molti definiscono una vera e propria emergenza. Nelle ultime settimane quattro casi di overdose, di cui uno mortale, hanno messo in allarme le istituzioni. Oggi nell'aula del Consiglio hanno preso la parola cittadini, medici e operatori sociali con l'intento di progettare azioni di contrasto alla diffusione delle droghe. Dagli scranni di Palazzo San Giorgio e' arrivata anche la proposta di realizzare un centro tossicologico perche', e' stato detto, il Molise e' forse l'unica regione a non avere una struttura specifica per la cura della tossicodipendenza. Nel corso della riunione e' stata annunciata anche la costituzione di un'associazione, 'La Ghirlanda', costituita da famiglie e operatori contro le tossicodipendenze. 04-03-2010 17:47 Disastro: spot anti-alcool mirato ai giovani produce l'effetto contrario Una pubblicita' sociale concepita dal Liquor Control Board dell'Ontario, in Canada, per dissuadere i giovani dal consumare alcolici ha ottenuto l'effetto esattamente opposto: gli adolescenti abituati a bere, dopo averla vista si sono sentiti invogliati a bere di piu'. A questa conclusione e' giunto uno studio della Northwestern University's Kellogg School of Management di Chicago, che attraverso un campione di 1.200 adolescenti ha verificato gli effetti dello spot sulla popolazione giovanile. Il filmato era stato concepito per produrre tra gli adolescenti che bevono un senso di colpa e di vergogna. Da questo punto di vista il risultato e' stato ottenuto, perche' il filmato lascia appunto in chi lo guarda un senso di colpa. Ma, sostengono i ricercatori, e' ininfluente nei confronti di coloro che gia' si sentivano in colpa per i loro comportamenti trasgressivi. Costoro sono di fatto ''immuni'' di fronte a messaggi volti ad accrescere ulteriormente il loro senso di vergogna. Anzi, nel caso specifico il messaggio o e' stato del tutto inefficace, oppure ha avuto l'effetto di farli bere di piu'. Il docente di marketing della Kellogg School, Nidhi Agrawal, responsabile dello studio, ha spiegato che questa reazione e' dovuta a un ''meccanismo difensivo automatico'' tale per cui, di fronte a messaggi volti ad accrescere la vergogna, il giovane adotta una sorta di indifferenza istintiva autoprotettiva. Questo e' l'ennesimo studio che dimostra come gli spot mirati ai giovani contro l'uso di droga e alcool basati sulla paura e la vergogna sono inutili e hanno addirittura effetti controproducenti. Ma state certi che non sarà certo l'evidenza scientifica a fermare il Dipartimento politiche antidroga, palestra di creatività pubblicitaria, presto sui nostri schermi... 04-03-2010 15:32 Droga occulta: 150.000 farmacodipendenti In Austria la farmacodipendenza riguarda 150.000 persone e causa tra 1.600 e 2.400 morti all'anno. La dipendenza da farmaci ha "due facce", ha spiegato lo psichiatra Reinhard Haller nel corso della 43.esima Giornata d'aggiornamento scientifico dell'Ordine dei farmacisti. Alla base c'è la cura di sintomi o malattie, che poi degenera in abuso e incapacità a smettere. Molte le definizioni usate: vizio su prescrizione; vizio silenzioso; vizio bianco; vizio nobile; vizio da paziente privato. "Diversamente da altre dipendenze, le medicine si assumono per problemi di salute, vengono prescritte da esperti e vendute legalmente". Un elemento non trascurabile è lo spirito del tempo: abbiamo a disposizione molti svaghi, eppure la depressione aumenta. O ancora, vogliamo avere il controllo sul nostro stato psichico e Internet agevola l'acquisto dei farmaci. I più utilizzati sono tranquillanti, sonniferi, antidepressivi, riduttori d'appetito, anti-Parkinson, analgesici, antiemicrania, sciroppi contro la tosse e perfino antidiuretici. Haller: "Le donne sono da due a tre volte più soggette a questo tipo di dipendenza rispetto agli uomini. Al primo posto ci sono gli antidolorifici, poi i sonniferi e i tranquillanti. La cifra nera è enorme". Servirebbe più informazione ai pazienti, spiegare che è bene assumere dosi ridotte e per breve tempo. 04-03-2010 14:14 Dolore cronico, l'Italia ancora indietro sull'uso di antidolorifici oppioidi Negli ambulatori dei medici di famiglia fino a un paziente su 3 potrebbe soffrire di dolore cronico. Questo uno dei risultati dell'indagine "Il comportamento prescrittivo dei medici di medicina generale", promossa dalla Societa' italiana di medicina generale (Simg) con il supporto del Centro Studi Mundipharma. Lo studio, condotto mediante il sistema di analisi Health Search/CSD patients Database (HSD), ha coinvolto 500 medici italiani, per un totale di 789.284 pazienti. Dallo studio e' emerso che circa il 27% degli assistiti soffre di una malattia importante associata a dolore cronico: artrosi (20,45%), artrite reumatoide (0,85%) o tumori (6,07%). "Il medico di medicina generale e', dunque, il primo interlocutore per la cura del dolore, uno dei fattori piu' importanti che condizionano la qualita' di vita delle persone", spiega Claudio Cricelli, presidente Simg. Ma a proposito della prescrizione di farmaci, quali sono le scelte del medico per il trattamento del dolore? Secondo l'analisi, prevale ancora la prescrizione dei Fans (39,6% delle prescrizioni), seguita da quella di analgesici oppiacei (9,5%) e paracetamolo (3,9%). Dai risultati, quindi, emerge ancora una volta che la percentuale di prescrizioni degli oppioidi nel trattamento del dolore e' molto contenuta in Italia: fatto che pone il nostro Paese in ritardo rispetto agli altri Paesi europei. Questo aspetto emerge anche dai dati del Centro Studi Mundipharma, secondo i quali a settembre 2009 l'Italia si classificava ultima in Europa per spesa pro capite destinata agli oppioidi, con un valore pari a 0,83 euro, contro una media europea di 3,87 euro (valore massimo della Germania: 8,42 euro). "Oggi - spiega il professor Guido Fanelli, coordinatore della Commissione ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative - grazie a un'ordinanza ministeriale del 20 giugno 2009, e' stato abolito il ricettario speciale per la prescrizione dei farmaci oppioidi che ne limitava di fatto l'utilizzo. Questo provvedimento mira a rendere piu' accessibili ai tanti malati con dolore cronico le cure piu' idonee, attraverso l'impiego di terapie a base di morfina, ossicodone, fentanyl o buprenorfina, farmaci fino a poco tempo fa poco accessibili. Oggi il medico ha dunque a disposizione piu' possibilita' di cura, che dovrebbe sfruttare al meglio per garantire la migliore assistenza al proprio paziente", conclude Fanelli. "Le nuove norme - continua Cricelli - favoriscono e facilitano la prescrizione dei farmaci oppioidi e permettono oggi di superare le antiche barriere burocratiche e ideologiche che ne impedivano la diffusione. Eppure - continua Cricelli -, al fine di sfruttare queste nuove opportunita' terapeutiche, e' anzitutto necessario che il medico di medicina generale abbia la possibilita' di seguire un adeguato percorso formativo sull'utilizzo di questi farmaci e le loro potenzialita'". Qualche segnale positivo si riscontra se si analizza la percentuale di variazione dei consumi tra settembre 2009 e lo stesso periodo dell'anno precedente: con +16,4%, infatti, l'Italia e' il Paese che ha registrato il maggior incremento in Europa, facendo ben sperare per un adeguamento agli standard europei. Altro elemento incoraggiante e' l'aumento del consumo di oppioidi orali pari a +7,7% (33,9% a settembre 2009 contro il 26,2% a settembre 2008) rispetto alle formulazioni transdermiche (66,1% a settembre 2009 contro il 73,8% a settembre 2008), che testimonia un graduale adeguamento del nostro Paese alle Linee Guida internazionali Oms, Esmo ed Eapc che indicano come via di somministrazione di prima scelta le formulazioni orali (dati Centro Studi Mundipharma). L'impiego di analgesici oppiacei e' maggiore nelle regioni del centro (11,10%) e del nord (10,49%), rispetto al sud d'Italia (7,7%): la regione piu' virtuosa risulta essere la Toscana (17,2%), mentre il Lazio, con l'8,6%, registra la prevalenza d'uso piu' bassa. 04-03-2010 10:40 Indagine: per i giovani sesso e sballo vanno insieme Per molte persone il sesso è ormai legato al consumo di droghe. Quasi una conditio sine qua non, il che la dice lunga, credo, sulle difficoltà di relazione che abbiamo nei nostri tempi. I famosi sballi del sabato sera si basano principalmente sull’uso di droghe così dette “ricreazionali“, cioè che riescono a facilitare i rapporti sociali, a vincere inibizioni e tabù e a far apparire tutto più facile, tutto più desiderabile. Continua... 04-03-2010 10:16 Disastri del proibizionismo: elezioni democratiche a rischio grazie ai proventi del narcotraffico I disastri del proibizionismo, fonte di ricchezza per i narcotrafficanti di tutto il mondo, ormai non si contano più. Come sono ormai all'ordine del giorno gli allarmi del Dipartimento di Stato Usa, che da una parte implementa strategie fallite contro la droga, e dall'altro si lamenta della loro portata destabilizzante in ogni angolo del mondo. Introiti derivanti dal traffico di droga potrebbero influenzare i risultati delle elezioni presidenziali, parlamentari e regionali che si terranno a maggio nelle Filippine. A lanciare l'allarme è il Dipartimento di Stato Usa. Nel rapporto annuale sul traffico di narcotici a livello globale, presentato al Congresso, il Dipartimento di Stato sostiene che il traffico di droga nelle Filippine ha un valore che oscilla tra i 6,5 e gli 8,5 miliardi di dollari l'anno "e che esiste il timore che parte di questi fondi possano influenzare i risultati delle elezioni". Negli ultimi anni le Filippine sono divenute un Paese produttore di droghe sintetiche. La droga più consumata è una versione locale di meta-anfetamina, nota come 'shabu'. Seguono la marijuana e l'ecstacy. Droghe prodotte nelle Filippine, sempre secondo il rapporto, sarebbero contrabbandate in Australia, Giappone, Corea e Canada. L'avvertimento lanciato dal rapporto Usa fa da a quanto affermato di recente dalla Philippine Drug Enforcement Agency, l'agenzia antidroga dell'arcipelago. Dionisio Santiago, un ex generale con un passato nei servizi segreti, a gennaio ha detto alla stampa internazionale che "ci sono indicazioni che politici a livello locale e nazionale sono coinvolti nel traffico di droga, proteggendo e finanziando i contrabbandieri". L'ex agente ha aggiunto che, riguardo alla stabilità del Paese, il traffico di droga è più pericoloso delle rivolte filoislamica e filocomunista che da trenta anni spargono sangue nell'arcipelago. Secondo dati dei servizi di sicurezza, i ribelli del New People's Army sono coinvolti nella produzione di droga. A essere sospettate sono anche alcune fazioni dei vari gruppi ribelli islamici. 03-03-2010 19:47 Droghe e riduzione danno. Giovanardi: falsita' associazioni per contrastare iniziativa Ue Il Dipartimento Politiche Antidroga risponde a Forum droghe, CNCA, Gruppo Abele, LILA che, con una lettera alla Presidenza spagnola, 'hanno tentato di condizionare il contributo della delegazione italiana al Gruppo Orizzontale droga in materia di riduzione del danno'. Lo riferisce una nota sottolineando che 'l'iniziativa non ha pero' trovato alcun accoglimento tanto che, al termine dei lavori, e' stato possibile trovare una posizione comune e bilanciata tra tutti gli Stati membri sulle politiche di prevenzione delle patologie correlate alla tossicodipendenza'. 'Contrariamente a quanto affermato dalle ONG - chiarisce il sottosegretaio con delega alle tossicodipendenze, Carlo Giovanardi -, il documento presentato a Bruxelles dal Dipartimento antidroga, non solo e' stato sottoscritto dalle piu' importanti ONG italiane (sia degli operatori del pubblico che del privato sociale), ma, correttamente, riporta anche le posizioni contrarie delle citate ONG in ordine all'esclusione da qualsiasi impiego delle cosiddette 'camere del buco', sulla somministrazione controllata di eroina e sul pill testing'. E ricorda che 'il documento sulla Prevenzione delle Patologie correlate del Dipartimento e' basato sulle evidenze scientifiche piu' aggiornate e su un approccio che mette al centro degli interventi la persona tossicodipendente e la necessita' di non rinunciare mai alla sua completa riabilitazione e reinserimento sociale e lavorativo. Ecco perche si ritiene, concordemente con la maggioranza delle ONG italiane, che le 'camere del buco', la somministrazione di eroina e altre azioni della cosiddetta riduzione del danno siano da respingere con fermezza. Nessun pregiudizio ideologico, ma una posizione determinata nel non relegare la persona tossicodipendente in squallide condizioni di dipendenza cronica, umanamente non accettabili e scientificamente non corrette. Infine - conclude - viene da chiedersi perche' i responsabili di queste associazioni, chiamati, peraltro, a concertare le politiche sulle droghe del Governo precedente, non abbiano provveduto, nei due anni della scorsa legislatura, a introdurre nell'Ordinamento e realizzare le misure che adesso reclamano a gran voce'. 03-03-2010 17:57 Belisario (Idv) pubblica risultati test antidroga. L'Udc: benvenuto Il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario, ha pubblicato sul suo blog (www.felicebelisario.it) l'esito del test antidroga a cui si è sottoposto volontariamente il 19 novembre dello scorso anno. "La politica pulita passa anche da qui - ha detto Belisario - La nostra deve essere la casa della trasparenza. Per questo chiedo a tutti i candidati alla carica di governatore e a tutti i candidati in generale di sottoporsi al test prima delle elezioni. I candidati dell'Idv nella mia regione, la Basilicata, lo faranno". "L'Udc intende dare il benvenuto al capogruppo Idv al Senato tra coloro che hanno reso pubblici gli esiti del test anti droga promosso dal sottosegretario Giovanardi. Ormai da diverse settimane nell'home page del sito ufficiale del partito (www.udc-italia.it) e' in corso la pubblicazione dei referti dei deputati Udc. Sono gia' on line, tra gli altri, quelli di Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa, Roberto Rao, Antonio De Poli, Gian Luca Galletti, Mauro Libe', e Roberto Occhiuto. Se tutti i 232 parlamentari che si sono sottoposti volontariamente al controllo facessero altrettanto si scoprirebbe il deputato risultato positivo alle analisi tossicologiche". Lo comunica in una nota l'ufficio stampa dell'Udc. 03-03-2010 17:47 Droga, mobilitazione a favore di quella più letale (e legale) "Il settore del tabacco rischia di essere cancellato nel nostro Paese. Migliaia le imprese e i posti di lavoro in pericolo. Occorre convocare al piu' presto il Tavolo di filiera". E' quanto scrive il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi in una lettera inviata al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia e nello stesso tempo annuncia l'adesione dell'Organizzazione alla giornata di mobilitazione programmata per il prossimo 9 marzo che prevede manifestazioni a Roma. "E' grave - scrive nella lettera Politi - che, a pochi giorni dall'incontro, forse decisivo per le sorti della filiera del tabacco, dell'11 marzo tra i rappresentanti del ministero delle Politiche agricole e la Commissione europea, la filiera tabacchicola non conosca, nonostante le continui rassicurazioni verbali del ministro Zaia, la posizione del governo Italiano. Per questa ragione -continua il presidente della Cia- chiediamo che l'intera filiera venga al piu' presto convocata al ministero, in modo da conoscere le reali intenzioni del governo e analizzare con la dovuta attenzione la pesante crisi che investe il settore dall'entrata in vigore della riforma Ocm". Gli operatori del comparto stanno, infatti, vivendo una situazione di forte disagio e preoccupazione. E cio' viene confermato dalla Cogea, una societa' di consulenza cui la Commissione di Bruxelles ha commissionato uno studio dell'impatto sull'applicazione della riforma dell'Ocm. In esso si evidenzia che non esistono alternative colturali vantaggiose e che la maggior parte dei produttori, proprio a seguito della riforma, hanno deciso di abbandonare. La stessa Agea sostiene, per altro, che "la ristrutturazione ha portato con se' una rilevante contrazione di lavoratori salariati e una diminuzione negli occupati familiari". Per tale motivo, il presidente Politi riafferma l'esigenza di un pronto chiarimento e soprattutto di interventi e di iniziative in difesa della produzione e del lavoro nel settore tabacchicolo. Quindi, sollecita il ministro Zaia ad agire di conseguenza, in maniera da scongiurare il tracollo di un settore, quello del tabacco, che da' occupazione a migliaia di persone e reddito ad altrettante famiglie. In quest'ottica, la Cia partecipera' alla giornata di mobilitazione del prossimo 9 marzo promossa dall'intera filiera tabacchicola a Roma con presidi davanti a Palazzo Chigi e al ministero delle Politiche agricole. 'Alle inutili polemiche di questi giorni sul settore tabacchicolo e il presunto disinteresse mio e del Ministero, noi rispondiamo con i fatti'. Lo afferma il ministro delle politiche agricole Luca Zaia, nel sottolineare che l'11 marzo e' convocata a Bruxelles una riunione per definire le misure agro-ambientali che riguarderanno la filiera del tabacco, a cui parteciperanno i massimi livelli tecnici del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e gli omologhi rappresentanti della Direzione generale agricoltura europea. 'Questo avviene - conclude Zaia - grazie all'opera di sensibilizzazione che ho portato avanti presso la Commissione. Quanto al merito della riunione, confido che le misure possano essere sostenibili soprattutto sotto il profilo economico, in modo da poter garantire l'occupazione dei lavoratori del tabacco e la redditivita' della filiera'. 03-03-2010 13:39 Alcool, giovani italiani i più precoci d'Europa Sos giovani ed alcol: i ragazzi italiani consumano alcol per la prima volta ad un'eta' che e' la piu' bassa in Europa, poco piu' di 12 anni, e al di sotto dei 13 anni consumano bevande alcoliche con una prevalenza tra le piu' alte dell'Ue. Cosi', nel 2008 il 17,6% dei giovani di 11-15 anni ha consumato bevande alcoliche, in un'eta' al di sotto di quella legale per la somministrazione e per la quale il consumo consigliato e' pari a zero. Il dato allarmante e' contenuto nella Relazione al Parlamento sugli interventi realizzati da Ministero della Salute e Regioni in materia di alcol e problemi alcolcorrelati, anni 2007-2008. Tra i giovani di 18-24 anni di entrambi i sessi, evidenza la Relazione, ha consumato bevande alcoliche il 70,7%, con una prevalenza superiore alla media nazionale. Inoltre, afferma il ministero della Salute, 'per quanto riguarda i giovani, la bassa eta' del primo contatto con le bevande alcoliche e' l'aspetto di maggiore debolezza del nostro Paese nel confronto con l'Europa (in media 12,2 anni di eta', contro i 14,6 della media europea)'. Tra i comportamenti a rischio e' sempre piu' diffuso il binge drinking (abbuffate d'alcol fino all'ubriacatura), soprattutto nella popolazione maschile di 18-24 anni (22,1%) e di 25-44 (16,9% ). Altra tipologia di consumo a rischio prevalente tra i giovani e', inoltre, il consumo fuori pasto, che ha riguardato nel 2008 il 31,7% dei maschi e il 21,3% delle femmine di eta' compresa fra gli 11 e i 24 anni. Nella stessa fascia di eta', il 13,2% dei maschi e il 4,4% delle femmine ha praticato il binge drinking nel corso dell'anno. 03-03-2010 10:34 La cannabis si coltiva nei parchi protetti Nei pressi delle cascate di Yosemite, sulle boscose montagne della Sierra Nevada, nella Tahoe National Forest oppure fra i cactus dell’Organ Pipe National Monument e sugli impervi sentieri di Wenatchee: sono i parchi nazionali del West i luoghi dove i trafficanti di droga messicani costruiscono di nascosto fattorie illegali per coltivare milioni di piante di marijuana, destinata a essere venduta a tonnellate nelle metropoli degli Stati Uniti. A svelare le dimensioni di un traffico annuale di un valore stimato in miliardi di dollari sono i rapporti della polizia della California - lo Stato più colpito - e dell’Fbi, che descrivono un fenomeno in crescita dal 2004. I signori della droga hanno iniziato a piccoli passi, mandando propri esploratori nei maggiori parchi nazionali per identificare nelle aree più remote, non frequentate dai turisti e non pattugliate dai rangers, zone adatte a ospitare la marijuana. Una volta trovato il sito, le gang reclutano in Messico dei coltivatori esperti, li fanno entrare illegalmente e affidano loro singoli appezzamenti di terreno dove vengono piantate in media 75 mila piante. Continua... 02-03-2010 19:20 Droghe e riduzione danno. Governo italiano mina unita' Ue Il governo italiano 'continua a boicottare la politica europea sulle droghe, sia a livello dell'Unione che del gruppo europeo presso l'Onu a Vienna', e il motivo del contendere e' la cosiddetta riduzione del danno. E' quanto sostiene un gruppo di associazioni e operatori italiani impegnati sul fronte delle tossicodipendenze, che hanno inviato una lettera alla presidenza spagnola del gruppo europeo. Il riferimento e' a quanto reso noto ieri dal sottosegretario Carlo Giovanardi, in merito a una riunione a Bruxelles del Gruppo orizzontale Droga del Consiglio d'Europa, che avrebbe fatto sua la posizione italiana sulla riduzione del danno. 'Il governo italiano - si afferma nella lettera - ha la pretesa di imporre a tutti i Paesi europei quali interventi siano da considerarsi accettabili e quali da mettere al bando, sulla base di pregiudizi ideologici e non di evidenze scientifiche. In questa opera di disturbo, la delegazione italiana ha esibito un documento sulla riduzione del danno che condanna come non accettabili alcune misure gia' applicate da molti Paesi europei (trattamenti con eroina, stanze del consumo e pill testing), millantando che la posizione espressa nel documento sia frutto di un accordo fra il Dipartimento Antidroga e le Ong italiane'. Nella lettera le organizzazioni si dissociano da questa 'visione ideologica della riduzione del danno' e chiariscono che le posizioni italiane non sono un consensus paper concordato fra il Dipartimento e le Ong. I firmatari - tra i quali Giorgio Bignami di Forum Droghe, Leopoldo Grosso del Gruppo Abele, Riccardo De Facci del Cnca, Andrea Gallo della Comunita' San Benedetto al Porto di Genova e Massimo Oldrini della Lega Italiana Lotta Aids - lamentano che il governo italiano sta 'contestando la posizione europea sulla riduzione del danno, frutto di approfonditi negoziati nel corso degli anni e largamente condivisa'. 'Ci rincresce che questa importante questione di salute pubblica sia cosi' strumentalizzata politicamente' si conclude la lettera. GIOVANARDI, DA ASSOCIAZIONI ANCORA FALSITA' SU RIDUZIONE DANNO - Il Dipartimento Politiche Antidroga risponde a Forum droghe, CNCA, Gruppo Abele, LILA che, con una lettera alla Presidenza spagnola, 'hanno tentato di condizionare il contributo della delegazione italiana al Gruppo Orizzontale droga in materia di riduzione del danno'. Lo riferisce una nota sottolineando che 'l'iniziativa non ha pero' trovato alcun accoglimento tanto che, al termine dei lavori, e' stato possibile trovare una pozione comune e bilanciata tra tutti gli Stati membri sulle politiche di prevenzione delle patologie correlate alla tossicodipendenza'. 'Contrariamente a quanto affermato dalle ONG - chiarisce il sottosegretaio con delega alle tossicodipendenze, Carlo Giovanardi -, il documento presentato a Bruxelles dal Dipartimento antidroga, non solo e' stato sottoscritto dalle piu' importanti ONG italiane (sia degli operatori del pubblico che del privato sociale), ma, correttamente, riporta anche le posizioni contrarie delle citate ONG in ordine all'esclusione da qualsiasi impiego delle cosiddette 'camere del buco', sulla somministrazione controllata di eroina e sul pill testing'. E ricorda che 'il documento sulla Prevenzione delle Patologie correlate del Dipartimento e' basato sulle evidenze scientifiche piu' aggiornate e su un approccio che mette al centro degli interventi la persona tossicodipendente e la necessita' di non rinunciare mai alla sua completa riabilitazione e reinserimento sociale e lavorativo. Ecco perche si ritiene, concordemente con la maggioranza delle ONG italiane, che le 'camere del buco', la somministrazione di eroina e altre azioni della cosiddetta riduzione del danno siano da respingere con fermezza. Nessun pregiudizio ideologico, ma una posizione determinata nel non relegare la persona tossicodipendente in squallide condizioni di dipendenza cronica, umanamente non accettabili e scientificamente non corrette. Infine - conclude - viene da chiedersi perche' i responsabili di queste associazioni, chiamati, peraltro, a concertare le politiche sulle droghe del Governo precedente, non abbiano provveduto, nei due anni della scorsa legislatura, a introdurre nell'Ordinamento e realizzare le misure che adesso reclamano a gran voce'. 02-03-2010 19:14 Premier protegge narcotrafficante Il premier del Montenegro, Milo Djukanovic, sarebbe al vertice di una 'piramide criminale' che assicura protezione al latitante Darko Saric, il narcotrafficante in fuga, dalla fine di gennaio scorso, da un mandato di cattura internazionale spiccato a suo carico da Belgrado. Sono accuse forti quelle che lancia Nebojsa Medojevic, leader dell'opposizione montenegrina, dalle pagine del quotidiano Glad Srpske. "E' impossibile che il cartello di Saric sia cresciuto a livello globale senza che un singolo reato penale gli sia mai stato contestato in Montenegro" osserva Medojevic, che aggiunge di avere "forti indicazioni che Djukanovic protegga Saric". Cittadino serbo, ma natio del Montenegro, quest'ultimo è ritenuto la mente di un potente traffico internazionale di stupefacenti dal Sud America all'Europa: sulle sue tracce gli inquirenti di mezzo mondo sono finiti dopo il maxi sequestro di 2T di cocaina effettuato lo scorso ottobre in un porto uruguaiano, nell'ambito dell'operazione di polizia internazionale "Guerriero balcanico". "Possiedo le richieste di rinvio a giudizio e i capi d'accusa (a carico di Saric) preparate dalla procura" dichiara Medojevic, alla guida del Movimento per i cambiamenti (Pzp) e strenuo oppositore politico di Djukanovic. Dalla documentazione in suo possesso emergerebbe dunque che il premier montenegrino è "parte di una piramide criminale" e che avrebbe "esercitato pressioni" sui procuratori affinché ignorassero le informazioni sul conto del sospetto narcotrafficante "fornite per anni da polizia e agenzie di sicurezza alle procure". La latitanza di Saric sta rischiando di trasformarsi in una caso diplomatico tra Belgrado e Podgorica: anche l'antimafia serba crede infatti che Saric si stia nascondendo entro i confini del Montenegro. 02-03-2010 19:07 Alcool e droghe. Aumentano i consumi tra i giovani Inversione di tendenza su consumo di alcol e droga tra i giovani: mentre negli ultimi anni vi era stato un progressivo calo, nell'ultimo anno i consumi sono tornati a crescere. Lo ha rivelato un'indagine condotta dalla associazione indipendente Partnership for a Drug-Free America, che ogni anno rileva il fenomeno. 'Siamo un po' preoccupati per i dati di quest'anno - ha spiegato il direttore della strategia, Sean Clarkin - perche' dalle dinamiche rilevate potremmo assistere all'inizio di una nuova tendenza'. Nell'ultimo anno i giovani tra i 14 e i 18 anni che hanno consumato alcol sono aumentati del 4%, passando dal 35% del 2008 al 39% del 2009. Ma nell'ultimo mese l'indagine ha registrato un picco di +11%, considerato 'preoccupante' dai ricercatori. Nel 2008 erano 5,8 milioni i giovani che bevevano, ora sono 6,5 milioni. La ricerca ha sottolineato che negli ultimi dieci anni vi era stato un progressivo calo per quanto riguarda il consumo di alcol e droga tra i giovani. Nel 1998 erano quasi il 50% coloro che ammettevano di bere sostanze alcoliche, e circa il 27% coloro che ammettevano di fare uso di droghe. Questi dati hanno registrato un progressivo calo nell'arco di dieci anni, ma dai dati rilevati per il 2009 le percentuali sono tornate a crescere. In aumento soprattutto il consumo di ecstasy, anche se la ricerca non ha fornito dati specifici. 02-03-2010 11:05 Abuso cocaina aumenta rischio di complicazioni cardiovascolari L’Università di Siena ha effettuato una panoramica sulle complicazioni cardiovascolari legate all’abuso di cocaina, pubblicata su Europad. Dall’analisi della letteratura scientifica emerge che il 40% di coloro che si rivolgono a un pronto soccorso per problemi legati alla cocaina presenta dolore al torace e il 25% di tutti i casi non mortali di attacchi di cuore, nei soggetti giovani, è associato all’uso di cocaina. Tra i rischi più gravi c’è quello di infarto acuto del miocardio, più alto nei 60 minuti che seguono l’assunzione di cocaina, anche in soggetti con un fattore di rischio relativamente basso. Questo disturbo non risulta essere correlato con la dose assunta, con la modalità di assunzione o la frequenza d’uso. Molti dei pazienti colpiti da ischemia e da infarto del miocardio, cocaina correlati, presentano dolore al torace che insorge entro un’ora dall’assunzione della sostanza, quando la concentrazione di cocaina nel sangue è aumentata. Tuttavia, altri pazienti hanno riferito dello stesso dolore molte ore dopo l’assunzione, quando i livelli di sostanza nel sangue erano già scesi o al momento non erano rilevabili. Le complicazioni cardiache che includono ischemia e infarto del miocardio sono state riscontrate sia durante l’intossicazione da cocaina che durante l’astinenza. Attacchi di cuore sono stati osservati in soggetti di età compresa tra i 19 e i 40 anni a prescindere dalle dosi di cocaina consumate, spesso senza essere associati a convulsioni o ansia. Gli effetti sulla frequenza cardiaca causati dalla cocaina sono rafforzati dall’uso concomitante dell’alcol. L’associazione col fumo di sigarette, allo stesso modo, potenzia gli effetti della sostanza sul battito cardiaco e la vasocostrizione, suscitando un effetto più forte rispetto a quello indotto dal fumo di sigarette o dalla cocaina assunti singolarmente. (Droganews) 02-03-2010 10:51 Dipartimento di Stato accusa: Chavez sostiene i narco-terroristi   Il Dipartimento di Stato americano accusa le forze di sicurezza venezuelane di aver 'aiutato direttamente' i guerriglieri colombiani legati ai gruppi che trafficano droga. E' quanto emerge dal rapporto annuale del Dipartimento, sottolineando che i ribelli appartengono ai gruppi FARC e ELN. 'Il Venezuela e' il paese dove avviene il maggiore transito di sostanze stupefacenti verso Stati Uniti, Europa ed Africa dell'ovest', si legge nel rapporto. Un traffico che secondo Washington e' fortemente aumentato nel corso del 2009. Il Venezuela ha interrotto la collaborazione con l'agenzia antidroga statunitense, la DEA, dopo che nel 2006 si sono deteriorate le relazioni con Washington. ------------------------------------------- NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. Se ci ritieni utili, sostienici con una donazione da 25, 50, 100, 250, o 500 euro o con un contributo a tua scelta: - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ - CC/postale n. 10411502, IBAN: IT81 F 07601 02800 000010411502 - CC/bancario CRF Ag. 17 Firenze n. 7977, IBAN: IT11 O 06160 02817 000007977C00   (N.B. il carattere a sé stante è la lettera O e non la cifra zero) -------------------------------------------