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Test antidroga e alcool per la patente? Giovanardi chiarisce: nessuna interdizione a chi risulta positivo, solo accertamenti medici
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Comunicato di Pietro Yates Moretti
15 gennaio 2009 0:00
 
La scorsa estate, il sottosegretario Carlo Giovanardi aveva annunciato l'avvio di una sperimentazione per sottoporre a test alcolemici e antidroga coloro che fanno richiesta di patentino o patente. Se si e' consumatori di droga e alcol e per chi risulta positivo, aveva spiegato Giovanardi, non ci sarebbe stato il rilascio di patente o patentino. Il sottosegretario si era richiamato ad una direttiva europea.
Visto che nessuna legge italiana ne' europea vieta la patente a chi e' un consumatore di alcool o sostanze stupefacenti (a meno che non ne faccia "regolarmente abuso"), tramite i senatori Donatella Poretti e Marco Perduca (Pd-Radicali), avevamo posto un'interrogazione parlamentare (1) per sapere a quale direttiva il sottosegretario facesse riferimento, e gli estremi della sperimentazione.
Il sottosegretario ha risposto in questi giorni fornendo dettagli che in parte ci rassicurano (2).Non si tratta infatti di negare la patente permanentemente a chi, ad esempio, viene trovato positivo a tracce di cannabis magari consumata settimane prima dell'esame, ma di bloccare temporaneamente l'iter di rilascio della patente fino a quando i medici non avranno stabilito l'effettiva frequenza del consumo. Scrive Giovanardi:
"La positivita' a tali test non determinera' nei riguardi dell'interessato un'interdizione al conseguimento della patente, ne' altro tipo di sanzione se non quella dell'interruzione della procedura in corso per il rilascio dell'abilitazione, con conseguente segnalazione dello stesso alla Commissione Medica Locale per l'avvio di un periodo di osservazione in esito al quale sara' valutata nuovamente la sussistenza dei requisiti che conferiscono l'idoneita' alla guida."
In questo senso, la sperimentazione potrebbe essere condivisibile. Ma il diavolo sta nei dettagli. Il sottosegretario infatti non nasconde che una ratio per questa sperimentazione non e' solo la sicurezza stradale, ma scoraggiare il consumo nei giovani. Seguiremo attentamente quindi la sperimentazione per assicurarci che "l'interruzione della procedura" sia solo a scopo valutativo del profilo tossicologico, e non una forma di punizione e repressione nei confronti di giovani perfettamente abili alla guida nonostante l'occasionale consumo di alcool o sostanze vietate.
Infine, risulta del tutto inadeguato il numero di controlli stradali, lo strumento in assoluto piu' efficace per prevenire e punire la guida sotto l'effetto di alcool o droghe: 755.515 controlli con etilometro e/o precursori nel 2007. Pur mancando ad oggi una valutazione complessiva dei controlli effettuati nel 2008, il sottosegretario indica un misero aumento dell'1,3% nel primo semestre del 2008 rispetto al 2007. Siamo ancora lontani, lontanissimi dal numero di controlli effettuati in altri Paesi europei. Secondo il rapporto "Drinking and Driving" dell'Organizzazione mondiale della Sanita', l'Italia risulta ultimo Paese europeo nel periodo 2003-2006 per controlli stradali con il solo 3% della popolazione sottoposta ai test alcolemici presso check-point della polizia stradale almeno una volta, e solo l'1% sottoposto ai test piu' di una volta. In Francia, le percentuali sono rispettivamente del 17% e 15%; in Germania, 17% e 7%; in Olanda, 23% e 14%; in Finlandia, 26% e 38%. Secondo i dati del Ministero dell'Interno, nel 2007 i controlli stradali con etilometro sono stati 800.000, rispetto ai 300.000 del 2006. Forse, le risorse economiche del Paese dovrebbero essere investite prima in questi controlli sulla strada, piuttosto che in test generalizzati prima di conseguire la patente.

 
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