Il commento di Donvito alle affermazioni di Salvini é
tipico di un radical-giacobino tenutario di tutte le Verità
di questo mondo e che si riassumono nel classico :
“poveraccio, non sa di che parla”.
Una risposta critica alle certezze granitiche di Donvito
viene dal parere di un giornalista che riporto.
Marijuana, l'unica scelta saggia è la proibizione
Agire diversamente non è un modo per contrastare il mercato
criminale, ma per favorirlo.
Se fumare gli spinelli fosse un diritto civile e
un'espressione di libertà, occorrerebbe liberalizzarli. Non
legalizzarli, che serve a nulla ed è un'ingannevole
ipocrisia.
Resto alla lezione appresa in anni di amicizia e
collaborazione con Vincenzo Muccioli: proibire è un atto di
responsabilità. Agire diversamente non è un modo per
contrastare il mercato criminale, ma per favorirlo. Andiamo
con ordine.
1. L'uso terapeutico, ove riconosciuto tale, è cosa diversa
e non c'entra nulla. Le farmacie sono piene di roba nociva,
che può creare dipendenza e assuefazione, compromettendo la
lucidità. La si usa, se serve, sotto controllo medico e per
un beneficio. Non è di questo che stiamo parlando.
2. Se lo scopo del libero spinello consiste nel debellare il
mercato illegale, allora si deve cancellare la proibizione e
rendere libera la produzione e il commercio. Se si vuole
tenersi a metà, se si mantengono proibizioni relative
all'età e alle quantità, si otterranno solo due risultati:
aumenterà il consumo consentito e resterà il mercato
illegale per ciò che resta proibito.
3. Supporre che il consumo esiste proprio perché proibito,
quindi profittevole per i criminali, non è solo illogico,
ma ignorante della storia: quando si cancellò il
proibizionismo dell'alcol, negli Usa, gli alcolizzati
aumentarono. Per quale mai motivo ciò che è difficile e
illecito dovrebbe essere più diffuso di quel che è facile
e lecito? In Italia, poi, il consumo personale è già più
che tollerato. Il concetto di «dose personale» ha, di
fatto, depenalizzato lo spaccio, tanto che ogni giorno se ne
arrestano a manate e ogni giorno li si libera.
La lotta alla droga fallisce perché non la si combatte. Con
la riforma all'attenzione del Parlamento ciascuno potrebbe
coltivare 5 piante, ben di più se in associazione con
altri, detenere 15 grammi e portarne in giro 5. Risultato:
gli spacciatori non avranno con sé più di 5 grammi e
sosterranno di averli coltivati in cooperativa. Facendo
marameo alle forze dell'ordine.
4. È originale assai l'idea che per combattere le mafie del
commercio e dello spaccio si debba arrendersi e fare il loro
mestiere. Senza contare che si parla di spinello come fosse
un oggetto di sicura identità: una cosa è l'erba, altra la
resina, altra ancora l'olio. La concentrazione del principio
attivo (Thc) varia a seconda del prodotto ed è oggi assai
più alta di un tempo. Curioso che nel mondo che ha voluto
proibire le sigarette più pesanti, di tabacco, imponendone
il ritiro dal commercio o la trasformazione, si pensi sia
saggio immettervi roba più dura. La sorte dei consumatori
vale il presunto contrasto alle mafie?
5. Di che stiamo parlando? Nelle comunità, arrivano
ragazzini pieni di pasticche da discoteca, che magari non
hanno mai neanche fumato. A quelle droghe si riaccompagna
l'eroina, quale sedativo delle angosce. Non è mai
tramontata la cocaina. Occorre essere vecchi assai, d'età,
di luogocomunismo e di conoscenze, per supporre che lo
spinello legalizzato nuoccia di un friccico al mercato
illegale.
6. Si dice: sono legali tabacco e alcol, perché mai non gli
spinelli? Argomento illogico: avere dei mali non giustifica
il cercarsene altri. E non fondato, perché il tema non è
solo la nocività (altrimenti poi arriviamo alle bibite
dolci e gasate), ma la capacità di sviluppare dipendenza e
assuefazione: tabacco e alcol (nocivi e talora micidiali)
richiedono dosi e tempi assai più alti.
7. Riconosco ai miei anziani (coetanei) contraddittori la
validità di un argomento: non si proibisce quel che ha a
che vedere con le libertà individuali. Complesso, ma tosto.
Il punto è che non esiste la libertà di rinunciare alla
libertà. Le droghe non sono libertà, ma la sua fine.
8. Che stiamo facendo? Si sono garantiti i vecchi e lasciati
al loro destino i giovani. Avrebbero bisogno di scuole e
università meritocratiche, con cui scalzare i vecchi,
invece si usa la scuola per assumere quelli che c'erano
già, senza migliorarla di un piffero, e l'università per
coltivare parentele e camarille. Invece di far vedere che
chi si impegna va avanti si varano bonus da consegnare a
quelli che hanno il grande merito di non essere crepati
prima della maggiore età. Ma sì, anche qualche spinello ci
sta bene. Le ragioni del declino non le si cerchi sempre
altrove: sono queste.