COMMENTI
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4 novembre 2016 18:06 - anandamide1972
Bene, ogni tanto la redazione di Aduc, riesce ancora a postare cose utili. Meno male.
10 ottobre 2016 19:09 - ennio4531
Campagna Ufficiale: “QUELL’ERBA E’ ANCHE MIA!”


Il 18 agosto la squadra mobile ha fatto irruzione nei locali del centro sociale Gabrio sequestrando 80 piante, la strumentazione per la coltivazione (vasi, lampade e ventilatori) e denunciando i due compagni presenti.

Il giorno seguente i media riportano la notizia come di una “scoperta”, parlando di “spaccio” e di “traffico” ignorando completamente la storia, ormai ventennale, della lotta del centro sociale Gabrio per il riconoscimento dei diritti dei consumatori di sostanze in Italia.
Infatti, in coerenza con quanto dichiarato nella prima manifestazione antiproibizionista di Torino il 16 novembre 1996, noi iniziammo ad autoprodurre marijuana per condividerla attraverso feste e iniziative antiproibizioniste. Gia? nel 1999 abbiamo subito perquisizioni e processi finiti con la piena assoluzione dei compagni coinvolti.

Il ripetersi oggi di una inchiesta sulle lotte antiproibizioniste non e? casuale dato che, proprio in questi mesi, e? in discussione in parlamento una proposta di legge che in apparenza sembrerebbe mettere fine alle fallimentari politiche proibizioniste, riconoscendo il diritto al consumo e alla produzione della canapa, ma che invece, di fatto, e? finalizzata ad instaurare un monopolio sulla cannabis, senza per altro l’intenzione di modificare il codice della strada e la normativa sul lavoro. Ancora una volta e? stato disatteso un cambio di passo sulle leggi proibizioniste richiesto dalla commissione europea: diversi stati dell’unione hanno infatti gia? legiferato in tal senso mentre, ancora una volta, il nostro paese e? il fanalino di coda nella garanzia dei diritti personali come di recente successo nel dibattito sulle unioni civili.

La pianta della cannabis ha peraltro molteplici usi anche nel campo medico e industriale. Il proibizionismo ha impedito per decenni (e continua ad ostacolare) la ricerca scientifica sui notevoli benefici terapeutici dei suoi principi attivi nel trattamento di molte patologie anche gravi, costringendo i medici a prescrivere farmaci di sintesi meno efficaci e che spesso inducono pesanti effetti collaterali. Il proibizionismo ha inoltre sradicato dalle nostre campagne la tradizionale coltivazione a scopo industriale, e la canapa e? stata sostituita da fibre sintetiche caratterizzate da produzioni e smaltimenti ad elevato impatto ambientale.

La proposta di legge ha provocato scetticismo tra molti parlamentari e l’opinione pubblica e? ancora condizionata dalla retorica proibizionista dei principali media che spesso sfocia in autentico terrorismo psicologico impedendo un dibattito libero e basato sui fatti.



Pertanto come libere persone affermiamo che:

• la pratica dell’autoproduzione e? una scelta sana e naturale per contrastare e sconfiggere le mafie e il narcotraffico;

• le politiche proibizioniste, che hanno provocato le persecuzioni dei consumatori (carcere e misure restrittive), la disinformazione e la crescita del mercato clandestino gestito dalle mafie, devono essere abbandonate;

• la pianta della canapa per i suoi molteplici usi (terapeutici, ricreativi e industriali) non puo? continuare ad essere bandita, ne diventare un monopolio di stato: la sua coltivazione deve essere libera;

e chiediamo:

• Liberta? per gli antiproibizionisti perche? l’erba prodotta dal Gabrio e? sempre stata condivisa, quindi

#QUELLERBAE?ANCHEMIA

Prossimi appuntamenti:

SABATO 15 OTTOBRE 2016 – Presentazione della campagna “Quell’erba è anche mia”
Dalle 18 Apericena

Area Informativa con materiale cartaceo
a seguire presentazione del libro “Dottor Cannabis. La storia di un medico antiproibizionista“” con Fabrizio Cinquini – Dibattito e Dj set
@ CSOA Gabrio – Via Millio 42



SABATO 5 NOVEMBRE 2016 – Assemblea Nazionale Antiproibizionista @ CSOA Gabrio
More info coming soon
9 ottobre 2016 12:28 - ennius4531
....ennio4531 non é altro che un parassita che si ritiene furbastro scimmiottando il mio nickname approfittando delle maglie larghe dell'Aduc nell'accettare nuovi nick.

Gli effetti dell'erba magica per usi ludici, di questa sí sta parlando, sono evidenziati da numerose ricerche specialistiche recenti che solo i pifferai o allocchi vogliono ignorare.

Alcune di queste ricerche ....

( Abstract )
Harvard Medical School 16/04/2014

' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le persone che avevano usato cannabis una o due volte la settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le emozioni, la motivazione e la dipendenza.

I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti e li hanno confrontati con quelle di studenti che non avevano mai consumato la droga.

Due sezioni principali del cervello sono risultate essere colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su migliaia di soggetti .

L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia associato a conseguenze negative. ...."

Mark Winstanley , chief executive del centro per malati mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono consapevoli dei rischi.”

Da Aduc
Notizia 11 ottobre 2013 18:54

"Dire "si'" alla marijuana aumenta le probabilita' di concedere un "si'" anche ad altre tipologie di stupefacenti piu' pericolose, secondo un nuovo studio statunitense che ha coinvolto un campione di 29054 studenti delle scuole superiori.

Dai dati e' emerso che fumare marijuana rende piu' possibilisti e meno giudicanti relativamente all'uso di altre droghe piu' pesanti, come cocaina, crack, LSD, eroina, anfetamine ed ecstasy. In pratica, l'assunzione di una droga rende meno critici rispetto all'assunzione di altre droghe.

Chi fuma marijuana tende ad essere meno giudicante in particolare verso l'utilizzo delle cosiddette droghe "socialmente accettabili" come LSD, anfetamine ed ecstasy. Gli studenti dal background socio-economico piu' elevato sono apparsi piu' tolleranti verso gli stupefacenti socially acceptable mentre le donne in generale sono risultate piu' inclini a dire "no" a droghe come cocaina, crack, LSD e ecstasy.

Lo studio e' stato condotto da Joseph Palamar della New York University e pubblicato su Prevention Science."


USA - Cannabis. Fumarne troppa
fa male alla memoria. Studio

Aduc 2 febbraio 2016
Il sospetto c'era gia' da tempo ma ora la scienza ne e' certa: fumare troppa cannabis per un periodo troppo prolungato puo' danneggiare la memoria a breve termine. Lo studio, pubblicato dal magazine Jama Internal Medicine e condotto da un team di ricercatori dell'Universita' di Losanna capitanato dal professor Reto Auer, si e' basato sulle abitudini di 3.400 americani in un periodo di tempo di 25 anni.

Cosi', nella ricerca rilanciata nel Regno Unito dal quotidiano The Independent, e' stato dimostrato come chi fuma marijuana tutti i giorni per un periodo superiore a cinque anni tenda ad avere danni permanenti alla memoria a breve termine, quella che fra l'altro e' legata anche alla capacita' di prendere decisioni immediate. Lo studio ha tuttavia sottolineato come questa perdita di memoria sia registrabile solamente nei consumatori abituali.

Da Aduc
USA: Cannabis riduce dimensione e
forma spermatozoi. Studio
9 giugno 2014

La cannabis mette a serio rischio la fertilita' dei giovani uomini, secondo un nuovo studio dell'Universita' di Sheffield secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista 'Human Reproduction'.Il consumo di marijuana riduce infatti le dimensioni e la forma degli spermatozoi. Se si progetta di mettere su famiglia, quindi, e' meglio smettere di fumarla. La ricerca e' la piu' grande mai effettuata al mondo per valutare come comuni stili di vita influenzino la struttura degli spermatozoi.

Dalle analisi sono emersi anche altri fattori che esercitano un impatto sulla morfologia degli spermatozoi. Ad esempio, forma e dimensioni sembrano peggiorare nei campioni eiaculati durante i mesi estivi mentre migliorano negli uomini che si sono astenuti da attivita' sessuali per piu' di sei giorni. Sigarette e alcol pare abbiano, invece, poco effetto. L'indagine ha reclutato un campione di 2.249 uomini da quattordici cliniche per la fertilita' del Regno Unito. ....

Additional information

The paper, ‘Modified and non-modifiable risk factors for poor sperm morphology’ by AA Pacey et al, will be published in the journal Human Reproduction, at 00:05 (BST) on Thursday 5 June 2014.
1 Participating centres were: Department of Obstetrics and Gynaecology, Queens University, Belfast; Assisted Conception Unit, Birmingham Women’s Hospital; Division of Obstetrics and Gynaecology, St Michael’s Hospital, Bristol; Directorate of Women’s Health, Southmead Hospital, Bristol; Cardiff Assisted Reproduction Unit, University of Wales; MRC Reproductive Biology Unit, Edinburgh; Reproductive Medicine Unit, Liverpool Women’s Hospital; St Bartholomew’s Hospital, London; Department of Obstetrics and Gynaecology, Royal Free and University College, London; Department of Reproductive Medicine, St Mary’s Hospital, Manchester; IVF/Immunology Laboratory, Salford Royal Hospital Department of Histopathology, University hospital of South Manchester; International Centre for Life, Newcastle; Department of Obstetrics and Gynaecology, Jessop Hospital for Women, Sheffield; Shropshire and Mid-Wales Fertility Centre, Royal Shrewsbury NHS Trust.


Da Aduc
USA - Cannabis legalizzata. Incidenti stradali raddoppiati
Notizia
12 maggio 2016 11:56

Incidenti stradali raddoppiati negli Stati americani che hanno recentemente legalizzato la marijuana fra chi fa uso di questa sostanza.
Lo rivela l'ultima ricerca della AAA Foundation for Traffic Safety, secondo cui i limiti di legge sul consumo di cannabis consentito per guidare sono arbitrari e non supportati dalla scienza, cosa che potrebbe tradursi in un pericolo concreto per gli automobilisti. Washington è stato uno dei primi Stati a legalizzare l'uso ricreativo di marijuana, e questi risultati sollevano preoccupazione, dato che almeno altri 20 Stati Usa stanno considerando di fare la stessa scelta quest'anno.

La Fondazione ha esaminato proprio la situazione dello Stato di Washington, che ha legalizzato la marijuana nel dicembre del 2012. I ricercatori hanno scoperto che la percentuale di conducenti coinvolti in incidenti mortali che avevano recentemente consumato cannabis è più che raddoppiata: dall'8 al 17% tra il 2013 e il 2014.

E' inoltre emerso che un conducente su 6 coinvolto in incidenti mortali nel 2014 aveva recentemente usato marijuana. "Questo aumento significativo è allarmante", ha detto Peter Kissinger, presidente e Ceo della Fondazione AAA. "Washington deve servire come 'caso studio' per aprire gli occhi su quello che può verificarsi negli altri Stati per quanto riguarda la sicurezza stradale, dopo la legalizzazione della droga"
8 ottobre 2016 17:53 - ennio4531
Campagna Ufficiale: “QUELL’ERBA E’ ANCHE MIA!”


Il 18 agosto la squadra mobile ha fatto irruzione nei locali del centro sociale Gabrio sequestrando 80 piante, la strumentazione per la coltivazione (vasi, lampade e ventilatori) e denunciando i due compagni presenti.

Il giorno seguente i media riportano la notizia come di una “scoperta”, parlando di “spaccio” e di “traffico” ignorando completamente la storia, ormai ventennale, della lotta del centro sociale Gabrio per il riconoscimento dei diritti dei consumatori di sostanze in Italia.
Infatti, in coerenza con quanto dichiarato nella prima manifestazione antiproibizionista di Torino il 16 novembre 1996, noi iniziammo ad autoprodurre marijuana per condividerla attraverso feste e iniziative antiproibizioniste. Gia? nel 1999 abbiamo subito perquisizioni e processi finiti con la piena assoluzione dei compagni coinvolti.

Il ripetersi oggi di una inchiesta sulle lotte antiproibizioniste non e? casuale dato che, proprio in questi mesi, e? in discussione in parlamento una proposta di legge che in apparenza sembrerebbe mettere fine alle fallimentari politiche proibizioniste, riconoscendo il diritto al consumo e alla produzione della canapa, ma che invece, di fatto, e? finalizzata ad instaurare un monopolio sulla cannabis, senza per altro l’intenzione di modificare il codice della strada e la normativa sul lavoro. Ancora una volta e? stato disatteso un cambio di passo sulle leggi proibizioniste richiesto dalla commissione europea: diversi stati dell’unione hanno infatti gia? legiferato in tal senso mentre, ancora una volta, il nostro paese e? il fanalino di coda nella garanzia dei diritti personali come di recente successo nel dibattito sulle unioni civili.

La pianta della cannabis ha peraltro molteplici usi anche nel campo medico e industriale. Il proibizionismo ha impedito per decenni (e continua ad ostacolare) la ricerca scientifica sui notevoli benefici terapeutici dei suoi principi attivi nel trattamento di molte patologie anche gravi, costringendo i medici a prescrivere farmaci di sintesi meno efficaci e che spesso inducono pesanti effetti collaterali. Il proibizionismo ha inoltre sradicato dalle nostre campagne la tradizionale coltivazione a scopo industriale, e la canapa e? stata sostituita da fibre sintetiche caratterizzate da produzioni e smaltimenti ad elevato impatto ambientale.

La proposta di legge ha provocato scetticismo tra molti parlamentari e l’opinione pubblica e? ancora condizionata dalla retorica proibizionista dei principali media che spesso sfocia in autentico terrorismo psicologico impedendo un dibattito libero e basato sui fatti.



Pertanto come libere persone affermiamo che:

• la pratica dell’autoproduzione e? una scelta sana e naturale per contrastare e sconfiggere le mafie e il narcotraffico;

• le politiche proibizioniste, che hanno provocato le persecuzioni dei consumatori (carcere e misure restrittive), la disinformazione e la crescita del mercato clandestino gestito dalle mafie, devono essere abbandonate;

• la pianta della canapa per i suoi molteplici usi (terapeutici, ricreativi e industriali) non puo? continuare ad essere bandita, ne diventare un monopolio di stato: la sua coltivazione deve essere libera;

e chiediamo:

• Liberta? per gli antiproibizionisti perche? l’erba prodotta dal Gabrio e? sempre stata condivisa, quindi

#QUELLERBAE?ANCHEMIA

Prossimi appuntamenti:

SABATO 15 OTTOBRE 2016 – Presentazione della campagna “Quell’erba è anche mia”
Dalle 18 Apericena

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a seguire presentazione del libro “Dottor Cannabis. La storia di un medico antiproibizionista“” con Fabrizio Cinquini – Dibattito e Dj set
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SABATO 5 NOVEMBRE 2016 – Assemblea Nazionale Antiproibizionista @ CSOA Gabrio
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6 ottobre 2016 2:55 - ennius4581
ANCHE LE FF OO RITENGONO CHE PROIBIRE LA CANNABIS NON SERVA A NIENTE E FACCIA DANNI

Notizia ADUC

2 settembre 2016 13:39

"Quali risultati ha ottenuto il proibizionismo nel contrasto al traffico e al consumo di droghe leggere? Nessuno. Anzi: il consumo è aumentato e l'età dei ragazzi che ne fanno uso si è abbassata. Non solo: a fronte di un massiccio impiego di forze dell'ordine e alle risorse spese, non c'è stato nessun effetto sotto il profilo poliziesco-giudiziario, per non parlare della necessità di tutelare i più giovani e la loro salute. Ecco perché sono favorevole alla distribuzione dei derivati della cannabis in centri controllati, a soggetti maggiorenni". Lo afferma Felice Romano, segretario del sindacato di Polizia Siulp, in un'intervista a La Stampa. Gli effetti della legislazione attuale quali sono? "Nessuno - risponde -, se non rovinare la vita di un giovane a causa di ripercussioni che neanche immaginava", il ritiro della pantente e l'esclusione dai concorsi e "poi ha ragione Cantone a sostenere che con questa situazione normativa aumentano i rischi che i ragazzi entrino in contatto con ambienti criminali". "Nelle forze di polizia c'è sensibilità, ma prevale ancora un istinto conservatore. Questo anche perché in Italia siamo spesso governati da un falso moralismo. Non riteniamo morali le case chiuse, ma poi tolleriamo la prostituzione per le strade delle nostre città".
5 ottobre 2016 17:31 - lucillafiaccola1796
tante storie per un'erba! Anche il tabacco è un'erba, anche il tè è un'erba, il prezzemolo, il basilico, il rosmarino, la menta, il timo, tutte erbe. Come la mettiamo? Tanto per parlare e distrarre le Pecore dalle cose importanti. Perché non usare il basilico? Seconod me è più allucinante della maria giovanna! Fatelo provare ai signori cocainomani dei palazzi a spese a nostre !
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