Non c'è da sorprenderci: da sempre, o quasi, a Rotterdam si
può trafficare tutto. Altro che Gioia Tauro. Ricordo
quando, decenni fa, si poteva senza problemi aggirare
l'embargo sull'Africa del Sud facendo transitare la merce
per Rotterdam, dove una ditta speditrice emetteva il
certificato di origine con origine... USA.
Ricordo anche come a metà anni 90, ben 300 persone in
Danimarca ebbero bisogno di attenzione medicale (non
contiamo gli altri, che si curarono da soli) per via di una
intossicazione alimentare dovuta a una partita di ostriche
dall'Irlanda che non erano state pulite come di norma (e per
legge). I documenti dichiarandone l'idoneità erano stati
emessi... a Rotterdam.
Peraltro, la presenza della "mafia albanese" (anzi,
"kosovorese", ex-UÇK) si spiega facilmente dal fatto che
buona parte dell'eroina entra in Europa via la base militare
di Uroševac, ossia "Camp Bondsteel", come la chiamano
USA/Nato/KFOR in memoria (!) della guerra del Vietnam.
Insomma, un altro modo da "over there" per aiutare la
distruzione dell'Europa. Mo' vediamo quando ci raggiungerà
l'epidemia "made in USA" di overdose causate da medicinali a
base d'oppio (si pensi a Prince).
Ma l'Olanda ci guadagna, senz'altro...
5 giugno 2016 20:14 - lucillafiaccola1796
l'unica maniera per spacciare gli spacciatori è non essere
loro clienti. IO che mi sono tolta il vizio del fumo so
quanto ho penato! Purtroppo non si può sfuggire la realtà,
è meglio guardarla in faccia in maniera che nessuno ci
sfrutti e ci uccida. L'unica vendetta è appunto non essere
loro clienti.
Per il dolore causato dalle malattie ci dovrebbe essere
l'OBBLIGO di dare analgesici ai malati. Con le buone, o se
non funziona, con le cattive, quelle che usano loro nei
nostri confronti.