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8 giugno 2016 19:10 - tingo
Non c'è da sorprenderci: da sempre, o quasi, a Rotterdam si può trafficare tutto. Altro che Gioia Tauro. Ricordo quando, decenni fa, si poteva senza problemi aggirare l'embargo sull'Africa del Sud facendo transitare la merce per Rotterdam, dove una ditta speditrice emetteva il certificato di origine con origine... USA.

Ricordo anche come a metà anni 90, ben 300 persone in Danimarca ebbero bisogno di attenzione medicale (non contiamo gli altri, che si curarono da soli) per via di una intossicazione alimentare dovuta a una partita di ostriche dall'Irlanda che non erano state pulite come di norma (e per legge). I documenti dichiarandone l'idoneità erano stati emessi... a Rotterdam.

Peraltro, la presenza della "mafia albanese" (anzi, "kosovorese", ex-UÇK) si spiega facilmente dal fatto che buona parte dell'eroina entra in Europa via la base militare di Uroševac, ossia "Camp Bondsteel", come la chiamano USA/Nato/KFOR in memoria (!) della guerra del Vietnam.

Insomma, un altro modo da "over there" per aiutare la distruzione dell'Europa. Mo' vediamo quando ci raggiungerà l'epidemia "made in USA" di overdose causate da medicinali a base d'oppio (si pensi a Prince).

Ma l'Olanda ci guadagna, senz'altro...
5 giugno 2016 20:14 - lucillafiaccola1796
l'unica maniera per spacciare gli spacciatori è non essere loro clienti. IO che mi sono tolta il vizio del fumo so quanto ho penato! Purtroppo non si può sfuggire la realtà, è meglio guardarla in faccia in maniera che nessuno ci sfrutti e ci uccida. L'unica vendetta è appunto non essere loro clienti.
Per il dolore causato dalle malattie ci dovrebbe essere l'OBBLIGO di dare analgesici ai malati. Con le buone, o se non funziona, con le cattive, quelle che usano loro nei nostri confronti.
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