è l' Unione Europea che - finalmente - sta chiedendo un
ammorbidimento delle legislazioni sulle droghe leggere, e
ora tento di spiegarvi perchè nesono convinto...
qualche mese fa, al parlamento dei Paesi Baschi (Spagna) è
passata quasi all'unanimità la calendarizzazione di una
proposta di legge per "normalizzare" i cannabis social club
(associazioni di consumatori che si autoproducono la
cannabis).
all'epoca i sondaggi rivelavano una forte maggioranza di
favorevoli, ma al sondaggio successivo alla
calendarizzazione della proposta di legge..gran sorpresa: i
favorevoli alla legalizzazione erano il 7% in meno del primo
sondaggio.
a ciò ha fatto seguito una sorta di "imbarazzo" del governo
basco perchè da un lato il nuovo sondaggio invitava alla
prudenza.. dall'altro, udite udite, c'erano le pressioni
della comunità europea per un alleggerimento della
proibizione contro la cannabis. in pratica ora non sanno che
fare, se insistere o attendere che gli "stimoli" di
bruxelles abbiano presa anche sul governo centrale.
governo centrale di Racoy che peraltro sta per incrementare
le multe per possesso di sostanze controllate dai 300€
attuali a 3.000min-30.000max euro (anche per una sola
canna).
ovviamente l'illusione di incassare un miliardo di euro in
multe pagate dai 300.000 consumatori di cannabis fermati
ogni anno è pura utopia.. a meno che non arrivino a
toglierti anche la casa (se ce l'hai).
una situazione alquanto paradossale che non mancherà di
farci sorridere e incazzare ancora per molto. Ma sapere che
l'unione europea spinge per la legalizzazione è già un
buon punto a nostro favore. Speriamo sia vero!!
il proibizionismo è solo un costo immenso con zero
benefici.. insistere è pura follia.
15 luglio 2012 10:22 - IVAN.
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• (cito Giuseppe Quattrocchi dal topic:) «Sono contrario
all'ipotesi di Legalizzazione; alla fine credo che i
traffici si possano stroncare solo nel momento in cui si
smette di assumere quelle sostanze.»
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Ma santa polenta...Su che pianeta vive questo qui?
E' come dire: “Il problema dei rifiuti si risolve solo nel
momento in cui la gente smette di consumare.” (e grazie al
cazzo!)
Oppure: “Il problema della carenza di petrolio si risolve
evitando di usare le automobili.” (e ri-grazie al
cazzo!)
La stabilità del consumo di droga è un DATO DI FATTO.
Qualunque proposta di soluzione CONCRETA deve quindi partire
da questo (e non certo dal mondo delle belle fatine dove
sembra vivere questo tal Quattrocchi).
Il Proibizionismo è storicamente una politica FALLIMENTARE;
i suoi catastrofici risultati sono sotto gli occhi di tutti:
- Droga ad ogni angolo di strada;
- Overdosi provocati da qualità immonda delle sostanze;
- Carceri saturate di innocui fumatori di cannabis;
- Capitali immensi dirottati nelle tasche della
malavita...
...eccetera eccetera.
La Legalizzazione è l'unica soluzione SENSATA per strappare
alla malavita il LIBERO E TOTALE monopolio della produzione
e Commercializzazione degli stupefacenti.
Di questo si rende conto persino un bambino: UN PRODOTTO È
TANTO PIÙ LIBERO QUANTO MENO È REGOLAMENTATO.
Non ci può essere obiezione su questo assunto (a meno che
uno non sia irrimediabilmente OTTUSO oppure in MALAFEDE...ma
in tal caso chiedo: quale Società civile ha bisogno di
gente ottusa o in malafede, nelle proprie Istituzioni?)
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15 luglio 2012 10:15 - IVAN.
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• (da Marioaldo:) «La liberizzazione di quelle leggere
potrebbe portare a un controllo dello stato sui traffici ora
illeciti»
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Attenzione alle terminologie.
Non bisogna mai confondere la parola "LEGALizzazione"
(cioè, il porre produzione e somministrazione delle
sostanze sotto rigida regolamentazione STATALE) con la
parola "LIBERALizzazione" (che allude al rendere disponibile
per chiunque qualsiasi tipo di droga).
Una tattica usata dai proibizionisti per respingere le
proposte di Legalizzazione, è appunto quella di fingere (in
malafede) di equiparare "Legalizzazione" a
"Liberalizzazione".
Dobbiamo quindi stare attenti a non fornirgli gratuiamente
il pretesto ber buttarla in caciara; il termine corretto da
usare è "LEGALIZZAZIONE", e va inteso sempre in un UNICO
modo (quello sopra citato).
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14 luglio 2012 11:36 - Cebete
Io non credo che per servitori dello stato come quelli
citati nell'articolo sia assolutamente inopportuno esprimere
un giudizio su una legge. Certo per tali funzionari si
richiede una cautela maggiore nel manifestare le proprie
opinioni, tuttavia mi sembra eccessivo dire che non debbano
farlo.
In ogni caso mi sembra che ci sia un rinnovato interesse
della società per i temi della legalizzazione, se tale
interesse si manterrà o amplierà, non credo il parlamento
lo potrà ignorare ancora a lungo.
11 luglio 2012 20:24 - marioaldo
Non ho mai provato l'uso di alcuna droga leggera o non,
però prendo atto che il consumo è notevole e che la
liberizzazione di quelle leggere potrebbe portare a un
controllo dello stato sui traffici ora illeciti con meno
delitti e in più avremmo delle entrate fiscali di molti
miliardi di euro e magari tolgono l'imu. Così è stato
prima con gli alcolici o con il tabacco. Meno perbenismo
grazie
11 luglio 2012 13:07 - Cepu
Questo malvezzo di discuterne dappertutto tranne che in
parlamento è sintomo di una democrazia sospesa dalla legge
elettorale PORCELLUM che addomestica i parlamentari ai
partiti in sommo spregio della costituzione, la quale
stabilisce:
L'art. 67 (cosiddetto divieto di mandato imperativo) dispone
che «ogni membro del parlamento rappresenta la Nazione ed
esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato», ossia
riceve un mandato generale da parte del corpo elettorale,
che non è suscettibile di iniziative di revoca né da parte
dell'ambito territoriale (collegio) che l'ha eletto, né da
parte del partito di affiliazione.
10 luglio 2012 14:45 - marco25g
“alla fine credo che i traffici si possano stroncare solo
nel momento in cui si smette di assumere quelle
sostanze”
Credo che assumere questa sostanza sia un lusso che molte
persone non intendono negarsi, come molte persone non
intendono negarsi qualche buon bicchiere di vino.
Mi spiace che queste persone (a causa della loro
ristrettezza mentale o dei loro limiti fisici) non sappiano
godere di certi piaceri e di certi piccoli lussi:
ma una cosa è disapprovare ed una altra cosa è obbligare
gli altri alle proprie visioni ristrette, come se questi
pochi astemi e questi pochi impotenti volessero obbligare
all'astinenza e alla castità l'intero mondo.
Si sa che certe persone (impotenti) cercano di manifestare
una sorta di virilità con la loro arroganza, così come il
religioso che è obbligato (suo malgrado) all'astinenza e
vede il peccato ovunque; o al politico fallito, che per pura
perfidia, si trasforma nell'aguzzino o nell'ennesimo
castratore (istituzionale).
Mentre la loro patologia psichiatrica gli fa credere di
essere al centro dell'universo, essi si sentono tanto
superiori da poter giudicare e regolare il mondo intero
secondo le loro regole egoistiche, assurde e rigidamente
coercitive.
Mentre non si rendono conto che il loro delirio di
onnipotenza deriva da questa loro disabilità, non riescono
a capire, che nelle persone sane, questo delirio viene
sublimata con questi semplici innocui e che dovrebbero
essere considerati leciti piaceri.